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Facebook: psicopolizia orwelliana

12/9/2011

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Facebook: psicopolizia orwelliana

Lo psicoreato non comporta la morte: lo psicoreato è la morte.
[ George Orwell, 1984]

Per chi non conoscesse il romanzo 1984 di Orwell, per psicoreato si intende l'elaborazione da parte di un cittadino, anche solo a livello interno alla propria mente, di pensieri o parole contrastanti le teorie del Grande Fratello (il dittatore che tiene costantemente sotto controllo ciascun individuo). Per commettere uno psicoreato, quindi, è sufficiente un pensiero non allineato al volere di chi governa, di chi guida la società e di chi decide cosa sia giusto pensare o credere. All'interno del romanzo vi è un apposito reparto di polizia che punisce ogni forma di psicoreato: la Psicopolizia. Si può essere scoperti direttamente da un agente della Psicopolizia in borghese o addirittura si può essere traditi da amici, colleghi, parenti.



Ma cosa c'entra il reato inventato da Orwell con il social network facebook?




Attenti a ciò che rispondete alla domanda di facebook, poichè potreste commettere uno psicoreato. E voi, scrivendolo sul vostro profilo, potreste essere scoperti dalla psicopolizia in borghese.
Se non mi credete vi faccio un esempio: la "dichiarazione antisemita" da parte dell'assessore comunale di Reggio Calabria. Vi riporto lo stato di facebook incriminato:


"Svegliaaaaa…Abbiamo pagato Benigni per fargli fare l'ennesima filippica contro Berlusconi e la lode della merda! Comunista ebreo miliardario e senza contenuti!"



Si capisce che all'assessore non stia simpatico Benigni ma in questo non c'è nulla di male; non mi pare che esista una legge che tuteli i comici/registi/showman dalle antipatie.
Non credo neppure che "comunista" sia un'offesa (nonostante Berlusconi la utilizzi come tale), "miliardario" non è assolutamente un'etichetta offensiva e poi c'è "ebreo". Che io sappia gli ebrei sono un popolo. Io non mi offenderei se qualcuno mi chiamasse ebreo, sia se non lo fossi (è come se qualcuno mi dicesse "tedesco!" o "nigeriano!"; perché dovrei offendermi?), sia, e a maggior ragione, se lo fossi ("sì, sono un ebreo e tu sei un calabrese" gli risponderei).
Che poi l'assessore creda che Benigni sia senza contenuti... Beh, questo è più o meno condivisibile ma spero che si sia ancora liberi di avere dei pareri personali sui personaggi pubblici... O no?

Invece dopo lo stato dell'assessore si è scatenato il putiferio.
Il primo a denunciare lo psicoreato è uno dell'opposizione, tale Ivan Tripodi segretario del Pdci di Reggio Calabria che afferma:

"L’amministrazione comunale è in mano a squallidi personaggi razzisti e nazi-fascisti."
Poi è il turno di Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane:

"Le parole utilizzate nel suo attacco sono infatti permeate di un antiebraismo disgustoso che attinge a piene mani dalla peggior retorica nazista e fascista e che non lascia spazio ad alcun dubbio o possibile interpretazione sul suo pensiero a riguardo."

Infine è la volta di Alessandro Ruben, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e presidente onorario dell'Anti-Defamation League:

"Non posso tacere di fronte a un attacco gratuito nei confronti di un grande artista italiano, qual è Roberto Benigni, mio personale amico e amico dell’Anti Defamation League di cui sono presidente onorario."

Io trovo molto più offensive le parole di questi ultimi personaggi! ...e se cercate in rete ve ne sono anche di peggiori. Pensate che sono state chieste pure le dimissioni dell'assessore che poi ha dichiarato, riferendosi a Benigni:

"Volevo dire che è una persona molto ricca che prende in giro il pubblico. Non mi sembra giusto che l’operato di un assessore deve essere giudicato dalle cazzate che scrive su facebook"

Invece si sbaglia, caro assessore, siamo nel tempo dello psicoreato quindi i suoi pensieri non li confidi a facebook, se li tenga per se, anzi: cerchi proprio di non avere pensieri diversi da quelli consentiti alla massa che fra un po' le leggeranno il pensiero esattamente come in 1984!

PS: Interessante sapere che Benigni è "amico" dell'Anti-Defamation League... Soprattutto per chi sa che l'ADL è un ramo del B'nai B'rith (setta massonica giudea dei talmudisti che presentano Cristo come un demonio ed i "non ebrei" come bestie).






[Laura Caselli e Daniele Di Luciano]
Pubblicato da daniele di luciano
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Manipolazione nei TG Italiani

11/30/2011

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Manipolazione nei TG Italiani
di A. Randazzo

I giornalisti dei nostri telegiornali sono diventati presentatori e pubblicitari. Altre competenze, ben diverse dall'informazione obiettiva e "sul campo". 

I servizi giornalistici sembrano creati ad arte per mostrare alcune cose e nasconderne altre. In un paese in cui sempre meno gente legge i giornali, l'informazione televisiva rappresenta per la maggior parte della popolazione l'unica fonte di informazione. 

Molte di queste persone credono che i telegiornali li informino su ciò che accade nel mondo, e si troverebbero increduli di fronte al solo pensiero che i Tg possano essere utilizzati per manipolare le loro opinioni. Eppure ciò appare sempre più evidente, dall'omissione di elementi indispensabili per capire i fatti, dall'alterazione di alcune notizie e dall'assenza di altre.

L'opinione pubblica è fondamentale per la stabilità di un sistema, e nel nostro sistema viene formata attraverso il bombardamento mediatico. Per mantenere la stabilità, nell'attuale assetto politico-economico, occorre che l'opinione pubblica sia piegata a ciò che è funzionale al sistema e non apprenda alcune verità. Ciò rende il potere mediatico notevolmente importante.

Il controllo da parte del potere avviene oggi all'interno delle nostre case, attraverso la Tv. La manipolazione dell'informazione è sempre più sistematica, progettata per essere efficace e per rimanere nascosta agli occhi dei cittadini. Le agenzie internazionali (americane, europee o giapponesi) che forniscono le informazioni, sono supportate da agenzie di propaganda, soprattutto americane, che pianificano non soltanto cosa rendere noto ma soprattutto "come" dare informazione. La quantità di notizie viene sfoltita e ridotta al 5/10% del totale.  

La verifica delle fonti e l'utilizzo del senso critico sono ormai capacità atrofizzate dall'assumere passivamente il punto di vista delle poche agenzie che informano centinaia di paesi, come la Adnkronos e l'Ansa.

Considerando come assolute alcune fonti e ignorandone altre, l'informazione è già alterata in origine, derivando da un unico punto di vista, che nel contesto appare oggettivo. Di tanto in tanto, nei nostri Tg, appare qualche debole critica, ad esempio contro il governo statunitense. Si tratta delle cosiddette “fessure controllate”, cioè critiche fatte ad hoc (left gatekeeping - n.d.r.) per generare fiducia nel Tg, ma che risultano vaghe e discordanti.

Alcune notizie assumono nei Tg un certo rilievo, soprattutto quelle che evocano emozioni. Suscitare associazioni emotive e commozione è diventato uno degli scopi principali dei Tg. I fatti di cronaca, specie se si tratta di delitti contro bambini, si prestano a questo scopo, e quindi talvolta occupano uno spazio ampio dei telegiornali. 

Si tratta di un modo per distrarre l’attenzione pubblica da altri fatti assai più importanti per la vita dei cittadini. In altre parole, vengono amplificate notizie (di solito di cronaca o relative ad uno specifico problema) che non mettono in pericolo il sistema, per evitare di trattare altri argomenti "scottanti" e pericolosi per l'assetto che i politici hanno il compito di proteggere. Ad esempio, siamo stati indotti a parlare a lungo dei Pacs (una legge che sarebbe stato ovvio approvare senza tanti problemi), mentre si occultavano, tra le altre cose, le spese ingenti per la "difesa". Nessun telegiornale ha detto che parte del Tfr dei lavoratori andrà per spese belliche.

In questi ultimi tempi, un altro argomento, che viene utilizzato dai Tg per dirottare l'attenzione su fatti non pericolosi per il sistema, è quello dei malati gravi che chiedono l'eutanasia. Invece di approvare una legge che ponga fine al problema, il nostro sistema utilizza questi casi disperati (ieri quello di Welby, oggi quello di Nuvoli), per riempire spazi e suscitare angoscia e commozione.

Si stimola la parte emotiva dei telespettatori, per coinvolgere in una questione umana drammatica, senza far capire che il potere di risolvere il problema è nelle mani proprio di chi sta strumentalizzando cinicamente il fatto.

Spesso alcune notizie sono oggetto di "sovrinformazione", cioè se ne parla in molti programmi e abbondantemente. Ciò avviene o per focalizzare l'attenzione soltanto su alcuni aspetti e fare in modo che i cittadini si sentano abbastanza informati e non vadano ad informarsi altrove (come nel caso della finanziaria o del Tfr), oppure per dare l'impressione che ci sia un'abbondante informazione. 

Ma si tratta di informazioni ripetitive, che non spiegano davvero la questione e talvolta la manipolano. Paradossalmente, il cittadino viene  sommerso di "informazione" per fare in modo che rimanga disinformato.

La sovrinformazionze può riguardare anche temi banali, come la separazione di una coppia nota, o l'uso di droga da parte di un personaggio famoso. In questi casi si tratta di distogliere l'attenzione da decisioni o eventi politici che stanno accadendo nel paese, e di cui occorrerebbe parlare, ma non risulta conveniente al sistema.

Si sta affermando sempre più il metodo americano di creare trasmissioni giornalistiche o televisive organizzate da agenzie di Pubbliche Relazioni, per manipolare l'opinione pubblica su un determinato argomento. L'argomento di solito è emerso all'attenzione pubblica senza che il sistema potesse impedirlo (ad esempio, la Tv spazzatura o la violenza giovanile). A queste trasmissioni partecipano personaggi accuratamente selezionati, che in apparenza sembrano avere opinioni diverse, ma in realtà esprimono tutti un unico punto di vista, che si vuole far apparire come unica verità.

Talvolta è l'assunto di base della conversazione ad essere errato, ma viene acquisito come vero da tutti i partecipanti. Spesso si utilizza la figura dell'"esperto" che è abbastanza persuasiva, rappresentando il mondo della "scienza", che si intende come fonte di verità oggettiva.

L'informazione dei Tg viene falsata in maniera sempre più sottile e manipolatoria. Quando vengono sollevate smentite, soltanto in pochi casi viene reso pubblico. Lo spazio e l'ordine dato ad un'informazione sono molto importanti per valorizzare la notizia o sminuirla. Alcune notizie passano inosservate perché vengono dette per ultime e frettolosamente, mentre ad altre si dedica molto tempo all'inizio del Tg. Si stabilisce quindi una gerarchia in ordine all'importanza e al rilievo che si vuole dare alla notizia. Si privilegiano alcune notizie, altre vengono emarginate e altre ancora occultate. 

L'informazione obiettiva è contestualizzata, verificata alla fonte e commentata da opinionisti di diverse tendenze. Sentire le opinioni dei politici di entrambi gli schieramenti serve a dare l'idea che si stanno sentendo più punti di vista, ma ciò spesso non è vero, perché la maggior parte dei politici non attua una vera critica al sistema, e si limita a spiegare le divergenze rispetto all'altro schieramento. 

Il sistema politico-economico attuale è sempre più intoccabile, e coloro che lo criticano appaiono sempre meno in televisione. Nei Tg, le notizie vengono date come fatti isolati dal contesto, per impedire una comprensione approfondita. Si tende ad esagerarne un aspetto, che è sempre quello più emotivo. Lo stesso titolo talvolta è già gran parte della mistificazione, perché da esso si inferisce se si tratta di una cosa giusta o sbagliata, da approvare o da disapprovare. Ad esempio, quando si danno notizie sull'Iran si tende a far apparire questo paese colpevole di qualcosa, e i titoli sono "L'Iran sfida la comunità internazionale", oppure "L'Iran si ostina sul programma nucleare". 

I paesi indicati dalle autorità Usa come nemici diventano automaticamente nemici anche per le nostre autorità, che li criminalizzano in modo impietoso, evitando di menzionare le continue minacce e la preparazione alla guerra contro l'Iran da parte degli Stati Uniti.

Si manipola l'opinione pubblica italiana a pensarla come le autorità americane, e a ritenere che alcuni paesi debbano essere colpiti perché "pericolosi".

Non si danno notizie sui numerosi crimini e attentati terroristici attuati dalle autorità Usa nel mondo, se non quando ciò risulta inevitabile. I nostri telegiornali si limitano a parlare di "attentati terroristici" in Iraq, Afghanistan o in altri paesi, senza raccontare la situazione vera. Ad esempio, non parlano mai della resistenza irachena e afghana, anche se ormai molti sanno che questi paesi sono occupati e che la popolazione cerca in tutti i modi di resistere (anche con metodi pacifici) all'invasore.

Difficilmente le notizie su paesi in guerra vengono spiegate in maniera approfondita, fornendo gli antecedenti politici, economici, internazionali, ecc. che possano far capire i fatti e le situazioni attuali. La decontestualizzazione è quindi uno dei modi per disinformare dando l'impressione opposta.  Il fatto viene slegato da altri fatti che lo renderebbero più comprensibile. Ad esempio la violenza negli stadi viene slegata dal fenomeno della violenza nei giovani e dalle pressioni mediatiche che incitano alla violenza.

Il tono e il tipo di linguaggio utilizzato influiscono su come l'informazione viene percepita. Il tono può essere dispregiativo, di condanna, oppure enfatico ed entusiasta.

Il tono da un significato positivo o negativo alla notizia. La scelta delle parole è molto importante nel lavoro propagandistico, perché ogni parola è evocativa di significati o di emozioni e quindi deve essere scelta accuratamente per ottenere gli effetti voluti. 

Ad esempio, per trasmettere un senso di negatività, i gruppi considerati pericolosi per il sistema, come gli ambientalisti, i no-global o i comunisti, vengono definiti come "radicali", "fanatici" o "estremisti". La polizia viene chiamata "forza dell'ordine" anche quando reprime. Coloro che sono repressi vengono chiamati "ribelli" o "giovani estremisti". La violenza di Stato, anche quando uccide brutalmente, viene definita "sicurezza" o "difesa". I violenti sono sempre coloro che protestano contro il sistema e mai le autorità dello Stato, anche quando comandano una dura repressione, com'è accaduto al G8 di Genova. 

Anche le immagini utilizzate hanno scopo manipolativo. Le immagini servono a dare un'impronta negativa o positiva a luoghi, situazioni o concetti. Ad esempio, quando si parla di cultura araba si mostrano le donne con il burqa oppure immagini di fanatismo e violenza, per indurre un'associazione negativa. 

Un altro mezzo efficace per manipolare l'informazione è l'uso di cifre. Le analisi statistiche sono relative al campione scelto e al modello utilizzato. Le statistiche possono essere utilizzate come un dato inoppugnabile e incontestabile. Ma basta selezionare un determinato campione che possa  alterare i risultati, per dare l'informazione che si vuole.

Le notizie sono spiegate dallo stesso punto di vista in tutti i telegiornali. I poteri al vertice del sistema, cioè le banche e le corporation, appaiono sempre più raramente, e soltanto nei casi in cui si annuncia una fusione, l'acquisto di un'azienda o la nomina di un direttore amministrativo.

Quando una corporation viene denunciata per gravi reati come l'uccisione di sindacalisti, la schiavizzazione dei bambini o altri crimini contro i diritti umani, non viene quasi mai notificato dai nostri telegiornali.

Fino all'inizio degli anni Ottanta esisteva l'inchiesta televisiva obiettiva, che mostrava la società nella sua verità e complessità. Oggi, invece, la mistificazione mediatica riguarda anche la società stessa. Non appaiono quasi più i lavoratori mentre stanno faticando. Lo spazio dedicato alle proteste sindacali è ridotto al minimo. Alcune manifestazioni di protesta non vengono documentate.

Si manipola persino l'immagine della società civile, che deve apparire accondiscendente anche quando non lo è. Non si va mai alla radice delle questioni lavorative o sindacali e non si fa comprendere abbastanza per poter giungere alla soluzione (che richiederebbe cambiamenti al sistema) del problema. 

Le notizie sul dissenso alla politica di governo sono pregne di accenti nefasti. Spesso vengono utilizzate categorie stereotipate o etichette per puntare il dito contro chi mette in dubbio l'operato politico del governo.

I telegiornali fanno in modo che gli oppositori appaiano come poche persone che non vogliono la "modernizzazione", il "progresso" oppure come persone emarginate, fanatiche e "antiamericane".

Ciò è accaduto nel caso della Tav in Val di Susa e della Base americana a Vicenza. Nei telegiornali si mostravano singole persone intervistate che esprimevano pareri contrapposti, per far capire che c'erano pareri discordanti e occultare che la stragrande maggioranza dei cittadini era contraria alle decisioni di governo. Si vuole nascondere che il potere dei cittadini è continuamente svilito dal sistema. E che quest'ultimo è distante da ciò che la gente vuole. 

Le questioni che stanno a cuore alla cittadinanza, come l'ambiente, la pace e la libertà di decidere sul proprio territorio, vengono denigrate dall'informazione tendenziosa e manipolatoria dei Tg. Ad esempio, i cittadini della Val di Susa che protestavano venivano mostrati come un gruppo sparuto di persone che avevano paura di avere il "treno che gli passa sotto casa". La verità che si cercava di occultare era che sotto al Musinè c'è l'amianto. Inoltre, nella Val di Susa esiste già una linea ferroviaria Torino-Lione, attualmente sottoutilizzata, in grado di poter reggere il traffico.

Un'altra tecnica, utilizzata dai Tg, per deviare l'attenzione sulla questione del dissenso e per semplificare i fatti (per non far emergere altri aspetti), è di connotare ideologicamente il problema con "destra" e "sinistra". Quando i cittadini si oppongono ad una questione lo fanno per motivi razionali, ma il telegiornale tende a far credere che siano motivi ideologici, oppure irrazionali e non accettabili.

Nelle questioni in cui gli Usa impongono un severo diktat, come nel caso delle truppe in Afghanistan e della base militare a Vicenza, i giornalisti assumono un tono allarmato verso il dissenso. In particolare, nel caso di Vicenza, mettevano in evidenza che anche all'interno della maggioranza c'erano coloro che avversavano la scelta del governo. 

Il sistema dei due schieramenti è stato creato per impedire un vero esercizio di sovranità. I giornalisti reggono questo gioco e si mostrano stupiti che lo schieramento al potere possa avere persone che ragionano con la propria testa e non eseguono passivamente "l'ordine". I Tg colpevolizzano queste persone facendole sentire responsabili di "indebolire il governo" o di metterne in pericolo la stabilità. Ciò nasconde che i nostri politici non prendono scelte sulla base del benessere dei cittadini, ma per tutelare e rafforzare il sistema stesso.

I nostri giornalisti hanno dimenticato che l'essenza della democrazia è proprio il pluralismo. Si sono allineati al sistema in cui tutti gli schieramenti politici sono obbligati ad obbedire ai veri padroni del paese: l'élite economico-finanziaria.

In questi giorni i Tg gridavano "allarme" per la manifestazione di protesta organizzata per il 17 febbraio contro la nuova base militare di Vicenza. Ma in quale democrazia i giornalisti mettono in allarme i cittadini per una manifestazione che esprime la volontà di quasi tutta la cittadinanza? 

Il 16 febbraio, annunciando la manifestazione di protesta del giorno successivo, i telegiornali dicevano "si temono violenze", come se chi protesta contro il militarismo è violento. Siamo al paradosso di definire violento chi è contro la guerra e il militarismo, e non chi vuole nuove basi per meglio fare la guerra.

Un modo manipolatorio di dare notizie relative a proteste o a sgomberi violenti è quello di mettere vicina una notizia di criminalità, in modo da indurre l'associazione fra "delinquente" e chi protesta contro il sistema. Il 17 febbraio i telegiornali annunciavano: "Manifestazione di Vicenza... Imponenti misure di sicurezza". Trasmettevano anche un appello di Prodi: "Le manifestazioni sono il sale della democrazia ma siate pacifici". Il tono era quello del buon padre di famiglia, e non traspariva affatto che la realtà era esattamente l'opposto. 

Cioè coloro che stavano manifestando erano contro la violenza e il bellicismo americano, mentre Prodi era il politico che, lungi dall'avere a cuore il bene dei cittadini, stava sostenendo gli interessi bellici americani contro la volontà della maggior parte dei cittadini di Vicenza. Quindi, si trattava di scelte politiche non democratiche prese dal governo, ma i Tg facevano in modo da creare allarme attorno a coloro che stavano pacificamente, e giustamente, protestando. Qualche telegiornale osava un "Si temono infiltrazioni", ma non spiegava che soltanto il sistema difeso dai politici ha interesse ad infiltrare falsi manifestanti che creino disordine e violenza (com'è accaduto nel G8 di Genova), per poterli far apparire violenti ed estremisti, come cercavano di descriverli i Tg attraverso messaggi allarmanti. 

Il Tg3  precisava che le forze dell'ordine erano "a difesa del centro storico della città", come se i manifestanti fossero pericolosi e distruttivi. Poi aggiungeva: "c'è anche chi è preoccupato" e si intervistava una persona anziana che appariva confusa per le tante persone arrivate in città.

Il porre l'accento sul "pericolo di violenze" serviva anche a distogliere l'attenzione dal valore che la protesta avrebbe avuto sulle scelte del governo, e a nascondere che la volontà dei cittadini non conta nulla di fronte alle imposizioni americane.

Non essendoci state violenze, il giornalista del Tg2 ha messo in evidenza uno striscione che definiva di "solidarietà con i terroristi arrestati". Un altro modo per dirottare l'attenzione e per criminalizzare il dissenso.

Impegnati com'erano a colpevolizzare chi protestava contro la nuova base americana, i giornalisti dei Tg hanno omesso la notizia che la nuova base sarà pagata da noi per il 41% delle spese di mantenimento (anche per le altre basi paghiamo parte delle spese). 

Chi è contrario alla guerra è diventato un "estremista radicale". Chi denuncia i crimini come la tortura è un "antiamericano". Viene messo sotto processo chi avversa le guerre, e non chi le organizza. 

Nello stesso telegiornale (Tg2, ma anche gli altri erano pressoché uguali) del 17 febbraio appariva Prodi in posa accanto al presidente afghano Hamid Karzai, come se quest'ultimo fosse un vero rappresentante politico del popolo afghano e non un personaggio foraggiato da Washington.

Quando i telegiornali notificano gli attentati terroristici in Iraq, in Afghanistan, in Pakistan, in Turchia o in altri paesi, danno soltanto la stima dei morti e il luogo dov'è avvenuto lo scoppio, e non spiegano la situazione del paese. Talvolta menzionano al Qaeda associandola all'attentato, senza indicare le prove a sostegno di ciò.

Le notizie dall'Africa, dall'Asia o dal Sud America arrivano soltanto se c'è un problema che riguarda i nostri connazionali (rapimenti, uccisioni ecc.), oppure quando ci sono le elezioni politiche, che ormai nel nostro sistema sono diventate il simbolo stesso della "democrazia". Come a dire che se non documentassimo le elezioni (che si svolgono ovunque, persino in Iraq e in Afghanistan), non troveremmo altro modo per provare che la "democrazia" esista.

Quelle poche volte che i telegiornali parlano delle guerre in Africa, lo fanno in modo confuso e impreciso, parlando di "conflitti etnici", e senza precisare chi organizza i gruppi in lotta e chi li arma. Non viene detto che nella maggior parte dei casi si tratta dei governi e dei servizi segreti europei e americani, che organizzano le guerre per controllare il territorio e saccheggiarne le risorse. 

Le grandi metropoli e periferie del sud Italia appaiono nei Tg nel loro degrado ambientale, appare anche la microcriminalità e la disperazione dei giovani disoccupati. Tutto questo è descritto in modo fatalistico, come se i governi si trovassero impotenti di fronte a questi problemi.

Quando a Napoli c'era il problema dei rifiuti, i telegiornali mostravano la città sommersa dalla sporcizia e dall'immondizia, ma non dicevano che questo stava accadendo perché il servizio era stato privatizzato e si impediva ai vecchi impiegati di operare, negando loro i mezzi idonei alla raccolta dei rifiuti. Per avvantaggiare i privati si stava organizzando il servizio diversamente. 

I cittadini apparivano "colpevoli" di qualcosa, ma in realtà ricevevano le bollette da pagare senza ottenere alcun servizio. Nessun telegiornale trasmise la manifestazione degli operatori ecologici napoletani che protestavano perché non erano messi in grado di lavorare. I cartelli che essi mostravano avrebbero potuto far capire la vera situazione, mentre i telegiornali rendevano impossibile capirla alla radice.

C'è una serie di argomenti "riservati", di cui i telegiornali non parlano. Ad esempio, delle stragi che l'Agip attua in Nigeria, oppure della produzione di armi (ad esempio le cluster bomb), in diverse fabbriche italiane. Armi che vengono esportate in molti paesi, compresi quelli in cui c'è guerra. 

I Tg non parlano mai di Signoraggio, che è il metodo usato dalle banche per razziare i paesi. Non si parla nemmeno degli statuti delle banche e del sistema bancario della Banca Europea, che ha sottratto all'Italia ben il 38% della finanziaria, impedendo al paese una crescita economica significativa. Sono state tagliate le spese per la scuola e la sanità ed è stata aumentata la pressione fiscale, per pagare le banche e sostenere gli Usa nelle guerre. 

Quando si è parlato della finanziaria, nonostante lo spazio dedicato a quest'argomento, i telegiornali hanno accuratamente evitato di notificare le ingenti risorse che le banche sottraggono al paese. La trasmissione Ballarò è stata l'unica a rivelare il fatto (ma senza metterlo in evidenza). 

Un altro argomento tabù è quello delle regole e dell'operato delle istituzioni come il Wto, la Banca mondiale (Bm) e Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Nessun telegiornale ha mai spiegato che a causa di queste organizzazioni, negli ultimi venti anni, la miseria e la fame sono aumentate, e che il collasso economico di molti paesi, compresa l'Argentina, è stato causato dalle misure imposte proprio dalla Bm e dal Fmi.

Moltissimi altri argomenti non vengono trattati, ad esempio, la situazione di disuguaglianza degli immigrati, le gravi discriminazioni che essi subiscono, le persecuzioni di cittadini africani da parte dei governi fantoccio al soldo degli Usa, i massacri in Somalia, in Etiopia, in Nigeria, ad Haiti e in molti altri luoghi. Un altro argomento tabù è il denaro che lo Stato da alle grandi aziende, somme spesso molto elevate.

Il telegiornale parla di droga soltanto quando comunica la notizia che le forze dell'ordine sono riuscite a sequestrare quantitativi di stupefacenti. Ma non parla mai delle implicazioni e connivenze delle corporation e dei governi nei commerci internazionali di droga. 

Si parla di mafia quando si arresta qualche presunto mafioso o quando avvengono delitti, ma non si spiega cos'è davvero la mafia, e come essa sia in espansione grazie alle liberalizzazioni finanziarie, che hanno spianato la strada al riciclaggio facile.  

I minuti di politica interna, nei Tg, si risolvono nelle brevi interviste ad esponenti di destra e sinistra, per mostrare come ci sia una questione, una disputa, e come i duellanti siano decisi e forti. Le differenti opinioni sembrano battute teatrali, in uno scenario sempre più avvilente e assurdo. Le questioni sono trattate sempre in modo marginale e superficiale, anche quando si tratta di questioni serie, come l'invio di soldati in Afghanistan. L'informazione si riduce all'opinione dei politici, la maggior parte dei quali non oserebbe sfidare il sistema nemmeno nelle questioni minime.

Alcune questioni interne non sono divulgate. Ad esempio, nel 2002, il Parlamento, quasi all'unanimità, approvò una legge che permette di abolire il tetto massimo di spesa per il "rimborso ai partiti".  I cittadini italiani avevano espresso la loro volontà di non dare denaro pubblico ai partiti, attraverso il referendum del 1993, in cui oltre il 90% degli elettori votò contro. 

La gente crede che oggi questa volontà venga rispettata e non è stata informata quando, nel 1999 è stata approvata una legge che di fatto reintroduceva il finanziamento pubblico ai partiti chiamandolo "rimborso elettorale". Nel 2002 tutti gli schieramenti, ad eccezione dei radicali, votarono a favore di una nuova legge, la n. 156 del 26 luglio 2002, che titolava "Disposizioni in materia di Rimborsi Elettorali". 

La legge abbassava il quorum di accesso al rimborso dal 4% all'1% e aboliva il tetto di spesa, permettendo a quasi tutti i partiti di ricevere somme molto alte di denaro pubblico. Ad esempio, Berlusconi ha incassato, l'anno scorso, 41 milioni di euro per Forza Italia, la Margherita ne ha presi 20 milioni, l'Udc 15 milioni, i Ds 35 milioni, An 23 milioni, Rifondazione 10 milioni, [1] ecc. Dato l'ingente costo pubblico che ci sarebbe stato, l'approvazione della legge era una questione molto importante per l'opinione pubblica, ma non è stata sottoposta all'attenzione di tutti noi. I Tg non ne hanno nemmeno fatto cenno.

Le questioni spinose, come la malasanità o il costo pubblico di aziende privatizzate (come le ferrovie e le autostrade) vengono trattate come se il problema non fosse risolvibile e senza una sufficiente documentazione. Ad esempio, si parla superficialmente dei tagli alla sanità che stanno causando gravissimi problemi nella gestione delle strutture, oppure dei contratti truffaldini che importanti imprenditori (come Benetton) hanno stipulato con lo Stato. Questi contratti potrebbero essere rescissi se il governo volesse. Molti cittadini se lo aspettavano, dato che in precedenza erano stati duramente criticati dall'attuale maggioranza.

La povertà o la precarietà lavorativa sono diventate nei telegiornali o nelle rubriche di approfondimento una specie di calamità naturale. I poveri ragazzi trentenni vengono intervistati per sapere quanto guadagnano e che tipo di contratto hanno nei call center, nelle fabbriche o addirittura negli uffici pubblici. Si mette in evidenza che queste persone sono spesso laureate e molto preparate, e alcune di esse svolgono funzioni essenziali nel settore pubblico. Ma non si parla delle leggi che permettono il lavoro precario. Di quando sono state approvate e da chi, e di come sono state peggiorate nel tempo.

Poi ci sono i servizi giornalistici che hanno il compito di prepararci ad accettare il peggio. Ad esempio, quelli che ci allarmano sulla "crisi energetica" (per prepararci all'aumento della bolletta), quelli che ci mostrano i giovani delle gang di Londra, o quelli che documentano gli strani fenomeni atmosferici. Anche in questi casi non si va alla radice e non si spiega come è stato creato il problema e da chi. In un servizio del 17 febbraio, il Tg3 informava sull'omicidio di un ragazzo ad opera delle gang giovanili dei sobborghi di Londra. Il giornalista diceva: "Il problema sono le condizioni sociali... le famiglie non sono in grado, a causa della povertà, di fronteggiare il problema, allora c'è l'alcol, la droga o le armi da fuoco". Nessun cenno alla situazione politico-economica, e al bombardamento mediatico che esalta sempre più la violenza. 

Anche l'allarme Sars rientrava nelle notizie che avevano l'obiettivo di preoccupare. Per alcuni mesi siamo stati bombardati da notizie allarmanti su presunti casi di questa malattia. Quello che non si diceva era che la Sars è nata da un esperimento avvenuto nell'aprile del 2003 a Toronto, ad opera di associazioni governative statunitensi e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, sostenuti finanziariamente dalla famiglia Rockefeller, dalla Carnegie Foundation, e da importanti produttori di farmaci. L'obiettivo era quello di ridurre la popolazione e far acquistare nuovi farmaci, come spiega il Dott. Leonard Horowitz: 

"La SARS e l'attuale timore per l'influenza aviaria ricevono l'approvazione dei capitani delle industrie militar-medico-farmaceutico-petrolchimiche, che parimenti in molti casi documentati operano al di sopra delle leggi... consideriamo il fatto che il flusso delle informazioni date dai mezzi di comunicazione di massa è stato pesantemente influenzato, se non interamente controllato, dai garanti delle imprese multinazionali, che hanno protetto e fatto avanzare gli interessi di un gruppo relativamente ristretto di imprese globali...  Avendo testimoniato di fronte al Congresso USA, ho personalmente verificato come le prime donne dell'industria farmaceutica dirigono dal punto di vista economico e politico i nostri rappresentanti al governo. Le malattie che stanno emergendo sono di complemento alla politica della "Guerra contro il Terrorismo" e alla nostra cultura influenzata dal bioterrorismo. Questa agenda serve per due obiettivi principali: il profitto e la riduzione della popolazione. Realtà politica contro i miti mass-mediologici." [2]

Quando è emerso che l'allarme aviaria in Europa aveva lo scopo di indurre ad acquistare il farmaco Tamiflu, e che la sicurezza e l'efficacia del farmaco non erano mai state provate, le notizie allarmanti sono sparite. In questi ultimi giorni stanno ritornando altre notizie sulla variante H5N1 dell'aviaria. Probabilmente è stato prodotto un nuovo farmaco.

Nei nostri Tg, dopo pochi minuti di notizie di politica interna ed estera, arriva la parte più lunga della cronaca e dell'attualità. La scelta spesso cade su notizie riguardanti nuovi prodotti per la calvizie, la bellezza o tecnologici. Giuseppe Altamore, nel suo libro I padroni delle notizie, spiega che sempre più spesso i giornalisti televisivi presentano pubbli-redazionali come fossero semplici notizie.

Si tratta di presentare in modo enfatico prodotti che vanno dal nuovo tipo di telefonino a nuovi cosmetici, capi di abbigliamento e addirittura farmaci. Dopo l'impiccagione di Saddam, il Tg2 annunciò la creazione negli Stati Uniti di un nuovo giocattolo: il pupazzo Saddam corredato da cappio. Il giornalista si curò di precisare anche il prezzo e la possibilità di acquistarlo via Internet. 

La cronaca rosa ha il suo spazio nei Tg, sempre più ampio: matrimoni o divorzi fra vip, se Madonna adotta un nuovo bimbo, oppure se un'attrice si è gonfiata di silicone o si droga. I servizi sulla moda, sull'elezione di Miss Italia o di Miss Universo non mancano. Talvolta i Tg riempiono spazio raccontando la storia di un animale o spiegando l'esecuzione di una ricetta. Viene documentato persino il "Raduno internazionale delle Mongolfiere", e ci informano anche sugli ultimi modelli dei vestitini per cani e gatti. Si tratta di modi per confondere su ciò che dovrebbe essere veramente la comunicazione giornalistica, che negli ultimi venti anni è stata declassata e fuorviata nel modo stesso di intenderla.

L'informazione dei Tg segue ormai il "pensiero unico" e anche la regia è unica. Si tratta delle grandi agenzie di propaganda americane, come la Heritage Foundation, l'American Enterprise Institute e il Manhattan Institute. Le agenzie di propaganda americane provvedono affinché l'opinione pubblica subisca pesanti manipolazioni, che rendano difficile una vera consapevolezza di quello che sta accadendo nel mondo di oggi.

Per riuscire a capire occorre utilizzare Internet e leggere le notizie dal mondo. E' una cosa che soltanto pochi si possono permettere di fare; e di solito non si tratta di anziani, casalinghe o persone che lavorano per molte ore al giorno, e che non hanno tempo materiale di informarsi se non attraverso la Tv. Per queste persone c'è soltanto quell'infomazione "emotiva" e distorta che serve a renderli docili e incapaci di difendere i propri diritti.

Come osserva Sartori: "Sostenere che la cittadinanza dell'era elettronica è caratterizzata dalla possibilità di accedere a infinite informazioni... sarebbe come dire che la cittadinanza nel capitalismo consente a tutti di diventare capitalisti… È vero che un'immagine può valere più di mille parole. Ma è ancor più vero che un milione di immagini non danno un solo concetto." [3]

I telegiornali sono ormai rotocalchi di una realtà che non è quella in cui viviamo. Sono sempre più orientati allo spettacolo, all'appiattimento e alla banalità. Come in un circo, ognuno fa il suo numero, con l'obiettivo di emozionare, catturare l'attenzione, intrattenere e persino fare divertire. Mentre gli eventi occultati diventano sempre più inaccettabili:  quei due terzi del mondo ridotti in estrema miseria, quei milioni di bambini che per mangiare devono cercare nella spazzatura, le nostre regioni soggette al potere mafioso implacabile e crudele, le guerre contro i popoli, le dure persecuzioni contro chi lotta per la giustizia e i diritti umani... 

Finché il potere mediatico sarà quasi completamente nelle mani di chi vuole un sistema politico-economico basato sulla legge del più forte e sul controllo dei popoli,  è ingenuo credere che le risorse umane, spirituali e culturali degli individui stiano ricevendo impulso alla loro libera realizzazione. Le sottili tecniche di coercizione, di diseducazione e di appiattimento culturale sono dirette contro ognuno di noi, come un ulteriore affronto alle nostre menti e alla nostra dignità di cittadini.


Articolo pubblicato sul sito Disinformazione.it
Link diretto all'articolo: http://www.disinformazione.it/manipolazione_opinione.htm

[1] Report, 1 ottobre 2006.
[2] Horowitz Leonard, Death in the Air: Globalism, Terrorism and Toxic Warfare, Tetrahedron Publishing Group, Idaho, U.S.A., 2001.
[3] Sartori Giovanni, Homo videns, Laterza, Bari 1997.


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USO MEDIATICO

11/30/2011

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Utilizzare le disgrazie altrui ed esprimerle in TALK SHOW, CANZONI, FILM, TELEGIORNALI, RIVISTE, QUOTIDIANI e altri mezzi per aumentare AUDIENCE, queste una strategia commerciale per vendere spazi pubblicitari a grandi marchi.
Come se il pubblico dovesse rimanere intrappolato dentro questo pensiero negativo costantemente tale da farle capire quanto sia fortunato nella vita e che alla fine non debba lamentarsi.
Questa formula di lavaggio e distrazione viene utilizzata in diversi metodi nella elaborazione mediatica per incollare i cervelli umani al piccolo schermo che come la bibbia diffonda parodie per plasmare il telespettatore su quello che deve fare se non vuole trovarsi come i disperati visti sullo schermo e indignarsi in tal modo da preferire come legge divina il modo giusto e corretto per vivere in pace col prossimo e la propria struttura sociale.
Questo metodo porta ad esaltare l'individualismo per garantirsi un potere maggiore con i vizi capitali e conseguente sicurezza economica sociale. La cosa più sbalorditiva che crediamo di essere realmente soli lungo il nostro cammino mentre la globalizzazione unisce e guida tutte le forme di pensiero attraverso il tubo catodico. Da dell'incredibile a pensarci quanto la potenza mediatica abbia influenza sul nostro LIBERO ARBITRIO anche se alla fine le possibilità di scelta sono artificialmente create per condurre tutti verso la stessa direzione armati di TELECOMANDO che ci rende la possibilità di credere nell'avere la scelta del nostro destino.
Mentre ognuno s'incammina al proprio destino nel bene e nel male la televisione invece ci induce al consumo, al modo di pensiero per favorire la macchina del capitalismo e arricchire e rendere il potere globale a coloro che lo introdussero all'inizio della 1a industrializzazione. Oggi PROGRAMMI TELEVISIVI che entrano nelle nostre famiglie rendono i grandi azionisti potenti tali da decidere totalmente per tutti noi che pensiamo di essere unici ed intelligenti.

Scritto da Ivan Leo

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__ 10 maggio 2010
Controllo Mentale nei Mass Media
di The Vigilant Citizen
Traduzione a cura di Anticorpi.info

I mass media rappresentano il più potente strumento mai utilizzato dalle elite per  la manipolazione delle masse. Essi "ispirano" le opinioni ed i comportamenti, e definiscono ciò che sia da ritenere normale. 

Questo articolo esaminerà il funzionamento dei mass media attraverso il pensiero dei loro maggiori teorici, la loro struttura di potere e le tecniche che utilizzano, al fine di comprendere il loro vero ruolo nella società.
La gran parte degli articoli di questo sito trattano dei simboli occulti celati negli oggetti della cultura popolare. Da questi articoli emergono molte domande legittime relative alla finalità di tali simboli e le motivazioni di coloro che li hanno "integrati" in quei contesti.

Ebbene, per me è impossibile fornire risposte soddisfacenti senza menzionare diversi altri concetti e fatti. Ho quindi deciso di scrivere un articolo che fornisca le basi teoriche e metodologiche in merito all'argomento, e che consideri le argomentazioni addotte dai principali studiosi del settore delle comunicazioni di massa.

Forse qualcuno comincerà a pensare che me ne esca con discorsi del tipo: "Lady Gaga vuole controllare le nostre menti". Naturalmente non è così. Lei è solo una piccola componente dell'enorme meccanismo che è la comunicazione di massa.

PROGRAMMAZIONE ATTRAVERSO I MASS MEDIA. I mass media sono forme di comunicazione progettate per raggiungere il maggior numero di persone possibili. Essi comprendono televisione, film, radio, giornali, riviste, libri, dischi, videogiochi ed internet. Molti studi sono stati condotti nel secolo scorso per scoprire le migliori tecniche con cui tali forme di comunicazione  potessero influire sulla popolazione. Da tali studi è emersa la scienza delle comunicazioni, che è utilizzata nel marketing, nelle relazioni pubbliche e nella politica. La comunicazione di massa è uno strumento necessario per assicurare la funzionalità di una democrazia, ma è altrettanto irrinunciabile per una dittatura. Dipende tutto dall'utilizzo che ne viene fatto.
.
Nella prefazione del 1958 per il saggio A Brave New World, Aldous Huxley dipinge un ritratto piuttosto cupo della società. Egli ritiene che sia controllata da una "forza impersonale"; una oligarchia che manipola la popolazione con diversi mezzi.
. "Forze impersonali su cui non abbiamo quasi alcun controllo sembrano spingerci in direzione del nuovo incubo del dominio mondiale, e questa spinta impersonale viene consapevolmente accelerata dai rappresentanti di organizzazioni commerciali e politici che hanno sviluppato una serie di nuove tecniche per manipolare, nell'interesse di qualche minoranza, i pensieri e i sentimenti delle masse. " Aldous Huxley, Prefazione di A Brave New World
. Le prospettive poco rosee di Huxley non sono una semplice ipotesi o un delirio paranoico. E' un fatto documentato dai più importanti studiosi del fenomeno mass media. 
.
Di seguito, vado a citare alcuni di essi:

_STUDIOSI DEL FENOMENO.
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_WALTER LIPPMAN

Walter Lippmann, intellettuale americano, scrittore, due volte premio Pulitzer, fu uno dei primi a produrre uno studio sull'utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa in America.
.
Nel saggio "Public Opinion" (1922), Lippmann paragonò le masse ad un "gregge disorientato" che doveva essere guidato da una classe dirigente. Descrisse l'elite al governo come "una classe specializzata i cui interessi vanno al di là della località. Una classe composta da esperti, specialisti e burocrati.
.
Secondo Lippmann, gli esperti, che spesso sono indicati come "elite", sono come una macchina di conoscenza che eluderebbe il difetto fondamentale della democrazia, l'ideale impossibile di un "cittadino onnicompetente." La manipolazione del "gregge disorientato" ha una sua funzione: fare in modo che il cittadino partecipi alla vita sociale in qualità di "spettatore interessato", ma non attivo. La partecipazione attiva è doverosa per "l'uomo responsabile", cosa che il cittadino medio non è.
. I mass media e la propaganda sono quindi strumenti che devono essere utilizzati dalle élite per governare il popolo senza dover ricorrere alla coercizione fisica. Un importante concetto sottolineato da Lippmann attiene la "costruzione del consenso", cioè la manipolazione  che induca l'opinione pubblica ad accettare l'ordine del giorno delle elite. È opinione di Lippmann che il cittadino non sia qualificato per ragionare e decidere su questioni importanti. Risulta perciò importante per le elite assumere decisioni "per il bene collettivo" e poi "venderle" alle masse. ."Nessuno può negare che la fabbricazione del consenso sia capace di grandi raffinatezze. Il processo che fa sorgere le opinioni pubbliche non è certamente meno complesso di quanto non sia apparso in queste pagine, e le ampie possibilità di manipolazione riservate a chiunque conosca il processo appaiono abbastanza chiare. Come risultato la scienza psicologica applicata ai moderni mezzi di comunicazione ha trasformato letteralmente il concetto di democrazia. E' in atto una rivoluzione infinitamente più importante di qualsiasi spostamento del potere economico. (. . .) Sotto l'impatto della propaganda, non necessariamente nel senso sinistro della parola,  i vecchi capisaldi del nostro pensiero sono diventati modificabili. Non è più possibile, ad esempio, credere nel dogma originario della democrazia, come se le conoscenze necessarie per la gestione delle cose umane possano scaturire autonomamente dal cuore dell'umanità. Questo ordine di pensieri ci espone ad un autoinganno. E'  dimostrato che non si possa contare sulle intuizioni o la casualità degli eventi, se si vuole affrontare il mondo al di là della nostra portata. " Walter Lippmann, Opinione Pubblica..E' interessante notare come Lippmann sia stato uno dei padri fondatori del Consiglio per gli Affari Esteri, ossia uno dei più influenti tink tank mondiali in materia di politica estera. Questo fatto dovrebbe darvi un piccolo suggerimento su quali debbano essere le finalità dei mezzi di comunicazione, secondo il pensiero delle elite.
.
"Il potere politico ed economico negli Stati Uniti è concentrato nelle mani di una "classe dirigente" che controlla la maggior parte delle corporazioni multinazionali a base statunitense, i media di comunicazione, le fondazioni più influenti, le principali università pubbliche e private. Fondato nel 1921, il Consiglio per gli Affari Esteri è il legame fondamentale tra le grandi imprese e il governo federale. E' stato definito una "scuola per statisti" e "si avvicina ad essere un organo di ciò che C. Wright Mills perseguì - un gruppo di uomini dalle vedute interessatamente simili che plasmi gli eventi da una posizione nascosta, perciò invulnerabile. La creazione delle Nazioni Unite è un progetto del Consiglio, così come il Fondo Monetario Internazionale e la  Banca Mondiale. " Steve Jacobson: Controllo Mentale negli Stati Uniti.
. Alcuni degli attuali membri del CFR sono David Rockefeller, Dick Cheney, Barack Obama, Hilary Clinton,  Rick Warren e gli amministratori delegati di grandi aziende come la CBS , Nike , Coca-Cola e Visa.

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__CARL JUNG
Carl Jung è il fondatore della psicologia analitica (nota anche come psicologia junghiana), mediante cui la psiche umana viene  analizzata attraverso i sogni, l'arte, la mitologia, la religione, i simboli e la filosofia.
.
Il terapeuta svizzero ha introdotto numerosi concetti psicologici usati oggi, come l'archetipo, il complesso, il personaggio, l'introverso / estroverso e la sincronicità. 
.
La sua opera fu fortemente influenzata dal background occulto della sua famiglia. Carl Gustav, suo nonno, era un avido massone (Gran Maestro) e alcuni dei suoi antenati furono rosacrociani. Questo potrebbe spiegare il suo grande interesse per la filosofia orientale e occidentale, l'alchimia, l'astrologia e il simbolismo. Uno dei suoi concetti più importanti (e fraintesi) è quello di Inconscio Collettivo.
. "La mia tesi, quindi, è la seguente: oltre alla nostra coscienza immediata, personale, che riteniamo essere  la sola psiche empirica, esiste un secondo tipo di coscienza, universale, impersonale, collettiva, la quale è identica in tutti gli individui. Questo inconscio collettivo non si sviluppa individualmente, ma è ereditato. È costituita da forme pre-esistenti: gli archetipi, i quali danno forma definita a certi contenuti psichici. " Carl Jung, il concetto di inconscio collettivo. .L'inconscio collettivo si evince considerando l'esistenza dei medesimi simboli e figure mitologiche in civiltà diverse. Simboli archetipici che sembrano essere incorporati nel nostro inconscio collettivo, e che suscitano in noi precise reazioni nel momento in cui siamo esposti ad essi. I simboli occulti possono quindi esercitare un grande impatto sulle persone, anche se quelle stesse persone non sono coscientemente a conoscenza del reale significato esoterico di tali simboli. I grandi teorici dei mass media hanno fondato le loro fortune proprio sullo sfruttamento degli archetipi. .

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__EDWARD BERNAYS
Edward Bernays - considerato il "padre delle relazioni pubbliche" (PR) - seppe mettere a frutto le teorie di suo zio Sigmund Freud per manipolare la opinione pubblica attraverso il subconscio.
.
Condivideva le idee di Walter Lippmann in merito ad una popolazione irrazionale guidata solo dallo "istinto del gregge". A suo parere, era necessario che le masse fossero manipolate da un governo invisibile, e ciò per ... assicurare la sopravvivenza della democrazia.
. "La manipolazione cosciente e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse è un elemento importante nella società democratica. Quelli che manipolano questo meccanismo invisibile della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere dominante del nostro paese.
Noi siamo governati, le nostre menti sono modellate, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, in gran parte da uomini che non abbiamo mai sentito nominare. Questo è il logico risultato dell'a nostra organizzazione di stampo democratico. Ed un gran numero di persone devono cooperare in tal senso se si desidera convivere in una società ben funzionante.
I nostri stessi governanti, in molti casi, ignorano l'identità dei loro colleghi del "governo interiore". Edward Bernays, Propaganda. Le campagne di marketing di Bernay sconvolsero il funzionamento della società americana. A Bernays dobbiamo ciò che definiamo "consumismo", cioè la cultura dell'acquisto di beni per il piacere dell'atto, anzichè per la soddisfazione di reali bisogni. Per questo motivo, Life Magazine lo ha inserito nella classifica dei primi 100 americani più influenti del 20 ° secolo.

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__HAROLD LASSWELL
Nel 1939-1940, l'Università di Chicago tenne una serie di seminari in materia di comunicazione occulta. Questi gruppi di studio furono finanziati dalla fondazione Rockefeller e coinvolsero i ricercatori più importanti nei settori della comunicazione e della sociologia.
.
Uno di questi studiosi era Harold Lasswell, tra i principali politologi e teorici della propaganda statunitensi. Tanto per cambiare, anche egli era del parere che una democrazia, un governo governato dal popolo  non possa sostenersi senza una elite che formi la opinione pubblica mediante la propaganda..
Nella sua Enciclopedia delle Scienze Sociali, Lasswell spiegò che quando le elite non hanno la forza necessaria per costringere all'obbedienza, allora devono rivolgersi a "nuove tecniche di controllo", che in parte si concretizzano nella propaganda. Il tutto coronato dalla solita motivazione secondo cui  le masse sarebbero fondamentalmente stupide e ignoranti e sia impensabile affidarsi  al dogmatismo democratico che vorrebbe gli uomini capaci di autogovernarsi.

Nel suo saggio Contenuti della Comunicazione Lasswell spiega che, al fine di comprendere il significato di un messaggio (ad esempio un film, un discorso, un libro , ecc), si dovrà tener conto della frequenza con cui compaiono alcuni simboli nel messaggio, le modalità con cui i simboli influiscono sul parere del pubblico, e l'intensità dei simboli utilizzati.
.
Lasswell era famoso per il suo modello di analisi dei media basato su:"Chi (dice) Che Cosa (a) Chi (in) Che Modo (con) Quale Effetto.".
Con questo modello Lasswell indica che per analizzare correttamente un prodotto mediatico è necessario guardare chi ha prodotto il prodotto (le persone che hanno ordinato la sua creazione), quale sia lo scopo del prodotto (il target) e quali siano gli effetti desiderati (informare, convincere, vendere, ecc) sul pubblico.
.
ESEMPIO: Un videoclip di Rihanna.Chi lo ha prodotto: Vivendi Universal Che cosa: l'artista pop Rihanna A chi: ai consumatori di età compresa tra 9 e 25, A che scopo: la vendita dell'artista, della sua canzone, della sua immagine e del suo messaggio.
.
Le analisi di video e film su The Vigilant Citizen pone grande importanza sul "chi ci sia dietro" i messaggi comunicati al pubblico. Il termine "Illuminati" è spesso usato per descrivere questa segreta elite dirigente. Anche se il termine sembra piuttosto caricaturale e cospirazionistico, descrive bene le elite e le loro dirette connessioni con le società segrete e le conoscenze occulte.
.Tuttavia, io personalmente detesto usare il termine "teoria della cospirazione" per descrivere ciò che accade nei mezzi di comunicazione di massa. Se tutti i fatti concernenti la natura elitaria del settore sono prontamente disponibili al pubblico, può ancora essere considerata una "teoria del complotto"? .
LA STANDADIZZAZIONE DEL PENSIERO UMANO
La fusione di grandi società messmediatiche negli ultimi decenni ha generato una piccola oligarchia di conglomerati dei media. Ciò che vediamo in tv, la musica che ascoltiamo, i film che guardiamo,  i giornali che leggiamo negli Stati Uniti sono prodotti da cinque società in tutto (negli USA stanno messi meglio che in Italia ... - n.d.t.).

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_I proprietari di questi conglomerati hanno stretti legami con le oligarchie mondiali e, per molti versi, essi stessi fanno parte delle elite.

Potendo contare sulla loro forza mediatica, questi conglomerati hanno il potere di creare nella mente delle persone una visione del mondo unica e coesa, generando una "standardizzazione del pensiero umano".
.
Anche i movimenti o stili considerati marginali sono, infatti, le estensioni del pensiero mainstream. Sono gli stessi mass media a produrre le proprie controparti espressione di ribellione. Artisti, creazioni e idee che non rientrano nel tradizionale modo di pensare sono respinti senza pietà e messi al bando dai conglomerati, che ne sanciscono la scomparsa dalle scene.
.
"Il cinema americano è il più grande vettore inconsapevole di propaganda nel mondo di oggi. Si tratta di un grande distributore di idee e opinioni. Il film può standardizzare le idee e le abitudini di una nazione. Perché le immagini sono fatte per soddisfare le richieste del mercato, esse riflettono ed enfatizzano le tendenze popolari, piuttosto che stimolare nuove idee e opinioni. Il film si avvale solo di idee e di fatti che sono in voga. I giornali cercano le notizie più adeguate per i lettori, il cinema fa lo stesso con l'intrattenimento. "
Edward Bernays, Propaganda. .
Tutte queste problematiche sono state segnalate come pericoli per la libertà umana nel 1930 dai pensatori della scuola di Francoforte, come Theodor Adorno e Herbert Marcuse. Essi hanno identificato tre principali problemi con l'industria culturale.
. L'industria può:

- ridurre gli esseri umani allo stato di massa, ostacolando lo sviluppo di individui emancipati, che siano capaci di prendere decisioni razionali.- sostituire la legittima autonomia e consapevolezza di se nella pigra sicurezza del conformismo.- avvalorare l'idea che gli uomini in realtà cerchino di sfuggire al mondo assurdo e crudele in cui vivono per perdersi in un ipnotico stato di continua evasione.

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_La nozione di evasione è ancora più rilevante oggi, con l'avvento dei videogiochi online, film in 3D e Home Cinema.

Le masse, costantemente in cerca dello stato dell'arte dell'intrattenimento, non fanno che ricorrere a gadget costosi che possono essere prodotti solo dai più grandi gruppi mediatici del mondo.
.
Questi prodotti contengono precisi messaggi e simboli i quali altro non sono che propaganda divertente. L'opinione pubblica è stata talmente ben addestrata ad amare la sua propaganda da spendere interi stipendi per essere esposta ad essa. La propaganda - insomma - non è più la forma di comunicazione autoritaria o coercitiva adoperata nelle dittature: è diventata sinonimo di divertimento e piacere..
"Per quanto riguarda la propaganda, va detto che i primi sostenitori della alfabetizzazione universale e della libertà di stampa previdero unicamente due possibilità: la propaganda può essere vera, o può essere falsa. Tuttavia esisteva una terza possibile via di sviluppo, soprattutto nelle nostre democrazie occidentali. Un vasto settore delle comunicazioni di massa non particolarmente interessato a produrre verità o bugie, quanto a produrre irrealtà, irrilevanza. In una parola, non hanno tenuto conto della inclinazione umana verso il superfluo, l'intrattenimento puro.

"Aldous Huxley, Prefazione di A Brave New World
.
Piccole dosi di propaganda mediatica di norma non sortiscono effetti duraturi sulla psiche. Tuttavia i mass media - per loro stessa natura onnipresenti - ci cuciono addosso un ambiente di vita che sperimentiamo quotidianamente. Definiscono quale sia la normalità e le situazioni indesiderabili. Come si fa con i cavalli,  i media mettono un "paraocchi" alle persone, in modo tale che esse possano considerare solo ciò che i media ritengono sia appropriato considerare.."E' stata la nascita dei mass media a rendere possibile l'uso di tecniche di propaganda su scala sociale. L'orchestrazione di stampa, radio e televisione per creare una influenza continua, duratura, rende l'influenza della propaganda praticamente invisibile proprio perché viene orchestrata nell'ambito di una realtà fittizia. I mass media costituiscono il legame essenziale tra l'individuo e le esigenze della società tecnologica. " Jacques Ellul.Uno dei motivi per cui i mass media godono di un tale ascendente sulle masse è rintracciabile nella vasta quantità di ricerche sulla natura umana che sono state applicate al fenomeno..TECNICHE DI MANIPOLAZIONE.
Lo scopo di vendere prodotti e idee per le masse ha portato ad una quantità senza precedenti di studi sul comportamento umano e sulla psiche umana. Scienze cognitive, psicologia, sociologia, semiotica, linguistica e altri settori connessi sono stati e sono tuttora utilizzati, mediante gruppi di studio ben finanziati
"Nessun gruppo di sociologi può approssimare gli studi per la raccolta ed elaborazione dei dati sfruttabili. I gruppi di studio dispongono di miliardi da spendere ogni anno per la ricerca e la sperimentazione di reazioni, ed i loro prodotti sono distillati delle esperienze e dei sentimenti di tutta la comunità. "Marshal McLuhan, Le Estensioni dell'UomoI risultati di tali studi si applicano a pubblicità, film, video musicali e altri mezzi di comunicazione, al fine di renderli il più possibile "identificabili". L'arte del marketing è molto misurata e scientifica pochè deve raggiungere sia l'individuo che la coscienza collettiva. Un semplice video non è mai solo un video. Immagini, simboli e significati sono collocati strategicamente al fine di suscitare un preciso effetto desiderato."E' con la conoscenza dell'essere umano, le sue tendenze, i suoi desideri, i suoi bisogni, i suoi meccanismi psichici, i suoi automatismi che affinano le loro tecniche di propaganda." Jacques Ellul, Propaganda (libera traduzione) .Oggigiorno è raro che la propaganda usi argomenti razionali o logici. Essa attinge direttamente agli istinti e ai bisogni primordiali dell'essere umano al fine di generare una reazione emotiva e irrazionale.
 .Se tutti noi fossimo continuamente razionali e ragionevoli, probabilmente la metà delle cose che possediamo non le avremmo mai acquistate.

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_Vi è una precisa ragione se nelle pubblicità rivolte alle donne appaiano spesso neonati e bambini: alcuni studi hanno dimostrato che le immagini dei bambini scatenano nelle donne un bisogno istintivo di nutrire, di prendersi cura e proteggere; in ultima analisi suscita in loro una distorta simpatia nei confronti dello spot.
. Il sesso è onnipresente nei mezzi di comunicazione di massa, in quanto attira e mantiene l'attenzione dello spettatore. Si collega direttamente al nostro naturale istinto di riproduzione che - quando attivato - fa passare immediatamente in secondo piano qualsiasi altro pensiero nel nostro cervello.
.PERCEZIONE SUBLIMINALE.I messaggi sopra descritti sono tutti in grado di raggiungere direttamente il subconscio degli spettatori senza che nemmeno se ne rendano conto. Questo è l'obiettivo della percezione subliminale.
.
La definizione "pubblicità subliminale" fu coniata nel 1957 dal ricercatore di marketing americano James Vicary, il quale affermò di essere in grado di indurre chiunque a bere Coca-Cola e mangiare popcorn solo facendo lampeggiare sullo schermo per una frazione di secondo alcuni messaggi, inavvertibili dagli spettatori.."La percezione subliminale è un processo creato intenzionalmente dagli specialisti della comunicazione con cui la gente riceve delle informazioni e risponde alle stesse informazioni senza alcuna consapevolezza di farlo." Steve Jacobson, Controllo Mentale negli Stati Uniti

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__Questa tecnica viene spesso usata nel marketing. Sappiamo tutti che il sesso vende.
Sebbene alcune fonti sostengano che la pubblicità subliminale sia inefficace o addirittura un mito urbano, l'uso documentato di questa tecnica nei mass media dimostra che molti specialisti del settore ripongono invece molto affidamento in essa. Recenti studi hanno anche provato la sua efficacia, soprattutto quando il messaggio veicolato è negativo.

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_"Un team di ricercatori dell'University College di Londra, finanziato dal Wellcome Trust, ha scoperto che il messaggio subliminale sia molto efficace nel suscitare pensieri negativi.

 "Ci sono state molte speculazioni sul fatto che le persone possono elaborare le informazioni emozionali inconsciamente, ad esempio mediante immagini, volti e parole", ha affermato il professor Nilli Lavie, che ha guidato la ricerca. "Abbiamo dimostrato che le persone possono percepire il valore emozionale dei messaggi subliminali e abbiamo dimostrato definitivamente che le persone sono molto più in sintonia con le parole negative." Fonte

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__Un esempio famoso di messaggi subliminali nelle comunicazioni politiche è quello dello spot elettorale di George Bush contro Al Gore nel 2000.

Subito dopo il nome di Gore la scritta: "topi" balenava sulla parte finale della parola "burocrati".
La scoperta di questo inganno suscitò molto scalpore, e sebbene ancora non esistano precise leggi contro i messaggi subliminali negli Stati Uniti, la cosa ha avuto un forte impatto nel mondo della pubblicità.
Come abbiamo avuto modo di vedere in numerosi articoli di The Vigilant Citizen,  nei film e video musicali si fa spesso uso di messaggi semisubliminali per comunicare messaggi ed idee agli spettatori..DESENSIBILIZZAZIONE
.
In passato, quasi ogni volta che fu imposto un cambiamento alla popolazione in forma esplicita, la cosa sollevò proteste ed insurrezioni. La ragione principale di tutto ciò risiedeva nel fatto che i governanti - facendo affidamento sulla comprensione del popolo - esprimevano chiaramente l'intenzione di effettuare il dato cambiamento.

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_Oggi, se le elite hanno bisogno che il popolo accolga il loro ordine del giorno, lo fanno mediante la desensibilizzazione.

L'ordine del giorno, che potrebbe andare contro gli interessi pubblici, è lentamente, gradualmente, ripetutamente sottoposto alle masse mediante il cinema, i video musicali (che lo rendono fresco e sexy) o la notizia (che lo presenta come una soluzione ai problemi di attualità).
.Dopo anni di esposizione "camuffata" le elite presentano apertamente il concetto, il quale - grazie al lungo processo di programmazione mentale - viene accolto nella indifferenza generale, ed accettato passivamente. Tecnica che deriva dalla psicoterapia.

"Le tecniche di psicoterapia - ampiamente praticate e accettate come terapia dei disturbi psicologici - sono anche metodi di controllo. Possono essere utilizzate sistematicamente per influenzare atteggiamenti e comportamenti. La desensibilizzazione sistematica è un metodo utilizzato per sciogliere l'ansia in modo che il paziente (il pubblico) non sia più tormentato da una paura specifica, la paura della violenza, per esempio. [...] L'adattamento alle situazioni spaventose è direttamente proporzionale alla prolungatezza dell'esposizione ad esse."
Steven Jacobson, Controllo Mentale negli Stati Uniti
.
La programmazione intuitiva è riscontrabile spesso nel genere della fantascienza. Esso presenta una specifica immagine del futuro - quella desiderata dalla elite - che lentamente entra a far parte della coscienza collettiva.
.
Un decennio fa, il pubblico fu desensibilizzato rispetto alla guerra contro il mondo arabo.
.
Oggi, la popolazione sta gradualmente prendendo coscienza di essersi trovata esposta ad un controllo mentale esercitato da alcune elite transumanistiche. Questi concetti sono riscontrabili ormai ovunque nella cultura popolare. Questo è ciò che Alice Bailey definisce la "esteriorizzazione della gerarchia": I governanti occulti stanno lentamente diventando riconoscibili.

SIMBOLISMO OCCULTO NELLA CULTURA POPOLARE
.
Praticamente non esiste una vera e propria letteratura sul simbolismo occulto. Ciò non dovrebbe essere una sorpresa dal momento che il termine stesso: "occulto" significa letteralmente: "nascosto". Nascosto, nel senso di informazione "riservata a coloro che sanno", a coloro i quali siano ritenuti degni di sapere. Non è insegnato nelle scuole né è discusso sui media. E' considerato un fenomeno marginale o addirittura ridicolo da parte del cittadino medio.

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_La conoscenza dell'occulto non è - tuttavia - ritenuta ridicola nello ambito delle società segrete. E' anzi  considerata sacra e arcana.
C'è una lunga tradizione di discipline occulte tramandate mediante sette segrete risalenti allo antico Egitto, al misticismo orientale, ai cavalieri Templari, fino alla moderna massoneria. 

Anche se gli elementi più profondi di tale conoscenza sono probabilmente andati alterandosi e modificandosi nel corso dei secoli, le scuole misteriche hanno conservato le loro caratteristiche principali, cioè il simbolismo, i rituali e le discipline metafisiche.
Queste caratteristiche, che furono parte integrante delle antiche civiltà, sono state  completamente cancellate dalla società moderna, per essere soppiantate dal materialismo pragmatico. .
"Se tali dottrine sono sempre state nascoste alle masse, per  le quali fu elaborato un codice semplificato, non è forse probabile che gli esponenti di ogni ramo della civiltà odierna - filosofico, etico, religioso e scientifico - siano basilarmente ignoranti in merito agli stessi principi su cui si fondano le loro discipline?" Manly P. Hall, Insegnamenti Segreti di Tutte le Epoche..
Il "codice semplificato" pensato per le masse ha a che fare con varie forme di religione. La religione in voga attualmente viene professata nel tempio dei mass media e fonda i suoi sermoni quotidiani su principi quali il  materialismo estremo, la vacuità spirituale ed una esistenza egocentrica ed individualistica. Questo è esattamente l'opposto dei valori da sviluppare per diventare individui veramente liberi, come insegnano tutte le grandi scuole di pensiero filosofico. Sarà che una popolazione grezza risulta più facile da ingannare e manipolare?
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"Alcuni di questi schiavi lobotomizzati sono perfino definiti "liberi" e "altamente istruiti" nonostante sia estremamente semplice, attraverso la manipolazione mentale, sconvolgere la loro realtà facendo in modo che si comportino proprio come un qualsiasi contadino medievale che inizia a correre urlando di panico, di fronte a qualcosa che non comprende o controlla. I simboli che l'uomo moderno abbraccia con la fiducia ingenua di un bambino equivalgono pressappoco al manifesto della sua riduzione in schiavitù, e proseguono la tradizione della schiavitù ignorante, contadina, dell'antichità." Michael A. Hoffman II, Società Segrete e Guerra Psicologica
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CONCLUSIONI
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Questo articolo ha esaminato i pensatori più importanti nel campo dei mass media, le strutture di potere dei mass media e le tecniche utilizzate per manipolare le masse. Credo che questo tipo di informazioni siano fondamentali per la comprensione degli argomenti discussi da The Vigilant Citizen. La contrapposizone tra la base della popolazione e la classe dirigente descritta in molti articoli non è una "teoria della cospirazione" (odio questo termine), ma una realtà chiaramente dimostrata nelle opere di alcuni dei più influenti uomini del Ventesimo secolo.
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Lippmann, Bernays e Lasswell hanno affermato limpidamente che il popolo non sarebbe in grado di  decidere il proprio destino, cioè di esercitare la democrazia. Al contrario, hanno propugnato l'istituzione di una occultocrazia, un governo nascosto, una classe dirigente responsabile del "gregge disorientato". In che misura le loro idee continuino ad essere applicate alla società risulta sempre più evidente. Una popolazione ignorante non costituisce problema per i governanti: è anzi una cosa auspicabile e necessaria per assicurare una leadership assoluta. Una popolazione ignorante non conosce i propri diritti, non cerca una maggiore comprensione delle questioni e non discute le decisioni delle autorità. La cultura popolare è progettata per mantenere ed incrementare l'ignoranza ed il torpore mentale mediante l'entertainment.
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Molte persone mi chiedono: "C'è un modo per fermare tutto ciò?" Sì, c'è. Non comprare più la loro merda e leggere libri.
Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito The Vigilant Citizen

Link diretto all'articolo:
http://vigilantcitizen.com/?p=3571
.  Traduzione a cura di Anticorpi

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Parole e potere: la manipolazione della realtà

9/20/2011

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di Paolo CortesiArticolo tratto da Nexus n. 78

"La stampa quotidiana ed il telegrafo, che in un batter d'occhio diffondono le loro trovate su tutto il globo terrestre, fabbricano più miti in un giorno di quanti se ne potevano fabbricare una volta in un secolo."

Quando scriveva queste parole, nel 1872, Karl Marx non poteva nemmeno immaginare che ben altri mezzi, oltre al giornale e al telegrafo, avrebbero creato "miti" ancora più numerosi e ancora più suggestivi.


Marx aveva compreso che l'efficacia del medium era direttamente proporzionale alla vastità e alla rapidità della diffusione del messaggio (del "mito", scrisse lui); ma egli non poteva sapere che la comunicazione (o propaganda, in questo caso) avrebbe non solo creato la notizia, ma avrebbe pure determinato la capacità interpretativa del destinatario; insomma: la manipolazione della comunicazione agisce anche nella struttura ricettiva e quindi interpretativa del destinatario della comunicazione stessa.


Ciò che non poteva prevedere Marx era quanto accade oggi: la versione che viene diffusa dai mass media si è sostituita alla realtà. Oggi quasi nessuno dubita del fatto che non esiste una informazione neutra e oggettiva. Ma molti, anzi forse troppi, persistono a credere che la manipolazione dei fatti non abbia conseguenze profonde. Questi "scettici" pensano che sì, esiste una forma di inquinamento dell'informazione, ma essi ritengono che tale fenomeno sia, tutto sommato, marginale e comunque essi se ne credono immuni, tali cioè da non farsi ingannare, da essere sempre in grado di capire dove finisce la "verità" e dove inizia la menzogna.


Il fenomeno che questi ingenui sottovalutano così goffamente è, invece, complesso e vasto. E sottovalutare la vastità e la portata della manipolazione è il suo primo e maggiore successo; come dicono i cattolici: "La maggiore astuzia di Satana è indurre a far credere che non esiste".


Per valutare appieno la situazione attuale può essere molto utile esaminare le origini della manipolazione psicologica tramite una propaganda che ha nella psicologia la sua origine e la sua guida, come affermava all'inizio del secolo scorso Hugo Munsterberg, uno dei padri fondatori della psicologia applicata: "Una visione completa della psicologia umana è la posizione di partenza di qualsiasi scientifico avvio alla propaganda".


Subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, le grandi potenze Usa e Urss compresero che le masse umane non potevano essere dominate con i mezzi impiegati nei secoli precedenti. Non era più possibile far credere alla folla che l'obbedienza fosse una virtù superiore, apprezzata anzi voluta da Dio. La folla non credeva più alla natura divina del potere, né alla provvidenziale funzione delle classi sociali. In una parola: nessun governo poteva più sentirsi a sufficienza sorretto e tutelato dalla "metafisica del potere", da quell'insieme di dogmi, teorie e tradizioni - talune millenarie - che giustificavano l'autorità e conservavano la sottomissione.


I governanti compresero che era necessario raggiungere gli stessi fini con altri strumenti. Non si potevano più sfruttare la credenza o la religione (fattori non più universali, dalla fine del XVIII secolo in poi); occorreva agire sugli individui a loro insaputa, occorreva scavalcare le opinioni e le certezze delle persone per raggiungere il nucleo profondo della loro mente, per intaccare la loro volontà conscia, per scavalcare resistenze e facoltà critiche e insinuarsi nella sorgente stessa delle idee.


Da Socrate in poi, la ricerca della verità era lo scopo più nobile del pensiero; non a caso, Socrate polemizzò con forza contro i sofisti, veri professionisti della retorica che si vantavano di poter dimostrare, a richiesta, ogni caso ed il suo contrario. Non è senza significato che la prima grande espressione del pensiero filosofico occidentale sia la confutazione della manipolazione della coscienza.


Non occorre più disporre della forza, quando si sanno le forme del controllo mentale. Il 4 aprile 1951, il presidente statunitense Truman istituì lo Psychological Strategy Board (PSB), il primo organismo statale destinato a pianificare, coordinare e condurre operazioni di controllo psicologico di massa.


Uno dei componenti del PSB affermò: "La minoranza ha scoperto da un pezzo il modo per influenzare la maggioranza. I moderni strumenti della tecnica propagandistica sono talmente efficaci che gli uomini sui quali viene condotto l'attacco propagandistico sono simili ad un aviatore notturno che entri nel raggio di potenti riflettori. Come è noto, va sempre a finire che l'aviatore viene accecato e vinto".

I primi manipolatori psicologici compresero che quando si vuole agire su una quantità enorme di soggetti, bisogna "trasformare la realtà". E il modo più efficace e rapido per cambiare la realtà a nostro piacimento è cambiare le parole con cui descriviamo la realtà. Oggi è un metodo normale e così diffuso che quasi non stupisce più. Tutto iniziò oltre mezzo secolo fa, quando - agli inizi del 1951 - la rivista americana "This week magazine" pubblicò un articolo del suo direttore, William Nichols, che aveva un titolo molto significativo: "Richiesta: un nuovo nome per il capitalismo".

"La sostituzione di una sola parola" scriveva Nichols "può aiutare a mutare il corso della storia. (...) Questa parola è capitalismo che ha una sfumatura negativa perché ricorda gli antichi errori e gli antichi abusi. Indiscutibilmente, la storia del capitalismo comprende dei capitoli molto scuri di sfruttamento dei lavoratori all'interno del paese e di espansione coloniale all'esterno. La parola capitalismo ricorda appunto tutto ciò".

Nichols proponeva espressioni molto più accattivanti: nuovo capitalismo, capitalismo democratico, democrazia economica, democrazia industriale, distributismo, mutualismo, produttivismo. Nella loro apparente neutra sobrietà, tutti questi neologismi rivelano la sfumatura gradevole, anzi elogiativa, che si voleva dare alla parola che evocava lutti, miserie e ingiustizie. Fin dagli Anni Venti Thomas Lamont, direttore dell'ufficio pubblicitario del banchiere J.P. Morgan, aveva proposto di cambiare l'odiato nome "capitalismo" in "libera impresa".

Ma poteva accadere che si volesse indirizzare la massa umana ad accettare ben di peggio che il concetto del capitalismo. Ai governanti, in piena Guerra Fredda, serviva che la popolazione fosse pronta ad affrontare la guerra, una guerra che poteva essere la più atroce di ogni altra guerra nella storia del mondo.

"Come si può persuadere il popolo a prepararsi alla guerra, se non viene costantemente attizzato l'isterismo bellico?", si chiedeva con brutale franchezza Walter Lippman sul "New York Herald Tribune" del settembre 1951. E il dottor Jennis, sul "Bulletin of the Atomic Scientists" suggeriva di educare la folla all'orrore, con una tecnica che oggi rivela tutta la sua potenza: "Forse bisognerebbe sperimentare un nuovo mezzo per abituare la gente a spettacoli impressionanti per evitarne la demoralizzazione. In particolare bisognerebbe utilizzare la proiezione di films - preferibilmente a colori - che rappresentino avvenimenti catastrofici".

L'idea di Jennis è ora pienamente realizzata, con l'esposizione quotidiana e massiccia delle persone, fin dalla più tenera età, a immagini televisive che non risparmiano brutalità e nefandezze. Non ci sconvolgono più scene di sterminio, corpi - anche di bambini - straziati, lacrime: migliaia di tali immagini ci bersagliano da ogni strumento di comunicazione di massa, primo dei quali la televisione che già dimostra quali cambiamenti fondamentali ha causato nella nostra struttura percettiva e intellettiva.


Nei decenni precedenti - diciamo fino al termine degli Anni Settanta del secolo scorso - il potere nascondeva le realtà scomode; il massimo esempio della politica occulta ci è dato dall'accoppiata Nixon-Kissinger per il mondo occidentale: essi sono stati gli ultimi grandi esponenti di quel tipo di potere che agisce segretamente, che diffonde comunicati falsi, che tesse trame, stabilisce contatti inconfessabili e ordisce congiure.


Ora, la politica agisce relativamente allo scoperto perché conta sull'"effetto nebbia": una cortina fumogena di parole nasconde la realtà e la massa non ha alcuna intenzione di verificare, dato che è stata abituata pavlovianamente ad un automatismo: lo ha detto la tv, dunque è vero.


E quando il meccanismo sembra non abbastanza sicuro, esiste la via italiana alla manipolazione della realtà: cambiare le leggi. cancellare ad libitum i reati, adeguare i vincoli legali alle esigenze personali, presentare un interesse assolutamente circoscritto come fosse urgenza dell'interesse nazionale.


E tutto questo accade nel silenzio e nel torpore generale, perché la devastazione dei codici culturali ha azzerato ogni tensione morale. Forse, per la prima volta in tremila anni di storia umana, la nostra civiltà non troverà risposta alla sua crisi.



Paolo Cortesi
articolo tratto da Nexus n. 78

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La Fattoria degli Animali

9/4/2011

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Questo capolavoro è ancora attualissimo, mostra coloro che guidano la rivolta verso la libertà come abbiano nel seguito l'interesse a divenire come il tiranno che avevano combattuto usando qualsiasi metodo per convincere le masse a seguirli nella loro ascesa di potere.
La fattoria degli animali (in lingua inglese Animal Farm) è un romanzo satirico . In italiano è stato pubblicato per la prima volta nel 1947. Il romanzo è un'allegoria del totalitarismo sovietico del periodo staliniano. È ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento dell'uomo, si ribellano. Dopo aver cacciato il padrone, gli animali decidono di dividere il risultato del loro lavoro seguendo il principio marxista «da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni». Il loro sogno utopico verrà poi gettato al vento perché i maiali si impossesseranno della fattoria. Questi, che erano stati gli ideatori della "rivoluzione", prendono il controllo della fattoria, diventando sempre più simili all'uomo, finché persino il loro aspetto diventerà antropomorfo. La satira verso gli ideali utopici della Rivoluzione russa è resa ancora più diretta dal fatto che ogni evento ed ogni personaggio descritti nel romanzo rappresentano l'allegoria di un preciso evento o personaggio della realtà storica.

George Orwell Orwell, socialdemocratico e laburista, combatté nella guerra civile spagnola tra le file del Partido Obrero de Unificación Marxista (POUM), partito d'ispirazione trotskista che subì violente persecuzioni da parte delle formazioni militari staliniste, fino alla sua soppressione da parte delle autorità repubblicane. Dall'esperienza spagnola Orwell ricavò quella viva ostilità nei confronti di Stalin e della sua dittatura, che manifestò già nel 1938 in Omaggio alla Catalogna e che sarà anche alla base di 1984, scritto nel 1948.

La fattoria degli animali fu concepita a partire dal 1937, durante la permanenza in Spagna, e conclusa nel 1943. Per il suo contenuto altamente irriverente nei confronti dell'Unione Sovietica, che all'epoca, in piena seconda guerra mondiale, era alleata del Regno Unito contro la Germania nazista, Orwell riuscì a pubblicare l'opera solo nell'agosto 1945, dopo la fine del conflitto.

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