Nel 1996, Lucio Fabio Ranieri, esperto musicale, nonché direttore dello studio di registrazione sonora Yara Record (di Catanzaro) e Consulente fonico dell'Autorità Giudiziaria, ha rilasciato un'intervista inerente i messaggi al contrario nella musica (i cosiddetti backmasking) all'amico saggista Giuseppe Cosco, morto prematuramente nel 2002 a cinquant'anni. La riproponiamo per la sua inalterata attualità e per l'indiscussa competenza in materia dell'intervistato
- Giuseppe Cosco: Quali sono le tecniche usate per inserire messaggi subliminali?
- Lucio Ranieri: «Le tecniche adoperate per la registrazione di messaggi subliminali finora riconosciute sono quattro:
Tecnica con registrazione rovesciata.
Tecnica sulle basse o alte frequenze.
Tecnica con basso o alto volume.
Tecnica con velocità variabile.
Prima di spiegare le tecniche appena citate, vorrei fare una piccola introduzione, affinché si possa capire meglio la registrazione di tali messaggi. Dobbiamo sapere che un suono è il prodotto di una serie di frequenze, regolari o irregolari. Queste frequenze possono essere alte o basse. L'unità di misura della frequenza si chiama "hertz". Ipotizziamo, per meglio capire, una linea orizzontale dove a sinistra viene indicato un numero zero e a destra un numero 20.000; identifichiamo in questa linea il nostro strumento di misura, quindi, da zero a 20.000 hertz. Questo sarà il nostro spettro audio. Quando viene adoperata la tecnica di registrazione sulle basse frequenze la identificheremo sulla sinistra della nostra linea. Quando invece il messaggio si registrerà sulle frequenze alte la identificheremo sulla parte destra della linea; infine quando la registrazione avverrà sulle frequenze medie (in genere frequenza della voce) la identificheremo sulla parte centrale della linea. Quando il messaggio viene registrato a velocità variabile, potrà andare da destra a sinistra o viceversa della nostra linea.
- Giuseppe Cosco: Come si può definire un messaggio subliminale?
- Lucio Ranieri: «Il messaggio subliminale non è altro che il prodotto di una serie di parole, dette a frequenza variabile e registrate all'interno di una composizione musicale, con una delle tecniche suddette».
- Giuseppe Cosco: Qual è la tecnica più usata?
- Lucio Ranieri: «Quella più riscontrata in diverse composizioni di livello internazionale è la registrazione rovesciata ("backward"). La procedura è la seguente: in genere un gruppo di artisti ha a disposizione un certo numero di tracce audio dove poter registrare la sua musica. L'operazione finale sarà quella di assemblare queste tracce, che daranno vita alla composizione. Una traccia sarà quella contenente il messaggio subliminale, a sua volta registrato al contrario. Ora, la scelta di come fare ascoltare o no questo messaggio può essere: ascolto a volume basso o alto. Ascoltando un brano a volume basso è chiaro che non si avrà nessun disturbo; al contrario, a volume alto si sentirà uno strano suono indecifrabile, appunto il messaggio subliminale».
- Giuseppe Cosco: L'efficacia del messaggio sull'ascoltatore dipende dal volume col quale è ascoltato il disco?
- Lucio Ranieri: «No. L'efficacia del messaggio stesso non viene influenzata da questo tipo di scelta».
- Giuseppe Cosco: E le altre tecniche per inserire dei messaggi nascosti?
- Lucio Ranieri: «Una è quella di registrare il messaggio su una frequenza molto alta, per esempio da 18.000 hertz in su, una frequenza fuori dalla portata di un orecchio umano (tranne rare eccezioni). Allo stesso modo, registrando su una frequenza bassa, il messaggio è facilmente mimetizzabile con, ad esempio, il basso, la chitarra (specialmente se di tipo rock), la cassa della batteria e con quant'altro suoni su questa frequenza. Vorrei a tal proposito spiegare un esperimento da me stesso effettuato: ascoltando un semplice segnale sonoro a circa 32 hertz, con una pressione sonora di circa 105 decibel, ho provato una sensazione di inquietudine, di ansia. Un'altra tecnica di registrazione è la velocità variabile: si effettua una variazione della velocità del messaggio o dell'altezza della frequenza durante il protrarsi di una composizione di tipo ritmico metronomico. Questo tipo di tecnica può assumere, all'interno di una composizione, un carattere ipnotico dato dal variare stesso del messaggio. In questo caso sonoro e non vocale. Per avere un'idea immaginate un suono particolare, variabile come una sirena e facente parte di una musica con un ritmo costante, che martella la testa».
Preso da: www.disinformazione.it
di captare e decodificare messaggi letti o cantati al contrario.
Tratto da http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine_articoli/intervista_renato_cocchi.htm
L'emisfero cerebrale destro (sede dell'emotività) e l'emisfero cerebrale sinistro (sede della razionalità).
Nel 1997, dopo che un giornale locale aveva dato notizia di una conferenza tenuta dal nostro Centro in quel di Milano, fummo contattati dal Dott. Renato Cocchi, specialista in Psicologia Medica e Neurologia, Direttore Sanitario e Primario della Casa di Cura Villa Silvia a Senigallia (Ancona). Il Dott. Cocchi, in base ai suoi studi e alla sua grande esperienza professionale, fu in grado di fornirci preziose notizie a riguardo delle abilità della nostra mente di percepire e decodificare parole lette o cantate a rovescio. Resosi disponibile, il Dott. Cocchi è stato intervistato dal giornalista romano Carlo Climati 1. Pur partendo da un campo d'indagine estraneo al tema che stiamo trattando, il Dott. Cocchi è giunto nel corso delle proprie ricerche personali a conclusioni che sembrano avvalorare l'ipotesi di una reale efficacia del backmasking.
- Carlo Climati: Dott. Cocchi, Lei conosce il problema dei «messaggi nascosti» nella musica rock?
- Dott. Renato Cocchi: «Sì, ne ho letto per caso sui giornali; poi ho letto il suo libro e ascoltato gli esempi riportati nell'audiocassetta allegata 2. Non ci possono essere dubbi sulla loro esistenza».
- Carlo Climati: Secondo Lei, il cervello umano è in grado di decifrare parole rovesciate? E se lo è, in che modo?
- Dott. Renato Cocchi: «Il cervello umano ha questa capacità. Ogni segnale che va al nostro cervello produce due immagini (engrammi 3): una normale, nell'emisfero dominante, e una rovesciata o all'incontrario, nell'emisfero non dominante. In altri termini, in ogni persona con dominanza emisferica a sinistra per il linguaggio (vale a dire: quasi tutti), se io invio "Roma", il cervello di sinistra riceve regolarmente "Roma", ma quello di destra riceve contemporaneamente "Amor"».
- Carlo Climati: Attraverso quale meccanismo ciò può avvenire?
- Dott. Renato Cocchi: «Quello della percezione all'incontrario, che per le parole viene detto "a specchio". Normalmente, l'engramma a specchio viene soppresso, ma in particolari patologie cerebrali (ictus, di solito) esso salta fuori, e abbiamo: una lettura a specchio ("mirror reading"), una scrittura a specchio ("mirror writing") e un linguaggio a specchio ("mirror speaking"), di cui ho descritto il primo caso in assoluto, nel 1986, su "Acta Neurologica Belgica", di un ragazzo che dopo un intervento al cervello per un tumore benigno, al risveglio dall'anestesia si accorse di parlare all'incontrario».
- Carlo Climati: Esistono ricerche scientifiche in questo ambito?
- Dott. Renato Cocchi: «Sì, ed è un campo in cui ho contribuito di persona. Soggetti normali o dementi o alcolisti sottoposti ad un test visivo a scelta multipla, non riuscendo a dare la risposta giusta, scelgono in maniera assolutamente non casuale una risposta al contrario se questa è disponibile come risposta errata. Nell'ultima ricerca che ho fatto in proposito, e che è in corso di stampa, di trentanove risposte errate su sessanta, ventitre sono state risposte in contrario. La probabilità che questa scelta sia casuale è minore di uno su un milione. Normalmente, si accetta un rapporto di causa ed effetto quando la probabilità che si tratti di un evento casuale è inferiore o uguale al cinque su cento. Come ho detto, la risposta errata, in contrario, può essere data da soggetti normali. Del resto, ci sono individui accettati come normali, che abitualmente sembrano tener più conto dell'informazione contraria. Sono noti a tutti, avendo anche un preciso nome nella cultura popolare. Da noi è il "Bastian Contrario", in inglese è "The Contrary Mary"».
- Carlo Climati: Lei ritiene che l'uso di parole rovesciate in un disco o in un CD-ROM di musica rock potrebbe essere un mezzo idoneo per raggiungere il cervello dell'ascoltatore?
- Dott. Renato Cocchi: «Inserire informazioni al contrario in un disco che viene ascoltato, può essere una modalità idonea per far pervenire queste informazioni nel verso giusto all'emisfero cerebrale non dominante, ma solo se si tratta di parole isolate. Ad esempio, il famoso messaggio alla fine di Miserere, di Zucchero Fornaciari, è perfettamente decifrabile dal cervello di destra, ma nella sequenza: "droga, eroina, hashish", perché si tratta di parole isolate, e ognuna significativa di sé stessa».
- Carlo Climati: Per quanto riguarda frasi o testi ancora più lunghi?
- Dott. Renato Cocchi: «Il problema è complesso, perché inserendo la frase all'incontrario, non solo si rovesciano le parole, ma si porta anche la fine della frase all'inizio, o la fine dell'ultima frase al primo posto, per quanto riguarda i testi più lunghi. Prendiamo la frase: "Oggi sono andato a far la spesa"; se la rovescio diventa: "aseps al raf a otadna onos iggo". Ora, mentre sappiamo con sicurezza che il cervello è in grado di rovesciare le parole, non ci risulta che sia in grado di far questo con le frasi, e meno che mai con testi più lunghi. Se però la frase di prima io la sento, sia pur con le parole rovesciate, ma rispettando l'inizio e la fine della frase, in questo modo: "iggo onos otadna a raf al aseps", il cervello di destra può tranquillamente decifrarla, dovendosi solo limitare a rovesciare una per una le parole, che sono già nella sequenza giusta».
- Carlo Climati: Quindi, tutti i testi presentati come esempi nell'audiocassetta allegata al mio libro non funzionano a questo scopo, e per essere decifrati bisogna per forza ascoltare i dischi al contrario?
- Dott. Renato Cocchi: «Io credo che il loro satanismo riguardasse gli autori o i cantanti, secondo la credenza esoterica che ritiene diaboliche affermazioni religiose dette al contrario, o direttamente laudative del diavolo. Per ragioni un po' più complesse da spiegare, nell'età giovanile può esserci una spinta biologica che porta agli atteggiamenti oppositivi, quelli "all'incontrario". Chi meglio può rappresentare il simbolo di questa spinta, se non il contrario per eccellenza, il male, come contrario del bene, Satana (o chi per esso) come il contrario di Dio? Però, tra tutti gli esempi che ho sentito ce n'è uno che può funzionare benissimo, ed è quello dei Black Oak Arkansas. Se girando il disco all'incontrario si sente: "Satan, Satan, Satan, Satan, he is god, he is god, he is god, he is god" ("Satana, Satana, Satana, Satana, egli è dio, egli è dio, egli è dio, egli è dio"), questa frase, quando il disco suona nel verso giusto, diviene: "dog si eh, dog si eh, dog si eh, dog si eh, natas, natas, natas, natas" ("dio è egli, dio è egli, dio è egli, dio è egli, Satana, Satana, Satana, Satana"). Il senso viene perfettamente mantenuto, pur scambiando il soggetto con il predicato. Si tratta di un fatto casuale? Difficile dirlo; la scelta era in ogni caso di tipo satanista. Poi, che sia anche diventata funzionale da un punto di vista della neuropsicologia, è un aspetto nuovo da valutare. Oltre ad essere un mezzo adeguato per far passare un certo contenuto, esso utilizza un veicolo, la musica rock, particolarmente consumato da quella fascia di pubblico che è più predisposta, per ragioni neuroendocrine legate all'età, ad accettare messaggi oppositivi o al contrario».
Note
1 Estratto dal libro di P. Baroni, I prìncipi del tramonto, Il Cerchio, Rimini 1997, pagg. 185-187.
2 Il Dott. Cocchi si riferisce all'audiocassetta contenente numerosi esempi di backmasking allegata al libro di Carlo Climati Inchiesta sul rock satanico, Edizioni Piemme, 1996.
3 Un engramma è un ipotetico elemento neurobiologico che consentirebbe alla memoria di ricordare fatti e sensazioni immagazzinandoli come variazioni biofisiche o biochimiche nel tessuto del cervello. http://it.wikipedia.org/wiki/Engramma4 Le diverse funzioni esercitate dai due emisferi cerebrali sono ormai un dato scientifico acquisito e riconosciuto universalmente dalla scienza; lo testimonia una piccola parte della vastissima bibliografia sull'argomento che riportiamo di seguito:
- J. L. Bradshaw, N. C. Nettleton, K. Patterson, «Identification of mirror-reversed and non-reversed profiles in same and opposite visual fields», in J. Exp. Psychol., 1973, 99, pagg. 42-48.
- R. Cocchi, «Analisi delle risposte errate, date alle PM47 di Raven, rev. 1962, forma I, da un campione di universitari», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1993, 6, pagg. 83-90.
- R. Cocchi, A. Pola, M. Sellerini, P. Tosca, F. Zerbi, «Mirror speaking after neurosurgery, Case history», in Acta Neurol. Belg., 1986, 86, pagg. 224-232.
- L. Cordella, «Lateralizzazione emisferica: aspetti dinamici in ambito biologico», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1991, 4, pagg. 57-71.
- T. Feinberg, G. Jones, «Object reversal after parietal lobe infarction - A case report.», in Cortex 1985, 21, pagg. 261-271.
- G. Gainotti, «Laterally of affect: the emotional behavior of right- and left-braindamaged patients», in Myslobosky M. S. (Ed.), Hemisyndromes. Academic Press, New York, 1983, pagg. 175-192.
- H. W. Gordon, «Genetic and hormonal aspects of hemispheric asymmetries», in Neurosciences Letters Supplement, 1980, 5, S8.
- J. Noble, «Paradoxical interocular transfer of mirror-image discriminations in the optic chiasm sectioned monkeys», in Brain Res., 1968, pagg. 1095-1099.- A. Rothenberg, «Opposite responding as a mesure of creativity», in Psychol. Rep., 1973, 33, pagg. 15-18.
- A. Rothenberg, «Janusian thinking and Nobel Prize laureates», in Am. J. Psychiatry, 1982, 139, pagg. 122-124.
- W. Wittling, R. Roschmann, «Emotion-related hemisphere asymmetry; subjective emotional responses to laterally presented films», in Cortex, 1993, 29, pagg. 431-448.
Preso da: www.disinformazione.it