Quasi 35 anni fa ero un bambino con alcuna differenza che però ebbe presto a che fare con la contorta realtà del 1980. Oggi mi sembra ti percorrere un romanzo di Orwell o un film di Kubrick ricordando! e la visione di Guerrieri della Notte. Il periodo mediatico e la musica esprimevano una società di giovani che vivano all'interno di un mondo rovinato dal mondo materiale e di potere economico, dove bande di fuorilegge si combattevano per il potere in strade dove nessuna legge vigeva e dove prosperava l'ignoranza umana che commetteva qualsiasi indegna azione come stupri, omicidi, alcolismo e abusi di droghe varie. Noi giovani dell'epoca crescevamo in quartieri destinati alla classe più povera o in zone dove qualsiasi pensiero comprandolo poteva divenire realtà. Noi quei giovani che avevano da subito il sentore di essere degli schiavi e che ci opponevamo al sistema emulando quei personaggi che ci proponevano le stesse corporazioni che possedevano Alcool, Tabacco, Farmaci, Droghe, Divertimenti.... E' come ci dessero la possibilità di non dover più lavorare per permetterci questi vizi, evadendo dal sistema convenzionale e percorrendo strade più semplici come il fare soldi facili. Noi tutti figli di generazioni che avevano genitori reduci dalla guerra e dove il progresso non aveva cancellato i buoni propositi per il futuro la dove si credeva ancora al miracolo della società moderna. Nella mia città ricordo che molti erano i quartieri ad alta densità di immigrati dal sud per riempire le fabbriche in possesso dalle famiglie ricche del nord. Solo che noi figli di poveri e anche ricchi non credavamo ai nostri occhi che dovevamo obbligatoriamente condurre una vita a fare quello che il meccanismo ci imponeva. Chi in maniera più facile o chi peggio chi non riusciva neanche ad arrivare a fine mese. Tutti impegnati in debiti per il futuro un debito che ci hanno subito stanziato con l'avvento del progresso e dell'industrializzazione. I bar erano popolati da disagiati e prostitute, la dove i nostri padri dentro una corte nebbia di fumo giocavano a carte per ore giocandosi un bicchiere di vino. Chi riusciva non si avvelenava dal etanolo e nicotina ma consumava anche lui in questa società capitale lasciando le mogli a casa che se non avevano le comodità e il sostentamento adeguato si perdevano nell'immenso dispiacere non esplicabile causa del patriarcato e quindi sottomesse ad ogni ricatto e persecuzione. Noi figli siamo cresciuti con stereotipi non molto formanti e soprattutto nelle classi più basse come la mia, dove regnava la povertà, c'era la continuazione storica di disperazione sociale e quindi la piaga intacca maggiormente le famiglie portandole alla catastrofe. Noi figli di catastrofi e gente molto ignorante ci toccava subire spesso tantissime violenze familiare che allora non erano molto divulgate. La nostra rabbia di essere provenienti da questi ceppi sociali allo sbando, portò noi giovani ad essere rabbiosi e violenti che finivamo di essere protagonisti di questi films americani sui quartieri miserabili. Molti miei amici oggi non ci sono più, chi è morto sparato, ucciso da una siringa o dal cappio della depressione, chi marcito dentro una cella di galera. Altri come me oggi ricordano quei tempi balordi che stranamente però ci divertirono nonostante fossero tragici. Ognuno si prodigava per arrivare al sogno di vivere liberi senza alcun obbligo per il sistema, lavorare solo per il piacere di farlo o di bighellonare tutto il tempo comunque artefice di se stessi. Chi rubava stereo, chi automobili, chi spacciava, chi svuotava appartamenti e ville, chi entrava direttamente in banca a prelevare con calza al volto e pistola i soldi. Questo era tutto normale e chiaramente anche le leggi della strada imponevano un certo comportamento, un certo codice. Mi ricordo che molti genitori ci dicevano di non tornare a casa se prendevamo le botte perché loro ce le avrebbero date il doppio, e che se portavamo a casa tanti soldi era giustificato come li ottenevamo. Se non volevamo andare a scuola era perché non eravamo capaci e quindi potevamo andare al lavoro anche se a noi l'idea non calza e molti quindi intrapresero strade in discesa diritte alla perdizione.
Quanti pugni dovetti dare per non essere un vigliacco o un diverso, quanti magoni dovetti passare perché derivavo da una famiglia distrutta. Quanto mi è mancato qualcuno che mi insegnasse diversamente la vita e mi fosse d'esempio. Quanto ho voluto che la mia società mi aiutasse come accadeva nelle favole ma che nel reale non si vedeva il lieto fino. Una volta leggere il giornale era divertente vedere se conoscevi qualcuno che avevano arrestato o se pubblicano qualcosa che raccontasse di un crimine che tu eri partecipe e sentire l'orgoglio dentro di essere stato a compierlo. Vedere ogni organo statale era un rigetto interiore immenso e ti chiedevi come era possibile trovarsi con un altro individuo su fazioni diverse.
Il tempo e la notte percorrevano distanze che sembravano immense e per passarlo si pensava ad ogni cavolata per riempirlo come inventarsi un modo per far soldi e poi potersi comprare qualcosa di moda da mostrare in discoteca o nei punti di ritrovo urbani in maniera da suscitare interesse alle ragazze che con l'aiuto di uno slang elaborato e una Malboro in bocca si cercava di conquistare. Mentre passavano gli anni a cercare soluzioni nel frattempo il proprio curriculum si macchiava sempre più tale a indurre moltissimi ad accettare la realtà che ci aspettava, i più fortunati economicamente riuscirono a farcela bene o male mentre i più disperati penso che sia uno dei tanti pochi rimasti vivi o liberi.
Vedendo le nuove generazioni sprecare tutte le opportunità che fortunatamente hanno, mi viene una sensazione di disagio. Pensando che noi non eravamo messi male come quelli del dopo guerra ma neanche come quelli di oggi che possiedono un telefonino con video chiamata, internet per rimanere su FaceBook ma il gettono per la cabina telefonica e nascondino come gioco da fare non trovo risposta. Oggi vorrei esprimere tutte le mie qualità ma purtroppo la società come al solito mi tiene schiavo e mi obbliga ad essere tagliato fuori perché non possiedo nulla e sono stato giudicato dalla legge e anche se non mi aggrada noto che normalissima gente che un tempo stava bene si e impoverita e si trova in una situazione analoga.
Morale il CAPITALISMO è artefice del MODERNO MALESSERE UMANO e continua a mantenerlo per tenerci schiavi e disperati come allora. Oggi è molto peggio perché non c'è un giorno degli ultimi anni che le notizie ci mettono in luce efferati assassinii e tragedie e che pubblicamente rivelano la crisi creata da loro.
Bisogna svegliarsi e ribellarsi a questa morsa che il potere ci obbliga, come? Aboliamo le banche private ed i loro prestiti con soldi creati dal nulla. Mandiamo a cagare la politica, le religioni e le differenze etniche sociali, distruggiamo le corporazioni e riprendiamoci i media. Iniziamo a vivere nell'altruismo e buon senso.
Ivan Leo