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Il fluoruro Pubblicato da Angelus - Scritto da David Icke

8/25/2011

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Il fluoruro è un altro importante inibente dell'intelletto che viene aggiunto alle riserve di acqua potabile e ai dentifrici. Il fluoruro di sodio è un ingrediente comune dei veleni per topi e scarafaggi, degli anestetici, dei farmaci psichiatrici e ipnotici e del gas nervino. È uno degli ingredienti base del Prozac e del gas nervino Sarin usato nell'attentato al sottopassaggio della metropolitana giapponese. Prove scientifiche indipendenti hanno rivelato che il fluoruro causa vari disturbi mentali e rende le persone stupide, docili e sottomesse. Oltre poi a ridurre la durata della vita e a danneggiare la struttura ossea. Il primo uso dell'acqua potabile addizionata di fluoruro si ebbe nei campi di prigionia nazisti tedeschi, grazie al noto gigante farmaceutico degli Illuminati, la LG. Farben. Fu questa l'azienda che gestiva campi come quello di Auschwitz e che esiste ancora oggi come parte della Bayer. C'è forse qualcuno che pensa che i nazisti fecero tutto questo mossi dalla preoccupazione per i denti dei detenuti? L'aggiunta di fluoruro di sodio alle riserve idriche aveva lo scopo di sterilizzare i prigionieri e indurli in uno stato di quieta sottomissione. Il chimico Charles Perkins scrisse quanto segue alla Fondazione Lee per la ricerca nutrizionale, a Milwaukee, nel Wisconsin, il 2 ottobre 1954:

«... negli anni Trenta Hitler e i nazisti tedeschi immaginarono un mondo dominato e controllato da una filosofia nazista di pangermanismo. I chimici tedeschi elaborarono un piano molto ingegnoso e dì vasta portata dì controllo delle masse, che venne sottoposto e adottato dallo stato maggiore tedesco. Questo piano doveva controllare la popolazione in ogni area data attraverso la somministrazione di farmaci alle masse e le riserve di acqua potabile. Con questo metodo, essi potevano controllare la popolazione in date aree, ridurre la popolazione attraverso l'addizione di farmaci all'acqua che provocavano la sterilità nelle donne, e così via. In questo schema di controllo delle masse, il fluoruro di sodio occupava una posizione preminente». Charles Perkins disse che dosi ripetute di quantità infinitesimali di fluoruro avrebbero ridotto nel corso del tempo la capacità individuale di resistere alla dominazione, avvelenando lentamente e "narcotizzando" una certa area del cervello, rendendo così l'individuo sottomesso alla volontà di quelli che vogliono dominarlo. Egli definì questo fenomeno una "conveniente leggera lobotomia". Egli aggiunse poi che la vera ragione che sta dietro all'addizione di fluoruro all'acqua non è quella di proteggere i denti dei bambini. Se questo fosse stato il vero scopo c'erano molti modi assai più economici ed efficaci per realizzarlo. Il vero scopo che sta dietro all'aggiunta di fluoruro all'acqua era quello di ridurre la resistenza delle masse al dominio e al controllo e alla perdita della libertà. Perkins aggiunse che quando i nazisti comandati da Hitler decisero di invadere la Polonia, sia lo stato maggiore tedesco che quello russo si scambiarono idee, piani e personale scientifico e militare e lo schema di controllo delle masse attraverso l'aggiunta di farmaci all'acqua venne poi ripreso dai comunisti russi poiché si inseriva perfettamente nel loro progetto di "comunizzare" il mondo:

«L'intero progetto mi venne riferito da un chimico tedesco che era stato un funzionario delle grandi industrie farmaceutiche LG. Farben e aveva rivestito anche un ruolo di primo piano nel movimento nazista del tempo. Dico queste cose con tutta la serietà e la sincerità di uno scienziato che ha dedicato quasi 20 anni di ricerca alla chimica, biochimica e patologia del fluoro - chiunque beva acqua artificialmente addizionata di fluoro per un periodo di un anno o più non sarà mai più la stessa persona né da un punto di vista mentale né fisico». È questa la vera ragione per cui gli Illuminati hanno diffuso da allora il consumo di fluoruro e quale modo migliore di sopprimere la mente della popolazione che aggiungerlo alle riserve di acqua potabile? Quando beviamo qualcosa prodotto con acqua addizionata di fluoruro, comprese la birra e le bevande analcoliche, veniamo lentamente drogati. Il fluoruro è un sottoprodotto dell'industria dell'alluminio e i primi ad aggiungerlo all'acqua potabile furono i Mellon negli Stati Uniti, che controllano il cartello dell'alluminio chiamato ALCOA. I Mellon sono vecchi amici della famiglia reale britannica e dittatori della politica statunitense attraverso la rete degli Illuminati. I fluori industriali sono tra i maggiori inquinanti di fiumi e torrenti, e avvelenano la terra, i pesci e gli animali. Trattare queste sostanze sarebbe costato una fortuna all'industria dell'alluminio, ma la famiglia Mellon fece in modo di creare una situazione per cui questi prodotti di scarto diventarono una fonte enorme di entrate e di controllo sul genere umano. Nel 1944 Oscar Ewing venne assunto dalla ALCOA con uno stipendio annuo di 750.000 dollari. Immaginate l'equivalente odierno! Ma dopo pochi mesi lasciò per diventare capo dell'Agenzia di sicurezza federale del governo statunitense e iniziò una campagna a favore dell'aggiunta di fluoruro all'acqua potabile. I Mellons ora lo vendono per aggiungerlo all'acqua e al dentifricio con un margine di utile lordo del 20.000%. Il fluoruro viene aggiunto all'acqua potabile nella quantità approssimativa di una parte per milione, ma noi beviamo solo la metà dell'uno per cento delle attuali riserve idriche. Il resto viene sprecato per il pericoloso smaltimento dei rifiuti dell'industria chimica. E noi paghiamo per tutto questo, ma la ragione principale, come sempre succede, non sono i soldi. E il controllo. Una persona che un tempo controllava le menti per conto degli Illuminati mi ha riferito del coinvolgimento dei legami tra i Mellon, gli Illuminati e il satanismo. Costei ha aggiunto che sulla base delle sue informazioni, la Mellon National Bank di Pittsburgh, in Pennsylvania, è un'organizzazione degli Illuminati che si occupa del riciclaggio del danaro sporco. E voi vi fidereste di questa famiglia se vi dicesse che mette alcune sostanze chimiche nell'acqua potabile e nel dentifricio perché si preoccupa della salute dei vostri denti? E poi il fluoruro con la salute dei denti non c'entra niente.

Qui sull'isola di Wight, dove abito io, c'è un parlamentare di nome Pe­ter Brand, che sta esercitando pressioni affinché il fluoruro venga aggiun­to alla nostra acqua potabile perché "fa bene ai denti dei bambini". Que­st'uomo è un medico e ricopre l'incarico di portavoce per la "salute" per conto del Partito democratico liberale. In realtà rappresenta un altro mirabile esempio della disinforma­zione dei medici. Ma poiché si tratta di medici, molte persone credono che essi debbano sapere tutto. Il dottor Hardy Limeback, dottore in scienze, laureato in biochimica, capo del dipartimento di odontoiatria preventiva dell'Università di Toronto e presidente dell'Associazione canadese di ri­cerca odontoiatrica, fu un tempo il principale promotore dell'aggiunta di fluoruro nelle riserve idriche. Ma poi improvvisamente annunciò di aver cambiato opinione. Disse: «I bambini sotto i tre anni non dovrebbero mai usare dentifrici al fluoro o bere acqua addizionata con fluoro. E gli omo­geneizzati per bambini non devono mai contenere l'acqua del rubinetto di Toronto. Mai». Uno studio dell'Università di Toronto ha rivelato che le persone che vivono in città dove l'acqua è addizionata di fluoruro presen­tano una quantità doppia di fluoruro nelle ossa del bacino rispetto a quel­le che vivono in aree dove il fluoruro non è presente nell'acqua, ed è sta­to anche scoperto che il fluoruro stava cambiando 1'"architettura di base delle ossa umane". Esiste una condizione di debilitazione chiamata fluo­rosi scheletrica causata dall'accumulo di fluoruro nelle ossa, che diventa­no fragili e friabili. I primi sintomi sono i denti che si macchiano e si spez­zano e, secondo il dottor Limeback, in Canada sono stati spesi più soldi per curare la fluorosi dentale che per curare le carie. Ma sentite un po' ! Aggiungere questo veleno all'acqua e ai dentifrici servirebbe a mantenere i denti sani e a prevenire le carie? Proprio no.

Come rileva Limeback sono 36 anni che l'acqua di Toronto viene ad­dizionata di fluoruro, mentre quella di Vancouver non lo è mai stata. Ep­pure sentite questa: la popolazione di Vancouver ha un tasso di carie più basso di quella di Toronto! Egli aggiunge che la diffusione della carie è bassa in tutto il mondo industrializzato - compresa l'Europa, che finora è priva di fluoruro al 98%. Ciò è dovuto, continua, a migliori condizioni di vita, allo zucchero meno raffinato, a controlli dentistici regolari, a lavaggi regolari e all'uso del filo interdentale. In Canada si registrano almeno due carie per bambino. Inoltre chi continua a sostenere il fluoruro lavora con dati vecchi di 50 anni e alquanto discutibili. «I dentisti non hanno alcuna preparazione in materia di tossicità», ha detto. «Il vostro onesto dentista segue semplicemente 50 anni di disinformazione diffusa dall'establishment sanitario e delle associazioni dentistiche. Io compreso. Ma purtroppo ci siamo sbagliati». E non solo beviamo il fluoruro di sodio che è tossico ma ci becchiamo anche tutte le altre schifezze dell'industria dell'alluminio. Ecco cosa ha detto Limeback:

«Ma certamente il colpo finale è stato capire che per mezzo secolo avevamo buttato fluoruro contaminato nelle cisterne d'acqua. La stragrande maggioranza di tutti gli additivi al fluoruro provengono da Tampa Bay, in Florida, dalle macchine per la pulizia delle ciminiere. Gli additivi sono sottoprodotti tossici dell'industria dì fertilizzanti al perfosfato». «Tragicamente ciò significa che non soltanto riversiamo del fluoruro tossico nell'acqua potabile, ma anche che esponiamo persone innocenti e del tutto ignare ad elementi altamente tossici come il piombo, l'arsenico e il radio, tutti quanti cancerogeni. A causa delle proprietà cumulative delle tossine, gli effetti nocivi sulla salute umana sono catastrofici». Il morbo di Alzheimer è stato collegato all'alluminio e all'aspartame. In un discorso agli studenti del Dipartimento di odontoiatria dell'Università di Toronto, il dottor Limeback disse di aver involontariamente sviato colleghi e studenti. Durante i precedenti 15 anni si era rifiutato di studiare le informazioni sulla tossicità di certe sostanze che erano alla portata di tutti. «Avvelenare i nostri bambini era lontanissimo dalle mie intenzioni», disse. «La verità era una pillola amara da ingoiare, eppure la ingoiai». Tuttavia, sebbene il maggior sostenitore del fluoruro ne abbia condannato l'uso, le Associazioni di dentisti canadesi e americane, controllate dagli Illuminati, e le agenzie "sanitarie" pubbliche, insieme a quelle del Regno Unito e del resto del mondo, continuano a dire alla popolazione che la fluorizzazione è per loro un bene. Questo è solo un esempio della tecnica "maggiore è la bugia, più ci crederanno". Burattini degli Illuminati che ricoprono posizioni all'interno dell'amministrazione medica e della "ricerca scientifica" riferiscono a medici e dentisti ciò che può dirsi "verità" e in cui loro devono credere. Riferiscono quella verità anche ai loro pazienti e ai media che si limitano ad accettare le posizioni ufficiali e a ripeterle a pappagallo. Poiché quasi nessuno conduce ricerche per conto proprio, tra dentisti, medici, "giornalisti" o tra l'opinione pubblica, diventa un fatto accettato che il fluoruro aggiunto all'acqua potabile e ai dentifrici faccia bene ai denti e non sia dannoso. Lo stesso scenario si ripete ogni giorno in relazione alle più svariate materie e, come risultato, la popolazione umana vive nel suo piccolo mondo incantato. Questa illusione creata ad arte è così radicata nella psiche umana che quando la verità salta fuori, la maggior parte della gente le ride in faccia. Bisogna che coloro la cui salute è stata devastata dal fluoruro, dal Prozac e dall'aspartame agiscano legalmente contro le autorità. Ciò sta già avvenendo in Canada per quanto riguarda l'uso del mercurio, un'altra sostanza velenosa che inibisce le facoltà mentali, e che è contenuta nell'amalgama delle otturazioni dentali. Ed ecco che ritroviamo quella definizione che viene costantemente ripetuta quando si elencano gli effetti nocivi dei medicinali, degli additivi alimentari e di altre sostanze chimiche che si trovano negli alimenti: inibente delle facoltà mentali. Ora che la verità sul fluoruro è venuta a galla, improvvisamente "nuovi studi" hanno convenientemente rivelato che questa sostanza mette un freno alla fragilità ossea e riduce i rischi di fratture. Questo punto di vista è stato usato per esercitare una pressione ancora maggiore per l'espansione del fluoruro nell'acqua potabile. Il fluoruro non serve a proteggere i denti. Questa è solo una scusa. Serve a sopprimere le facoltà mentali della popolazione in modo da non farla pensare, dubitare o ribellare.

Molte informazioni sul fluoruro sono contenute negli Archivi medici del sito di David Icke.
Fonte: Figli di Matrix

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Aspartame...

8/25/2011

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La scomoda verità!
Articolo a cura di Mark Gold mgold@holisticmed.com
Tratto da «Leva di Archimede» www.laleva.cc
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L' aspartame non è stato approvato per l'utilizzo negli alimenti fino al 1981. Per oltre otto anni la FDA (Food and Drug Administration - Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) ha rifiutato di approvare l'uso dell'aspartame a causa delle convulsioni e dei tumori al cervello chequesta sostanza ha provocato negli animali da laboratorio. L'FDA ha continuato a rifiutare di approvarlo fino a che il presidente Reagan non prendesse la carica (era molto amico della G. D. Searle - adesso Monsanto) e licenziasse il commissario della FDA che aveva negato l'approvazione dell'aspartame. Successivamente, il Dott. Arthur Hull Hayes fu nominato commissario. Ma la forte opposizione per l'approvazione di questa sostanza continuava a tal punto che venne nominata una Commissione Investigativa. Il responso della Commissione recitava così: "non approvare l' aspartame".
Tuttavia il Dott. Hayes passò sopra la decisione della commissione e approvò ugualmente l'aspartame.
Poco tempo dopo aver approvato l'utilizzo dell'aspartame anche nelle bevande gassate, il commissario Arthur Hull Hayes, firmò un contratto di collaborazione con l'agenzia delle pubbliche relazioni della G.D. Searle.

Danni a lungo termine
L'aspartame causa danni "lenti e silenziosi" in tutte quelle persone che sono così sfortunate da non avere reazioni immediate e che non hanno quindi un motivo per evitarlo. Potrebbero volerci una, cinque, dieci, quarant'anni, ma alla lunga si manifesteranno gravi problemi (alcuni reversibili e altri no) per tutte quelle persone che ne fanno uso abituale.METANOLO (alcool metilico/veleno) (contenuto nell'aspartame almeno al 10%).
Il metanolo è un veleno mortale. Alcune persone ricorderanno che il metanolo causò la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa. Il metanolo viene liberato gradualmente nel piccolo intestino quando il gruppo metilico dell'aspartame incontra l'enzima chimotripsina.
L'assorbimento di metanolo nel corpo è accelerato considerevolmente quando viene ingerito metanolo libero. Il metanolo libero si forma nell'aspartame quando viene riscaldato oltre i 30° C. Questo avviene quando un prodotto contenente aspartame viene immagazzinato e conservato impropriamente o quando viene riscaldato (per esempio, come componente di un qualsiasi prodotto alimentare).
All'interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide. La formaldeide è una neurotossina mortale. Una valutazione dell'EPA (Enviromental Protection Agency - Agenzia per la protezione ambientale - USA) sul metanolo dichiara che il metanolo "viene considerato un veleno ad accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito. Nel corpo, il metanolo viene ossidato in formaldeide ed in acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici." I ricercatori dell'EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250
mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall' EPA.
I problemi da avvelenamento di metanolo maggiormente conosciuti sono i problemi relativi alla vista. La formaldeide è un agente cancerogeno ben conosciuto e causa danni alla retina, interferisce con la riproduzione del DNA e causa difetti di nascita. Data la mancanza di alcuni enzimi chiave, gli esseri umani sono molto più sensibili agli effetti tossici del metanolo rispetto agli animali. Di conseguenza, le prove sull'aspartame e sul metanolo fatte a spese degli animali da laboratorio non riflettono correttamente il pericolo per gli esseri umani. Come precisato dal Dott Woodrow C. Monte, direttore del laboratorio di Scienza degli Alimenti e della Nutrizione dell'Università di Stato dell'Arizona, "non ci sono studi effettuati sugli umani o sui mammiferi per valutare possibili effetti mutageni, teratogenici, o cancerogeni causati dall'assunzione cronica dell'alcool metilico. "
E' stato precisato che i succhi di frutta e le bevande alcoliche contengono piccole quantità di metanolo. E' importante però ricordare che il metanolo contenuto nei prodotti naturali non compare mai da solo. In ogni caso, l'etanolo è presente, solitamente in quantità superiore a quella del metanolo. L'etanolo è un antidoto naturale per la tossicità del metanolo
negli esseri umani. Le truppe americane durante la guerra del golfo furono dissetate con grandi quantità di bevande dolcificate con aspartame che erano state riscaldate oltre i 30° C dal sole dell'Arabia Saudita. Molti di loro tornarono a casa con numerosi disturbi simili a quelli riscontrati nelle persone avvelenate chimicamente dalla formaldeide. Il metanolo libero nellebevande può essere stato uno dei fattori che hanno contribuito alla manifestazione di questi disturbi. Altri prodotti della scomposizione dell'aspartame come la dichetopiperazina (DKP), possono essere stati un'altro fattore scatenante.
In un atto del 1993 che può essere descritto soltanto come "incosciente", l'FDA approvò l'aspartame come ingrediente in numerosi prodotti alimentari che possono venire riscaldati al di sopra dei 30° C.
Cosa ancora più grave, il 27 giugno 1996, senza un pubblico avviso, l'FDA ha rimosso tutte le limitazioni riguardanti l'impiego dell'aspartame permettendo così il suo utilizzo in tutto, compresi gli alimenti che vengono riscaldati o cotti.
La verità circa la tossicità dell'aspartame è molto lontana e diversa da quello che la NutraSweet Company divulga e vuole far credere al pubblico. Nel febbraio del 1994, il DHHS (Department of Health and Human Services - dipartimento della salute e dei servizi umani) degli Stati Uniti ha reso pubblico l'elenco degli effetti collaterali segnalati alla FDA (DHHS 1994).
L'aspartame ha rappresentato più del 75% di tutti gli effetti collaterali segnalati all'ARMS (Adverse Reaction Monitoring System - Sistema di Controllo degli Effetti Collaterali) della FDA.
La stessa FDA ammette che soltanto L'UN PER CENTO di coloro che hanno dei problemi relativi alla consumazione di quello che mangiano lo comunica all'amministrazione. Questo vuol dire che i 10.000 reclami ricevuti potrebbero in realtà quantificarsi intorno al milione. Tuttavia, l'FDA ha un grosso problema nel conservare e rispondere ai reclami che gli pervengono (non hanno mai risposto alla lettera raccomandata normalmente dal WEBMASTER di questo sito internet... una delle principali vittime!) e inoltre tendono a scoraggiare qualsiasi forma di protesta. La questione è che la MAGGIOR PARTE delle vittime non hanno nessun indizio o informazione sul fatto che possa essere l'aspartame la causa di molti dei loro problemi! Molte delle reazioni fisiologiche causate dall'aspartame sono pericolosissime e vanno fino alle convulsioni e la morte.


Queste sono le reazioni e gli effetti collaterali:- dolori addominali
- a
ttacchi d'ansia
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artrite
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asma
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reazioni asmatiche
-
rigonfiamento, edema (ritenzione dei liquidi)
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problemi riguardanti il livello dello zucchero presente nel sangue (Ipoglicemia o Iperglicemia)
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cancro al cervello (studi animali effettuati prima dell'approvazione)
-
difficoltà respiratorie
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bruciore degli occhi e della gola
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bruciore nell'urinare
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difficoltà del pensiero logico
-
dolore alla cassa toracica
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tosse cronica
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affaticamento cronico
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stato confusionale
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morte
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depressione
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diarrea
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capogiri
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eccessiva sete o fame
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affaticamento
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distorsione della realtà
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arrossamento del viso
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perdita dei capelli (calvizie) oppure assottigliamento dei capelli
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mal di testa/emicrania, capogiri
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perdita della capacità uditiva
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palpitazioni
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orticaria
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ipertensione (pressione alta)
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impotenza e altri problemi sessuali
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scarsa concentrazione
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predisposizione alle infezioni
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insonnia
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irritabilità
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pruriti
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dolore delle giunture
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laringite
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annebbiamento del pensiero
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accentuato cambio della personalità
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perdita della memoria
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problemi e cambio del ciclo mestruale
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spasmi muscolari
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nausea e vomito
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formicolio e intorpidimento delle estremità
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reazioni allergiche e simili
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attacchi di panico
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fobie
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riduzione della memoria
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aumento del battito cardiaco
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reazioni cutanee
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convulsioni
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difficoltà di pronuncia
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dolori nel deglutire
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tachicardia
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tremori
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Tinnitus
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Vertigini
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perdita della vista
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aumento di pesoL'aspartame peggiora o imita i sintomi delle seguenti malattie:- Fibromialgia
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Artrite
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Sclerosi multipla
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Morbo di Parkinson
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Lupus
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Sensibilizzazione verso molti agenti chimici
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Diabete e complicazioni diabetiche
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Epilessia
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Morbo di Alzheimer
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Difetti di nascita
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Sindrome da affaticamento cronico
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Linfoma
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Malattia di Lyme
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Problemi di concentrazione
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Attacchi di panico
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Depressione e altri problemi psicologici

Come accade tutto questo:
Il metanolo, derivato dall'aspartame, viene liberato nell'intestino tenue quando il gruppo metilico dell'aspartame incontra l'enzima chimotripsina (Stegink 1984, pagina 143). Il metanolo libero comincia a formarsi quando un qualsiasi prodotto liquido che contiene aspartame viene portato ad una temperatura superiore ai 30° C... questo avviene naturalmente anche all'interno del corpo umano.
Il metanolo viene quindi convertito in formaldeide. La formaldeide dà luogo alla formazione di acido formico, il veleno delle formiche. L' acido formico è tossico e viene usato come attivatore degli sverniciatori per i rivestimenti all'uretano ed a resina epossidica. Immaginate che cosa fa ai vostri tessuti!
La fenilalanina e l'acido aspartico costituiscono il 90% dell'aspartame e questi aminoacidi, se assunti con l'alimentazione, vengono usati normalmente dal nostro organismo per la sintesi del protoplasma. Ma quando non sono accompagnati dagli altri amminoacidi che normalmente ingeriamo in un normale pasto di contenuto proteico [ne usiamo circa 20], diventano neurotossine.
Questo è il motivo per la quale troviamo, sull'etichetta dei prodotti EQUAL e su altri prodotti che contengono aspartame, l'avvertenza riguardante la Fenilchetonuria (PKU). Il 2% della popolazione soffre di questo disturbo che comporta una estrema sensibilità a questa sostanza, a meno che non derivi dall'alimentazione. Questo provoca problemi al cervello e diversi difetti di nascita! Alla fine, la fenilalanina si trasforma in DKP (dichetopiperazina), una sostanza che provoca il tumore del cervello.
In altre parole: L' aspartame si converte in sottoprodotti pericolosi ai quali non esistono contromisure naturali. Lo stomaco vuoto di una persona a dieta accelera queste conversioni e ne amplifica i danni. I componenti dell'aspartame vanno dritti al cervello, causando forti emicranie, confusione mentale, convulsioni e problemi di equilibrio. I ratti e gli altri animali usati come cavie da laboratorio sono poi morti a causa di tumori al cervello.


Malgrado le asserzioni difensive della Monsanto e di altre società:1. Il metanolo dell'alcool e delle spremute non viene convertito in formaldeide in nessuna misura significativa. Esistono delle forti evidenze scientifiche per confermare questo fatto riguardante le bevande alcooliche e delle prove ragionevolmente fondate per le spremute.
2. La formaldeide ottenuta dal metanolo è molto tossica anche in dosaggi *bassissimi* come evidenziato da recenti ricerche scientifiche.
3. La tossicità cronica e le reazioni e danni causati dall'aspartame derivano dalla trasformazione del metanolo in formaldeide e da altri prodotti della sua metabolizzazione anche se le industrie cercano di dimostrare il contrario con delle ricerche a breve durata usando una sostanza sperimentale che è chimicamente differente e che viene assorbita diversamente rispetto alla sostanza originale che viene messa in vendita.
Quasi tutti gli studi indipendenti comunque, "stranamente" indicano che l' aspartame può causare gravi problemi di salute.
4. Una scappatoia usata comunemente dalla Monsanto è di sostenere che l' aspartame è "sicuro" ma che tuttavia alcune persone potrebbero avere delle reazioni "allergiche". Questo tipo di assurdità è tipica della Monsanto. I test effettuati da loro indicano che l'aspartame non causa reazioni "allergiche". Questo è il loro modo di provare a minimizzare e nascondere le
numerose e gravi reazioni tossiche che la gente sta subendo come conseguenza dell'utilizzo a lungo termine dell'aspartame.

SommarioDate le seguenti argomentazioni, per i ricercatori diventa definitivamente prematuro scartare il ruolo del metanolo negli effetti secondari dell' aspartame:
1. La quantità di metanolo ingerita grazie all'aspartame è senza precedenti nella storia umana. Il metanolo che si ingerisce dal succo di frutta non si avvicina neanche lontanamente alla quantità di metanolo ingerita con l'assunzione dell'aspartame, particolarmente per le persone che ingeriscono ogni giorno da uno a tre litri (o più) di bevande dietetiche. Diversamente dal metanolo che deriva dall'aspartame, il metanolo dai prodotti naturali probabilmente non viene assorbito o non viene convertito nei relativi metaboliti tossici in misura significativa come discusso precedentemente.
2. La mancanza di riscontri scientifici relativi ai cambiamenti dei livelli di acido formico e di formaldeide nel plasma non preclude che i danni siano causati da questi metaboliti tossici. I cambiamenti dei livelli spesso non si possono riscontrare se l'assunzione del metanolo avviene per un breve periodo.
3. I prodotti che contengono aspartame il più delle volte forniscono poche o nessuna delle sostanze nutritive che possano proteggere dall'avvelenamento cronico da metanolo e spesso vengono consumati fra i pasti. Le persone che ingeriscono questi prodotti per seguire una dieta a basso contenuto calorico spesso hanno delle carenze nutrizionali maggiori rispetto alle persone che bevono spremute fresche.
4. Le persone con determinati problemi di salute o che usano determinate droghe possono essere molto più suscettibili all'avvelenamento cronico del metanolo.
5. Un avvelenamento lento dovuto all'assunzione prolungata di queste sostanze sfocerà in malattie croniche ed in effetti collaterali. Molte malattie croniche che sembrano comparire improvvisamente in realtà sono maturate gradualmente nel corpo per molti anni.
6. Un numero crescente di ricerche indica che molta gente è altamente sensibile anche a dosi bassissime di formaldeide nell'ambiente. L' esposizione ambientale alla formaldeide e da ingestione di metanolo (che si converte in formaldeide) derivato dall'aspartame probabilmente ha un effetto cumulativo deleterio.
7. E' stato riscontrato che l' acido formico tende ad accumularsi lentamente in varie parti del corpo. L' acido formico inibisce (secondo alcuni studi) il metabolismo dell' ossigeno.
8. Un sempre maggiore numero di persone quando ingerisce dei prodotti che contengono aspartame per un periodo prolungato di tempo, mostra dei problemi cronici di salute simili agli effetti collaterali dovuti all'avvelenamento cronico da metanolo. Questo include molti casi di lesione dell'apparato visivo simili al tipo di lesione riscontrato nei casi di avvelenamento dametanolo.Nota aggiuntiva sugli effetti tossici dell'aspartame: spesso occorrono almeno sessanta giorni senza nessuna assunzione di aspartame (NutraSweet) per vedere un miglioramento significativo. Controllare con molta attenzione tutte le etichette (comprese vitamine e prodotti farmaceutici). Cercare la parola "aspartame" sull' etichetta ed evitarla. (evitare anche "acesulfame-k" o "sunette") Per finire, evitare tutte quelle informazioni nutrizionali provenienti dalle organizzazioni che gestiscono le pubbliche relazioni delle industrie alimentari che producono "cibi spazzatura" come la IFIC o dalle organizzazioni che accettano finanziamenti dall'industria alimentare chimica e dei cibi spazzatura come l'Associazione DieteticaAmericana.Se siete dei consumatori di un qualsiasi prodotto contenente aspartame e avete problemi fisici, visivi, o mentali... fate una prova: evitate di assumere aspartame per 60 giorni. Se, dopo due mesi senza aspartame i vostri sintomi sono spariti, o sono diminuiti, partecipate con noi a eliminare questa neurotossina dal mercato. Scrivete una lettera alla FDA, mandando una copia a Betty Martini (per provare che l'FDA non conserva i reclami che gli pervengono). Scrivete ai vostri politici. Restituite i prodotti che contengono l' aspartame dove li avete acquistati... e chiedete un rimborso COMPLETO. Fate un gran casino se non vi rimborsano completamente! Convincete tutti i vostri amici, e familiari... che staranno meglio se smetteranno di usare l'aspartame... e coinvolgeteli a fare lo stesso.
L'aspartame è diventato "un dolcificante approvato" ad opera di alcune persone avide e disoneste che speculano calpestando la vita e la salute della gente. Visto che sia l'FDA che i politici sono ampiamente compromessi in questo scandalo, soltanto un pubblico INFORMATO ed ATTIVO potrà ottenere la riclassificazione di questo "additivo alimentare" in SOSTANZA TOSSICA e la sua rimozione dal ciclo alimentare umano.


La Leva di Archimede
Associazione di Consumatori per la Libertà di Scelta
http://www.laleva.cc

www.disinformazione.it


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di Michael Moore
tratto da http://it.geocities.com/comedonchisciotte/georgedarabia.htmlNon mi interesso delle teorie della cospirazione a meno che non siano vere o non riguardino i dentisti. Credo che tutti i dentisti si siano riuniti in qualche luogo ed abbiano deciso che il denaro reale si trovi all'interno dei canali della radice ed è per questo che ogni volta che si entra da loro si inizia con l'esame radiografico. Nessun altro mammifero deve, come noi, passare attraverso questo tragitto.
Le domande che mi pongo sull'11 settembre non riguardano il modo con cui i terroristi sono riusciti ad eludere il nostro sistema difensivo, o come siano stati capaci di vivere nel nostro paese senza essere mai scoperti, o come tutti i bulgari che lavoravano al WTC abbiano ricevuto un comunicato segreto che li invitava a non recarsi quel giorno al lavoro, o come le torri abbiano potuto venire giù così facilmente quando si suppone siano state costruite per resistere ai terremoti, ai maremoti e agli ordigni posti nei garage.

Queste erano tutte domande alle quali la commissione investigativa sull'11 settembre avrebbe dovuto rispondere. Ma la formazione della commissione fu osteggiata dall'amministrazione Bush e dai repubblicani al Congresso. In modo riluttante alla fine accettarono – per poi cercare di bloccare le indagini facendo ostruzionismo all'ottenimento delle prove cercate.
Perchè la gente di Bush non vuole che venga fuori la verità? Che cosa temono? Che gli americani pensino che fecero fiasco, che erano addormentati quando si presentò la minaccia terroristica, che volontariamente ignorarono gli avvertimenti di ex funzionari di Clinton riguardo Osama bin Laden semplicemente perché odiavano Clinton (sesso! cattivo!)?

Il popolo americano è molto comprensivo. Non se la prese con Franklin Roosevelt quando fu bombardata Pearl Harbor. Non rifuggì da John F. Kennedy dopo il fiasco della Baia dei Porci. E non prestò molta attenzione al fatto che durante la presidenza di Clinton 47 persone sono state assassinate misteriosamente. E allora perché, dopo questo monumentale tracollo della sicurezza nazionale, Bush non dice la verità, o, almeno, non smette di impedire che la verità venga fuori?
Forse è perché George & Co. hanno molto da nascondere sul perché non fecero decollare velocemente i caccia quella mattina. E anche perché, probabilmente, noi, popolo, abbiamo paura di conoscere tutta la verità in quanto non sappiamo per quali strade ci porti.
Sebbene pieno di quel sano scetticismo che è richiesto in ogni cittadino di una democrazia, aderii a quell'impostazione mentale di base tenuta dalla maggior parte degli americani nell'autunno del 2001: è stato Osama e chiunque lo ha aiutato deve essere catturato e portato davanti alla giustizia. E pensavo che questo era ciò che Bush stava facendo.

E invece una notte nel novembre 2001, mentre a letto, mezzo addormentato, stavo leggendo un articolo nel The New Yorker di un giornalista investigativo, Jane Mayer, mi imbattei in un paragrafo che mi fece sobbalzare seduto per rileggerlo, perché non potevo credere a quello che diceva: "Circa due dozzine di membri della famiglia bin Laden, la maggior parte qui a studiare nei college e in altre scuole, si ritiene fossero negli Stati Uniti al tempo degli attentati. Il New York Times aveva riportato che furono rapidamente riuniti insieme da funzionari dell'Ambasciata saudita, che temevano rappresaglie. Con l'approvazione dell'FBI, secondo un funzionario saudita, i bin Laden volarono con un jet privato da Los Angeles a Orlando, poi a Washington, e infine a Boston. Una volta ottenuto il permesso della FFA al volo intercontinentale, il jet si diresse in Europa."
Che cosa? Mi ero dimenticato una simile notizia? Mi alzai per cercare sul New York Times, e trovai questo titolo: temendo pericoli, la famiglia bin Laden vola via dall'America. La storia diceva: "Nei primi giorni dopo l'attacco a New York e a Washington, l'Arabia Saudita supervisionò l'evacuazione urgente di 24 membri della famiglia di Osama bin Laden dagli Stati Uniti."

Così, con l'approvazione dell'FBI e l'aiuto del governo dell'Arabia Saudita - e sebbene 15 dei 19 dirottatori fossero cittadini sauditi – ai parenti del sospettato numero uno fu permesso non solo di affrettarsi a lasciare il paese ma le nostre autorità fornirono la necessaria assistenza! Secondo il Times di Londra, "la partenza di così tanti sauditi ha preoccupato gli investigatori, che ritenevano che qualcuno di loro fosse in possesso di notizie sui dirottatori. Gli agenti dell'FBI hanno insistito nel controllare i passaporti, compreso quelli della famiglia reale".
E questo è tutto ciò che fece l'FBI? Controllare qualche passaporto, porre alcune brevi domande, come "Ha preparato lei il suo bagaglio?" e "I bagagli sono stati in suo possesso da quando li ha preparati?".
Così, questo potenziale materiale di testimonianza fu mandato via con un bon voyage e un bacio di addio. Come scrisse Jane Mayer sul The New Yorker, "Quando chiesi ad un funzionario dei servizi segreti americani se qualcuno aveva considerato di trattenere i membri della famiglia, egli rispose - Questo si chiama prendere ostaggi. Noi no lo facciamo".

Era serio? Io rimasi senza parole per lo shock. Avevo letto bene? Perché questa notizia non era stata riportata più diffusamente? Non voglio raccontare cose personali o altro, ma la mattina dell'11 settembre io ero appiedato a Los Angeles. Riuscii a noleggiare un'auto e a guidare 3000 miglia per tornare a casa – e tutto questo perché viaggiare sugli aerei era proibito nei giorni successivi all'attacco. E invece a jet privati sotto la supervisione del governo saudita – e con l'approvazione di Bush – fu permesso di scorrazzare nei cieli americani, trasportando 24 membri della famiglia bin Laden fino a farli giungere in Europa, senza che potessero essere raggiunti da funzionari investigativi americani. Un agente dell'FBI mi disse che il comando era "furioso" perché non gli era stato permesso di trattenere i bin Laden nel paese e condurre così una reale indagine – il genere di indagine che la polizia fa quando cerca di arrestare un assassino. Di solito alla polizia piace parlare con i familiari del sospetto per conoscere quello che sanno, chi conoscono, come potrebbe aiutare a catturare il fuggitivo. In questo caso non fu seguita alcuna di queste procedure.

Questo è inverosimile. Abbiamo due dozzine di bin Laden sul suolo americano e tutto quello che Bush fa è uscirsene con una scusa che non regge quale quella di ritenersi preoccupato circa la "loro sicurezza". Non poteva darsi che almeno uno dei 24 avesse qualcosa da dire? O almeno uno di loro non poteva essere "convinto" a fornire il suo aiuto per rintracciare bin Laden?
No. Niente di tutto questo. Così mentre migliaia di persone si trovavano appiedate e non potevano volare, se tu avessi potuto provare che eri un parente stretto del più grande assassino nella storia americana, avresti ottenuto un viaggio aereo gratis intercontinentale!
Cominciai allora a domandarmi che cos'altro c'era che non ci avevano detto. Così iniziai a scrivere un elenco di tutte le questioni che non quadravano.
Allora, George W., che ne pensi di darmi una mano? Poiché la maggior parte delle mie domande riguardano la tua persona, tu sei la persona migliore per aiutare me – e la nazione – a spiegare quello che ho trovato.

La mia prima domanda è: E' vero che i bin Laden hanno fatto affari con te e la tua famiglia negli ultimi 25 anni? Nel 1977, quando tuo padre ti sistemò in una compagnia chiamata Arbusto, hai ricevuto finanziamenti da uno dei tuoi vecchi amici, James R. Bath. James era stato assunto da Salem bin Laden – fratello di Osama – per investire il denaro dei bin Laden in varie iniziative imprenditoriali nel Texas. Circa 50.000 dollari, cioè il 5% del controllo della Arbusto, viene dal sig. Bath.
Dopo aver lasciato il suo incarico, tuo padre è divenuto consulente per il Gruppo Carlyle. La famiglia bin Laden ha investito come minimo 2 milioni di dollari nel Gruppo Carlyle. Risulta inoltre che Frank Carlucci, segretario della difesa sotto Reagan e ora capo del Carlyle, siede nel consiglio direzionale di una think tank chiamata Middle East Policy Council insieme con un rappresentante della famiglia di bin Laden. Dopo l'11 settembre, il Washington Post e il Wall Street Journal sottolinearono questa strana coincidenza. La tua prima risposta, sig. Bush, è stata quella di ignorare tutto questo, sperando che fosse dimenticato. Tuo padre e i suoi amici al Carlyle non hanno rinunciato all'investimento di bin Laden. Il tuo esercito di sapientoni ha detto: non possiamo dipingere questi bin Laden con lo stesso pennello usato per Osama. Essi hanno ripudiato Osama! Non hanno niente a che fare con lui! Odiano e disprezzano quello che ha fatto! Questi sono i bin Laden buoni. E poi è uscito il video. Mostrava alcuni di questi buoni bin Laden – compresa la madre di Osama, una sorella e due fratelli – insieme ad Osama al matrimonio di un figlio appena otto mesi prima dell'11 settembre. The New Yorker riportò che non solo la famiglia non aveva tagliato i rapporti con Osama, ma aveva continuato a finanziarlo così come faceva da anni. Non era un segreto per la CIA che Osama potesse accedere alle fortune della sua famiglia (la sua parte è stimata in almeno 30 milioni di dollari) e che i bin Laden, così come altri sauditi, finanziavano adeguatamente sia Osama che Al Qaeda.

Sig. Bush, settimane dopo l'attentato sul WTC e sul Pentagono, tuo padre e i suoi amici rifiutarono di annullare il supporto finanziario fornito dall'impero bin Laden. Fu solo dopo due mesi, quando sempre più persone chiedevano una spiegazione per questa presenza dei bin Laden nella proprietà Bush, che tuo padre e il Gruppo Carlyle furono costretti a restituire i milioni ai bin Laden, chiedendo loro di lasciare la compagnia come investitori. Perché c'è voluto tanto tempo?
Per rendere le cose ancora peggiori, si venne a sapere che uno dei fratelli di bin Laden, Shafiq, si trovava la mattina dell'11 settembre a Washington ad una conferenza del Gruppo Carlyle. Il giorno prima, alla stessa conferenza, tuo padre e Shafiq erano stati visti discutere insieme a tutti gli altri cervelloni del Carlyle.

Sig. Bush, nel caso tu non capisca quanto bizzarro sia stato il silenzio dei media riguardo i rapporti tra la tua famiglia e i bin Laden, permettimi una analogia a come la stampa o il Congresso si sarebbero occupati di un fatto simile, se la stessa scarpa si fosse trovata ai piedi di Clinton. Se dopo l'attentato al Federal Building in Oklahoma, si fosse venuto a sapere che vi erano rapporti finanziari tra Bill Clinton e la famiglia di Timothy McVeigh, che cosa pensi avrebbero fatto il partito repubblicano e la stampa? Non pensi che avrebbero fatto almeno due domande, del tipo "Che significa questo?". Sii onesto, tu sai la risposta. Avrebbero scuoiato vivo Clinton e gettato quello che rimaneva della sua carcassa nel Gitmo.
Continuiamo con l'analogia Clinton, e immagina che nelle ore successive all'attentato di Oklahoma, Bill Clinton improvvisamente si fosse cominciato a preoccupare della incolumità della famiglia McVeigh a Buffalo – e avesse organizzato un viaggio per portare loro fuori dal paese. Che avresti detto, tu e i repubblicani?
Sig. Bush, i bin Laden non sono i soli sauditi con i quali tu e la tua famiglia avete strette relazioni personali. L'intera famiglia reale sembra essere debitrice nei tuoi confronti – o viceversa?

Il fornitore numero-uno di petrolio agli Stati Uniti è l'Arabia Saudita, che possiede le maggiori riserve petrolifere conosciute del pianeta. Quando Saddam Hussein invase il Kuwait nel 1990, i sauditi si sentirono minacciati e fu tuo padre, George Bush I, che venne a salvarli. I sauditi non lo hanno mai dimenticato, e, secondo l'articolo del marzo 2003 su The New Yorker, alcuni membri della famiglia reale considerano la tua famiglia come parte della loro.
Haifa, moglie del principe Bandar, ambasciatore saudita negli Stati Uniti, afferma che tua madre e tuo padre "sono come mia madre e mio padre. Io so che se ho bisogno di qualcosa posso andare da loro".

Come Robert Baer – membro della CIA dal 1976 al 1997 – ha rivelato nel suo libro, Sleeping With the Devil, tuo padre aveva un nome speciale per il principe saudita che chiamava "Bandar Bush." Il principe Bandar investe nel Gruppo Carlyle, ed è stato presente alla festa di compleanno di tua madre, quando ha compiuto 75 anni. Ha donato 1 milione di dollari al Museo e Biblioteca Presidenziali George Bush in Texas e ha disposto una donazione di oltre 1 milione di dollari per la campagna di alfabetizzazione di Barbara Bush. E' stata una relazione sicuramente fruttifera. Quando c'è stato tutto quello sgradevole stress intorno a quei coriandoli sospesi in aria sulle urne elettorali della Florida nel tardo autunno del 2000, il tuo intimo amico Bandar era lì per la tua famiglia, offrendo il suo sostegno. Portò tuo padre a battute di caccia al fagiano in Inghilterra, per aiutare la sua mente a rimanere fuori da tutto quel caos, mentre l'avvocato della famiglia reale – il tuo avvocato, James Baker – andò in Florida a dirigere la battaglia elettorale. (Baker rappresenterà più tardi la famiglia reale nel procedimento intentato contro di lei dalle famiglie delle vittime dell'11 settembre). Siamo giusti, sig. Bush, non sono solo i suoi familiari a ricevere elargizioni saudite. Una grossa fetta dell'economia americana si poggia sul denaro saudita. Hanno trilioni di dollari investiti nel nostro mercato azionario e un altro trilione di dollari depositati nelle nostre banche.
Se un giorno decidessero di ritirare improvvisamente tutto quel denaro, le nostre corporazioni e istituti finanziari collasserebbero, causando una crisi economica mai vista. Aggiungiamo poi che quel milione e mezzo di barili di petrolio provenienti dall'Arabia e che rappresentano il nostro fabbisogno giornaliero potrebbero sparire con un semplice sghiribizzo saudita, e allora possiamo cominciare a capire come non solo tu ma tutti noi siamo dipendenti dalla Casa Saudita.

Probabilmente ecco perché hai bloccato I tentativi di scavare più profondamente nella connessione tra Arabia Saudita e 11 settembre. I titoli lo gridavano il primo giorno e lo gridano nello stesso modo oggi, due anni dopo: terroristi attaccano gli Stati Uniti. Terroristi.
Io mi sono posto domande su questa parola per qualche tempo, così, George, ti chiedo: se 15 dei 19 dirottatori fossero stati nord-coreani e avessero ucciso 3.000 persone, i titoli del giorno dopo sarebbero stati: Corea del Nord attacca USA? Sicuramente sì. O se fossero stati 15 iraniani o 15 libici o 15 cubani, io credo che il pensiero convenzionale avrebbe detto: Iran (o Libia o Cuba) attacca l'America! Invece hai mai sentito da qualcuno dire o visto scrivere dopo l'11 settembre: "Arabia Saudita ha attaccato gli Stati Uniti?". Non lo hai sentito. E allora la domanda successiva è: Perché? Perché quando il Congresso ha rilasciato la sua indagine sull'11 settembre hai censurato 28 pagine che riguardavano il ruolo dei sauditi nell'attentato? Che cosa si nasconde dietro questo apparente rifiuto di guardare al solo paese che sembra avere fornito i "terroristi" che hanno ucciso nostri cittadini? Perché ti impegni tanto a proteggere i sauditi quando avresti dovuto proteggere noi?

Due notti dopo gli attacchi, secondo l'articolo scritto da Elsa Walsh su New Yorker, sei uscito sul balcone Truman della Casa Bianca a rilassarti e fumare un sigaro. Erano state 48 ore orribili e tu avevi bisogno di rilassarti. In quel momento privato, hai chiesto ad un amico di unirsi a te. Quando egli entrò alla Casa Bianca, vi abbracciaste, e poi gli hai chiesto di seguirlo sul balcone, dove gli offristi da bere. Entrambi accendeste i sigari, mentre guardavate fuori verso il monumento a Washington. Tu gli dicesti che se gli Stati Uniti non fossero riusciti a catturare qualche uomo di al Qaeda coinvolto negli attacchi per farlo cooperare alle indagini, "noi verremo a prenderli da te". Fu una offerta che egli apprezzò. Dopo tutto, era il tuo buon amico "Bandar Bush," principe dell'Arabia Saudita. Mentre il fumo delle ceneri ancora riempiva l'aria di Manhattan e Arlington, il fumo del sigaro del principe saudita si diffondeva nella mite aria notturna di Washington, con te, George W. Bush, dalla sua parte.

Excerpted from "Dude, Where's My Country?" by Michael Moore. (c) 2003 by Michael Moore. With permission of Warner Books Inc. All rights reserved.  
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Tecniche di manipolazione mentale

8/21/2011

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Marcello Pamio – 11 ottobre 2010
Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni


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Cercare di spiegare cosa sono e come vengono praticate le cosiddette “tecniche di manipolazione mentale”, in una società quasi completamente controllata e manipolata come la nostra, non è compito facile. Per fortuna il libro scritto dall’avvocato e psicologo Marco Della Luna assieme al neuropsichiatra Paolo Cioni ci viene in aiuto.
Affermare che la nostra società - com’è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili, che sbandierando ai quattro venti termini come “libertà” e “democrazia”, cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire, che parole bellissime come “libertà” e “democrazia” primo non significano granché e secondo vengono sfruttate e amplificate proprio dall’establishment economico-finanziaria (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l’illusione di non essere in gabbia.


“Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo” 
Johann Wolfgang von Goethe.

Dire alle persone che esse sono prigioniere di un sistema è pericoloso e controproducente perché può scatenare rivolte e ribellioni, mentre convincere gli stessi prigionieri di essere liberi e in democrazia, elimina ogni forma avversa e ogni tentativo di evasione.
Il titolo di un libro[1] del gesuita Anthony De Mello, a tal proposito è interessante, perché se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio. Avrebbe la possibilità di volarsene via, di spiccare il volo, ma tale potenzialità (castrata dalla società intorno) rimarrà latente per il resto della vita o almeno fino al “risveglio”


Lo aveva perfettamente compreso Edward Bernays, tecnico della propaganda, che nel suo saggio Propaganda del 1929, spiega come sia stato proprio l’avvento delle forme di governo democratico e delle cosiddette libertà individuali, assieme all’industrializzazione, a produrre la necessità oggettiva (da parte della politica e dell’economia) di governare, cioè manipolare dall’alto il pensiero e il comportamento delle masse, sia come elettori che come consumatori.
Questo è il motivo per cui oggi la manipolazione mentale è divenuta una tecnologia e una scienza, nella quale si investono molti più denari che in tutti gli altri campi della psicologia. Non solo, la manipolazione è essenziale e strutturale nella vita quotidiana del mondo in cui viviamo, e se non ci credete leggete fino alla fine.
In un siffatto scenario, dove libertà e consapevolezza sono sempre più minacciate, è indispensabile conoscere gli strumenti che le attaccano. Solo conoscendo possiamo difenderci.


L’importanza dell’informazione
L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone.
Oggi la maggior parte della comunicazione mira non ad informare oggettivamente, ma a influire nella psiche, sui gusti, sulle decisioni delle persone, dei consumatori, dei risparmiatori, degli elettori, ecc.
La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni (commerciali, politiche, economiche, ecc.), mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento.
Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento.
L’importanza dei mezzi di comunicazione, come detto prima, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso.
L’informazione proprio per questi motivi, è controllata in modo strettissimo: pochissime agenzia di stampa, di proprietà rigorosamente privata e bancaria, forniscono le informazioni alla quasi totalità dei media (giornali, telegiornali, radio e internet).


Rilassamento e distrazione per meglio controllare
Il rilassamento è la più semplice tra le condizioni mentali che aumentano la suggestionabilità. Tale stato si può indurre facendo in modo che le persone si stanchino fisicamente e mentalmente, oppure tediandole con compiti e discorsi ripetitivi o distraendole con stimoli erotici e/o sessuali (donne bellissime seminude che presentano un programma o vendono un prodotto, ecc.). Anche la musica ha la sua importanza, perché può essere molto dolce per cullare o al contrario usare frastuoni per stordire letteralmente le persone.
Se ad un pubblico rilassato (davanti alla tivù) si somministra una storia con determinati contenuti (la classica storia che si vede nei programmi d’intrattenimento), si ottiene l’induzione di una trance, nelle quale è facile poi operare suggestioni e impianti mentali.
La distrazione è indubbiamente la strategia principe messa in atto dai mezzi di comunicazione di massa.


Tecnicamente il distrarre l’attenzione cosciente (quindi l’azione dell’emisfero cerebrale dominante) di una persona assorbendola in qualche attività o distraendola con notizie e informazioni assolutamente inutili, lascia il subconscio (o l’emisfero non dominante) sguarnito del suo presidio critico, rendendo possibile l’instillazione di suggestioni, immagini, storie, ecc.
Tutto quello che viene veicolato media (tivù, giornali, telegiornali e radio) in virtù del controllo capillare che esiste, è totale distrazione di massa.
Le telecamere e le luci dei riflettori vengono indirizzate su problematiche del tutto inutili per noi (la casa del partito di governo, i rom, gli stupri, delinquenza, l’assassinio in famiglia, ecc.), ma estremamente funzionali per il Sistema, che in questa maniera non fornisce le Vere informazioni e notizie. Riempiono, per così dire, il palinsesto mediatico, per riempire il nostro cervello con spazzatura, idiozie, gossip, e altre stupidità amene. Una volta raggiunto il limite non c’è più spazio per le cose importanti.


Obbedienza al Sistema
Ogni establishment che si rispetti, ha il suo arsenale di mezzi di dominazione, il cui fine ultimo è quello di produrre compliance, cioè obbedienza, conformazione da parte delle persone. Dominare gli altri significa ottenere la loro compliance, più o meno volontaria. Naturalmente è meglio se volontaria, cioè ottenuta con la manipolazione (illusione, persuasione, intidimidazione o condizionamento), anziché imposta con la forza (dittature, colpi di stato).

La scuola
La scuola è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell’agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia. Abituare i bambini, attraverso l’esecuzione ripetuta per anni degli ordini degli insegnanti, a seguire gli ordini delle autorità; abituarli alla sistematica gratificazione, all’assenza di regole e di confronti con la realtà, sforna creature incapaci di auto-disciplina, completamente dipendenti e incapaci di organizzarsi. Bambini siffatti, saranno adulti corrotti e dipendenti dall’esterno, quindi più facilmente manipolabili. 

Nelle scuole, da una parte l’insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d’insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall’altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere sia democratico e legittimo.
A tal proposito, il linguista statunitense Noam Chomsky scrive: “siccome nelle scuole non insegnano la verità circa il mondo, le scuole devono ricorrere a inculcare negli studenti propaganda circa la democrazia. Se fossero realmente democratiche, non vi sarebbe bisogno di bombardarli con banalità circa la democrazia”


La conformazione e indottrinamento del popolo statunitense è l’esempio perfetto. Il giorno a stelle e strisce inizia con l’alzabandiera, prosegue con il canto dell’inno nazionale, le preghiere collettive e le esaltazioni patriottiche. Tutta questa “democrazia” e “libertà” del popolo fanno degli USA, non a caso, il paese più guerrafondaio del pianeta!
Viene da sé che nelle scuola non possono insegnare la verità, perché la Verità renderebbe gli uomini liberi!
Non stupisce quindi trovare scritto negli attuali sussidiari scolastici, commenti sulle straordinarie proprietà degli alimenti transgenici (OGM), e come risolveranno per esempio la fame nel mondo. Questa è la più becera e deleteria propaganda di Regime: facendo crescere i bambini di oggi con simili falsità (facilmente dimostrabili), sarà molto più facile da adulti condizionarli, e questo è solo un banale esempio.
Mentre la nostra società deve comporsi non di uomini liberi, ma di una massa di lavoratori-consumatori-elettori alla base, e un piccolissimo gruppo o strato superiore, di dirigenti, figli di imprenditori, politici e banchieri. Solo questi ultimi vengono portati ad un livello di conoscenza privilegiato che consentirà loro di continuare a dirigere la società e mantenere il potere stabilito.


La neuroscienza
Per fare luce sulla manipolazione mentale e come questa viene messa in atto ogni giorno è necessario avere delle nozioni sulle funzioni primarie del nostro cervello.
Il cervello è formato da due emisferi: destro e sinistro. Entrambi processano e analizzano gli stessi dati, la differenza sta nel fatto che l’emisfero di sinistra processa in maniera lineare o sequenziale, quello di destra invece processa i dati simultaneamente. Non solo il destro essendo muto (il centro del linguaggio è a sinistra) deve affidarsi all’emisfero sinistro perché gli fornisca spiegazioni plausibili, ragionate, in vista delle decisioni da prendere sulla base del materiale (immagini, suoni, ecc.) processato a ogni istante. In pratica tutto deve passare per il sinistro.
Siamo cresciuti con la credenza che nasciamo con un certo numero di neuroni e che questi lentamente muoiono senza ricrescere. Le ultimissime scoperte della neuroscienza dicono invece che i neuroni incessantemente formano nuove sinapsi[2] e sciolgono sinapsi vecchie, e in modesta misura, nel cervello si generano nuovi neuroni, soprattutto in determinate parti del cervello.


Questo fatto importante si traduce così: l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità, schemi comportamentali, (per esempio apprendere una poesia a memoria, suonare il pianoforte, ecc.) si attua mediante la formazione di nuovi circuiti e lo sviluppo vero e proprio nel cervello delle aree relative. Quindi imparare cose nuove non solo allena il cervello ma anche crea e sviluppa delle zone cerebrali. Viceversa, trascurando queste facoltà, si produce la loro decrescita.
Il nostro cervello è in grado di elaborare una mole incredibile di informazioni: oltre 400 miliardi di bits ogni secondo, ma siamo consapevoli di soli 200 bits. In pratica siamo consapevoli di mezzo miliardesimo di ciò che avviene e giunge al nostro cervello!
Da questo punto di vista, possiamo, con un certo sforzo e impegno, esercitare e coltivare la capacità intrinseca di essere consapevoli in ogni momento della vita, oppure pigramente lasciarci andare facendoci coccolare e atrofizzare l’encefalo.


Tutta l’industria dello spettacolo e del divertimento (discoteche, alcol, droga, ecc.) lavorano intensamente per rendere piacevole proprio questa lenta ma insesorabile atrofizzazione; dall’altra parte la politica scolastica mira a renderle legittime agli occhi dei più giovani.
Il tutto perché una popolazione di persone etero-dirette (atrofizzate nel cervello e nella coscienza) è molto più gestibile di una popolazione di persone auto-dirette.
L’altra cosa importante necessaria per comprendere il quadro generale è che la maggior parte delle cose che facciamo nella nostra vita, da mattina fino a sera, le eseguiamo inconsciamente. Nel farle, non solo non siamo coscienti di essere coscienti, ma non siamo nemmeno coscienti di farle. Questo processo incredibile sarà chiarito con l’esempio degli acquisti nei supermercati.
Ricapitolando il nostro inconscio registra ed elabora molti più dati di quelli di cui siamo consapevoli: il processo di elaborazione verbale, di ragionamento, di coordinamento sensori-motorio, mentre parliamo (scriviamo o guidiamo l’auto o suoniamo il pianoforte o giochiamo a calcio) è non solo interamente, o quasi interamente, subconscio, ma è anche immensamente più veloce della coscienza.
Se è vero, come è vero, che il novanta per cento di quello che facciamo viene gestito inconsciamente, mettere le “mani” in questa parte oscura della nostra mente, significherebbe avere un potere enorme di controllo…


Il senso di impotenza
Un'altra strategia, strettamente interconnessa con il tema del controllo, è la gigantesca campagna mediatica che inculca il senso di impotenza. Un vera e propria operazione pianificata che sta facendo da una parte assuefare a sentirsi impotenti, e dall’altra desensibilizzando alla violenza, spegnendo ogni reattività emotiva.
Come viene attuato tutto ciò? Bombardando di immagini e notizie violente (assassinii, stragi, eccidi, distruzioni, brutalità) senza che avvenga alcun intervento e/o cambiamento per porvi fine. Perché lo fanno? Assuefacendoci ad accettare l’illegalità, il degrado, il furto, il crimine, l’insicurezza del territorio, le bande, l’immigrazione selvaggia, ecc. come cose inevitabili e irrisolvibili, e contemporaneamente non lasciando il tempo di pensare e riflettere, subissandoci di infiniti, incalzanti, estenuanti adempimenti: fisco, contributi, tasse, tariffe, bolli, revisione caldaia, auto, ecc., non è possibile per noi capire cosa sta realmente accadendo, e soprattutto non è possibile organizzarci di conseguenza.
Il senso di impotenza, grazie ai mezzi di comunicazione di massa sta contagiando la società occidentale in maniera capillare, le persone oramai sono completamente apatiche e prive di volontà di cambiamento. Per quale motivo dovremmo cambiare noi stessi e la nostra vita, se non vediamo la luce, se le aspettative sono assolutamente nere? Questo però blocca e paralizza le coscienze di milioni di persone totalmente in balia del Sistema.


Cognizione e comportamento
Abbiamo visto prima che la scuola è strutturata per condizionare culturalmente e socialmente i bambini. Bisogna sapere che già nella prima infanzia ci creiamo falsi sistemi di convincimenti circa la realtà che ci circonda, gli aspetti che più ci toccano (rapporti con i genitori, le figure di potere da cui dipendiamo). Dal punto di vista psicologico, questi sono sistemi falsi, censurati, distorti non conformi alla realtà stessa, al fine adattativo di evitarci angosce e conflitti con certi aspetti della realtà, facendoci vivere in una realtà soggettiva modificata, resa compatibile con i bisogni e le difese della nostra psiche e con l’esigenza di mantenerci in accordo con le persone da cui dipendiamo.
Certe pratiche di manipolazione, si agganciano (se ovviamente ben congegnate) proprio a questi meccanismi, alle distorsioni e rimozioni che sono i loro prodotti e che interessano soprattutto il campo della paura, aggressività e sesso.
I manipolatori (che possono essere religioni, sette, marketing e politica) costruiscono su di essi l’adepto, il cittadino, il consumatore, il lavoratore.
Alle figure di potere genitoriali subentrano o si associano, quelle politiche, governative, giudiziarie, ma anche testimonial della reclame!


Pubblicità
La pubblicità commerciale nasce negli Stati Uniti negli anni ’20 per produrre, dirigere, sostenere la domanda di beni e servizi prodotti in massa dagli impianti manifatturieri. In seguito, dalla metà degli anni ’50, la produzione, l’offerta di beni, superò di molto la domanda, per cui la pubblicità iniziò a indurre la gente a massificare i consumi, creando veri e propri bisogni. Il tutto per vendere prodotti.
In seguito si è arrivati in cui la produzione supera il potere di acquisto, il reddito. Questa situazione è socialmente ed economicamente gravissima, perché gli investimenti attuati per la produzione sono a rischio perché la produzione non sarà comperata. Da qui il rischio di un crollo sistematico e da qui la nascita delle forme di ampliamento del potere di acquisto, ampliando l’accesso al credito: carte di credito e di debito!


Negli anni ’90 il marketing diventa “one-to-one”: la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, permessa dall’informatica e l’elettronica, consente di tracciare il singolo cliente in modo tale dal lanciargli gli stimoli personali e mirati. Stiamo parlando di pubblicità personalizzata, ben rappresentata nel film di fantascienza “Minority Report”.Il marketing pubblicitario, che sia di un farmaco o un cibo, è indubbiamente il più spietato e certamente scientifico sistema di condizionamento mentale. Il loro scopo è quello di convincerci a comprare un prodotto. Per l’analisi delle reazioni e lo studio della psiche, oltre ai test verbali, il marketing di oggi possiede un ricco arsenale di strumenti biofisici (frequenza e ampiezza delle onde corticali, frequenza respiratoria e cardiaca, consumo di ossigeno, resistenza cutanea, tono muscolare, vasocostrizione periferica, ecc.) in gradi di misurare il livello di eccitazione e attenzione del soggetto.

La neuroscienza, che in questo ambito potremo chiamare neuromarketing, ha descritto che l’area encefalica rilevante ai fini della decisione (di acquisto) è la corteccia prefrontale mediana.
E’ comune pensare allo spot pubblicitario in tivù o su un giornale, come alla classica pubblicità di una azienda. Niente di più sbagliato. Ogni parola, colore, carattere, frase, immagine, logo, soggetto usato, ai nostri occhi inesperti potrà sembra casuale, ma non per i neuroscienziati che stanno dietro. Questi esperti (psicologi, psichiatri, sociologi, neuropsichiatri, ecc.) pagati profumatamente, non creano solo pubblicità, ma veri e propri condizionamenti tali da produrre determinate associazioni o stati d’animo nella mente dei destinatari, cioè noi consumatori.
Frequentemente nelle immagini pubblicitarie o propagandistiche vengono inseriti “embeds”, cioè parole o immagini evocative nascoste, non manifeste, non coglibili dalla mente conscia, ma ritenute coglibili dall’inconscio.


Spesso e volentieri queste parole o immagini nascoste sono stimoli sessuali: parole come “sesso”, “sex”, o immagini di organi sessuali, donne nude, orge associate al prodotto reclamizzato. Il tutto, da una parte, per facilitare le scelte di acquisto, e dall’altra, per deviare e quindi meglio controllare le masse. Interferire nella sessualità delle persone (come avviene in molti culti religiosi) è un mezzo sicuro ed efficace per agire sugli strati profondi della psiche!
Se ciò sembra impossibile, le parole del dottor Lechner in merito a quello che fanno alcuni psicologi e psichiatri nell’ambito dell’alcolismo, potranno sembrare fantascienza. Con la scusa di aiutarli a liberarsi dalla dipendenza dall’alcol, raccolgono informazioni su incubi e allucinazioni che i loro pazienti sperimentano soprattutto quando sospendono l’assunzione dell’alcol, e le usano per congegnare pubblicità di alcolici, col presupposto quanto criminoso scopo di evocare, tramite immagini angoscianti, il bisogno di assumere alcol!


Un’altra tecnica “dolce” di conquista seduttiva, consiste nell’indurre la convinzione che la nostra libertà sia in pericolo e che si debba prendere quanto prima una decisione. “Ti stai accontentando? Passa a Quattro Salti in Padella di Findus”, dice la pubblicità televisiva. Tradotto: “stai accettando una limitazione alle tue aspirazioni a mangiar bene? Sei uno sciocco a farlo, perché puoi soddisfarle, liberandoti dai limiti, passando a Quattro salti in padella! Lo spot non vuole certo aumentare la nostra libertà, ma all’opposto restringerla, inducendoci a comprare quel prodotto specifico. Far credere al soggetto che la decisione deve essere sua e solo sua, è un trucco efficace per predisporlo a decidere come si vuole che decida, lasciandogli però l’illusione della libertà.

Il filone centrale della psicologia del marketing sono i fattori decisionali: Motivational Research, ricerca motivazionale.
La neuroscienza sa che gli uomini non sono consci del perché fanno buona parte di ciò che fanno. Ecco perché le persone, illudendosi del contrario, rispondono allo stimolo condizionato del simbolo e non alla qualità reale.
La pubblicità, la tecnica motivazionale si concentra proprio sulla manipolazione dei simboli.
I consumatori vengono conquistati mediante suggestioni illogiche, non mediante la qualità o efficacia del prodotto, e questa è la logica delle griffes (prodotti spesso mediocri ma venduti a prezzi alti in virtù di una etichetta-simbolo, quindi esclusivi e per pochi).


Il senso di colpa collegato al piacere di consumi voluttari come tabacco, alcol, dolciumi, inibisce i consumi, quindi va contrastato associandolo per esempio a valori positivi (come il medico che fuma, i nomi alcolici di protesta politica “Fidel”, “Cuba Libre”, calore di famiglia, quindi etica, per i dolci ecc.).
Rispetto al prodotto artigianale, il bene di produzione di massa viene spettacolarizzato per trasformarlo in un simbolo. I supermercati, non a caso, sono luoghi in cui si concentra un potere enorme di emanazione simbolica, quindi un enorme potere condizionante sulla mente.
I due terzi degli acquisti eseguiti nei supermercati sono voluttuari e decisi sul posto, sotto l’effetto di stimoli locali, in uno stato psicofisiologico alterato. Lo ha accertato una ricerca nel 1954 della DuPont Corporation. Infatti nel supermercato la persona è alquanto indifesa rispetto alla manipolazione e si trova in una specie di trappola psicologica, che può essere perfezionata con l’aggiunta di stimoli musicali e olfattivi.
Tra tutte le categorie di consumatori, la più indifesa è quella dei fanciulli, nei quali è facile imprimere bisogni, affiliazioni e abitudini. Inoltre i bambini sono molto più vogliosi di cose nuove e meno capaci a resistere agli impulsi. Sono il punto cedevole della famiglia e infatti il marketing punta proprio su di loro per indurre i genitori a sborsare quattrini.
Con i bambini è più facile suscitare ondate di moda o voghe, che inducono consumi a valanga di tutto un collegato di prodotti sussidiari e con funzioni diverse.
La pubblicità mira a modificare il panorama cognitivo, la visione del mondo, dei valori, dei pericoli o stile di vita, in pratica la pubblicità è l’industria della creazione dei bisogni immaginari  e di mode!


Messaggi subliminali
Sono messaggi che vanno ad agire sotto la soglia della coscienza, quindi non sono percepibili.
La visione umana può percepire una immagine in un filmato solo se essa è presente almeno in 12 fotogrammi. La Coca-Cola per prima inserì delle sequenze di fotogrammi più brevi, con contenuto pubblicitario, in alcune pellicole cinematografiche. Risultato: gli spettatori esposti a tale pubblicità consumarono il 39% in più di Coca-Cola.
Nel 1978 in molti supermercati americani si diffondevano tramite gli altoparlanti, a un livello sonoro impercettibile alla parte conscia, messaggi esortanti a non rubare. Risultato: il taccheggio si ridusse del 36%.


Il presidente Gianni Agnelli in una sua lettera agli azionisti della Fiat parlava di messaggi subliminali con i quali “sonorizzare” e strani profumi con i quali “aromatizzare” i propri stabilimenti al fine di aumentare la produttività e migliorare il rapporto (sottomissione) lavoratori-azienda.
Anche la frequenza specifica ha la sua importanza. Si è scoperto che le parole di alcuni telepredicatori sono abbinate ad una frequenza di 7 Hz. La frequenza del vibrato sembra avere un effetto suggestionante e alterante sul livello di coscienza e capacità critica. Un’altra frequenza critica è quella intorno ai 3,5 Hz, cioè la frequenza di risonanza del cranio umano.
Negli anni ’70 si è scoperto che la musica può indurre la secrezione di sostanze oppioidi (encefaline, beta-endorfina, ecc.) che hanno una spiccata azione sulla psiche, euforizzate e anestetica. Quindi la musica induce decognizione.
Anche la televisione stimola la secrezione delle medesime sostanze.


Associazione e ripetizione
Una iniziativa oggettivamente poco accettabile come una guerra, una legge, una tassazione, ecc. può essere resa meno pesante etichettandogli una denominazione falsa ma semanticamente “buona”, accettabile (lotta al terrorismo, democratizzazione, liberazione, sicurezza collettiva, ristrutturazione, guerra umanitaria, missili intelligenti, ecc.) e ripetendola fino allo stremo in ogni situazione e circostanza.
La ripetizione di un messaggio, uno spot, se diventa pervasiva, se avviene molte volte al giorno, può far assorbire il contenuto, le implicazioni del messaggio stesso come se fossero un fatto provato, anche se non lo sono (“le armi di distruzione di massa di Saddam”, “le torri gemelle e Bin Laden”, ecc.).


Analogamente applicando denominazioni odiose, repulsive (antisemita, negazionista, revisionista, antisionista, terrorista, stato canaglia, ecc.) si può ottenere l’effetto contrario, al fine di colpire, delegittimare, screditare, criminalizzare le iniziative, le persone, le idee non gradite.
Il principio è sempre lo stesso: gli input - se si insiste adeguatamente - tendono a formare schemi inconsci nelle persone.
Questo spiega perché i bambini vengono educati e acculturati in questo modo. Attraverso la ripetizione ossessiva e sistematica di apposite suggestioni, attività, esperienze a un modo ben preciso e voluto di concepire la realtà, la nazione, la storia, l’identità, ecc,
Crescere ripetendo e sentendosi ripetere decine di migliaia di volte quei messaggi, certamente va a incidere a livello emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione stessa di quello che poi si sentirà “reale”, “provato”.
Pensiamo alla nostra società, in cui ogni canale televisivo ha un suo serial popolare, tanto per fare un esempio di indottrinamento, nel quale la polizia, la magistratura svolgono un’azione efficace, incorruttibile a tutela de cittadino, mentre la realtà vede la criminalità sempre più fuori controllo e le istituzioni sempre più inefficienti. Propaganda allo stato puro.


Restrizioni linguistiche
Consiste nell’imporre con diversi mezzi (insegnamento, televisione, ecc.) di non usare locuzioni o concetti, e di usarne altre in sostituzione, solitamente più vaghi, imprecisi. “Cieco”, “negro”, “invalido”, “spazzino“ non vanno bene, molto meglio “non vedente”, “nero”, “diversamente abile”, “operatore ecologico”. Ma perché tutto questo? L’inibizione del’uso linguistico e concettuale, alla formulazione di determinati dubbi (Resistenza, shoà, responsabili dell’11 settembre, ecc.) è idoneo per impiantare nei giovanissimi un senso di divieto, di colpa in relazione al pensare certe cose, quindi educa ad un’autolimitazione del pensiero. Infine un impoverimento espressivo comporta un impoverimento concettuale!

Modificare le certezze
Chiunque voglia manipolare una persona, per indurla a comprare qualcosa o per piegare la sua resistenza a un’azione qualsiasi di persuasione, ha la necessità di somministrare molti stimoli nuovi e interessanti, in modo tale che la corteccia prefrontale lavori e si affatichi. Dopodiché deve sommergerla di dati, dogmi, slogan, ecc. (proprio come lavora la tivù) per stremarla ancor di più, in questa maniera la corteccia prefrontale lascia le redini del cervello ai circuiti limbici, più primitivi ed emotivi, pertanto più suggestionabili e indifesi.
La corteccia prefrontale è influenzata da sostanze chimiche tossiche che possono danneggiarla, come le droghe, l’alcol, le tossine alimentari, ma anche da forti emozioni, privazione del sonno, stress cronico e una dieta ricca di grassi animali possono rendere le persone più esposte alle manipolazioni esterne.
Per assurdo, concedendo alle persone totale libertà di condurre una vita sregolata, innaturale, ci si agevola il compito di annullare la loro libertà più profondamente di quanto sarebbe possibile senza quella concessione.


“Shock and awe doctrine”
La cosiddetta “dottrina dello shock e sgomento” viene oggi applicata su scala globale. Mettendo singole persone o intere popolazioni sotto shock, si può produrre il loro consenso a un cambiamento, riforma, legge, restrizione di libertà, guerra, ecc. L’esempio delle Torri Gemelle e delle leggi repressive e guerre avvenute dopo, è lapalissiano.
Sfruttano l’effetto sorpresa e di spavento come enorme fattore di distrazione e paralisi di massa, inibitore di possibili reazioni e resistenze.
Lo shock è molto generico e può essere prodotto da catastrofi naturali (epidemie, terremoti, pandemie, ecc.), quanto da fatti economici (recessioni, crisi, crolli in borsa, fallimenti, ecc.) e politici (guerre, colpi di stato, ecc.).
Un esempio sono le domeniche a targhe alterne per meri fini di risparmio energetico. Questa imposizione dall’alto, generando nelle persone, allarme e preoccupazione di non poter usare la propria auto, di perderne l’importante risorsa, crea totale disponibilità ad accettare fortissimi e ingiustificati rincari dei carburanti, pur di conservarla!
Un altro esempio della dottrina dello “shock anche awe” potrebbe essere i black-out che hanno interessato il territorio nazionale qualche anno fa, la cui risoluzione sarebbero le centrali nucleari. Questo caso rientra anche nella cosiddetta strategia del “problema-reazione-soluzione”. Avendo in mano la Soluzione (centrali), si crea il Problema (black-out) e si attende Reazione (quasi sempre emotiva) delle masse, che accetterà di buon grado ogni soluzione prospettata pur di evitare il disagio.


Debunking
Il debunking o discredito è una forma manipolatoria, che consiste nel confutare, nello smontare, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale dominante. Oppure screditare i diffusori di queste teorie e informazioni.
La campagna “Mani Pulite” è stata, tra le altre cose, una grande operazione proprio di debunking, finalizzata cioè a salvare la credibilità del sistema politico-giudiziario.
Il debunker attacca la controinformazione con messaggi semplici, discorsivi, prevalentemente a livello emotivo, con “ganci” diretti all’inconscio, piuttosto che alla logica. Questi attacchi non si rivolgono al contenuto, alle idee, ma mirano a screditare la fonte e l’autore sul piano morale associandolo spesso ad affiliazioni “appestanti” coi terroristi, nazisti, fascisti, comunisti, antisemiti, antisionisti, ecc.
L’approdo estremo del debunking è quello di portare lo smascheramento degli smascheratori alle estreme conseguenze, ossia portare l’opinione pubblica alla conclusione che tutto è marcio, tutti mentono, tutti sono ladri, tutti fregano. Per tanto la verità non si potrà mai sapere, e quindi è moralmente giustificato arrangiarsi, infischiarsi di tutto e tutti. Si giunge all’egoismo più radicale e disumanizzante.


Chi trova un nemico trova un tesoro
La frustrazione genera tensione e aggressività; e l’aggressività può scaricarsi contro di sé o contro un oggetto esterno. Quando un tale tipo di frustrazione è diffusa in tutta la popolazione, il momento è propizio per fondare un movimento e/o organizzare un attacco verso il nemico.
Nel nostro mondo tormentato da insicurezza e frustrazione (create ad hoc) c’è un gran bisogno psicologico e sociale di un nemico, di colpevoli, di capri espiatori (terroristi, rom, immigrati, ecc.).


Dipendenze chimiche
Nella nostra società la diffusione dell’uso di sostanze psicotrope è enorme. Un’altissima percentuale di persone fa uso stabile e ha sviluppato qualche forma di dipendenza da droghe, alcol o psicofarmaci. Decine di milioni sono i minori letteralmente drogati con psicofarmaci.
Gli effetti di tali sostanze psicoattive convergono tutti nel diminuire la libertà di giudizio, di resistenza e di azione delle persone e ovviamente nell’aumentare la loro condizionabilità e suggestionabilità. In pratica la persona dipendente, da alcol o droghe o psicofarmaci o barbiturici è molto più controllabile e plasmabile dal Sistema, lo stesso che veicola e vende tali sostanze. Coloro che si aiutano e si abituano all’aiuto chimico, perdono la capacità di autodeterminazione. Una società così siffatta non è una società libera.
I farmaci psicoattivi o psicofarmaci vengono veicolati, con la compiacenza della psichiatria, dalle case farmaceutiche; il mercato immenso delle droghe e dell’alcol, è gestito dalla grande finanza internazionale e il flusso di narcodollari, per il 60% avviene negli Stati Uniti, collegato a quello del traffico di armi.


Cinema e televisione
Il mussoliniano “cinema l’arma più forte”[3] ha fatto il suo tempo o anche oggi l’intrattenimento cinematografico ha la sua importanza nel condizionare le masse?
I film di propaganda seppero produrre nel passato veri e propri capolavori (“Il grande dittatore”, “Il trionfo della volontà” solo per citarne un paio), ma anche oggi la forza dell’arma del cinema non è minimamente spuntata: Hollywood docet.
Il cinema ha funzione d’avanguardia per veicolare un certo tipo di messaggio, per poi sondarlo e una volta passato, trasferirlo nel piccolo schermo: la televisione!
In pratica il cinema prepara il terreno, predispone l’intero organismo al virus, che poi sarà iniettato nelle masse dai media come i giornali, radio e soprattutto dalla televisione. Senza che ce ne accorgiamo il grande schermo fa filtrare nelle pieghe delle sceneggiature e regia il modo di pensare di domani[4], e la sua enorme forza di penetrazione sta proprio nel silenzio e attenzione. Mentre la tivù deconcentra (anche questo molto utile per certi aspetti), nella buia sala regna il silenzio totale e si è da soli, con la massima attenzione. 


Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni

[1] “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”, Anthony De Mello
[2] Sinapsi: è la giunzione specializzata del neuroni attraverso cui un impulso nervoso passa da un terminale di azione a un neurone, una cellula muscolare o un cellula di una ghiandola.
[3] “Cinema: ancora l’arma più forte?” Ferdinando Menconi, tratto dal mensile “Ribelle”, nr. 23-24 - www.ilribelle.com
[4] Idem

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Uomo morto non parla: Gli US Navy SEALs distrutti per coprire la bufala dell’esecuzione di bin Laden?

8/21/2011

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di Finian Cunningham - globalresearch.ca.
(Tratto da http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/6589-uomo-morto-non-parla-gli-us-navy-seals-distrutti-per-coprire-la-bufala-dellesecuzione-di-bin-laden-.html
Con nota di Pino Cabras in coda all’articolo).

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L’eliminazione di 30 uomini delle forze speciali degli Stati Uniti nello schianto di un elicottero Chinook in Afghanistan arriva in un periodo in cui la versione ufficiale di Washington sul modo in cui è stata eseguita l’uccisione di Osama bin Laden stava crollando sotto i colpi dell’incredulità. Tra i 38 morti nel disastro dell'elicottero - la più grande perdita di vite statunitensi avvenuta in una singola occasione nel corso della decennale guerra di occupazione dell'Afghanistan - si pensa che vi siano molti dei 17 Navy Seals coinvolti nell'esecuzione di Osama bin Laden all’inizio di maggio. Tra i morti sono compresi anche altri membri delle forze speciali USA e dei commando afghani.

I primi servizi dei media occidentali indicavano che il Chinook potrebbe essere stato coinvolto in una considerevole operazione militare contro dei militanti afghani, al momento in cui è stato abbattuto nella provincia di Wardak, poco a ovest della capitale Kabul, alle prime ore di sabato.
Si è riferito che alcune fonti fra i taliban hanno affermato che i loro militanti hanno abbattuto il Chinook con un lancio di razzi.


Funzionari militari statunitensi dichiarano che stanno indagando sulle cause dello schianto.
Tuttavia, appare significativo che fonti anonime USA abbiano raccontato agli organi di informazione che ritenevano che l'elicottero sia stato abbattuto. Questo sorta di conferenza stampa non ufficiale degli USA appare alquanto strana. Perché le fonti militari statunitensi vogliono offrire ai combattenti nemici un così spettacolare colpo propagandistico?
Forse giova gli interessi degli USA distrarre dal motivo e dalla causa reali dello schianto dell'elicottero, sia stato esso colpito o meno da un razzo.


Funzionari statunitensi hanno ammesso che i Navy Seals deceduti facevano parte dell'unità Team 6 che avrebbe eseguito l'assassinio, lo scorso maggio, della presunta mente dell'11/9, Osama bin Laden.

Fin dai primordi, il resoconto di Washington in merito al modo in cui le sue forze speciali hanno ammazzato Bin Laden presso il suo complesso residenziale di Abbottabad, nel nord del Pakistan, era squarciato dalle contraddizioni. Perché mai, una volta liquidato, Bin Laden è stato seppellito in mare in fretta e furia? Come ha potuto il "Terrorista N°1" a livello mondiale risiedere, senza essere notato, ad appena poche miglia dal quartier generale militare pakistano di Rawalpindi?
In tutta evidenza, diverse fonti ben informate sono convinte che Bin Laden sia morto per cause naturali dieci anni fa. L'autore Ralph Schoenman ha respinto la presunta esecuzione dei Navy SEALs come "una grande bugia". Dalle indagini condotte nel corso di vari anni in Pakistan, Schoenman ha dichiarato a Global Research: «Ho intervistato vari membri dei servizi segreti pakistani e diversi militanti, e tutti hanno confermato che Bin Laden è morto per insufficienza renale oltre dieci anni fa».


Più di recente, come riferisce Paul Craig Roberts,[1] i pakistani del luogo hanno affermato che l'operazione dei Navy SEALs ad Abbottabad è finita in un disastro, con uno dei tre elicotteri USA che esplodeva appena decollato dal terreno vicino al complesso. Gli altri due elicotteri non sono atterrati e, secondo i testimoni, sono volati via dalla scena immediatamente dopo l'esplosione. Come Roberts sottolinea, questo vuol dire che non c'era alcun cadavere di Bin Laden da smaltire in mare, come Washington asserisce.
Le persone chiave che conoscerebbero la verità sull'incredibile assassinio di Bin Laden da parte di Washington, sono ora indisponibili ai commenti. Caso chiuso.

Finian Cunningham è corrispondente di Global Research da Belfast, Irlanda.cunninghamfin@yahoo.com
Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=25923

Traduzione per Megachip a cura di Dario Tanzi.

Nota di Pino Cabras per Megachip 
Subito dopo i fatti di Abbottabad gli esponenti del sito Infowars.com avevano ragionato e profetizzato intorno a uno scenario inquietante: alludevano a un provvidenziale incidente militare che nel giro di poco tempo avrebbe eliminato dalla scena i Navy SEALs coinvolti nella misteriosa operazione che aveva depennato ufficialmente Bin Laden dagli attori del grande show della guerra. Citavano analoghi casi – per i servizi americani come per quelli russi e di altri paesi - in cui le operazioni coperte venivano ulteriormente coperte sacrificandone i protagonisti.
L’articolo di Finian Cunningham offre perciò un’interpretazione suggestiva del tragico incidente occorso al Team 6 dei Navy SEALs. L’interpretazione non è tuttavia suffragata da prove, mentre funzionari governativi USA «hanno dichiarato all’agenzia Associated Press che ritengono che nessuno dei Navy SEALs che sono morti nello schianto di un elicottero in Afghanistan avesse preso parte al raid che ha ucciso Osama bin Laden, sebbene fossero della stessa unità che ha eseguito la missione bin Laden.»[2]
Non potendo affatto ancora raggiungere conclusioni su questa vicenda, ci limitiamo a riprendere comunque le testimonianze a caldo raccolte fra i residenti di Abbottabad dai reporter di CCTV. Gli abitanti del luogo non credevano che Osama bin Laden fosse mai stato in quel complesso residenziale e si ritenevano tranquillamente sicuri che quella strana operazione fosse una bufala. La stessa squadra antiterrorismo del Pakistan non era in grado di confermare l’uccisione, in base a quanto veniva riferito


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Fukushima Now Radiating Everyone: 'Unspeakable' Reality 'Will Impact All Of Humanity'

8/19/2011

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Caricato da manekinekotattoo in data 18/ago/2011
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TESLA ENERGIA GRATIS DAI MAGNETI AUTO AD ACQUA

8/17/2011

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N.W.O. dietro gli attentati di Oslo e Utoja

8/16/2011

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www.ildemocratico.com – di Enrica Perucchietti

Esistono almeno dieci ottime ragioni per rivedere la versione ufficiale che le autorità e i Media ci hanno trasmesso del duplice attentato a Oslo e Utoja. 
Di queste, almeno sei valgono come moventi che potrebbero aver spinto coloro che sostengono un Nuovo Ordine Mondiale ad attaccare la Norvegia in modo che il sangue fungesse da monito per il futuro. Propedeutico a ciò l’entrata della Norvegia nell’Unione Europea.
In estrema sintesi: la mancata adesione all’UE; lo storico accordo di cooperazione siglato nel 2010 con la Russia e solo ora entrato in vigore; un’autonomia che si rispecchia in un Governo e un’economia forte che ha resistito alla crisi; una politica pronta a riconoscere la Palestina; le  risorse di petrolio e gas e gli appalti ventennali sui pozzi iracheni; la  decisione di ritirare le truppe dalla Libia; la spaccatura interna alla NATO facente capo a una politica filorussa; la presenza di una loggia massonica fondamentalista di culto svedese; le esercitazioni militari del governo norvegese che “avrebbero” – come nel caso dell’11/9 e di Londra 2005 - coperto l’operato dei terroristi. Infine, la testimonianza di numerosi sopravvissuti sull’isola di Utoja che ci fosse un vero e proprio commando che avrebbe affiancato Behring Brevik nella sua follia omicida.

Partiamo dall’evidenza: la mancata adesione della Norvegia all’Unione Europea. In due occasioni un referendum popolare ha bocciato l’ipotesi di entrare a far parte dei Paesi membri. Il no definitivo è arrivato nel 1994. Non solo, secondo un sondaggio il 66% della popolazione sarebbe contraria all’annessione. Su questa decisione peserebbe la crisi che hanno attraversato diversi stati membri una volta entrati nella UE.

Se da un lato pesa la recente indipendenza conquistata nel 1905 dal Paese dopo secoli di unione con Svezia e Danimarca, dall’altro il controllo delle acque territoriali con la pesca e l’accesso a risorse quali petrolio e gas votano a sfavore dell’adesione: in questo caso le loro acque potrebbero essere sfruttate anche da altri Paesi europei per la pesca, mentre dall’altro riceverebbero dure sanzioni per la caccia alle balene. Avendo sottoscritto il trattato di Schengen, la Norvegia non ha problemi con gli scambi economici, mentre un’eventuale adesione all’UE sarebbe controproducente per un Paese che ha standard ben al di sopra di quelli richiesti per l’annessione. La Norvegia si è dimostrata una Nazione autonoma, ricca, forte, che ha retto la caduta dei mercati e la conseguente crisi economica. Questa indipendenza non può che intralciare l’opera di coloro che vogliono Stati deboli per un’Europa forte che sostituisca le singole autorità nazionali.

Nel progetto di costituzione di un Nuovo Ordine Mondiale, professato non solo dalle dinastie quali Rockefeller e Rotschild, ma anche da politici e capi di Stato, la mancata adesione al primo step rappresentato dall’UE non può che essere visto come un ostacolo da eliminare. Non si può escludere che entro un anno, dopo questo duplice attentato, venga riproposto il referendum per l’adesione all’Unione Europea e che questa volta il sì “magicamente” prevalga.
Nella geostrategia disegnata dagli USA e professata dal mentore e consigliere ombra di Obama, Zbigniew Brzezinski, emerge un rigurgito di Guerra Fredda che vede l’America come pilastro politico ed economico degli equilibri mondiali a cui si contrappone l’asse costituito da Russia e Cina, le uniche antagoniste all’espansionismo imperiale americano. A questi due blocchi si aggiungono Paesi indipendenti e forti che sembravano non aver bisogno della guida e della protezione degli USA. Che credono – o meglio credevano – di essersi ritagliate un porto sicuro fuori dalla geopolitica globale. Tra questi Libia e Norvegia sono gli ultimi esempi – seppur diversi - in ordine di tempo.

La Libia di Gheddafi è stata attaccata in quella che Obama ha definito incomprensibilmente una “non guerra” per ragioni che vanno ben oltre il mancato rispetto dei diritti umani. La decisione del Colonnello di abbandonare il dollaro per riprezzare petrolio, gas e altre materie prime e di adottare così una nuova valuta, il dinaro oro, può gettare una nuova luce sulle reali motivazioni che hanno portato a questo nuovo conflitto. Soprattutto a scaricare quello che per molti Paesi, Francia e Italia in primis, era considerato un valido alleato.
Trent’anni fa in un intervista rilasciata alla Principessa giapponese Nakamaru, Gheddafi aveva previsto l’intervento della CIA sul territorio libico e nel Medio Oriente per militarizzare l’area e impadronirsi delle materie prime. La decisione di riprezzare petrolio e gas – proprio come aveva fatto Saddam Hussein nel 2001 riprezzando il petrolio sull’euro - avrebbe ovviamente condotto a una svalutazione del dollaro che avrebbe messo in serio pericolo l’economia statunitense già sul baratro della bancarotta. Similmente la Norvegia si stava dimostrando troppo indipendente per gli interessi globali delle stesse elite che hanno appoggiato l’intervento in Libia. La decisione di ritirare la propria partecipazione sul territorio libico a partire dal 1 agosto di quest’anno ha portato il Ministro della Difesa britannico ad accusare il Governo norvegese – così come quello olandese- “di non fornire sufficienti forze aeree per la campagna in corso”.

A ciò si aggiunge l’accordo storico stipulato con la Russia, destinato a riscrivere gli equilibri economici mondiali. Il Trattato, firmato a Murmansk il 15 settembre scorso dal Primo ministro norvegese Jens Stoltemberg e dal Presidente russo Dimitri Medvedev, definisce la linea di demarcazione delle zone di influenza economica nel Mare di Barents, secondo un criterio che assegna, alle due nazioni, parti ritenute uguali, per regolare attività che vanno dalla pesca del merluzzo allo sfruttamento dei ricchissimi giacimenti petroliferi e di gas naturale in un bacino di 175 mila chilometri quadrati. Si può capire come tale asse strategico metta a rischio gli interessi e il controllo americano sul nostro continente. Anche in questo senso il duplice attentato può essere letto come un “avvertimento” a non procedere oltre…

Oltre ai giacimenti di gas e petrolio, Norvegia e Russia si sono aggiudicate tramite la Statoil Hydro e la Lukoil, l’assegnazione degli appalti ventennali su uno dei maggiori giacimenti petroliferi nel Sud dell’Iraq: una riserva di 13 miliardi di barili di petrolio. La Statoil aveva già fatto tremare le lobby americane dopo essere entrata in un partneriato con la Gazprom per il maxi giacimento di gas a Shtokman… Inoltre la Norvegia si sarebbe macchiata, secondo fonte di Ha’aretz – di aver escluso per ragioni etiche quasi un anno fa due imprese israeliane dalla partecipazione dello sfruttamento dei giacimenti di petrolio nel Mare del Nord (http://www.haaretz.com/print-edition/business/norway-government-run-pension-fund-drops-africa-israel-group-shares-1.309874).

Veniamo ora alla politica estera. La Norvegia non si è solo “macchiata” della colpa di voler ritirare le sue forze aeree dalla Libia, ma si è contraddistinta per una politica giudicata da alcuni “anti NATO”. Come riportato da Gianluca Freda (http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8665) secondo il Cablegate di Wikileaks, il governo norvegese sarebbe stato accusato di far parte della cosiddetta “banda dei cinque” insieme a Francia, Germania, Olanda e Spagna. Le cinque nazioni avrebbero adottato una politica filorussa, creando così una frattura interna alla NATO.

Il secondo peccato della Norvegia in politica estera sarebbe l’appoggio alla causa palestinese. Qui si possono comprendere meglio le voci che hanno parlato anche in questo caso, come nell’11/9, del coinvolgimento del Mossad nel duplice attentato. Ci torneremo più avanti. Il Ministro degli Esteri norvegese, Jonas Gahr Stoere, ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi a Ramallah, che il suo Paese era pronto a riconoscere il futuro Stato palestinese. Non solo. Il Partito Socialista di Sinistra di Kristin Halvorsen si è spinto oltre fino a chiedere di far votare una mozione in cui si chiederebbe un’azione militare contro Israele nel caso di un’azione violenta contro Hamas a Gaza. Il che è davvero troppo anche per un Paese come la Norvegia!
A ciò si aggiunge l’esclusione delle due imprese israeliane dalla partecipazione dello sfruttamento dei giacimenti di petrolio e l’accusa che il Ministro degli Esteri israeliano Avigdor Liebermann mosse alla Norvegia di adottare politiche di antisemitismo. Allora Liebermann durante una riunione ONU a New York puntò il dito proprio contro il Ministro norvegese Jonas Gahr Store parlando di una sua connivenza con Hamas.

Per chi fosse ancora scettico in merito, basti pensare alla casualità del Fato (sic!) che ha visto il paladino dello causa palestinese, il Ministro Gahr Store, chiedere la fine dell’occupazione israeliana proprio giovedì scorso… a Utoja, presso il campo estivo della gioventù laburista! Che coincidenza davvero! Si capisce che l’avvertimento di Liebermann non gli era bastato…
Ma il Ministro degli Esteri non è il solo ad aver rischiato la pelle nel duplice attentato. Si pensi che il Primo Ministro Jens Stoltenberg aveva mandato i propri figli a prender parte proprio al campo di Utoja. I ragazzi e Gahr Store si sono salvati.
Ma costoro avranno capito il monito?

La lettura “alternativa” degli eventi ci spinge a constatare come ci sia stata un’accelerazione negli attentati “simbolici”, che dovrebbero fungere da avvertimento o da causa per una reazione da parte dei Governi. Quest’ultimo fu il caso dell’11/9 che condusse il Governo a rispolverare il Patriot Act che stava ammuffendo sulla scrivania di Bush jr. in attesa che un evento straordinario – “una nuova Pearl Harbour” come l’aveva evocata Brzezinski nel 1997 – sconvolgesse a tal punto l’opinione pubblica da poter stringere il cappio della sicurezza e trovare un movente per l’occupazione dell’Afghanistan e poi dell’Iraq, i cui piani di evasione ammuffivano insieme alla bozza del Patriot Act. Le conseguenze sono storia. La Pearl Harbour auspicata da Brzezinki avvenne puntualmente l’11/9. Ma un punto su cui si è troppo poco discusso è l’esercitazione condotta dal NORAD e dal Consiglio di Stato Maggiore riguardo alla simulazioni di un ipotetico attentato aereo. Il caso volle che l’attento avvenisse poco dopo l’esercitazione, senza che NORAD, FBI e CIA riuscissero a far abbattere gli aerei che ebbero il tempo di virare verso i loro obiettivi con tutta calma sorvolando diverse basi militari… anzi! Numerosi caccia vennero mandati fuori rotta sull’Oceano Atlantico nell’ambito della fantomatica simulazione.

Ora, si vede che quando un inganno funziona coloro che si nascondono “dietro il trono”, hanno deciso di esportare le modalità dei false flag cambiando solo – su necessità – il capro espiatorio. Nel caso di Oslo – proprio come già avvenuto anche a Londra per gli attentati del 2005 – la polizia anti terrorismo norvegese stava eseguendo la tipica esercitazione con tanto di scoppio di esplosivi, all’insaputa degli ignari cittadini.
Ora, non essendo capitato solo una volta, la coazione a ripetere della modalità dei servizi segreti supportati dal Mossad potrebbe aver firmato anche questa pagliacciata.
La fantomatica esercitazione potrebbe essere servita - come nel caso dell’11 settembre e di Londra - a far agire indisturbati i veri responsabili degli attentati, in modo che potessero piazzare gli esplosivi. Così avvenne a New York, poi a Londra, ora a Oslo. Sono note le centinaia di testimonianze di cittadini americani che l’11/9 sentirono e videro esplodere delle cariche all’interno del World Trade Center. Basti pensare all’edificio numero 7 che crollò su se stesso in pochi secondo come in una demolizione controllata SENZA neppure essere stato colpito!

Ora, senza tornare sulle anomalie dell’11/9, la stessa cosa sembra sia accaduta anche a Oslo. L’esercitazione militare che si è tenuta 48 ore prima in prossimità del teatro dell’Opera, può aver benissimo coperto e permesso il piazzamento dell’esplosivo che non si è ridotto soltanto a un’autobomba ma ha colpito diversi edifici governativi.
Per chi si chiede che cosa c’entri il Mossad anche in questo caso, eccovi soddisfatti: come ha spiegato Gianluca Freda, «il Mossad opera in Norvegia in cooperazione con i servizi segreti locali, sotto la copertura del cosiddetto “Kilowatt Group”, una rete d’intelligence che vede la partecipazione, oltre che di Israele e Norvegia, anche di altri paesi quali Svizzera, Svezia e Sudafrica e che si maschera – manco a dirlo – sotto la finalità di facciata della “lotta al terrorismo”». Sul Kilowatt Group quel poco che si sa è emerso da alcuni documenti della CIA: è stato fondato nel 1977 ed opera a stretto contatto con il Mossad, «The group is dominated by Israel because of its strong position in the information exchange on Arab based terror group in Europe and the Middle East».

Infine, è evidente che il duplice attentato non possa essere stato commesso da un’unica persona. Non solo perché non ci sarebbe mai riuscita, sebbene Hollywood ci abbia abituato a credere a tutto. Ora, neppure Bruce Willis avrebbe potuto farcela da solo. Che un 32enne emotivamente fragile, mitomane e bugiardo, con il pallino della politica, cristiano e razzista possa essersi trasformato nella nemesi di Jason Bourne è semplicemente ridicolo. Che fosse un massone – del terzo grado! – non cambia le cose. Costui è stato evidentemente aiutato da qualcuno. I testimoni dell’isola di Utoja hanno infatti raccontato di aver sentito gli spari provenire da diverse parti, avvalorando la pista di un commando. Neppure un esaltato può agire indisturbato per un’ora e mezza con un fucile automatico! Che poi sia stato libero di agire per tutto questo tempo è un’altra questione che coinvolge la responsabilità della autorità.

Ora, che a nessuno sia venuto in mente il precedente del pluriomicida australiano Martin Byrant è sintomo della superficialità con la quale vengono affrontate e trattate le notizie. Anche Bryant – fisicamente simile a Behring, biondo, carnagione chiara, occhi chiari, sguardo spiritato – è stato accusato di aver ucciso da solo il 28 aprile 1996, 35 persone nella strage tristemente più nota della storia australiana. Emotivamente fragile, narcisista, violento, all’età di 31 anni è stato fermato come unico colpevole della strage di Port Arthur. Che abbia agito da solo, anche in questo caso, è improbabile. Bryant, inoltre, era stato sottoposto da adolescente a cure psichiatriche da uno dei responsabili del progetto Tavistock in Tasmania, una sorta di MK-ULTRA inglese. 

Il Tavistock avrebbe agito da copertura per esperimenti sulla psiche di giovani malati così come a partire dagli anni ’50 il progetto Monarch MK-ULTRA, portato avanti dalla CIA, sperimentò come gli abusi possono creare personalità multiple su cavie umane così da dar vita a super soldati o semplici sicari mentalmente manipolabili e all’oscuro di tale controllo mentale ma attivabili sulla base di semplici ordini vocali o visivi.
L’MK-ULTRA ha avuto un suo “braccio” anche in Norvergia, così come il Tavistock in Australia. Il 4 settembre 2000 il Norway Post ha rivelato come il governo norvegese iniettò LSD e altre droghe a bambini e pazienti adulti in cura psichiatrica. Alla somministrazione di sostanze psicotrope si alternavano tecniche di privazione del sonno, della fame, elettroshock, radiazioni, ipnosi e abusi fisici per creare traumi ai pazienti.

Tali tecniche sono state utilizzate anche da logge deviate della Massoneria: in tali casi si parla di Masonic mind control.

La loggia a cui apparteneva Behring Breivik è la famigerata St Johannes Logen St Olaus di rito svedese.
L’ex Illuminato Leo Lyon Zagami che ha messo a repentaglio la sua vita per denunciare gli abusi e le pratiche occulte e sataniche di questa frangia deviata della Massoneria, è stato costretto a riparare all’estero dopo essere stato arrestato per spionaggio dalle autorità norvegesi. Egli aveva fondato nel 2006 il progetto AKER LUX e il CLUB of NOW, con lo scopo di opporsi allo strapotere di questa frangia fondamentalista della Massoneria di rito svedese. In questo senso Zagami porta avanti da anni la denuncia del Rito Svedese e del suo legame con l’O.T.O. e il satanismo in generale.
La possibilità che Behring Breivik, che era soltanto un iniziato al terzo grado, possa essere stato plagiato e manipolato dalla Loggia a cui apparteneva è evidente. Come spiegato da Zagami, il Rito Svedese della Loggia deriverebbe dal Rito della Stretta Osservanza Templare, fondato nel 1756 dal barone Karl Gotthelf von Hund, la cui frangia tedesca influì, secondo Zagami, nel retroterra esoterico che diede vita al nazismo.

È altrettanto evidente che il duplice attentato, che ha ora come unico capro espiatorio un giovane uomo trentaduenne, è stato un monito per la politica del Governo norvegese.
Un avvertimento a cambiare rotta, a sottostare alla creazione di un nuovo ordine mondiale e a sottrarsi alla cooperazione con la Russia. Un modo per far capire che l’indipendenza non è concessa.
Sarà servito?


Erano in più di uno a far fuoco sull'isola. Un’esercitazione sull’esplosione di bombe appena conclusa a Oslo. 
Forse una vendetta della NATO per la decisione della Norvegia di non bombardare più la Libia?


Da Lee Oswald a Lee Oslo, via "Gladio"? di Webster G. Tarpley
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras - http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/6520-da-lee-oswald-a-lee-oslo-via-qgladioq.html


I tragici attentati terroristici in Norvegia presentano un certo numero di segni rivelatori di una provocazione false flag (sotto falsa bandiera, NdT) . È stato riferito che - sebbene i media mondiali stiano cercando di focalizzare l’attenzione su Anders Behring Breivik in veste di assassino solitario nella tradizione di Lee Harvey Oswald - molti testimoni oculari concordano sul fatto che un secondo tiratore era all’opera nel massacro presso il campo estivo giovanile di Utøya, fuori Oslo .

È anche emerso che una unità speciale di polizia aveva condotto una simulazione o esercitazione, nel centro di Oslo, che includeva la detonazione di bombe: esattamente ciò che ha causato il massacro a poche centinaia di metri di distanza poco più di 48 ore più tardi. Ulteriori ricerche rivelano che le agenzie di intelligence degli Stati Uniti stavano conducendo un vasto programma di reclutamento di ufficiali in pensione della polizia norvegese con lo scopo presunto di disporre atti di sorveglianza all'interno del paese. Questo programma, noto come Unità di sorveglianza e rilevamento SIMAS, ha fornito un tramite perfetto per la penetrazione e la sovversione della polizia norvegese da parte della NATO.

È inoltre presente un movente per l'attacco: come parte del suo tentativo di far crescere una politica estera indipendente, compreso l’imminente riconoscimento diplomatico di uno stato palestinese inserito in un riavvicinamento generale con il mondo arabo, la Norvegia stava guidando gli stati più piccoli della NATO che intendevano tirarsi fuori dalla coalizione di aggressori imperialisti che sta attualmente bombardando la Libia. La Norvegia aveva programmato di mettere fine a tutti i bombardamenti e agli altri assalti contro le forze di Gheddafi non più tardi del 1° agosto.
Infine, l’operazione CIA consistente in rivelazioni parziali controllate (limited hangout, nell’orig., NdT), nota come Wikileaks, ha già fornito un caso prefabbricato e pubblicamente disponibile per incompetenza e illeciti contro l'attuale governo norvegese, che sta facendo tutte queste cose, sotto forma di una serie di dispacci reali o manipolati che documentano la presunta negligenza di questo governo nell’affrontare la minaccia terroristica, il tutto secondo la visuale dei funzionari del Dipartimento di Stato USA.

Il giornale VG di Oslo: "Diversi" testimoni oculari affermano che c’erano due tiratori sull'Isola
Come si è visto, la stampa mondiale e i media della scuola anglo-americana si sono immediatamente fissati su Breivik come un caso esemplare di assassino solitario dello stesso stampo di Lee Harvey Oswald, Sirhan Sirhan, e tanti altri. Il problema per i mitografi del terrore è che, nella maggior parte di questi casi, vi sono credibili se non schiaccianti prove che queste figure non avrebbero potuto agire da sole. Tra i più recenti assassini solitari, Breivik potrebbe essere paragonato al maggiore Nidal Hasan di Fort Hood, in Texas, la cui sparatoria con carneficina risale al novembre 2009. Hasan è accusato di aver ucciso sette persone. A quel tempo, si ritenne degno di nota che Hasan era riuscito a uccidere così tanti soldati armati nella base militare. Ma i primi rapporti suggerivano che c'era un altro se non altri due sparatori oltre a Hasan. Come accade di solito, questi tiratori supplementari furono presto cancellati dalla versione dominante nei media. [1]
Nel caso norvegese, la prova che Breivik non era da solo a rivendicare il suo tributo spaventoso di vittime è chiara e convincente. Ecco alcuni estratti da un articolo pubblicato dal quotidiano di Oslo VG:
«Molti dei giovani che erano presenti al dramma della sparatoria di Utøya, hanno riferito a VG di essere convinti che ci debba essere stato più di un esecutore. Marius Helander Roset la pensa così: - “Sono sicuro che si sparava da due diversi punti dell'isola, contemporaneamente”, ha dichiarato.

Testimoni: - C’erano due persone
La polizia ritiene che Anders Behring Breivik (32 anni) sia l'esecutore vestito da poliziotto, e lo hanno incriminato per due attacchi terroristici. I giovani intervistati da VG descrivono un esecutore aggiuntivo, che non indossava l'uniforme della polizia. La persona che li seguiva era alta circa 180 centimetri, aveva folti capelli scuri e un aspetto nordico. Aveva una pistola nella mano destra e un fucile sulla schiena. – “Io credo che ci fossero due persone che stavano sparando”, sostiene Alexander Stavdal (23 anni) ....
Alla conferenza stampa di sabato mattina la polizia ha affermato che ci sarebbero potuti essere diversi esecutori e ha sottolineato che c'è un'indagine in corso»[2]
La presenza di un secondo tiratore è ovviamente più scomoda per la teoria dell’assassino solitario, in quanto rappresenta la prova incontrovertibile di una associazione cospirativa criminale, l'elemento essenziale che la copertura mediatica è generalmente ansiosa di evitare. Nel caso norvegese, i riferimenti a un secondo sparatore sembravano essere sufficientemente persistenti anche 36 ore dopo l'evento principale, tanto da poter far resistere qualche speranza che la versione ufficiale possa essere interamente abbattuta sulla base di questo particolare.

La polizia aveva svolto esercitazioni facendo brillare delle bombe nella stessa area pochi giorni prima
Un altro segno rivelatore critico di un'operazione false flag proviene dallo svolgimento di simulazioni o esercitazioni, ufficialmente per fini di controterrorismo - da parte della polizia o dei militari contemporaneamente all'attacco terroristico, o poco prima che l'attacco terroristico vero e proprio iniziasse. A volte, le esercitazioni o simulazioni in ordine ad atti terroristici sono programmate in modo da iniziare poco dopo il momento in cui l'attacco terroristico effettivo avviene. In questi casi si scopre spesso che la sedicente esercitazione o simulazione anti-terrorismo contiene un'azione simulata o un evento che ricorda fortemente l’attacco terroristico nel mondo reale, quello che uccide davvero la gente. I media poi faranno riferimento a un’incredibile coincidenza o a una concomitanza strana, ma la realtà è che l’esercitazione terroristica è stata presa o rivoltata in diretta nella forma di uccisioni reali. Il segreto sta nel fatto che l’esercitazione con copertura legale è stata utilizzata per condurre o ricalcare il massacro reale attraverso un apparato governativo le cui risorse sono necessarie per eseguire l’atto terroristico, ma in cui ci sono molti funzionari ai quali non si consente di sapere cosa stia succedendo.

Gli eventi in Norvegia forniscono un esempio molto chiaro di questo principio. A Oslo, una potente bomba è esplosa dentro o vicino all'edificio che ospita l'ufficio del Primo Ministro. Esattamente come ci aspetteremmo, unità speciali anti-terrorismo della polizia si esercitavano con l’esplosione di bombe in una zona vicina della capitale norvegese poco più di 48 ore prima. Il pubblico non era stato informato in anticipo, ma ha scoperto quello che stava accadendo quando ha iniziato a sentire le bombe martedì e mercoledì, mentre la bomba principale è esplosa venerdì. Ecco cosa riferisce il giornale Aftenposten:

«Poliziotti armati sono stati visti nella zona intorno al Teatro dell'Opera di Oslo, e violente esplosioni si potevano udire su gran parte della città. Nessuno sapeva che era tutta una questione di esercitazioni. La Sezione Informazione della polizia di Oslo si rammarica profondamente che il pubblico non fosse a conoscenza dell'esercitazione così apparentemente drammatica .... Si trattava della squadra di emergenza, l'unità speciale della polizia nazionale contro il terrorismo, che stava conducendo una simulazione nella zona delimitata presso il molo di Bjørvika. Secondo un comunicato stampa emanato dalla polizia, quasi un giorno dopo l'esercitazione, la simulazione consisteva in una formazione sul campo nel trattare la detonazione controllata di cariche esplosive .... L'esercitazione continuerà per il resto del Mercoledì sera e si prevedono un paio di ulteriori esplosioni.... L’esercitazione ha seguito un modello che risulta familiare a tutte le forze anti-terrorismo di tutto il mondo: gli uomini si calavano dal tetto e si introducevano dalla finestra che era stata appena fatta esplodere, intanto che sparavano».[3]
Peter Power della Visor Consultants disse alla BBC Radio Five sulla scia degli attentati alla metropolitana di Londra del 7 luglio 2005 che la sua impresa aveva condotto un esercitazione basata su esplosioni che dovevano avvenire sostanzialmente nelle stesse stazioni della metropolitana londinese e alla stessa ora in cui le vere esplosioni sono effettivamente accadute. Gli eventi norvegesi presentano lo stesso tipo di strana coincidenza.

Un movente: la Norvegia ha deciso di mettere fine ai bombardamenti della Libia entro il 1° agosto
Gli obiettivi degli attacchi terroristici norvegesi sono tutti espressamente politici, compresi gli uffici governativi e un campo estivo dei giovani del Partito Laburista oggi al governo, e quindi vanno in direzione della politica. Il governo della Norvegia è attualmente una coalizione composta dal Partito Laburista, il Partito Socialista di Sinistra, e il Partito di Centro. La Norvegia ha sempre cercato di coltivare una politica estera filo-araba, come si evidenzia nella sua sponsorizzazione degli accordi di pace di Oslo tra il primo ministro israeliano Rabin e il leader palestinese Yasser Arafat a metà degli anni novanta. L'attuale governo ha annunciato la sua intenzione di concedere il riconoscimento diplomatico di uno stato palestinese nel prossimo futuro. Quando lo scorso febbraio è iniziata la destabilizzazione della Libia, il ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre del partito laburista ha messo in guardia i partner della Norvegia nella NATO dal farsi coinvolgere.

Ma subito dopo, la Norvegia ha ceduto alle pressioni degli Stati Uniti e ha accettato di partecipare al bombardamento NATO della Libia per un periodo iniziale di tre mesi, inviando sei aerei che hanno effettuato circa il 10% di tutti i bombardamenti annoverati dall'Alleanza atlantica. Tuttavia, allo scoccare finale dei suoi tre mesi di impegno, la Norvegia aveva ridotto il suo contingente a quattro aerei per il mese di luglio, e il 10 giugno ha comunicato l'intenzione di ritirarsi del tutto entro il primo agosto dalla coalizione dei bombardamenti NATO.

La decisione norvegese di abbandonare la coalizione di attacco della NATO si è associata con una mossa simile dei Paesi Bassi, che è stata annunciata nella stessa data del 10 giugno. Gli olandesi hanno deciso di mantenere il loro contingente di sei aerei, ma non prenderanno più parte a bombardamenti su obiettivi a terra. D'ora in poi, gli olandesi sono disposti solo ad aiutare a far rispettare la no-fly zone attraverso l’interdizione aerea. C'era quindi la possibilità che l'esempio della Norvegia avesse potuto innescare una tendenza generale da parte degli stati più piccoli della NATO ad uscire dalla coalizione di bombardamento, in cui la loro presenza collettiva è altamente significativa.

Esponenti di spicco del governo norvegese sono stati tra i primi a minimizzare la presunta logica che sottostava al bombardamento della NATO, intanto che sollecitavano trattative: «Le soluzioni ai problemi in Libia sono politiche, non possono essere risolte con mezzi militari», ha dichiarato il Primo Ministro norvegese Stoltenberg ai giornalisti riuniti per una conferenza a Oslo il 13 maggio. «Stiamo sostenendo vigorosamente tutti gli sforzi intesi a trovare una soluzione politica alle sfide cui ci troviamo di fronte in Libia», ha aggiunto. Il governo norvegese ... ha promesso di ridimensionare il suo ruolo negli attacchi aerei alla Libia orchestrati dalla NATO dopo che il suo attuale impegno di tre mesi termina il 24 giugno.[4]

Questa era la politica dell'intero governo norvegese: «La Norvegia ridimensionerà il suo contributo con i caccia in Libia da sei a quattro aerei e si ritirerà completamente dalla operazione a guida NATO entro il 1° agosto», ha dichiarato venerdì il governo.... Il ministro della Difesa Grete Faremo ha detto che si aspetta la comprensione da parte degli alleati NATO perché la Norvegia ha una piccola forza aerea e non può "mantenere un grande contributo con i caccia durante un lungo periodo." La forza aerea della Norvegia sostiene intanto che i suoi jet F-16 hanno effettuato circa il 10 per cento dei bombardamenti aerei della Nato in Libia a partire dal 31 marzo. I partiti della coalizione di governo di centro-sinistra della Norvegia, erano stati in disaccordo sulla possibilità di estendere la partecipazione del paese, che avrebbe dovuto scadere il 24 giugno. La fazione più di sinistra nel governo, il Partito Socialista di Sinistra, si è opposta a una proroga, ma un compromesso è stato raggiunto affinché si rimanesse in funzione fino al 1° agosto con un minor numero di aerei. «È saggio porre fine al contributo dei caccia norvegesi. Ora la Norvegia dovrebbe impiegare i suoi sforzi per trovare una soluzione pacifica in Libia», ha dichiarato il deputato Baard Vegar Solhjell del Partito Socialista di Sinistra. [5]

Il Dipartimento di Stato si è lamentato della “mancanza di impegno” della Norvegia per l’avventura libica
La decisione norvegese di smettere di combattere la guerra contro la Libia, la prima di questo tipo da parte di qualsiasi membro dell'alleanza atlantica, ha attirato l'attenzione degli osservatori diplomatici, uno dei quali ha commentato che l'attuale governo di Oslo ha auspicato «un approccio nettamente più pacifico alle politiche globali da parte del governo norvegese .... [nonostante] le recenti pressioni da parte degli Stati Uniti in Norvegia affinché contribuisse maggiormente alla campagna militare in Libia. La Norvegia ha opposto resistenza a queste pressioni e ha spinto per un approccio più tranquillo agli attacchi della NATO sulla Libia guidati dagli USA, e ha rifiutato di fornire armi alla NATO, annunciando infine il mese scorso che la Norvegia avrebbe lasciato il suo ruolo militare in Libia dal 1° agosto. Nel mese di marzo, quando gli Stati Uniti stavano mettendo assieme il sostegno unilaterale volto a invadere la Libia, la Norvegia del ministro degli esteri Jonas Gahr Støre è stata una delle poche nazioni a mettere in guardia gli Stati Uniti contro l'intervento armato in Libia. La Norvegia inizialmente ha fornito sei aerei da combattimento per le operazioni di Libia e ha realizzato circa il 10% degli attacchi a partire dal 19 marzo. Tuttavia, i funzionari degli Stati Uniti hanno segnalato Norvegia e Danimarca per la loro 'mancanza di impegno' nella missione determinata a mandar via Gheddafi ... Altri legami Norvegia-Libia includono grandi interessi della Norvegia in Libia in materia di petrolio e fertilizzanti: la compagnia norvegese Statoil, posseduta dallo stato, ha circa 30 dipendenti presso i suoi uffici a Tripoli .... Aziende [norvegesi] hanno condotto importanti operazioni di business in Libia, in collaborazione con il regime di Gheddafi»[6]

Allo stato attuale delle indagini, la migliore valutazione circa il motivo degli attentati norvegesi è quella di punire il paese per la sua politica estera indipendente e filo-araba in generale, e per il suo ripudio della coalizione dei bombardamenti NATO schierata contro la Libia in particolare.

Le Unità di sorveglianza e rilevamento SIMAS sono la nuova Gladio per la Norvegia?
Gli operatori dell’intelligence di USA e NATO hanno dimostrato di possedere capacità straordinarie all'interno della Norvegia, molti dei quali possono essere operativi al di fuori del controllo del governo norvegese. Ai primi di novembre 2010, il canale televisivo TV2 Oslo ha messo in luce l'esistenza di una vasta rete di risorse e di informatori segreti a libro paga dell’intelligence USA reclutati tra le fila dei poliziotti in pensione e altri funzionari. L'obiettivo apparente di questo programma era la sorveglianza dei norvegesi che stavano prendendo parte a manifestazioni e altre attività critiche nei confronti degli Stati Uniti e delle loro politiche. Uno dei norvegesi reclutati era l'ex capo della sezione anti-terrorismo della polizia di Oslo.[7]

Sebbene l'obiettivo consistesse ufficialmente solo nella sorveglianza, è possibile immaginare altre attività assai più sinistre che potrebbero essere svolte da una simile rete di poliziotti in pensione, compresa l'individuazione e la sovversione di mele marce presso le forze di polizia in servizio attivo. Alcune delle funzionalità di una rete di questo tipo non sarebbero del tutto estranee al genere di eventi che si sono appena verificati in Norvegia.

Il nome ufficiale per il tipo di cellula di spionaggio che gli Stati Uniti stavano creando in Norvegia è Surveillance Detection Unit (SDU, ossia Unità di sorveglianza e rilevamento, NdT). Le SDU a loro volta, operano nel quadro del Security Incident Management Analysis System (SIMAS, sistema di analisi nella gestione degli incidenti di sicurezza, NdT). Il SIMAS è noto per essere stato utilizzato per spionaggio e sorveglianza da parte delle ambasciate degli Stati Uniti non solo nel blocco nordico di Norvegia, Danimarca e Svezia, ma in tutto il mondo. Gli eventi terroristici inoltre sollevano la questione se il SIMAS abbia una dimensione operativa. Potrebbe questo apparato rappresentare una versione moderna delle reti Stay Behind della Guerra Fredda istituite in tutti i paesi della NATO e più conosciute sotto il nome della branca italiana, Gladio?

Al governo norvegese occorrerà scoprirlo. Finora i ministri norvegesi hanno affermato che non hanno mai approvato la rete di SDU della SIMAS. «Non abbiamo mai saputo nulla su di essa,» hanno affermato il ministro della Giustizia norvegese Knut Storberget e il ministro degli Esteri Jonas Gahr Støre in coro. Hillary Clinton ha dichiarato invece che i norvegesi erano stati informati.

L’operazione di rilascio controllato di notizie Wikileaks di matrice CIA ha ragion d’essere nel tentativo di far cadere il governo norvegese.
Grazie alle discariche documentali rilasciate della sussidiaria CIA che cura le rivelazioni parziali controllate (limited hangout, nell’orig., NdT), generalmente conosciuta come Wikileaks, è già stato fornito un chiaro percorso per l'utilizzo degli attacchi terroristici norvegesi come base adatta a rovesciare l'attuale governo. Dispacci del Dipartimento di Stato veri o manipolati e cortesemente messi a disposizione da Wikileaks ritraggono il governo norvegese, che la NATO odia, come una manica di pasticcioni e mentecatti, incapaci di prendere misure efficaci per salvaguardare la sicurezza nazionale del paese.

Alcune di queste carte sono state pubblicate sulla scia degli attacchi terroristici di Londra dal Daily Telegraph, un giornale notoriamente vicino agli ambienti di intelligence della NATO. Secondo questo articolo, mentre «si parla del tentativo da parte del servizio di polizia di sicurezza (PST) di rintracciare una particolare sospetta cellula terroristica di Al-Qa’ida, un dispaccio scritto dall'ambasciatore USA in Norvegia, Barry White, descrive [il modo in cui le autorità norvegesi] ... hanno rifiutato l'aiuto delle autorità del Regno Unito inteso a mettere sotto sorveglianza un potenziale sospetto e aggiunge: "Non solo non hanno indirizzato le proprie risorse su di lui ... ma hanno anche appena rifiutato l’offerta da parte del servizio d’intelligence del Regno Unito di due squadre di sorveglianza di dodici persone ciascuna". Il dispaccio continua affermando che i servizi di intelligence di Gran Bretagna e Stati Uniti hanno analizzato delle conversazioni in codice tra sospetti terroristi e hanno deciso di garantire la sorveglianza. Ma, dice il dispaccio, "Il PST ha invece trovato il modo di interpretare la stessa conversazione in codice tradotta sotto una luce più rosea e meno minacciosa, un’interpretazione che ha poco senso per gli USA o la Gran Bretagna."» Un catalogo anche dei più recenti fallimenti e fiaschi dell’FBI e della CIA nella cosiddetta Guerra Globale al Terrore potrebbe contribuire a mettere questi giudizi ipocriti nella giusta prospettiva, ma sarebbe anche cosa troppo voluminosa per poter essere aggiunta qui.

Un altro particolare negativo sembra fatto su misura per un tentativo di incolpare i presunti pasticci del governo norvegese per l'attentato di Oslo: «Il memorandum rivela anche come, nonostante in apparenza ci fosse sorveglianza sul sospetto, il PST ha perso le tracce di un’attrezzatura adatta a fabbricare bombe che veniva conservata in un appartamento, dopo che è stata visibilmente rimossa senza che gli investigatori» se ne accorgessero. Il PST quindi non è riuscito a stare sulle tracce di un sospetto per 14 giorni perché l’investigatore a lui assegnato fu chiamato a svolgere un altro lavoro. Il memorandum conclude: «Il PST non è all’altezza ... semplicemente non può tenere il passo.»

Un altro promemoria del Dipartimento di Stato propinato da Wikileaks, presumibilmente scritto nel 2007 ... aggiunge: « la valutazione ufficiale delle minacce della polizia (PST)... afferma che le organizzazioni terroristiche internazionali non sono una minaccia diretta contro la Norvegia.» Un promemoria scritto nel 2008, mostra come gli Stati Uniti ritenessero che la Norvegia non fosse consapevole della possibilità di un potenziale attacco terroristico. Nel dispaccio si legge: «Noi premiamo ripetutamente sulle autorità norvegesi affinché prendano sul serio il terrorismo. Cercheremo di basarci su questo slancio per combattere l'ancora diffusa sensazione che il terrorismo accada altrove, non nella tranquilla Norvegia» E un dispaccio scritto solo lo scorso anno aggiunge: «Il PST ha visto di nuovo la Danimarca come un obiettivo più che la Norvegia, per ragioni molto specificamente legate alla controversia sulle vignette.» [8].

Il governo della Norvegia ha bisogno di passare all'offensiva e stabilire tutta la verità su ciò che è appena accaduto. In caso contrario, è probabile che il governo soccomberà alla campagna orchestrata internazionalmente che i documenti Wikileaks così chiaramente presagivano.

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.

Riferimenti

[1] http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/1357-la-strage-unesercitazione-divenuta-realta.html.

[2] 2 Vedi RIA Novosti, 23 luglio 2011, http://en.rian.ru/world/20110723/165350450.html; – Dal sito web di VG: “Flere av ungdommene som var på Utøya under skytedramaet forteller til VG at de er overbevist om at det må ha vært mer enn én gjerningsmann. Det mener også Marius Helander Røset.” “Jeg har overbevist om at det var to personer som skjøt, sier Aleksander Stavdal (23).” “Vedkommende var i følge dem rundt 180 centimeter høy, hadde tykt mørkt hår og så nordisk ut. Han hadde en pistol i høyrehånden og et gevær på ryggen.” http://www.vg.no/nyheter/innenriks/oslobomben/artikkel.php?artid=10080627

[3] “Politiet glemte å informere om øvelse: Anti-terrorpolitiet avfyrte sprengladninger under en øvelse midt i Oslo, to hundre meter fra Operaen, men glemte å gi beskjed til publikum,” Aftenposten, c. July 20, 2011, http://mobil.aftenposten.no/article.htm?articleId=3569108

[4] “Libya solution more political than military-Norway,” Reuters, 13 May 2011, http://www.trust.org/alertnet/news/libya-solution-more-political-than-military-norway

[5] “Norway to quit Libya operation by August,” AP, June 10, 2011, http://www.signonsandiego.com/news/2011/jun/10/norway-to-quit-libya-operation-by-august/

[6] Tragic Irony Surrounds Oslo Bombing, Phuket Word, July 23, 2011, http://www.phuketword.com/tragic-irony-surrounds-oslo-bombings

[7] Thomas Borchert, “US-Geheimdienst mit Nordfiliale: USA lassen Norweger überwachen,” Deutsche Presse-Agentur, November 4, 2010.

[8] Mark Hughes, “WikiLeaks files show Norway unprepared for terror attack: Norway’s intelligence service had previously been criticized for its failure to keep track of suspected terror cells and the country was felt to be complacent about the prospect of a terror attack, secret cables from the WikiLeaks files reveal,” London Daily Telegraph, July 22, 2011. http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/norway/8655964/WikiLeaks-files-show-Norway-unprepared-for-terror-attack.html


www.disinformazione.it


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Un popolo contro il Nuovo Ordine Mondiale, Islanda esempio per tutti.

8/13/2011

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Dopo la crisi e i prestiti dati da Olanda e Inghilterra per effetto signoraggio il governo Islandese si è indebitato a discapito dei cittadini che hanno rifiutato di pagare tasse per coprire il debito pubblico creato da Banche e Governi.
Uniti possiamo uguagliare questa piccola isola.
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Crisi Mondiale

8/8/2011

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CHI CONTROLLA IL PASSATO CONTROLLA IL FUTURO.
CHI CONTROLLA IL PRESENTE CONTROLLA IL PASSATO.

Tutte le manovre per indebitare l'europa con la banca centrale che indovinate di chi è: degli americani ovvero una banca privata che crea soldi per prestarli e cosi crea debito pubblico e fà aumentare l'inflazione rendendo crisi e disordini tra la popolazione mondiale che combattendo per sopravvivere non si rende conto che loro ci hanno globalizzato rendendo tutto ad unica banca mondiale. La menzogna diventa verità e passa alla Storia. 1984 GEORGE ORWELL.
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