L'euro è morto, è nato morto, si muove, agisce, governa, ma è morto. Ciò a cui di più esso assomiglia è la figura dello zombie che come nella migliore delle tradizioni cammina senza essere vivo. L'euro, come gli zombie, si nutre di cervelli, i cervelli di chi lo tiene in vita, attraverso la formazione di organi sovranazionali che in suo nome distruggono intere nazioni e i cervelli di chi, da sfruttato, continua a credere in esso, perché "non c'è alternativa alla moneta unica".L'euro è uno zombie e gli zombie fanno paura; i leader europei sono arrivati a minacciare il mondo di far scoppiare la terza guerra mondiale se stacchiamo la spina al nostro simbolo unificatore e non alimentiamo la sua vitale agonia. Nei film gli zombie sono autonomi, nascono da un'anomalia, un virus, un'epidemia. Nella realtà i nostri zombie sono disegnati, prodotti e tenuti in vita da uomini, uomini incalcolabilmente ricchi, che hanno il potere di decidere delle sorti di miliardi di persone senza che queste possano in alcun modo interferire nei loro piani. Cosa possiamo fare per difenderci dagli zombie? Sparargli dritto al centro della fronte? No, non servirebbe a nulla. I nostri zombie sono a prova di proiettile, perché non sono umani: i nostri zombie sono idee, convinzioni, consuetudini, atteggiamenti. L'unico modo per sconfiggerli è quello di compiere scelte più consapevoli e di partecipare sempre più attivamente alla vita politica del paese. L'informazione è il primo passo, i cittadini informati sono più difficili da manipolare e sfruttare; poi viene la presa di coscienza, bisogna capire che tutto ciò che crediamo essere immutabile o immodificabile o semplicemente conseguenza dell'unica via, in realtà può e deve essere messo in discussione. L'euro non è l'unica moneta possibile, come d'altronde il controllo degli stati da parte di banche private non significa per forza il normale corso dell'economia moderna e del capitalismo. La televisione, strumento di controllo le cui redini sono tenute da élite e potentati economici che puntano al dominio delle masse è il grande complice dei nostri zombie. Dunque se vogliamo salvarci dall’invasione dei non-morti, non ci resta altro che chiudere la bocca al loro portavoce. I palinsesti dei media tradizionali sono pianificati in modo da proporre esclusivamente problemi alla cui soluzione noi cittadini non possiamo in alcun modo contribuire. Da “finestra sul mondo”, la Tv è oggi divenuta una “finestra su un muro” che ci divide dal mondo. Chiudiamo allora quella finestra virtuale e apriamone un’altra, la finestra di casa nostra. Ricominciamo ad occuparci dei problemi del vicinato, del quartiere, della città.Bisogna acquisire la consapevolezza del fatto che nel momento in cui tutti insieme decideremo di impegnarci per cambiare le cose, il cambiamento sarà già avvenuto. E allora agiamo costruttivamente, abbandoniamo la delega, partecipiamo direttamente e diffondiamo consapevolezza. Facciamolo, tutti insieme, ora, perché se non si risvegliano i vivi, sarà per sempre il tempo degli zombie.
Preso da: http://eccocosavedo.blogspot.com