La mancanza di trasparenza delle case farmaceutiche nel momento di commercializzare medicinali è ogni giorno più evidente. Gli effetti secondari vengono spesso minimizzati, si nascondono particolari imbarazzanti delle ricerche, affinché questi prodotti possano essere venduti, generando profitti astronomici.
Queste pratiche discutibili sono ancora più odievoli quando riguardano medicinali che si vendono senza ricetta medica.
La gente li compra liberamente, si automedica e perde di vista che si tratta di prodotti farmaceutici con una sfilza di controindicazioni ed effetti secondari. Pensa che siano caramelle.
Il paracetamolo è uno di questi farmaci senza ricetta medica che è entrato nell’uso quotidiano come analgesico ed antipiretico. Al giorno d’oggi si usa in abbondanza in ogni parte del mondo per calmare dolori di varia indole e per combattere la febbre. Le case farmaceutiche assicurano che non provoca effetti secondari nelle giuste dosi e che anche i bambini lo possono prendere.
Il successo del paracetamolo è dovuto al fatto che non colpisce i meccanismi di coagulazione, né la mucosa gastrica e che generalmente non provoca reazioni allergiche, come invece fanno gli altri analgesici sintetici. Ciò nonostante esistevano seri dubbi sull’effetto sul fegato, ma le case farmaceutiche non si pronunciano con chiarezza su questo argomento.
Non so che cosa abbia convinto la FDA a prendere questa decisione, (http://www.fda.gov/Drugs/DrugSafety/InformationbyDrugClass/ucm165107.htm) ma ora riconosce pubblicamente che assumere troppo paracetamolo provoca gravi danni epatici. La FDA spiega che i rischi per il fegato sono alti e in molti casi conducono al trapianto dell’organo, ma anche alla morte.
In dosi normali si dice che sia quasi sicuro, ma una dose eccessiva può provocare seri danni epatici. È però facile oltrepassare il limite della corretta amministrazione, perché il paracetamolo si trova in più di 170 prodotti, combinato in diverse formule. Il paracetamolo è un ingrediente molto comune in vari farmaci di uso quotidiano; per questo i casi di intossicazione sono più frequenti di quanto si pensi.
Per questa ragione probabilmente la FDA ha deciso di intervenire. Mi immagino che il numero di morti provocati da problemi epatici legati all’uso del paracetamolo sia già sufficiente per constatare che effettivamente danneggi il fegato. Ormai hanno i risultati della ricerca, una ricerca condotta, come sempre, sulla pelle la popolazione mondiale.
Nel mondo arabo la gente si sta ribellando contro quei governi che la opprimono, in occidente dovrebbe ribellarsi contro le lobby del potere economico che dirigono la vita delle masse; come tiranni sfruttano la popolazione per il proprio profitto. La spremono, la salassano e la usano. Sfruttano l’ambiente e utilizzano le risorse di tutti come se fossero di loro proprietà. Non gli importa nulla della salute.
Insomma… se qualcuno prende paracetamolo, faccia attenzione. Anche se si vende senza ricetta medica è un farmaco con le sue controindicazioni ed effetti indesiderati. Bisogna sempre rispettare la posologia e ogni volta che sia possibile è meglio non prenderlo perché è già ufficiale: il paracetamolo provoca gravi danni al fegato.
MARCHE COMMERCIALI
Tachipirina – Coefferalgan – Codamol – Tachiflu – Actigrip
Fonte – altranews
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