Per anni s'è parlato di uranio come causa dei tumori che hanno colpito i militari italiani. Ora però la Commissione d'inchiesta del Senato ha individuato un altro possibile motivo: le vaccinazioni fatte con tempi, modalità e controlli sbagliati. La Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito sta dunque indagando sui danni da vaccini finora taciuti nonostante gli allarmi lanciati negli ultimi anni da numerosi medici e scienziati e dalle famiglie di centinaia di vittime. È quanto riferisce Repubblica.it che pubblica la seconda parte dell'inchiesta “Vaccinati a morte” .
“Hanno cercato di mettere tutto a tacere perché gli interessi economici in ballo sono troppo grandi visto che facilmente dai militari si può passare ai civili - sostiene Massimo Montinari, medico e funzionario di polizia - ma ora, a quanto pare, anche a livello politico qualcosa si sta muovendo”.
Un nesso chiaro tra il cattivo uso dei vaccini e l'insorgenza del tumore viene dal professor Antonio Giordano, presidente dello Sbarro Institute di Philadelphia, che spiega: “C'è un nesso riconosciutotra vaccini ravvicinati e abbassamento delle difese immunitarie. E in Italia c'è pieno di posti ad alto tasso d'inquinamento altamente pericolosi per chi ha un sistema immunitario compromesso”.
Alla decisione della Commissione ha contribuito anche il risultato del Progetto Signum, uno studio sull'impatto genotossico nelle unità militari, commissionato nel 2004 dalla Difesa a ricercatori civili e militari facenti capo a prestigiose università (Pisa, Roma, Genova). Il risultato del Progetto Signum dimostra che sottoporre una persona a più di cinque vaccini significa comprometterne il sistema immunitario.
Nella relazione finale di Signum, consegnata il 17 gennaio 2011, si legge che lo stesso soggetto ipervaccinato, esposto ad agenti aggressivi come diossina, uranio impoverito, forte inquinamento ambientale, potrà facilmente sviluppare malattie gravi. “Non solo – si legge nell'inchiesta di Repubblica.it - finora sono stati ignorati anche molti studi internazionali che sostengono la stessa evidenza e di cui ci parlano scienziati importanti che lavorano anche per altre nazioni”.
Per quanto riguarda i danni da vaccini sui militari al momento le denunce più gravi sono due. La prima riguarda il mancato rispetto dei protocolli vaccinali da parte di alcuni medici militari.
La seconda riguarda invece il contenuto dei vaccini, dato che studi scientifici dimostrano che molte patologie autoimmuni e tumorali sono legate all'accumulo di metalli pesanti come mercurio e alluminio. Tali metalli sono stati anche trovati in numerosi vaccini: vengono utilizzati come eccipienti, conservanti e per migliorarne l'effetto sui pazienti.