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Lo sapevate che nell’anno 1931 uno scienziato ricevette il Premio Nobel per la scoperta della causa primaria del Cancro?

9/5/2012

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Segnalato da Claudia Cecere Squily 

Questo scienziato si chiamava 
Otto Heinrich Warburg (1883 – 1970).


Gli fu dato il Nobel per la sua tesi: “la causa primaria e la prevenzione del cancro”.

Secondo questo scienziato, il cancro è la conseguenza di un’alimentazione antifisiologica e uno stile di vita antifisiologico.. Perché? … perché un’alimentazione antifisiologica (dieta basata su alimenti acidificanti accompagnata da una vita sedentaria), crea nel nostro organismo acidosi.

L’acidosi, a sua volta espelle l’ossigeno dalle cellule..

Una sua affermazione: “La mancanza di ossigeno è l’acidosi sono le due facce della stessa medaglia, quando ne avete uno non può mancare l’altro”.

Le sostanze acide rifiutano l’ossigeno; in cambio, le sostanze alcaline attraggono l’ossigeno…

“Privare una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore può convertirsi in cancerogena”, secondo Warburg. “Tutte le cellule cancerogene possono vivere senza ossigeno, una regola senza eccezione”, e aggiunge: “I tessuti cancerogeni sono tessuti acidi, mentre quelli sani sono alcalini.”

Nella sua opera, “Il metabolismo dei tumori”, Warburg dimostrò che tutte le forme di cancro si caratterizzano per due condizioni basiche: l’acidosi e l’ipossia (condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno nell’intero organismo), ha scoperto anche, che le cellule cancerogene sono anaerobiche (non hanno bisogno d’ossigeno) e “non possono” sopravvivere in presenza di alti livelli di ossigeno.

In cambio, sopravvivono grazie al glucosio (è un monosaccaride aldeidico; è il composto organico più diffuso in natura, sia libero sia sotto forma di polimeri), sempre e quando nel suo intorno non c’è traccia di ossigeno.

Pertanto, il cancro non sarebbe altro che un meccanismo di difesa, avviene una trasformazione di certe cellule per continuare a farle vivere in un organismo carente di ossigeno e circondato da acido.

Riassumendo: Cellule sane vivono in un ambiente alcalino, e ossigenato, il quale permette il suo normale funzionamento. Invece le cellule cancerogene, vivono in un ambiente estremamente acido e carente di ossigeno. Prima di procedere: Una volta terminato il processo di digestione, gli alimenti secondo la qualità di proteine, idrato di carbonio, grassi, minerali e vitamine che forniscono, generano una condizione di acidità o alcalinità al corpo.

Il risultato acidificante o alcalinizzante si misura attraverso una scala chiamata PH, i quali valori variano da 0 a 14, dove il PH 7 è un PH neutro.

E’ importante sapere come influenzano la salute gli alimenti, per far sì che le cellule funzionino in maniera corretta e adeguata il loro PH dovrebbe essere leggermente alcalino.

In una persona sana il PH del sangue ha dei valori che vanno da 7,40 e 7,45. Da tenere in conto che se il PH sanguigno, scende dalla soglia del valore 7, entriamo in uno stato di coma prossimo alla morte. Quindi sarebbe opportuno per noi, controllare la nostra alimentazione o perlomeno conoscere gli alimenti “peggiori” (quelli che acidificano il nostro corpo).

Ebbene sapere che, lo zucchero raffinato e tutti i suoi prodotti fanno parte di questi alimenti. E’ il peggiore di tutti perché non contiene né proteine, né grassi, né minerali, né vitamine, solo idrati di carbonio raffinato che stressano il pancreas.

Il suo PH è di 2,1, quindi altamente acidificante, la carne (tutte), il latte di mucca e tutti i suoi derivati, sale raffinato, farina raffinata e tutti i suoi derivati (patate, patatine, etc.), i prodotti delle panetterie o forni (la maggioranza contiene grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti),caffeina, alcool, tabacco, medicine e qualsiasi alimento cucinato (la cottura elimina l’ossigeno e lo trasforma in acido) incluse le verdure cotte. Tutti gli alimenti che contengono conservanti, coloranti, aromatizzanti, stabilizzanti, etc..

Apro una parentesi prima di proseguire, essendo un po’ scettico su tutti questi alimenti che normalmente utilizziamo quasi quotidianamente, ho eseguito una piccolissima ricerca su internet, sul latte che è quello che mi preoccupava di più, visto che mai nessuno ci ha informati che il latte di mucca può danneggiare l’organismo. Ho trovato un sito, ma penso che le fonti con una piccola ricerca siano parecchie, che descriveva il latte in questa maniera:

Il latte possiede una lieve acidità naturale dovuta ai fosfati, citrati, CO2 e proteine; ma, a partire dal momento della mungitura, l’acidità aumenta in quanto il lattosio del latte si trasforma parzialmente in acido lattico. Tale trasformazione è tanto più rapida quanto più il latte è sporco o mantenuto a temperatura favorevole allo sviluppo batterico. Date le gravi conseguenze che l’acido lattico ha sulla conservatività del latte e sulle lavorazioni casearie, l’accertamento dell’acidità riveste grande importanza. La determinazione dell’acidità del latte si basa sulla neutralizzazione con sostanze alcaline (NaOH N/4), mediante titolazione, usando come indicatore la fenolftaleina oppure, metodo da noi seguito in laboratorio, seguendo le variazioni di pH indicate dal nostro pH metro e stabilendo il punto di equivalenza a pH 8,3 (corrispondente al limite inferiore dell’intervallo di viraggio della fenolftaleina) fonte – link http://www.liceotedone.it/nav/scienza_vivere_quotidiano/latte/acidita_%20latte.htm

Segue….

 

In fine: tutti i cibi confezionati.

Il sangue si autoregola costantemente per non cadere in acidosi metabolica, in questo modo garantisce il buon funzionamento cellulare, ottimizzando il metabolismo. L’organismo dovrebbe trattenere dagli alimenti solo le basi (minerali) per neutralizzare l’acidosi dal sangue e dal metabolismo, però tutti gli alimenti citati sopra, contengono molto poco di quello che realmente necessita l’organismo, e al contrario demineralizzano l’organismo (soprattutto i prodotti raffinati).

C’è poi da considerare, che nello stile di vita moderna, questi alimenti, si consumano più o meno 5 volte al giorno per 365 giorni all’anno!! Curiosamente tutti questi alimenti nominati sono “Antifisiologici”.

Il nostro organismo non è disegnato per digerire tutta questa porcheria!

Per alimenti alcalinizzanti, si intendono, quelli che ci fanno bene, ad esempio la verdura cruda (alcune sono acide però dentro l’organismo hanno una reazione alcalinizzante, altre sono lievemente acidificanti però consentono di trarne le basi per il suo corretto equilibrio) è che portano ossigeno a differenza di quelle cotte.

La frutta è uguale alla verdura, nel senso che, (a parte il limone che contiene un valore di PH approssimativamente di 2,2, che però anche questo dentro l’organismo ha un effetto altamente alcalinizzante) praticamente quasi tutta la frutta una volta ingerita, ha un effetto alcalinizzante, la frutta in più, mangiata cruda, contiene molto ossigeno che fa bene al nostro organismo. Il miele è altamente alcalinizzante, la clorofilla delle piante (di qualsiasi pianta) è altamente alcalinizzante soprattutto l’aloe vera. Naturalmente l’acqua è importantissima per il nostro organismo perché ricca di ossigeno.

“La disidratazione cronica è lo stress principale del corpo, è la radice della maggior parte delle malattie degenerative” afferma il Dr. Feydon Batmangheildj.

L’esercizio ossigena tutto l’organismo, il sedentarizzo lo consuma. Il dottore George W. Crilie, di Cleveland, afferma che tutte le morti mal chiamate naturali, non sarebbero altro che un punto terminale di saturazione di acidi nell’organismo.

Al contrario, è totalmente impossibile che un cancro si proliferi in una persona che libera il suo corpo dall’acidosi, nutrendosi con alimenti che producono reazioni metaboliche alcaline e aumentando il consumo dell’acqua pura; e che, a sua volta, evita gli alimenti che originano detta acidosi, e si riguarda dagli alimenti tossici.

In generale il cancro non è contagioso ne si eredita… quello che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e della vita che lo producono.

Mencken scrisse: “La lotta della vita va incontro alla ritenzione di acido. L’invecchiamento, la mancanza di energia, l’avere problemi nel ragionare e i dolori alla testa, malattie del cuore, allergie, eczemi, orticaria, asma, calcoli e arteriosclerosi non sono altro che accumuli di acidi”.

Il Dr. Theodore A. Baroody scrive nel suo libro “Alkalize or Die” (alcalinizzare o morire): “In realtà non importa il numero dei nomi delle malattie. Quello che è importante e che sono dovute tutte dalla stessa causa basica.. le troppe sostanze acide nel corpo!”.

ll Dr. Robert O. Young afferma che: “Il processo di acidificazione nell’organismo è la causa delle malattie degenerative. Quando si rompe l’equilibrio e l’organismo comincia a produrre e mantenere più acidi di quelli che può sopportare, si manifestano diversi mali.”

E la chemioterapia? Non voglio entrare nei dettagli, andrò solamente a segnalare le cose ovvie:

La chemioterapia acidifica l’organismo in un modo talmente estremo, che il nostro organismo ricorre alle riserve alcaline immediatamente per neutralizzare tanta acidosi, sacrificando minerali basici(Calcio, Magnesio, Potassio) depositati nelle ossa, denti, unghia, articolazioni e capelli.

Ed è per questo motivo che si osserva un tale degrado nelle persone che ricevono questo trattamento, e tra le altre tante cose, perdono facilmente, e a volte copiosamente, i capelli. Per l’organismo non significa niente rimanere senza i capelli, non patisce per questo, però un PH acido significherebbe la morte.

Probabilmente non vengono rivelate queste cose alla gente perché le aziende che si occupano del cancro, quindi della chemioterapia, sono tra le più multimilionarie che esistono tutt’oggi...

Sarebbe opportuno dire che le industrie farmaceutiche e le industrie alimentari sono una sola entità? Mhà...

Ti rendi conto di quello che significa questo?

Quando si sente parlare di qualche persona che ha il cancro e si dice; “e si… potrebbe capitare a qualsiasi persona…” a qualsiasi?



L’ignoranza, giustifica… il sapere, condanna.

Che l’alimento sia la tua medicina, che la tua medicina sia il tuo alimento. (Ipocrisia)

Read more: http://coscienza-universale.com/notizie-sulla-salute-cancro-una-verita-scomoda/#ixzz252A1I6Px


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Nei paesi industrializzati le persone mangiano  tra i 6 e 7 chili di additivi ogni anno 

8/29/2012

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Tratto da “50 fatti che dovrebbero cambiare il mondo”, Ponte alle grazie edizioni

Un panino di grano tenero con prosciutto e senape in una bella confezione triangolare di plastica, un pacchetto di patatine salate all'aceto, e una bottiglietta di una bevanda gassata all'arancia: è il genere di pranzo che le persone dei mondo occidentale mangiano ogni giorno. Sembra gustoso, non è particolarmente consigliato per la salute, ma è sicuramente un pranzo conveniente e che sazia. E si trova sulla mia scrivania.
Il panino al prosciutto contiene non meno di tredici additivi con funzioni strane: emulsionanti, agenti trattanti, stabilizzatori, regolatori di acidità (indicati sulla confezione con una « E » seguita da un numero). Ci sono anche degli ingredienti sorprendenti: che cos'è il frumentone e perché non lo ho mai usato quando ho fatto il pane? Perché il prosciutto affumicato dovrebbe avere bisogno di acqua? Apparentemente le patatine sono adatte a vegetariani e ai celiaci, ma contengono ancora degli esaltatori di sapidità: glutammato monosodico e ribonucleotide di sodio. E la bibita? Contiene l'8% di succo d'arancia e poi sciroppo di glucosio-fruttosio, zucchero, aspartame e saccarina, conservante, aroma, colorante e qualcosa chiamato cloud (che, a chi interessa, è lo stabilizzatore E1450). 
Nel 2000, l'industria alimentare ha speso circa venti miliardi di dollari per dare al nostro cibo un aspetto più carino, un gusto migliore e una durata maggiore. Si tratta di un grande giro di affari, indotto dall'enorme bisogno che i paesi industrializzati hanno di nutrire a buon mercato - e con profitto - moltissime persone. L'industria degli additivi alimentari è convinta che questi prodotti chimici semplifichino la nostra vita. Permettono al nostro cibo di rimanere fresco per un tempo maggiore e hanno reso possibile il concetto di «cibi pronti». Senza gli additivi, sostengono, dovremmo spendere molto più tempo in cucina. Dovremmo anche impiegare più tempo per fare la spesa, dato che il nostro cibo durerebbe solo un paio di giorni prima di iniziare ad andare a male. E poi dimenticatevi la margarina (che non contiene grassi saturi), i piatti a basso contenuto calorico e i prodotti con vitamine aggiunte. Come dice la Federation of European Food Additives and Food Enzymes Industries, «l'utilizzo di additivi alimentari... ha reso possibile la preparazione in larga scala di cibo buono e sano a prezzi economici... in effetti, molti dei cibi odierni non esisterebbero senza additivi».1

E’ facile immaginare la discussione sugli additivi alimentari come un dibattito tra chimica e natura, ma non è affatto così semplice. Per secoli, gli uomini hanno usato sostanze naturali, quali sale e fumo, come mezzo per conservare il cibo. Nelle società primitive dove l'esito di una battuta di caccia non poteva essere certo e i raccolti potevano facilmente essere vittime di malattie, la ricerca di un modo per conservare le eccedenze di cibo era di vitale importanza.
Ai giorni nostri, in rapporto al loro peso, meno dell'1% degli additivi alimentari servono alla conservazione del cibo. Il 90% è rappresentato da quelli conosciuti come additivi «cosmetici»: aromatizzanti, coloranti, emulsionanti (per rendere il cibo più omogeneo nella vostra bocca), addensanti e dolcificanti. Sono queste sostanze quelle che preoccupano maggiormente chi si batte contro gli additivi. Mascherando ingredienti base insipidi e di bassa qualità, sostanze dei genere possono convincerci che stiamo mangiando qualcosa che è migliore dell'insieme delle sue parti. Solo chi ha un'elevata conoscenza di come agisca ogni sostanza può essere sicuro dì quello che sta mangiando. E ciò è preoccupante. 
Il mercato mondiale degli aromi è di tre miliardi e seicento milioni di dollari ogni anno.(2) La sintesi degli aromi è un processo estremamente complesso e molti produttori custodiscono gelosamente le loro formule. Anche un sapore che potremmo considerare semplice - per esempio, di banana o di mela - è il prodotto dì un centinaio di reazioni chimiche. La quantità di aromi chimici necessaria a rendere la mia bevanda gassata più «aranciosa» è minima. I produttori non devono nemmeno fornire i dettagli di cosa sia contenuto in questo aroma, tutto quello che devono dire è se è naturale o artificiale.

Anche questa distinzione è ingannevole. Le disposizioni dell'Unione Europea prevedono che il termine «aromi naturali» possa essere usato solo per sostanze aromatizzanti estratte da materiali animali o vegetali, ma non viene richiesto che l'aroma naturale alla fragola dei vostro yogurt debba provenire da una fragola. Tutto quello che vuole dire è che è stato estratto da una fonte naturale.
La lettura dei siti Internet dei produttori di aromi è un'esperienza surreale. Un sito descrive un'«emulsione di aroma naturale al lime... omogeneizzata, resistente al calore, con certificazione kasher e senza sali». Puoi comprare concentrato di birra in polvere, liquidi che imitano il sapore di panna densa e di torta al burro. Finché provengono da fonti naturali, molti consumatori non lo sapranno mai.
I dolcificanti artificiali sono un altro settore immensamente redditizio. Il gruppo industriale Britain's Food Additives and Ingredients Association giustifica la popolarità dei dolcificanti facendo riferimento alla salute: «Il sovraconsumo è collegato all'obesità e al diabete, per cui i dolcificanti senza contenuto energetico sono ovviamente desiderabili in molti cibi»(3) Le persone preoccupate dall'assunzione di zuccheri, possono ora scegliere tra un'ampia varietà di cibi con pochi zuccheri, senza sacrificare quel dolce sapore che cercano.
Ma c'è un'altra potente ragione per esagerare la dolcezza senza zuccheri: il costo. Mentre addolcire un litro di bevanda con lo zucchero costa circa sei centesimi di sterlina, il dolcificante privo di zucchero più venduto, l'aspartame, ne costa solo due. La saccarina costa meno di mezzo centesimo.(4) In tutto il mondo vengono usati ogni anno approssimativamente quindicimila tonnellate di dolcificanti sintetici.(5)

Sia le industrie di additivi alimentari sia gli organi regolatori, come la Food Standard Agency della Gran Bretagna, sono convinti che i dolcificanti naturali siano sani. Ma coloro che sono contrari sostengono che sussistano dubbi considerevoli a proposito di molti dei prodotti più usati. Gli esperti di tumori hanno espresso dubbi circa gli esperimenti su un dolcificante, l'acesulfame-K, e hanno richiesto controlli più rigorosi; un vice Direttore Generale Federale della Sanità degli Stati Uniti in riposo ha detto che «è probabile che l'acesulfame-K può essere cancerogeno... e che dovrebbe essere eseguita un'apposita ricerca a lungo termine su topi e ratti».(6) E’ stato dimostrato che la saccarina provoca il cancro nei roditori e a quanto si dice l'aspartame è stato collegato ad effetti neurologici come le vertigini e l'emicrania.(7)
In Gran Bretagna la sicurezza degli additivi alimentari è determinata dalla Commissione Europea sulla sicurezza dei cibi. Ci sono prove di grandi pressioni dietro le quinte, con l'industria alimentare che cerca di influenzare l'Unione Europea. E neppure la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ne è immune. Nel 1977 uno studio canadese confermò dei test iniziali che avevano dimostrato che i ratti sviluppavano il tumore alla vescica quando venivano nutriti con alte quantità di saccarina e la Food and Drug Administration propose un bando totale. In seguito a una protesta pubblica, senza dubbio sovvenzionata dai produttori, il Congresso ordinò una moratoria e poi emanò una legge che richiedeva che i prodotti contenenti saccarina dovessero portare l'indicazione sull'etichetta di essere potenzialmente nocivi. Anche questa richiesta ora è stata limitata.
E’ chiaro che il pubblico inglese è preoccupato per la sicurezza dei cibo: una ricerca della compagnia di sondaggi Mintel ha mostrato che il 44% dei consumatori è preoccupato al riguardo e il 36% degli adulti crede che dovrebbe esserci un'etichettatura più chiara a proposito degli ingredienti, degli additivi e degli «E seguiti dai numeri». Non c'è dubbio che facciano bene a preoccuparsi. Ma inasprire le condizioni di etichettatura non porterà necessariamente a una soluzione. Mentre i comitati di controllo stimano che ci sono cinquecentoquaranta composti di additivi alimentari sicuri per il consumo umano, sussistono dubbi sulla sicurezza di centocinquanta di questi. Trenta potrebbero addirittura causare danni duraturi a chiunque li consumi. (8)

L'Autorità sulla Sicurezza Alimentare dell'UE ha annunciato nel marzo 2003 che avrebbe cambiato i criteri di regolamentazione degli aromi: dal luglio 2005 saranno autorizzati solo gli aromi che fanno parte di un «elenco sicuro». L'elenco comprenderà solo sostanze valutate secondo una procedura stabilita e risultate appunto sicure. è un buon inizio, ma ancora una volta il messaggio sembra essere chiaro: se il cibo viene considerato «sicuro», l'Europa non si preoccuperà di controllare di che cosa è fatto. Dunque non c'è differenza tra vere fragole e l'aroma di fragola frutto di dozzine di composti chimici?
Ebbene, in questo momento, no. Ma ciò di cui noi vogliamo parlare è che cosa ci mettiamo in bocca e il fatto che tutti questi additivi alimentari stiano perpetrando una sorte di frode a danno di tutti noi. Se compro un panino al prosciutto voglio sentire il sapore reale dei prosciutto, non uno strano miscuglio di tessuto animale aromatizzato con prodotti chimici. Non voglio dover leggere le parti stampate in piccolo sulla mia bibita alla frutta per vedere se contiene dolcificanti.
Il cibo fresco e ben cotto possiede già di per sé tutto l’aroma e la consistenza di cui ha bisogno.
Alcune di queste cose interessano le scelte che compiamo, ma la maggior parte riguardano scelte che sono fatte per noi dai venditori e dai produttori. Fare pressioni per introdurre delle regole migliori è una cosa facile, e la prossima volta che andate al supermercato fermatevi un momento a dare un’occhiata alle scritte piccole: se c’è qualcosa che ha un aspetto che non vi piace, non compratela. I produttori e i rivenditori non ci metteranno molto a capire l’antifona.

Preso da: www.disinformazione.it
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GOLDMAN SACHS E LE SPECULAZIONI SULLE CARESTIE...

12/10/2011

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QUANDO VEDETE UNA FOTO COME QUESTA, CHE EFFETTO VI FA? 

E se scopriste che c'è una BANCA che per GENERARE PROFITTI è disposta a SPECULARE sulle CARESTIE, o meglio a PROVOCARLE DELIBERATAMENTE per GUADAGNARE, sulla PELLE (sulla vita) di questi bambini, dei loro fratellini e dei loro genitori, cosa pensereste di quella banca? Cosa pensereste se scopriste anche che speculano sulle derrate alimentari, facendo lievitare il prezzo, con la conseguenza che MILIONI di persone non riescono più ad accedere al cibo?!? Un rincaro di prezzo di pochi $ per noi si traduce nel pagare - per esempio - il pane 20 centesimi in più al kg. MA PER CHI VIVE CON MENO DI 1$ AL GIORNO significa NON AVERE LA POSSIBILITA' DI COMPRARE DA MANGIARE! (sopravvivono in questa situazione oltre un miliardo di persone nel mondo) 

Date un'occhiata a questo articolo, che abbiamo pubblicato l'11 Gennaio 2011:
"Pane e speculazione" - http://www.nocensura.com/2011/01/pane-e-speculazione.html - MA NON ACCONTENTATEVI DI UN ARTICOLO... meglio semtore diverse "campane"... spendete 1 minuto del Vostro tempo per cercare su Google: "Goldman Sachs speculazione derrate alimentari" e poi ancora: "Goldman Sachs speculazione CARESTIE".

Ebbene sembra proprio che i manager super-pagati di questa banca che dispone di capitali immensi, sconfinati, pur di GENERARE PROFITTI sempre MAGGIORI, siano disposti a questo e altro. Sono RICCHISSIMI, e anziché aiutare quei poveri bambini, li fanno MORIRE DI FAME, sacrificandoli all'altare del profitto... VOI LAVORERESTE PER UNA BANCA COSI?!? Vorreste arricchirvi sulla pelle di migliaia di persone (bambini) poverissimi? 

Hanno lasciato in MUTANDE anche gli americani; le loro strategie ve le illustra in modo molto chiaro il documentario "Capitalism a Love Story" di Micheal Moore.
http://www.nocensura.com/2011/11/capitalism-love-story-il-documentario.html

PS: Ma Mario Monti sbaglio o collabora con Goldman Sachs?!? Provate a cercare su Google "Monti goldman sachs"... Forse si tratta di un'alltra banca... un caso di omonimia, lui va in chiesa tutte le domeniche, di certo non ha niente a che fare con una banca del genere!!!

Staff nocensura.com
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15 milioni di contadini sono succubi degli Ogm e 250mila si sono suicidati.

11/29/2011

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_UN NUOVO RAPPORTO INTITOLATO “L’IMPERATORE OGM E’ NUDO”Redatto da ben 20 organizzazioni internazionali e pubblicato da Navdanya International, fotografa con estrema chiarezza le conseguenze degli organismi geneticamente modificati. Tutte negativeQuindici milioni di contadini sono ostaggio degli Ogm, e 250.000 agricoltori – ridotti sul lastrico – si sono tolti la vita negli ultimi anni. È l’agghiacciante denuncia lanciata dalla studiosa ed attivista indiana Vandana Shiva: il 70% del commercio globale di sementi è ormai controllato da appena tre grandi multinazionali, e gli organismi geneticamente modificati, che dovevano aumentare le produzioni e ridurre i pesticidi, stanno condizionando il sistema agricolo mondiale. Lo afferma senza mezzi termini un nuovo rapporto, intitolato “L’imperatore Ogm è nudo”, redatto da ben 20 organizzazioni internazionali e pubblicato da Navdanya International, associazione con sede a Firenze. Presentati sin dall’inizio come potenziale soluzione alle crisi alimentari globali, all’erosione dei suoli e all’uso di sostanze chimiche in agricoltura, oggi gli Ogm coprono oltre un miliardo e mezzo di ettari di terreni in 29 diverse nazioni. Ma non sembrano aver mantenuto le promesse.


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_TRA LE DELUSIONI DEGLI OGMLa lotta contro i parassiti: le nuove colture hanno favorito la diffusione di specie nocive e ancora più pericolose. In Cina, dove il cotone Bt resistente agli insetti è largamente diffuso, i parassiti sono infatti aumentati di 12 volte dal 1997. Non solo, una ricerca del 2008 dell’International Journal of Biotechnology ha rivelato che tutti i benefici dovuti alla coltivazione di questo tipo di cotone erano stati annullati sia nella Repubblica Popolare che nella vicina India dal crescente uso di pesticidi, necessari in quantità sempre maggiori proprio per combattere questi nuovi “super-parassiti”. Stessa sorte per i coltivatori di soia gm in Brasile ed Argentina che, dalla conversione delle loro colture, hanno dovuto raddoppiare l’uso di erbicidi per disfarsi di super-weeds capaci di crescere anche di un centimetro al giorno (come l’erba infestante pigweed). E ciò senza neppure il vantaggio di avere coltivazioni più resistenti al sole o alla siccità.

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_SECONDO THE GMO EMPEROR HAS NO CLOTHESGlobal Citizens Report on the State of GMOs, gli Ogm hanno solamente portato poche multinazionali ad un inquietante strapotere. Basti pensare che le sole Monsanto, Dupont e Syngenta controllano oggi il 70% del commercio globale di sementi. Un fatto che permette ai tre colossi biotech di stabilire (ed alzare) i prezzi a loro piacimento. Ma che proprio per questo, secondo gli scienziati, sta avendo conseguenze devastanti su molti degli oltre 15 milioni di agricoltori diventati loro clienti.In Africa, Sud America e soprattutto in India, i suicidi di contadini impossibilitati a sostenere i costi sempre più elevati dell’agricoltura intensiva imposta dagli organismi geneticamente modificati sono arrivati a livelli inaccettabili. Solo nel Paese asiatico, ricorda Vandana Shiva (che presiede Navdanya International), negli ultimi 15 anni le persone che si sono tolte la vita per questo motivo hanno superato le 250mila unità: quasi una ogni mezz’ora, dal 1996 ad oggi.

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_OLTRE CHE GLI EFFETTI AMBIENTALI E SOCIALI
Gli studiosi temono conseguenze sulla salute, anche se ufficialmente non ancora dimostrate. Non solo nei Paesi “poveri”, ma anche negli Usa, che 15 anni fa lanciarono le coltivazioni ogm : oggi gli Stati Uniti ne sono il primo produttore mondiale, con il 93% delle coltivazioni di soia, l’80% del cotone, il 62% della colza e il 95% della barbabietola da zucchero.In Europa gli organismi geneticamente modificati non sono ancora penetrati come nel resto del mondo, ma manca poco: “L’Ue – spiega il rapporto – importa il 70% dei mangimi, in massima parte soia e mais provenienti dagli Stati Uniti” e quasi sempre geneticamente modificati. Di conseguenza, anche dove non permessi, gli Ogm “sono potenzialmente presenti nelle farine di mais e di soia, che figurano come ingredienti di tantissimi prodotti alimentari”.Un fatto che non dovrebbe creare allarmismi, per Mark Buckingham della GM’s industry’s Agriculture and Biotechnology Council, che al contrario elogia gli enormi potenziali benefici di queste tecnologie. “Dall’India al Sudafrica, milioni di contadini hanno già valutato l’impatto positivo che la tecnologia degli Ogm può avere sul loro lavoro”, afferma il dottor Buckingham: “La popolazione mondiale raggiungerà i nove miliardi entro il 2050. Un significativo aumento dei raccolti è quindi necessario, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo”.Il continuo progredire della ricerca, inoltre, secondo Buckingham potrà portare gli Ogm a fronteggiare anche sfide come quella dei cambiamenti climatici: “Si sta sviluppando una tecnologia per la tolleranza alla siccità, che permetterà alle colture di affrontare senza problemi periodi di bassa umidità dei terreni”. Ogm come soluzione ai problemi ambientali? Per Vandana Shiva, in realtà “il modello degli Ogm scoraggia i contadini nel provare metodi di coltivazione più ecologici”, e le corporation che lo promuovono stanno “distruggendo le alternative” al solo scopo di “perseguire il profitto”.

Fonte : ecplanet


Tratto da: 15 milioni di contadini sono succubi degli Ogm e 250mila si sono suicidati | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/11/29/15-milioni-di-contadini-sono-succubi-degli-ogm-e-250mila-si-sono-suicidati/#ixzz1f5pNK97d
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

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