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CONGO & COLTAN: UN OLOCAUSTO TACIUTO PER AMORE DELL'ELETTRONICA

4/24/2013

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Grazie per questo articolo a Fernando Costa

Quello avvenuto in Congo può essere considerato il più grande olocausto dell'era contemporanea, taciuto al mondo e alla storia, perpetrato dalle grandi multinazionali dell'elettronica che permettono atroci crimini pur di estrarre il MIRACOLOSO COLTAN. le compagnie che fanno uso di minerali rari e semiconduttori, hanno sostenuto e finanziato un etnocidio di oltre 8 milioni di morti nell'Africa centro-occidentale.

-Che cos’è il Coltan? 

Molti pensano che molte guerre Africane siano la causa di conflitti tribali, ma non è così. Quasi nessuno lo sa, ma questo minerale è la causa principale della guerra che dal 1998 ha ucciso più di 8 milioni di persone in Congo ed è oggi, uno dei componenti fondamentali dei nostri cellulari, un metallo più prezioso dei diamanti.
Il coltan è la combinazione tra COLOMIBTE e TANTALITE la percentuale di quest’ultimaappunto è quella che determina il prezzo del Coltan, dal Coltan si estrae la Tantalite , che è quello che serve nei nostri componenti tecnologici. Il coltan ha l’aspetto di sabbia nera e rappresenta un elemento fondamentale in video camere, telefonini e in tutti gli apparecchi HI TEC (come la playstation) serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione e rendono possibile un notevole risparmio energetico.

-Ma come si lega il problema della guerra al coltan?

L’ 80 % del Coltan in circolazione si trova solo in Congo, alcune delle più grosse multinazionali sfruttano queste miniere ed i congolesi che vengono pagati 200 dollari al mese (la paga di un normale lavoratore in Congo è di 10 dollari al mese).
Questo scatena una vera e propria corsa alle miniere da parte dei guerriglieri che se ne vorrebbero impadronire, non solo dal Congo ma anche dalla vicina Uganda e Rwuanda. 
Ma come è facile prevedere estrarre questo prezioso minerale ha i suoi effetti indesiderati, solo per i minatori ovviamente.Il coltan contiene una parte di uranio, quindi è radioattivo, provoca tumori e impotenza sessuale, viene estratto dai minatori a mani nude… 

Le miniere di Coltan hanno l’aspetto di grandi cave di pietra, il minerale si ottiene spaccando la roccia; spesso i guerriglieri del RDC (Rassemblement Congolaise pour la Democrazie ) si divertono a terrorizzare i civili ed i minatori uccidendoli nelle miniere,tanto che racconta un ragazzo i lavoratori hanno dovuto scavare delle buche in cui ripararsi ogni volta che arrivano i ribelli. Qualche anno fa in Italia la gente impazziva per trovare nei negozi la Playstation 2, diventata introvabile, il motivo fu proprio la carenza del Coltan di cui si era fermata l’estrazione per i problemi legati alla guerra.

I soldi che le multinazionali spendono per estrarre il Coltan come sempre non servono per alimentare la popolazione, costruire scuole o ospedali, tutt’altro, servono a finanziare la guerra, comprare Armi, dar da mangiare ai soldati. Pochi sanno quali sono esattamente le società che comprano il Coltan, non è facile scoprirlo, perché ci sono decine di intermediari che passano dall’Europa, in particolare dal Belgio (si sospetta che anche l’ex compagnia aerea di bandiera belga la “Sabena” trasportasse illegalmente il minerale) Ma i principali fautori di questo che sta diventando un genocidio sono Nokia, Eriksson e Sony,non basta ma sotto c’è anche un mercato nero del coltan che viene rubato dai guerriglieri e poi rivenduto attraverso altri mediatori ugandesi, rwuandesi, e spesso europei ed americani.

Come detto precedentemente il prezzo del Coltan varia a seconda della percentuale di Tantalite, nel 1998 il Coltan costava 2 dollari al kg, oggi ne costa 100, ma questo mercato è estremamente instabile ,perché nel 2004 quando la richieste da parte dell’occidente erano tantissime arrivò a costare 600 dollari al kg.
Recentemente è stato scoperto un nuovo giacimento di Coltan, in Amazzionia, si comincerà a lavorare presto con le conseguenze che tutti possono prevedere, forse altre storie di ribellione degli Indios e morte. Da piccolo mi venne insegnato che la risoluzione della guerra è sempre la PACE , temo che in questo caso se nulla cambierà, la fine della guerra del Congo, si otterrà solo con la fine delle sue risorse minerarie, e guerra e distruzione si concentreranno in un altro.... .... meraviglioso posto…..da distruggere.

Angelo Calianno
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Coltan, il dramma dell'Africa in un cellulare

11/16/2012

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L'estrazione del mix di columbite e tantalite essenziale per la maggior parte dei congegni elettronici alimenta l'infinita guerra civile del Congo 
Quanto costa davvero un telefonino? Non sto parlando di offerte e sconti e promozioni, ma del suo impatto, delle sue conseguenze, per così dire.
Chi possiede un cellulare sa (o dovrebbe sapere) che cos’è il coltan. Si tratta di un minerale, anzi di una combinazione di minerali, columbite e tantalite, essenziale per la fabbricazione di tutti i gadget elettronici perché serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione. Dai cellulari alle cellule fotovoltaiche, dalle telecamere ai computer portatili fino all'industria aerospaziale, agli air bag, ai visori notturni, alle fibre ottiche, il coltan è presente e sempre più ricercato. Il suo valore, minimo fino a una cinquantina di anni fa, è in costante ascesa. Estrarlo non è semplice, si tratta di frantumare minutamente pietre in grandi cave all’aperto. Tipico lavoro da miniera, di quello duro, antico.
Ma non è solo questo, il punto è che il coltan, il suo sfruttamento, il suo commercio in gran parte illegale, sono alla base della interminabile guerra che devasta la repubblica democratica del Congo, l'ex Congo belga già provato dal feroce colonialismo di Leopoldo II, che è una delle più importanti zone di estrazione. I proventi della vendita del minerale servono infatti a pagare i soldati e ad acquistare nuove armi alimentando la lotta tra gruppi paramilitari e guerriglieri nella regione di Kivu, nella parte orientale del Paese e nei vicini Rwanda e Uganda. Un commercio senza regole con strane interazioni tra gruppi armati locali, multinazionali dell’elettronica occidentali e asiatiche e organizzazioni criminali internazionali.
Un tema di cui l’Onu si occupa senza successo fin dal 2002 e che si traduce in una catena di conflitti e sfruttamento, lavoro minorile compreso perché sono i bambini, specie i più piccoli – rapiti o comprati alle famiglie - i più adatti a calarsi nelle strette buche da cui si estraggono le pietre che contengono il coltan. A salari da fame. Secondo un rapporto di Watch International del 2009, la manodopera locale prende l’equivalente di 18 centesimi di euro per ogni kg di coltan estratto, che per i bambini scende a una paga giornaliera di 9 centesimi. Il prezzo di mercato del minerale arriva fino ai 600 dollari al kg.
Un’attività svolta senza alcuna regola né sicurezza per un mercato che ne è altrettanto privo. Se infatti il cosiddetto “protocollo di Kimberley”, di cui molte associazioni chiedono un omologo, ha posto un minimo di regole al mercato dei diamanti, per il coltan non esiste nulla del genere, malgrado l’amministrazione americana nella riforma di Wall Street abbia introdotto un articolo, il 1502, che prevede per i produttori di apparati elettronici quali grandi consumatori di coltan, l’obbligo della certificazione sulla sua provenienza. In mancanza di un organo di controllo, infatti, si tratta di mera autocertificazione. Sta quindi alla libera iniziativa delle singole aziende garantire che le apparecchiature elettroniche prodotte provengano da zone conflict-free e da una produzione legale. Quante lo faranno?
Preso da: www.facebook.com/pages/EcoResistenza
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La grande Regia occulta del Nuovo Ordine Mondiale

9/8/2012

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(Elaborazione del materiale dei siti http://conspiracyplanet.com/channel.cfm?ChannelID=126
http://www.illuminaticonfessions.webfriend.it   http://www.illuminati-news.com/061106a.htm http://www.illuminati-news.com/black-pope1.htm   http://ascensione.splinder.com ) http://www.illuminaticonfessions.webfriend.it/#news
http://www.nkusa.org/
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Questo documento � il risultato dell�elaborazione del materiale dei siti succitati; in particolare delle confessioni di un Illuminato italiano, un certo Leo Lyon Zagami, un siciliano aristocratico, un massone gran maestro di 33�grado affiliato alla loggia massonica P2 di Monte Carlo, il quale ha rotto i legami con gli illuminati a giugno del 2006 e sta rivelando tutti i segreti inconfessabili del satanismo collegato ai vertici politici degli USA, del Vaticano e dei Gesuiti. Insieme a Zagami, molti altri �pentiti� hanno rivelato segreti che nessuno avrebbe mai potuto conoscere riguardo gli illuminati, tra cui:

Jim Rothstein, Barry Chamish, Linda Hunncuit, John Daniel,  C.T Wilcox, Eric Phelps, autore del libro �Vatican Assassins�, Andrew Suda, e molti altri. http://www.arcticbeacon.com/Audio_Archives.html http://www.vaticanassassins.org 
Zagami, inoltre, rivela come i Gesuiti siano la �mente� dietro il progetto del Nuovo Ordine Mondiale.

Da diversi secoli, il governo della Terra e il destino dei popoli, sono stati determinati da una potente regia finora occulta. Questa regia occulta si sviluppa su due piani (Vedi grafici  1 e 2):

1)   sul piano eterico astrale per mezzo dei Maestri Ascesi che sono la mente e che si servono degli angeli e dei  rettiliani. Gli angeli per creare e i rettiliani per distruggere secondo il Piano Divino.

2)   sul piano fisico per mezzo dei cosiddetti Illuminati che fanno capo all�ordine dei gesuiti i quali hanno creato e controllano: gli ordini dei Cavalieri di Malta e di Colombo, la Massoneria, i poteri finanziari, iservizi segreti e le mafie. Inoltre controllano gli Ebrei Sionisti (e attraverso di essi governano lo Stato di Israele) nonch� tutti gli altri stati (occidentali ed orientali). Infine controllano i pi� importanti mass-medianel mondo.

Gli Illuminati, intesi come i "potenti della Terra" ossia coloro che detengono il potere finanziario, non sono spiritualmente superiori agli altri. Tuttavia sul piano astrale essi eseguono gli ordini dei Maestri Ascesi. I Maestri Ascesi, infatti, sul piano astrale sono coloro che detengono il reale potere decisionale, e le loro decisioni sono prese collettivamente e democraticamente dai Maestri Ascesi nel loro insieme nel rispetto di quello che � il livello evolutivo (dal loro punto di vista) dell'umanit�. Essi sanno bene che, democraticamente, bisogna rispettare il karma dell'umanit� e che essa ha attualmente i dirigenti che si merita. Sul piano astrale gli Illuminati eseguono gli ordini dei Maestri Ascesi per il semplice motivo che non hanno scelta, poich� se non lo facessero sarebbe loro tolto dai Maestri Ascesi (con il supporto dei rettiliani) il potere materiale che hanno.

Gli Illuminati (nei loro siti) dicono che essi sono governati da Lucifero. In un certo senso � vero, in quanto Lucifero (che come angelo non si � mai ribellato a Dio) � stato nominato da Dio responsabile della gerarchia angelica per il pianeta terra. Ai Maestri Ascesi quindi obbediscono sia gli angeli che i rettiliani.  Pertanto gesuiti, illuminati, massoneria, ecc., obbediscono ai rettiliani che obbediscono agli angeli che obbediscono ai Maestri Ascesi. E tutti obbediscono agli ordini di Dio. Il Grande Regista � sempre stato ed � comunque sempre Dio.

Tutto questo accade per un fine evolutivo di tutto il Creato. Ora ci troviamo nella fase di ascensione dello spazio-tempo, iniziata da qualche anno e guidata direttamente da Dio Padre incarnato, il cui scopo � quello di portare il Regno di Dio sulla Terra, come promesso da Ges�. Perci� occorre prima fare emergere e distruggere tutto ci� che � male e che impedisce l�ascensione. Tutto il karma negativo, cio� il marciume, deve essere portato alla luce e trasceso e per fare questo lavoro, Dio si serve dei rettiliani e dei loro accoliti umani per distruggere il male. Essi stessi hanno bisogno per vivere di energie distorte (radioattiva ed elettrica). Ora nella misura in cui tali energie verranno rilasciate, rettiliani e poteri forti occulti si autodistruggeranno.

Chi sono i Maestri Ascesi

Esistono circa 120 Maestri Ascesi attualmente sul piano astrale terrestre. Un Maestro Asceso � una persona che, quando era sul piano fisico, � riuscita ad eliminare tutto il proprio Ego divenendo quindi un cosiddetto Avatar.

Esistono 7 Maestri Ascesi (chiamati anche Chohan) che formano un po' il Governo spirituale terrestre a livello astrale, a capo dei quali vi � un altro Maestro Asceso che ricopre la carica di Mahachohan (� un po' come il Presidente del Governo spirituale). Essi rappresentano le massime cariche politiche del piano astrale, alle quali sottostanno tutti i Governi nazionali e gli organismi internazionali del piano astrale terrestre.

Esistono poi altre due figure importanti tra i Maestri Ascesi: la carica di Manu, che ha il compito di gestire le questioni giuridiche; e la carica di Cristo, che ha il compito di gestire le questioni spirituali.

La durata di queste cariche dei Maestri Ascesi non � prestabilita, ma varia solo o su scelta personale del singolo Maestro Asceso o perch� a quel Maestro Asceso � stata affidata un'altra carica o perch� si � comportato in modo inopportuno nel ricoprire tale carica.  

Attualmente i 7 Maestri Ascesi del Governo spirituale, ed i rispettivi ambiti di gestione, sono:

Djwal Khul: istruzione

El Morya: politica internazionale

Hilarion: scienze e tecnologie

Sai Baba: dialogo interreligioso

Saint Germain: educazione

Paolo il Veneziano: arti 

alias Paolo Veronese, pittore veronese del '500 (al secolo Paolo Caliari o Cagliari) che visse per� per molti anni a Venezia.

Adin: filosofia, economia e rapporti diplomatici

L'attuale Mahachohan � Saint Germain; l'attuale Manu � Djwal Khul; mentre l'attuale Cristo � Joshua David Stone.

Sia il Mahachohan, sia il Manu sia il Cristo sottostanno alle direttive di un altro Maestro Asceso la cui identit� � conosciuta solo dal Manu, ossia da Djwal Khul, e che viene chiamato Il Messia o Il Prescelto.

Chi sono i rettiliani?

Come sappiamo, i pensieri, siano essi negativi o positivi, creano una data realt�. Questa realt� creata dai pensieri degli abitanti dello spazio - tempo, si manifesta (etericamente e fisicamente) perch� gli abitanti stessi l'hanno attirata in base al proprio karma, cio� al loro modo di pensare e di comportarsi.

Per garantire il rispetto del karma, cos� come stabilito dalle Leggi Divine, Dio affianc� a s� due forme di fedelissimi collaboratori: gli Angeli ed i Rettiliani.I Rettiliani, a differenza degli Angeli, non furono creati da Dio. Chi cre� i Rettiliani, circa 3 milioni di anni fa, furono degli antenati degli Andromedani (abitanti di Andromeda), che vivevano su Alpha Centauri. Lo scopo della creazione di questi esseri non � stato certamente dei pi� puri, i Rettiliani furono infatti creati per poter operare con pi� facilit� manipolazioni a livello sessuale ai danni di umani abitanti di Orione (Orioniani).

Ricordiamo, per evitare confusione al riguardo, che sia gli Angeli sia i Rettiliani sono esseri eterici, non fisici. Non esistono quindi Rettiliani a livello fisico, come alcuni pensano o vogliono far pensare, esistono invece persone fisiche che a livello eterico sono parzialmente o totalmente impossessate da un Rettiliano.

I Rettiliani furono creati sul Piano Astrale (il piano eterico pi� vicino al Piano Fisico) e solitamente vivono su quello stesso piano, tuttavia hanno tecnologie con le quali possono spostarsi anche su altri piani eterici.

Non � un caso che i Rettiliani siano stati creati 3 milioni di anni fa, ossia prima che sul Piano Astrale dello Spazio -Tempo si manifestassero l'energia elettrica (2 milioni di anni fa) e l'energia radioattiva (1 milione di anni fa); sono infatti questi ultimi due tipi di energia le cause della creazione del pensiero negativo, ossia proprio quel pensiero del quale i Rettiliani hanno il compito di controllarne la corretta corrispondenza con il reale karma di tutti gli abitanti dello Spazio -Tempo.

Esteticamente parlando, i Rettiliani sono dei veri e propri lucertoloni alti in media tra i 2 metri ed i 2 metri e mezzo, di colore verdastro, camminano eretti su due zampe e non hanno sesso.

Al pari degli Angeli, anche i Rettiliani hanno una consapevolezza limitata (in quanto creati da esseri limitati), ma non vengono per� loro donate informazioni di origine divina (cio� provenienti direttamente dalla Conoscenza di Dio), essi infatti ricevono solamente ordini da parte di Dio, attraverso la loro Gerarchia.

La Gerarchia dei Rettiliani, a differenza di quella Angelica, esiste solamente nello Spazio - Tempo, non esistono cio� Rettiliani di Luce (viventi nei Piani di Luce), n� tantomeno Rettiliani divini (viventi nel Regno di Dio). Questo perch� i Rettiliani vivono di energia elettrica e radioattiva, mentre nei piani di Luce e nel piano Divino (o Regno di Dio) troviamo solo energia puramente magnetica.

Possiamo per� distinguere due tipologie di Rettiliani: i Rettiliani "bianchi" e i Rettiliani "neri".

I Rettiliani bianchi rappresentano l'�lite della Gerarchia Rettiliana, hanno Fede in Dio e seguono un percorso di crescita; i Rettiliani neri, sono invece atei e seguono soltanto gli interessi materiali.

Nella Gerarchia Rettiliana vi � un'obbedienza e rispetto pressoch� assoluto dei diversi livelli della Gerarchia stessa. La distinzione tra bianchi e neri non riguarda ovviamente il loro colore (che � sempre verdastro per tutti) quanto piuttosto il tipo di energia a cui aspirano: i Rettiliani bianchi aspirano verso lo Spirito (bianco, colore del chakra della corona) mentre i rettiliani neri sono focalizzati sulla materia (nero, colore del chakra radice)

I Rettiliani sono entit� eteriche che hanno sempre governato e governano tuttora dai piani eterici le vicende umane impossessandosi degli esseri umani che hanno un karma con essi, tramite dei riti satanici, di magia nera.

L'entit� attualmente pi� potente per atti di magia nera � Amon-Ra (o semplicemente Ra), che � a capo di tutti i riti di magia egizi, africani, ebraici, cristiani, sufi, buddhisti, induisti e confuciani. Amon-Ra altro non � che il rettiliano "nero" a capo di tutti i rettiliani "neri" i quali tuttavia, come gi� detto, sottostanno ai rettiliani "bianchi" secondo una precisa gerarchia

Le persone che fanno parte dei vertici dell�ordine dei gesuiti e di tutte le sue affiliazioni (Cavalieri di Malta, Cavalieri di Colombo, Illuminati, Massoneria, Poteri finanziari, Servizi Segreti, Mafie, ecc) sono per lo pi� impossessate, cio� controllate dai Rettiliani (in quanto persone di infimo livello di evoluzione, nonostante che si facciano chiamare illuminati) che dai piani eterici governano ancora i destini degli esseri umani.

Molte di queste entit� eteriche, per questioni karmiche, sono "ospiti" di corpi fisici di esseri umani.

Circa 6 milioni di entit� eteriche rettiliane sono ora incarnate in forme umane per rilasciare il loro karma. Ed alcune di queste sono incarnate in persone molto ricche e potenti. Ma molte altre sono incarnate in persone comuni.

Non esistono gli shape-shifters a livello fisico. Se qualcuno vede una persona cambiare aspetto davanti ai suoi occhi allora entrambe le persone (quella che vede e quella che � vista) sono impossessate da entit� dell'eterico. Solo se si � impossessati da entit� eteriche, infatti, si pu� vedere l'eterico. E' la stessa cosa che succede con quelle persone che vedono la Madonna, che � una entit� dell'eterico, le quali possono vederla solo se sono impossessate.

L'impossessamento da parte di un'entit� � sempre per questioni karmiche ed � in tal senso una reincarnazione di entit�. Quando si parla di reincarnazione di entit� tuttavia si pu� anche intendere una forte connessione del corpo eterico della persona in questione (che mantiene il suo corpo eterico ben distinto da quello dell'entit�) con quello di un'entit� esterna a lui. La connessione (attraverso cordoni eterici karmici) pu� essere cos� forte da creare una quasi dipendenza da questa entit� esterna e quindi rendere corretta l'espressione "reincarnazione" per questi casi.

Il termine impossessamento pu� essere usato sia per indicare una fusione temporanea di un corpo eterico umano con quello di un'entit� (non solo rettiliana) che penetra in esso, sia per indicare il caso di un corpo eterico umano mangiato da un rettiliano e che rende quindi tale entit� eterica rettiliana il nuovo corpo eterico della persona fisica il cui corpo eterico � stato mangiato (si tratta del secondo caso di cui si parla nel paragrafo precedente).

Questi umano-rettiliani di che nazionalit� sono? Dobbiamo distinguere tra umani impossessati al 100% da rettiliani (il cui corpo astrale-eterico � cio� stato mangiato da rettiliani) ed umani fortemente dipendenti da rettiliani per questioni karmiche ma che mantengono un loro corpo eterico. Nel primo caso, non � un problema di nazionalit�: i rettiliani mangiano i corpi eterici degli umani che raggiungono un forte potere a livello astrale-eterico e di tali umani ce ne sono in tutti i paesi del mondo. Nel secondo caso, invece, si pu� affermare che i cinesi, i giapponesi ed i mongoli sono nell'ordine i popoli che in media sono pi� dipendenti karmicamente dai rettiliani. Tuttavia tutti gli esseri umani di questo pianeta hanno karma con rettiliani, sebbene a livelli differenti da caso a caso.

Angeli e rettiliani sono i fedelissimi di Dio sui piani sottili rispettivamente per creare e per distruggere ci� che deve essere creato e ci� che deve essere distrutto secondo le leggi divine.

Quindi possiamo dire in definitiva che tutto ci� che accade nello spazio-tempo � perfetto ed obbedisce al piano divino per il bene dell�evoluzione di tutto lo spazio-tempo.

Chi sono gli illuminati ?

Gli Illuminati sono in parte umani, in parte rettiliano-umani (cio� persone umane i cui corpi eterici sono stati o fortemente connessi ad entit� rettiliane o completamente mangiati da rettiliani; in questo secondo caso, il corpo eterico della persona � proprio rettiliano al 100%).

Gli Illuminati si sono autodefiniti tali. Non sono in alcun modo spiritualmente superiori agli altri. Molti umani fisici che sono etericamente parte degli Illuminati non sono assolutamente coscienti di cosa siano questi Illuminati e di come manipolino a livello eterico. Anche la stragrande maggioranza degli umano-rettiliani non sanno di essere tali.

Gli Illuminati sono una rete di societ� segrete composta da personaggi occulti di livello sociale molto elevato ultra ricchi che stanno al di sopra della legge. Molti di essi neppure figurano nelle classifiche degli uomini pi� ricchi del mondo: � un segreto. Appartengono a poche famiglie (dinastie) pi� ricche del mondo che lo governano dietro le quinte. Costituiscono la �nobilt� nera� Le loro linee di sangue risalgono a migliaia di anni addietro.

Il loro potere risiede nell�occulto e nella creazione del denaro dal nulla. Gli illuminati possiedono tutte le banche centrali ed internazionali, il business del petrolio, dell�industria e del commercio; sono infiltrati nella politica e controllano gran parte dei governi e dei mass media.

Lo scopo degli illuminati � quello di creare un Nuovo Ordine Mondiale (NOM) ed un unico Governo  mondiale da essi governato di tipo fascista per rendere schiava l�umanit�. Il loro obiettivo immediato � quello di abbassare lo standard di vita delle nazioni sviluppate (America ed Europa) ad un livello tale in modo da poterle meglio controllare. Tutto ci� viene ottenuto con ogni mezzo, incluso il controllo della mente tramite i mass-media (cinema, TV, radio, musica, stampa, scuola, ecc).

Avendo il controllo dell�economia e del denaro, gli illuminati stabiliscono quali presidenti e capi di governo delle nazioni debbano essere eletti, non ha importanza che essi siano di destra, di sinistra o di centro: basta che obbediscono agli ordini di scuderia. Chi fa le scelte dei destini dei popoli sono in fondo le 13 famiglie (dinastie) pi� potenti e ricche della terra.

Tutte le societ� segrete sono possedute o controllate dagli illuminati. La Massoneria ne � un esempio. Comunque gli illuminati sono controllati dall�ordine dei gesuiti, occultisti e maghi neri (vedi grafico 2). Con le pratiche occulte manipolano ed influenzano le masse. Il satanismo � stato sviluppato e praticato nell�ambito delle societ� segrete fino ad oggi.

Per informazioni pi� dettagliate si rimanda a http://www.illuminati-news.com/moriah.htm#1

Ordine dei gesuiti

Fu fondato da Ignazio di Loyola, nel 1540 per volere del Papa Paolo 3�, e pian piano si � diffuso in tutte le nazioni della terra.

L�ordine dei gesuiti non � un ordine religioso ma un ordine militare ed � retto con potere assoluto da un Generale dell�ordine chiamato anche il Papa nero, che risiede a Roma al quartier generale dei gesuiti in piazza del Ges�, non lontano dal Vaticano. Attualmente il Generale � Conte Peter Hans Von Kolvenbach, olandese. Egli � attorniato da 29 Superiori gesuiti come General staff cosmopolita.



Si dice che sia l�uomo pi� potente della terra. Egli governa tramite i suoi 83 luogotenenti ( a lui fedelissimi) sparsi in 83 province in cui � stato diviso il mondo.

Il papa nero controlla il vaticano e il papa bianco.

Nel corso dei secoli, l�ordine dei gesuiti ha posto sotto il suo controllo gli illuminati ed ha creato una serie di organizzazioni che controlla direttamente o indirettamente. Fra queste quelle pi� strettamente collegate sono i Cavalieri di Malta e i Cavalieri di Colombo con numerose succursali in tutto il mondo. I Cavalieri di Malta controllano le banche e quindi la moneta. I CAVALIERI DI MALTA SONO IL SERVIZIO SEGRETO DEL VATICANO E DEI GESUITI. HANNO STRETTI COLLEGAMENTI CON P2/GLADIO

Le altre organizzazioni controllate direttamente sono:

�    i servizi segreti delle nazioni (CIA, FBI, KGB/FSB, M15, M16, SIS, Mossad, BND, DGSE, SISDE, SISMI, ecc). La CIA ed il KGB non sono mai stati nemici ai vertici. Tali due agenzie furono finanziate dalle banche internazionali del Vaticano e dalle corporations guidate dai Cavalieri di Malta e dalla Massoneria Shriner, sotto il controllo del Papa nero.

�    gli ebrei Sionisti che governano lo stato di Israele con il quale opera in combutta per fomentare guerre e terrorismo, nonch� per fare pressione sugli USA e su altre nazioni (compresa Italia).

� la massoneria in tutte le sue diramazioni. La Massoneria riunisce tutte le religioni in una. La massoneria islamica include anche Osama bin Laden, reclutato dalla CIA nel 1986 che gli diede 3 mld di dollari per costituire iMujaheddin che dovevano combattere i russi i Afganistan e costruire poi al Qaeda International Terrorist Network che include  Hamas, Hezbollah, e Egyptian Islamic Jihad. 

� le banche centrali e le grosse banche mondiali controllate direttamente dai Cavalieri di Malta e dai massoni. Molti banchieri inoltre sono ebrei.

�    la mafia: Cosa Nostra, mafia siciliana, mafia calabrese, camorra, sacra corona, mafia cinese, mafia russa, Yacuza (mafia giapponese), ecc.

�    l�ONU tramite il quale raggiungere il Nuovo Governo Mondiale.

Spesso le organizzazioni di cui sopra operano in combutta. Per esempio la CIA e la mafia USA sono stati gli autori dell�assassinio di JF Kennedy, ordinato dai gesuiti. I motivi dell�assassinio di JF Kennedy sono:

1.      voleva far cessare la guerra in Vietnam

2.      voleva sciogliere la CIA

3.      aveva emesso oltre 4 mld di dollari in �biglietti di stato� senza passare attraverso la FED.

Questi tre motivi hanno determinato la sua eliminazione, nonostante che fosse il primo Presidente cattolico.

Anche Abraham Lincoln si ribell� all�autorit� dei gesuiti e fu assassinato.

Ecco alcuni dei pi� noti personaggi assassinati dai gesuiti:

�    Papa Clemente XIV � soppresse l�ordine dei gesuiti nel 1773 

�    JFK � Os� resistere all�autorit� del generale dei gesuiti 

�    Abraham Lincoln � Resistette ai gesuiti dopo la Guerra civile. 

�    Benito Pablo Juarez �Epur� il Mexico dall�influenza dei gesuiti

�    Malcolm X � Cerc� di sradicare l�influenza della massoneria sui negri mesulmani

�    Louis T. McFadden � Promosse la fine della Federal Riserve Bank (FED).

�    Che Guevara � Resistette ai gesuiti che volevano soggiogare il Sud America 

�    Generale Lafayette, il quale nel 1799 disse: "E� mia opinione che se le libert� degli USA dovessero essere distrutte sar� a causa dell�astuzia dei gesuiti poich� essi sono i pi� astuti, pericolosi nemici della libert� civile e religiosa. Essi sono gli istigatori di gran parte delle guerre di Europa.

�    George Washington �Liber� gli Stati Uniti dal controllo del gesuitico Re Giorgio III d�Inghilterra. Sostitu� la moneta cartacea con le monete d�oro e d�argento che liberarono gli USA dal debito 

�    Henry Ford - "E� bene che i cittadini non sappiano del nostro sistema bancario e del sistema monetario, poich� se lo sapessero, io credo, che ci sarebbe una rivoluzione prima di domani mattina�.

�    Presidente John Adams-   Maled� in eterno la Societ� di Loyola 

Lo scopo principale dell�ordine dei gesuiti � quello di realizzare il Nuovo Ordine Mondiale, con il dominio assoluto del Papa sul mondo, controllato dai gesuiti. E questo comporta l�eliminazione di tutti gli esseri umani �infedeli� cio� che non accettano la religione cattolica (buddisti, musulmani, protestanti, calvinisti, battisti, ecc). E� il progetto della controriforma del Concilio di Trento che i gesuiti portano avanti da sempre. Per questo si servono principalmente degli ebrei sionisti (Mossad) per fomentare guerre civili (tra sunniti e sciiti ad esempio). Ma i Sionisti non sanno che alla fine saranno loro il capro espiatorio per tutte le malefatte commesse.

L�attuale politica degli USA governata dalla combriccola dei neo-con � ispirata e controllata dai gesuiti. Infatti gran parte dei personaggi al governo USA sono massoni di grado elevato (33�) o appartengono ai cavalieri di Malta o di Colombo e molti sono anche ebrei Sionisti.

Cos� ora essi sono la causa principale dell�odio dei popoli verso l�America che porter� alla distruzione degli USA e come conseguenza alla distruzione di Israele.

I gesuiti possiedono e controllano le principali multinazionali nei vari campi:

informatica (Microsoft) 

industria aeronautica (Lockheeed, Mc Douglas, ecc)

industria chimica e alimentare (Monsanto, ecc)

industria bellica

industria farmaceutica

mass media, ecc.

Negli ultimi 150 anni i gesuiti hanno tirato i fili dei vari burattini per guadagnare il controllo degli USA. Theodore Roosevelt, Franklin Roosevelt, Harry Truman, Nixon, Carter, Clinton e i Bushes sono stati tutti utili marionette controllate dai gesuiti. Con la ricca Federal Reserve, Stalin � stato mandato al potere. La stessa cosa � accaduta per Hitler, Pol Pot, Mao, e molti altri.

Obiettivi principali dell�Ordine dei Gesuiti

-- Prestare denaro (creato dal nulla) con interessi, tramite le banche centrali e le banche ordinarie

-- Servirsi degli Ebrei per fomentare guerre e terrorismo e per farne poi i capri espiatori delle nefandezze commesse

-- Sterminare leader eretici e principali oppositori (religioni ribelli al cattolicesimo)

-- Costruire leader fantocci quali Hitler, Mao, Stalin per estendere l�inquisizione

-- Organizzare stragi di indigeni infedeli

-- Istituire Societ� per competere con gli individui

-- Fondazione del Governo Centrale degli Stati Uniti 

--.Fondazione della Federal Reserve Bank degli Stati Uniti 

-- Fondare e controllare le �Societ� segrete�

-- Centralizzare il potere interno con il controllo dei servizi segreti delle nazioni

-- Costruire conflitti quali Guerra Fredda e Terrorismo

-- Creare eventi artificiali quali 9/11 per manipolare le popolazioni

-- Determinare il modo di pensare della gente attraverso il controllo dell�Istruzione, della Storia  e dei Media 

-- Mantenere un esercito coscritto attraverso la repressione economica e l�inquisizione

--.Orientare la tecnologia e la conoscenza, boicottare le invenzioni di Tesla e promuovere quelle di Einstein

--.Gestire la salute dei popoli

LISTA 2006 DEL GRUPPO DEI TRENTA

Paul A. Volcker
Chairman of the Board of Trustees, Group of Thirty
Former Chairman, Board of Governors of the Federal Reserve System

Jacob A. Frenkel
Chairman, Group of Thirty
Vice Chairman, American International Group
Former Governor, Bank of Israel

Abdulatif Al-Hamad
Chairman, Arab Fund for Economic and Social Development
Former Minister of Finance and Minister of Planning, Kuwait

Leszek Balcerowicz
President, National Bank of Poland
Former Deputy Prime Minister and Minister of Finance, Poland

Geoffrey L. Bell
Executive Secretary, Group of Thirty
President, Geoffrey Bell & Company, Inc.

Jaime Caruana
Counsellor and Director, MFD Department, International Monetary Fund
Former Governor, Banco de Espa�a
Former Chairman, Basel Committee on Banking Supervision

Domingo Cavallo
Chairman and CEO, DFC Associates, LLC
Former Minister of Economy, Argentina

E. Gerald Corrigan
Managing Director, Goldman Sachs & Co.
Former President, Federal Reserve Bank of New York

Andrew D. Crockett
President, JP Morgan Chase International
Former General Manager, Bank for International Settlements

Guillermo de la Dehesa Romero
Director and Member of the Executive Committee, Grupo Santander
Former Deputy Managing Director, Banco de Espa�a
Former Secretary of State, Ministry of Economy and Finance, Spain

Martin Feldstein
President, National Bureau of Economic Research
Former Chairman, Council of Economic Advisers

Roger Ferguson
Chairman, Swiss Re America Holding Corporation
Former Vice Chairman, Board of Governors of the Federal Reserve System
Former Chairman, Financial Stability Forum

Stanley Fischer
Governor, Bank of Israel
Former First Managing Director, International Monetary Fund

Arminio Fraga Neto
Partner, Gavea Investimentos
Former Governor, Banco do Brasil

Timothy F. Geithner
President, Federal Reserve Bank of New York
Former U.S. Unter-Secretary of Treasury for International Affairs

Toyoo Gyohten
President, Institute for International Monetary Affairs
Former Chairman, Bank of Tokyo

Gerd H�usler
Managing Director and Member of the Advisory Board, Lazard & Co
Former Counsellor and Director, International Capital Markets Department, International Monetary Fund
Former Managing Director, Dresdner Bank

Peter B. Kenen
Senior Fellow in International Economics, Council on Foreign Relations
Former Walker Professor of Economics & International Finance, Department of Economics, Princeton University

Mervyn King
Governor, Bank of England
Former Professor of Economics, London School of Economics

Paul Krugman
Professor of Economics, Woodrow Wilson School, Princeton University
Former Member, Council of Economic Advisors

Jacques de Larosi�re
Conseiller, BNP Paribas
Former President, European Bank for Reconstruction and Development
Former Managing Director, International Monetary Fund
Former Governor, Banque de France

Guillermo Ortiz Martinez
Governor, Banco de Mexico
Former Secretary of Finance and Public Credit, Mexico

Tommaso Padoa-Schioppa
Minister of Economy and Finance, Italy
Chairman, International Accounting Standards Committee
Former Member of the Executive Board, European Central Bank
Former Chairman, CONSOB

William R. Rhodes
Senior Vice Chairman, Citigroup
Chairman, Citicorp and Citibank

Lawrence Summers
Former President, Harvard University
Former U.S. Secretary of the Treasury

Jean-Claude Trichet
President, European Central Bank
Former Governor, Banque de France

David Walker
Senior Advisor, Morgan Stanley International Inc.
Former Chairman, Morgan Stanley International Inc.
Former Chairman, Securities and Investments Board, UK

Marina v N. Whitman
Professor of Business Administration & Public Policy, University of Michigan
Former Member, Council of Economic Advisors

Zhou Xiaochuan
Governor, People's Bank of China
Former President, China Construction Bank
Former Asst. Minister of Foreign Trade

Yutaka Yamaguchi
Former Deputy Governor, Bank of Japan
Former Chairman, Euro Currency Standing Commission

Ernesto Zedillo
Director, Yale Center for the Study of Globalization, Yale University
Former President of Mexico

Emeritus Members

Lord Richardson of Duntisbourne, KG
Honorary Chairman, Group of Thirty
Former Governor, Bank of England

Richard A. Debs
Advisory Director, Morgan Stanley & Co.

Gerhard Fels
Former Director, Institut der deutschen Wirtschaft

Wilfried Guth
Former Spokesmen of the Board of Managing Directors, Deutsche Bank AG

John G. Heimann
Senior Advisor, Financial Stability Institute
Former US Comptroller of the Currency

Erik Hoffmeyer
Former Chairman, Danmarks Nationalbank

Shijuro Ogata
Former Deputy Governor, Bank of Japan
Former Deputy Governor, Japan Development Bank

Sylvia Ostry
Distinguished Research Fellow Munk Centre for International Studies, Toronto
Former Ambassador for Trade Negotiations, Canada
Former Head, OECD Econimics and Statistics Department

William McDonough
Vice Chairman and Special Advisor to the Chairman, Merrill Lynch
Former Chairman, Public Company Accounting
Oversight Board
Former President, Federal Reserve Bank of New York

Ernest Stern
Partner and Senior Advisor, The Rohatyn Group
Former Managing Director, J.P. Morgan Chase
Former Managing Director, World Bank

Executive Director

Stuart P.M. Mackintosh

Associate Director

Dawn A. Hewitt

 INTRECCIO POLITICA-MAFIA-POTERI FORTI - STATO

(Vedi grafico 3)

POTERI FORTI FINANZIARI MONDIALI

Sono tutti controllati dall�ordine dei gesuiti. Sono costituiti da 13 famiglie (dinastie) che controllano tutte le banche centrali nazionali, attraverso le quali emettono le varie monete (dollari, euro, yen, sterlina, etc) che prestano agli Stati con gli interessi. Sono inoltre proprietarie delle pi� grosse banche internazionali (tra cui Goldman Sachs, Chase Manhattan, City Bank, ecc) le quali possiedono a loro volta gran parte delle imprese multinazionali che operano nei principali comparti dell�economia: alimentare, fonti energetiche (elettricit�, petrolio, gas, carbone, ecc), armamenti, telecomunicazioni, mass media, trasporti, acque, rifiuti, ecc.

Ecco i nomi delle 13 dinastie: ASTOR, BUNDY, COLLINS, DUPONT, FREEMAN, KENNEDY, LI (cinese), ONASSIS, ROCKEFELLER, ROTHSCHILD, RUSSELL, VAN DUYN, MEROVINGI (famiglie reali europee). A queste sono interconnesse altre famiglie: Reynolds, Disney, Krupp, McDonald

A queste sono inoltre legati altri nomi quali: Warburg, Lehman Brothers, Lazard Brothers, Kǜhn Loeb, Goldman Sachs, Israel Moses Seif, Paterson, Morgan, Hammer, Goldsmith, Ford, ecc.

Gran parte di queste famiglie sono ebree. Queste dinastie hanno creato la cosiddetta casta degli ILLUMINATI legata alla MASSONERIA e all�OPUS DEI. Al vertice di tutti i poteri forti occulti c�� l�ORDINE DEI GESUITI (Vedi apposito grafico 1), fondato nel 1540.

Queste famiglie oggi operano tramite varie organizzazioni da esse fondate quali ad esempio:

Il Gruppo dei trenta (vedi lista dei trenta del 2006 in cui figura il nome di Tommaso Padoa-Schioppa, ministro del Tesoro, imposto dalla Goldman Sachs ed accettato supinamente dal governo Prodi per fare gli interessi dei banchieri) che oggi ha il maggior potere sul pianeta, la Trilateral Commission, il Council on Foreign Relations(CFR), il Bilderberg Group (vedi articolo allegato), il BIS (Banca per i Regolamenti Internazionali) con sede a Basilea, il Club de Paris, il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (BM),l'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), la Camera di Commercio Internazionale (CCI),l'Institute of International Finance, il Forum di Davos; e, ancora, il Comitato di Bali, per la supervisione bancaria; l'IOSCO (International Organisation of Securities Commissions), per la supervisione delle Borse e dei mercati di capitali; l'ISMA (International Securities Market Association); l'IAIS (International Association of Insurance Supervisors), per la vigilanza sulle compagnie di assicurazione; e l'ISO (International Standard Organisation), e tante altre.

Grazie al controllo diretto (tramite la BIS) della banche centrali (che hanno l�esclusiva di battere moneta) la Finanza Internazionale controlla l�intera economia mondiale.

Con i loro mezzi finanziari gli illimitati possiedono e controllano tutti i principali mass media (8): giornali, tv, radio di cui orientano le informazioni a loro esclusivo interesse. L�unica fonte di informazioni che ancora non sono riusciti a controllare � la rete internet.

In Italia (come pure in tutti i paesi occidentali) tramite la BdI controllano anche la magistratura (6). Infatti la BdI gestisce la Tesoreria Provinciale che provvede a pagare gli stipendi anche dei giudici. C�� un tacito accordo tra Banche e Magistratura per difendere reciprocamente i propri privilegi. Infatti sono organizzazioni non elettive, ma autoreferenziali, al di fuori di ogni controllo pubblico.

I poteri forti si servono all�occorrenza delle mafie (4) e dei servizi segreti cui demandano le attivit� sporche: assassini, commercio della droga (18), estorsioni (pizzo) verso i commercianti e le piccole-medie imprese (12), rapine, omicidi di persone scomode (11), usura nei confronti dei cittadini indifesi (10).

Per trasmettere gli ordini alle mafie, spesso i poteri forti si servono dei politici corrotti/collusi (20) che hanno rapporti diretti o indiretti con le mafie.

Per garantirsi dalla giustizia penale, fanno approvare tramite lobbies politiche in parlamento (7) leggi che li proteggano (in caso di processi contro di essi) (vedi ultima sentenza della Cassazione che ha annullato la sentenza del giudice di pace di Lecce) e che garantiscano il pagamento del �pizzo� (tasse ed imposte) che viene riscosso dallo Stato (5) ridotto a semplice esattore del �pizzo� (17).

Controllano, tramite i loro affiliati, le banche ordinarie (3) che sono poi le proprietarie (azioniste) delle Banche Centrali (vedi BdI). Per cui il controllore ed il controllato sono le stesse figure. Inoltre le banche ordinarie sono proprietarie delle pi� importanti imprese a livello multinazionale (16) che perci� hanno a disposizione mezzi illimitati per sbaragliare la concorrenza delle piccole imprese (globalizzazione).

Possiedono (i poteri forti) tutte le pi� grosse imprese che fabbricano armi (21) con le quali organizzano guerre ed attacchi terroristici (22), spesso in combutta con gli Stati (5). Numerosi sono infatti i terrorismi di Stato.

Il commercio delle armi, della droga, delle fonti di energia, dei rifiuti e dell�acqua, sono oggi i pi� grossi affari mondiali, che sono sotto il totale controllo dei poteri forti.

Tramite le banche e le multinazionali, da esse possedute, i poteri forti si comprano a prezzi vantaggiosi i beni e servizi pubblici grazie alle leggi a loro favorevoli sulle privatizzazioni (15) promulgate grazie alle loro lobbies parlamentari ed ai politici a libro paga.

Per mezzo dei mass-media (8), dei politici (7) e dei partiti (9) da essi controllati e finanziati, creano la fabbrica del consenso e della disinformazione (19) con la quale orientano le scelte della massa dei cittadini i quali alla fine sono gli unici, specialmente il ceto medio, ad essere spennati come polli (cornuti e mazziati). Infatti la massa dei cittadini che �dorme� � quella che: paga le tasse ed imposte fino all�ultima lira; compra la droga per evadere; che vota i partiti di dx, sx e centro (tutti al servizio dei poteri forti) che eleggono i parlamentari che faranno leggi solo a favore dei poteri forti e dei loro accoliti. Si direbbe che la massa dei cittadini � masochista, che gli piace essere presa in giro e schiavizzata. Finch� la massa non si risveglia non c�� speranza per un cambiamento radicale. E pensare che essa possiede tutti i mezzi per rovesciare la situazione a proprio favore, ma � pigra, non vuol pensare con la sua testa; preferisce ingoiare il cibo �avvelenato� preconfezionato dai poteri forti. Se solo si risvegliasse e prendesse coscienza potrebbe cambiare subito la realt�.

In conclusione, i cittadini (il ceto medio) sono gli unici che da questo intreccio hanno tutto da perdere:

1. vengono tartassati dallo Stato (fisco) per pagare il debito pubblico

2.  vengono sottoposti (commercianti e piccole e medie imprese) ad estorsioni di tutti i tipi da parte delle mafie

3. sono quelli che comprano ed usano la droga che li rende dipendenti dagli spacciatori controllati dalle mafie

4.  finiscono spesso nelle grinfie degli usurai (strozzini) affiliati ai poteri forti

5. quando non sottostanno alle imposizioni mafiose, sono sottoposti a violenze ed uccisioni da parte della manovalanza criminale assoldata dalle mafie

Preso da http://www.ascensione.org/la_grande_regia_occulta.htm 

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La notte più buia dell’Italia

9/5/2012

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La NATO occulta la strage internazionale di Ustica del 27 giugno 1980. Il Volo 870 Itavia, con 81 civili a bordo, abbattuto sulla Sicilia dai Mirage francesi al posto dell’aereo di Gheddafi
Thomas Van Hare – FlyHistoricWings – Counterpsyops 
Immagine
La storia oscura del Volo Itavia 870
Nella notte del 27 giugno 1980, il Volo 870 delle Aerolinee Itavia (un DC-9 registrato I-TIGI) partì da Bologna, Italia, per Palermo, Sicilia. A bordo si trovavano 77 passeggeri, due piloti e due assistenti di volo. Di questi, 64 erano passeggeri adulti, 11 bambini di età compresa tra i due e i dodici anni e due erano bambini di età inferiore ai 24 mesi.
Come al solito, il Volo 870 Itavia procedeva senza complicazioni sulla regolare rotta verso sud, al largo delle coste d’Italia. Poi, alle ore 08:59, l’aereo scomparve improvvisamente dagli schermi radar del controllo del traffico aereo italiano. Nessuna relazione su avarie o chiamate di soccorso venne ricevuta dai piloti; un secondo l’aereo era lì e un secondo dopo non c’era più. Tutte le 81 anime a bordo morirono, mentre il velivolo cadde a pezzi in mare.
In un primo momento, sembrava che le circostanze della perdita non avessero senso, l’aereo aveva volato alla perfezione e poi, abbastanza inspiegabilmente, era esploso a mezz’aria con la perdita di tutti i passeggeri. In risposta alle domande dei media, funzionari del governo dichiararono che il volo 870 potrebbe essere stato abbattuto con una bomba dei terroristi. Inizialmente, tale spiegazione ebbe senso, ma poi nessuna organizzazione terroristica si fece avanti per reclamarne la responsabilità.
Insoddisfatti, i media tornarono a fare altre domande, e come per un ordine dall’alto, i funzionari improvvisamente divennero silenziosi. Nessuna informazione aggiuntiva arrivava. Questo, a sua volta alimentò i sospetti dei media, secondo cui la vera storia era nascosta al pubblico. Purtroppo, avevano ragione. Ovunque si voltarono, le porte venivano chiuse improvvisamente. Sembrava come se nessuno fosse disposto a parlare di quello che era successo.
Ancora più inquietante, presto si scoprì che i nastri dei grafici dei radar erano scomparsi o erano stati in qualche modo cancellati. Altri dati divennero improvvisamente mancanti o non disponibili. Ancora più agghiacciante, dei testimoni chiave cominciarono a morire in circostanze strane: incidenti stradali, suicidi e anche un infarto. Ciò che seguì fu l’inizio di un occultamento pluridecennale, arrivando ai più alti livelli, ai governi di non meno tre stati. Si tratta di un occultamento che è ancora in vigore, oggi. Gli eventi si svolgono come in un brutto film di Hollywood, tranne che è tutto vero.

Fuori dal buio, in piena luce
La storia del Volo Itavia 870 è un racconto oscuro di passi falsi, errori e cover up che ha coinvolto non meno di tre governi da un lato, e un governo ostile, dall’altra: la dittatura libica di Muammar Gheddafi. I dettagli di quello che è successo quella notte rimangono ancora in gran parte un mistero, ma frammenti di prove chiave sono recentemente emersi, facendo brillare la luce su un vecchio segreto. Con la caduta del governo di Gheddafi nel 2011, gli archivi segreti dello stato libico sono stati parzialmente aperti. Lì, in mezzo a tante storie di piani terroristici, iniziative internazionali e misfatti terribili, vi sono le relazioni che illustrano dettagliatamente la notte del 27 giugno 1980.

Ponendo le basi per l’abbattimento
Nel 1980, la comunità internazionale si era schierata contro il sempre più belligerante governo libico guidato dal dittatore, colonnello Muammar Gheddafi. Negli Stati Uniti, l’amministrazione di Jimmy Carter era al suo ultimo anno ed era coinvolta in una corsa elettorale contro un parvenu, l’attore ed ex governatore della California Ronald Reagan. In Europa, la NATO era profondamente impegnata nella guerra fredda. L’Unione Sovietica aveva appena invaso l’Afghanistan, sembrava che il mondo fosse sull’orlo del conflitto.
Per le nazioni sul Mar Mediterraneo, la Libia era un problema crescente. Le forze di Gheddafi erano sempre più coinvolte nei tentativi di destabilizzare i governi della regione, tra cui molte ex colonie francesi in Nord Africa. Dal punto di vista del governo francese, era giunto il momento di eliminare il problema Gheddafi.

Un assassinio di proporzioni internazionali
Se i nuovi documenti scoperti in Libia sono credibili, la possibilità di assassinare Gheddafi si era presentata la notte del 27 giugno 1980, quando era in programma un volo di ritorno dall’Europa e sul Mediterraneo, col suo aereo di linea personale Tupolev. Una coppia di caccia francesi Mirage fu preparata per una missione molto speciale: il jet di Gheddafi sarebbe stato intercettato e abbattuto, lasciando a tutte le parti coinvolte una negazione plausibile. Se tutto fosse andato bene, il relitto sarebbe andato perduto in mare e l’azione avrebbe risolto il problema libico una volta per tutte.
Fin dall’inizio, però, le cose non sono andate come previsto. Quello che doveva essere una semplice intercettazione divenne un confuso combattimento tra i caccia impegnati da non meno quattro nazioni. I francesi, i libici, gli italiani e gli statunitensi si sarebbero tutti diretti verso un unico punto sul mare, al largo delle coste d’Italia, e a volare nella mischia si sarebbe ritrovato il Volo Itavia 870, completamente all’oscuro del dramma imminente.
All’insaputa dei francesi, tuttavia, il loro tentativo di assassinio era condannato fin dall’inizio. Secondo i documenti libici scoperti di recente, Gheddafi ebbe una soffiata all’ultimo momento sul complotto, da qualcuno del servizio segreto dell’Italia, il SISMI. Così, Gheddafi prese una decisione improvvisa e dirottò il suo aereo per atterrare sull’isola di Malta. In particolare, il SISMI mantenne un certo grado di influenza, attraverso contatti ad alto livello in Libia. L’Italia proseguì i suoi stretti legami con Gheddafi per anni, nel 1986 Bettino Craxi avrebbe telefonato a Gheddafi per avvertirlo del raid degli F-111 dell’USAF, e ancora una volta con l’aiuto degli italiani, Gheddafi sarebbe sopravvissuto fuggendo dalla caserma, pochi minuti prima che le bombe la colpissero.
Quella notte del 1980, un jet da combattimento MiG-23 dell’aviazione libica era già in volo verso nord per incontrare e scortare fino in Libia l’aereo di Gheddafi, quando deviò per atterrare a Malta. In qualche modo, nella confusione degli eventi, il pilota del MiG-23, Ezedin Koal, non venne avvertito, né gli fu ordinato di tornare alla base. Invece, volò verso nord attraverso il Mar Mediterraneo, alla ricerca del Tupolev di Gheddafi. Per la NATO, il MiG-23 libico fu subito rilvato quale “bersaglio veloce” sui radar della difesa aerea. Come da protocollo standard, l’Aeronautica Militare Italiana e la Marina degli Stati Uniti inviarono dei caccia a intercettare l’aereo che si avvicinava allo spazio aereo italiano.

Un ingaggio improvvisamente confuso
Pochi minuti dopo, il MiG-23 libico era già al largo delle coste della Sicilia. Allo stesso tempo, tre caccia F-104S dell’AMI e almeno un A-7 Corsair II della US Navy (probabilmente si trattava di un volo di due aerei), si avvicinarono separatamente da est. I due Mirage francesi, provenivano da nord, con l’oscuro intento di svolgere la loro missione di morte. Ma ora, non meno di sette, e forse ben nove aerei da combattimento della NATO, stavano convergendo su un unico punto sulla mappa, nel cielo notturno sul Mar Mediterraneo e, del tutto ignaro, in mezzo alla mischia volava il Volo 870 dell’Itavia.
A quanto pare, il pilota del MiG-23 libico fu il primo a individuare l’aereo di linea DC-9 sul suo radar. L’aereo si stava dirigendo verso sud come previsto. Per il pilota libico era proprio dove avrebbe dovuto essere. Virò con il suo MiG-23 per unirsi in formazione stretta con l’aereo di linea, che a quanto pare aveva scambiato per il Tupolev di Gheddafi, nel buio del cielo notturno. Per i piloti da caccia francesi, questa nuova formazione di due aerei corrispondeva esattamente alle loro aspettative di missione, vi era un bersaglio aereo di grandi dimensioni, chiaramente il Tupolev di Gheddafi, scortato da un solo caccia a getto libico, che era giunto da sud. Insieme, i due obiettivi volavano verso sud in direzione della Libia.
Non furono sparati colpi di avvertimento, sarebbe stato un assassinio puro e semplice. Uno dei piloti francesi lanciò un missile aria-aria verso il bersaglio più grande. Il missile fece centro, colpendo la porzione anteriore del Volo Itavia 870 con un centro perfetto. L’aereo di linea non aveva speranza: era stato letteralmente spazzato via dal cielo. Mentre i piloti dei Mirage francesi guardavano la palla di fuoco apparire e scomparire in lontananza, il radar mostrava il MiG-23 libico staccarsi e virare per un contrattacco.
C’era solo una cosa da fare, avrebbero dovuto abbatterlo…

L’eliminazione del MiG-23
Dopo aver visto l’impatto del missile sull’aereo di linea nelle vicinanze, il pilota del MiG-23 libico, Ezedin Koal, virò alla ricerca degli aerei nemici nelle vicinanze. In ogni direzione il suo naso puntasse, il radar avrebbe improvvisamente mostrato più caccia nemici. Un volo di tre caccia italiani F-104S Starfighter, da un lato, mentre uno o due A-7 Corsair dalla Marina degli Stati Uniti provenivano da un’altra direzione. Due caccia francesi Miragespingevano da nord, i loro radar illuminavano il suo sistema di ricezione radar di allarme precoce, tracciandolo e pronti a sparare. Dal punto di vista di Ezedin Koal, era solo e nei guai. Con poche opzioni, avrebbe dovuto combattere e in qualche modo  fuggire verso sud. Le probabilità di sopravvivenza erano chiaramente scarse. Non ci poteva essere alcun dubbio sull’intento ostile dei velivoli nemici, dopo tutto avevano appena abbattuto e, nella sua mente, assassinato il colonnello Gheddafi, l’uomo che doveva scortare e proteggere.
Ciò che seguì fu una serie confusa di manovre e di contro-manovre ad alta velocità nei cieli bui d’Italia. I getti francesi e libico manovravano sopra l’acqua in un dogfight, mentre i velivoli dell’US Navy e italiani giravano intorno. La lotta si spostò verso est sulla penisola italiana, prima che il MiG-23 venisse infine abbattuto o portato tra le montagne, che erano nascoste nell’ombre della notte. In definitiva, il MiG-23 libico si sarebbe schiantato nelle montagne della Sila, a Castelsilano, Calabria, situato nel centro della punta inferiore del sud Italia. In un lampo, Ezedin Koal sarebbe morto nello schianto.
Compiuta la loro missione, i caccia francesi Mirage virarono a nord, verso la Francia. Con la fine dell’ultima manovra, sembrava assicurato che non ci sarebbero stati testimoni dell’assassinio di Muammar Gheddafi.

L’occultamento della strage
Gheddafi era sfuggito nettamente al tentativo di abbatterlo. Avrebbe continuato a vivere, penultimo sopravvissuto, fino alla “primavera araba” in Libia del 2011. La Francia non parlò mai pubblicamente degli eventi di quella notte. Anche l’Italia avrebbe scelto la politica del silenzio. Gli Stati Uniti sarebbero rimasti in silenzio, essendo un osservatore esterno, non europeo. Tra il silenzio assordante delle fonti ufficiali, i media definirono l’incidente del volo 870 la strage di Ustica (“Strage di Ustica” – per la vicina isola nel Mar Tirreno).
Poi, il 18 luglio 1980, 21 giorni dopo l’abbattimento, il relitto del MiG-23 Libico venne scoperto tra le montagne della Sila. Il corpo del pilota libico Ezedin Koal era ancora legato al seggiolino eiettabile, rivelandone l’identità con il nome impresso sul casco. I funzionari non erano affatto contenti quando due giornalisti furono inviati per documentarsi sul luogo dell’incidente. Ordinarono che fossero arrestati e detenuti fino a che non accettarono di consegnare il loro film.
Nonostante questi ulteriori sforzi per l’occultamento, la stampa avrebbe poi scoperto che il corpo del pilota libico era inspiegabilmente decomposto, come se fosse morto tre settimane prima, al momento dell’abbattimento del volo 870. Questo collegava i due eventi e alimentava ancora di più l’interesse della stampa. Il corpo del pilota sarebbe stato rimpatriato in Libia, dopo essere stato sepolto per qualche tempo in Italia.

Strane coincidenze e alcune morti inspiegabili
Il presunto occultamento si estenderebbe fino ai nastri radar che hanno documentato gli avvenimenti di quella notte, che in qualche modo furono cancellati o fatti sparire. Potrebbe essere stata una coincidenza, ma ancora una volta era solo un’altra in una lunga serie di coincidenze improbabili. Allo stesso modo, per via di blocchi e occultamenti, ci sono voluti quasi nove anni per recuperare  i pezzi del DC-9, esaminarli e redarre una relazione di indagine formale dell’incidente, un tempo insondabilmente lungo per l’aviazione. Il rapporto concluse seccamente, “Tutte le prove disponibili confermano all’unanimità che l’incidente del DC-9 è stato causato da un missile che è esploso vicino al naso dell’aereo. Al momento attuale, le prove sono insufficienti per specificare origine, tipo e identità del missile.”
Aviation Week and Space Technology supportò la relazione con la pubblicazione che il danno alla fusoliera dell’aereo era coerente con quello causato da una testata bellica impiegata nei missili aria-aria. Tutti i dubbi sul coinvolgimento militare nella vicenda furono rapidamente dissolti; ma quali militari? Furono i libici, i responsabili dell’atto di terrorismo aereo? Fu qualcun altro? Ben presto la sinistra assunse l’idea che gli statunitensi e l’US Navy avessero accidentalmente abbattuto l’aereo.

Le morti improvvise di testimoni chiave
Ancora più agghiacciante, anche se forse ancora una volta casuale, un certo numero di coloro che lavoravano quella notte, e che sarebbero stati testimoni degli eventi, successivamente sarebbero morti in circostanze strane. Il comandante della base aerea italiana da cui i caccia intercettori italiani F-104S erano decollati, sarebbe morto improvvisamente in un incidente stradale. Due dei controllori radar che, sui loro schermi avevano assistito al quadro completo degli eventi di quella notte, si sarebbero suicidati impiccandosi (una scelta strana, per via del dolore conseguente). Un altro controllore radar sarebbe morto, ma questa volta per un infarto inaspettato, aveva solo 37 anni. Un quarto controllore del traffico aereo, che aveva una conoscenza diretta dei fatti di quella notte, fu poi ritrovato assassinato. Infine, due dei tre piloti dell’Aeronautica Militare che avevano intercettato il MiG-23 libico, morirono in una collisione a mezz’aria durante un air show nella base aerea di Ramstein, in Germania. Per molti teorici della cospirazione, queste morti erano tutti troppo coincidenti.
Alcuni degli ufficiali dall’aviazione militare italiana, che potrebbero avere conosciuto lo sfondo del disastro, sono morti improvvisamente.
- 3 agosto 1980: il Colonnello Pierangelo Teoldi, stava per diventare comandante della base aerea di Grosseto, ma non aveva ancora assunto il comando quando morì per un incidente d’auto.
- 9 maggio 1981: Maurizio Gari, controllore del radar della difesa aerea di Poggio Ballone, ebbe un infarto a 37 anni.
- 31 marzo 1987: Mario Alberto Dettori, controllore del radar della difesa aerea di Poggio Ballone, suicida per impiccagione .
- 28 agosto 1988: Mario Naldini e Ivo Nutarelli, dell’Aeronautica Militare Italiana:  i piloti che avevano attraversato la rotta del Volo 870, il 27 giugno, sopra la Toscana, morirono nella collisione aerea durante l’air show del 1988 di Ramstein.
- 1 febbraio 1991: Antonio Muzio, preposto alla torre di controllo di Lamezia Terme, fu assassinato.
- 2 febbraio 1992: Antonio Pagliara, controllore del radar della difesa aerea di Otranto, morto in un incidente d’auto.
- 21 dicembre 1995: Franco Parisi, controllore del radar della difesa aerea di Otranto, suicida per impiccagione

Una parola finale sul Volo 870?
Infine, una inchiesta formale fu avviata dal giudice Rosario Priore, ma anche allora i suoi sforzi furono ostacolati da blocchi imposti da figure politiche e militari della NATO e italiane. Avrebbe preso nota dell’apparente occultamento, nella sua relazione e, successivamente, quattro generali italiani furono accusati di alto tradimento per aver ostacolato le indagini. Con la scadenza della prescrizione, i casi furono archiviati.
Nel luglio 2006, i frammenti recuperati del Volo 870 furono riassemblati e portati a Bologna dalla base aerea di Pratica di Mare, nei pressi di Roma. Un anno dopo, nel giugno 2007, la fusoliera rimontata venne esposta al pubblico presso il Museo, aperto di recente, in Memoria di Ustica a Bologna. Si erge come muta testimonianza di quello che probabilmente fu un attentato fallito, e la morte di 81 civili innocenti e del pilota del MiG libico.
Poi, nel 2008, l’ex presidente Francesco Cossiga si fece avanti confermando che il Volo Itavia 870 era stato abbattuto dai caccia francesi. La sua ammissione era una bomba, ma ancora, i dettagli degli eventi di quella notte non sono stati rilasciati. Poco dopo, alla Francia fu presentata una domanda di risarcimento. Meno di due anni dopo, Cossiga sarebbe morto di problemi respiratori.
Infine nel 2011, il tribunale italiano ordinò 127 milioni di dollari di risarcimento a carico del governo italiano, per le famiglie di coloro che morirono. La vera storia di ciò che è accaduto nel cielo notturno sopra il Mar Tirreno è finalmente venuta alla luce. Con il rilascio dei più recenti documenti provenienti dagli archivi del governo libico, l’unica domanda che rimane è se i funzionari pubblici finalmente si assumerano la responsabilità di quello che è successo, confermando o smentendo la sequenza degli eventi dichiarata nei documenti libici. Dopo 32 anni, sembra che sia passato abbastanza tempo perché la verità sia rivelata.

Per maggiori informazioni si veda: Il mistero del volo 870

NOTE
Gli eventi di cui sopra si basano su un mix di fatti, di accurate sentenze e fonti pubbliche, e in larga misura sui documenti recentemente scoperti in Libia. Questa storia presume che i documenti libici siano validi… Ragionevolmente, dobbiamo affermare che parte delle relazioni possono essere imprecise. Se e quando noto, gli aggiornamenti saranno pubblicati e correzioni effettuate. Ci auguriamo vivamente che il rilascio ufficiale finale confuti la complicità del governo francese nella morte di coloro che erano a bordo del Volo 870. In definitiva, tuttavia, dobbiamo anche accettare il fatto che forse non sapremo mai tutta la verità di ciò che è successo durante la più Buia Notte dell’Italia.
Nel 1981, il presidente francese Valéry Giscard d’Estaing aveva tramato con l’Egitto un tentato omicidio. La sua amministrazione ne aveva chiesto all’amministrazione Reagan l’approvazione. Il 19 agosto 1981, come rivelato, gli Stati Uniti programmarono di assassinare Muammar Gheddafi. La Sesta Flotta USA iniziò le manovre al largo delle coste libiche, nel Golfo della Sirte (acque apertamente proclamate territorio libico).

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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Pearl Harbor: il grande inganno di Franklin Delano Roosevelt

7/6/2012

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Sull’11 settembre 2001 molti hanno suggerito spiegazioni complottiste. Pochi invece hanno parlato del grande inganno della Casa Bianca dietro l’attacco giapponese di Pearl Harbor, laddove i documenti dimostrano ampiamente come davvero – in quel caso – la presidenza americana volle, cercò ed ottenne un attacco proditorio da parte dei giapponesi per avere un casus belli in grado di trascinare l’intera nazione americana in un’avventura bellica.

di Stefano Schiavi

L’11 settembre 2001 è una delle tante date storiche per gli Stati Uniti e per il mondo intero. Un giorno che difficilmente potrà essere dimenticato e che verrà celebrato nei libri di scuola come l’inizio del grande scontro tra l’Occidente e l’integralismo islamico. Un giorno che grida vendetta e che ha inorridito il mondo. Proprio come l’alba del 7 dicembre 1941. Un giorno come tanti per le isole Hawaii dove il clamore della guerra non giunge nemmeno attraverso la radio. Gli Stati Uniti del New Deal sono tranquilli, il presidente Franklin Delano Roosevelt ha assicurato che non entrerà in guerra al fianco dei cugini britannici che laggiù, in Europa, rischiano seriamente di capitolare dinanzi la forza distruttrice delle truppe di Adolf Hitler. Il non intervento era stato uno dei cavalli di battaglia per la terza rielezione del presidente che era riuscito a dare un nuovo corso a quell’America uscita con le ossa rotte dalla catastrofe economico-finanziaria che era stata la grande depressione del 1929.

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IRAN, ORO E PETROLIO: LA PROSSIMA GUERRA DEI BANKSTERS

6/5/2012

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FONTE: Breaking All The Rules

Ricordiamo il vero motivo per cui Moammar Gheddafi è morto. Ha osato proporre e ha iniziato a creare una moneta alternativa alla riserva mondiale del dollaro statunitense. La lezione imparata in Libia è subito pronta per essere insegnata in Iran. Dimenticate tutto il baccano fatto per il nucleare, il vero messaggio è che comandano i bankster e le nazioni servono i loro nuovi padroni. Comprendiamo meglio la pubblicità martellante e la disinformazione che circonda corsa alla guerra, se esaminiamo la situazione dal punto di vista del deputato iraniano Kazem Jalali. Il Tehran Times riporta la sua dichiarazione: 

L’Unione Europea deve rendersi conto che non potrà mai costringere la Repubblica Islamica a soccombere al suo volere e a minare la determinazione dell’Iran a raggiungere la gloria, l’indipendenza, l’accesso alle tecnologie moderne, e a salvaguardare i propri diritti.”

L’Unione Europea sta cercando di politicizzare l’atmosfera delle trattative sul nucleare con l’Iran, e sa che le sanzioni sull’esportazione di petrolio da parte dell’Iran non possono essere implementate, dato che il mondo non si limita a una manciata di nazioni europee.

Molti commentatori politici avvertono che un embargo sarebbe un ultimatum. Riguardo al recente embargo di petrolio contro l’Iran, Chris Floydosserva che:

Questa settimana, i signori della guerra d’Occidente hanno compiuto un altro passo verso la loro tanto desiderato conflitto contro l’Iran. (Guerra aperta, ecco cos’è; la loro lotta velata va avanti da decenni, per mezzo di sovversioni, terrorismo ed emissari come Saddam Hussein.) Lunedì, l’Unione Europea ha seguito ubbidientemente i dettami dei padroni di Washington, accettando di imporre l’embargo al petrolio iraniano.

L’embargo bandisce tutti i nuovi contratti con l’Iran e taglia fuori tutti i patti stipulati dallo scorso luglio in poi. L’embargo è accompagnato dal congelamento di tutti capitali della banca centrale iraniana. Imponendo queste misure draconiane a un paese che non è in guerra con nessuna nazione, che non invade o attacca un altro stato da secoli, e che sta sviluppando un programma di energia nucleare che non è interamente legale dal punto di vista del diritto internazionale, ma che è anche soggetto alle più severe ispezioni internazionali mai viste, l’Unione Europea sta "prendendo di mira l’ancora di salvezza economica del regime", come afferma uno dei suo diplomatici con ammirevole candore.

L’aspetto più importante della risposta dell’Iran la si può trovare nel modo in cui vanno a modificarsi gli accordi sull’esportazione di petrolio e nel futile effetto che i dettami imperialistici statunitensi, inglesi ed europei hanno sui mercati.

Debkafile segnala che l’India (e probabilmente la Cina) pagheranno in oro per il petrolio iraniano.

India e Cina acquistano circa un milione di barili al giorno, ovvero il 40% di due milioni e mezzo di barili al giorno (bpd) prodotti dall’Iran. Sono entrambe delle superpotenze in termini di capitali in oro.

Commerciando in oro, Nuova Delhi e Pechino permetterebbero a Teheran di bypassare il congelamento imminente dei capitali della sua banca centrale e l’embargo del petrolio che i Ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno accettato di imporre lunedì, 23 gennaio. Oggi, l’Unione Europea compra circa il 20% del petrolio iraniano esportato.

Un’analisi più dettagliata, presentata dall’articolo “Tehran Pushes to Ditch the US Dollar” [“Tehran preme per scaricare il dollaro”, ndt], fornisce molte ragioni del perché l’embargo fallirà.

L’Iran può anche essere isolato dagli Stati Uniti e dall’Europa Occidentale, ma Teheran ha ancora diversi fedeli alleati. Iran e Venezuela stanno promuovendo progetti congiunti da quattro miliardi di dollari, inclusa una banca. L’India si è impegnata a continuare ad acquistare il petrolio iraniano, perché Teheran è stata una grande partner in affari per Nuova Delhi, che si batte per proseguire le importazioni. La Grecia si è opposta all’Unione Europea perché l’Iran è stato uno dei pochi fornitori che ha permesso alla Grecia in bancarotta di acquistare petrolio a credito. La Corea del Sud e il Giappone stanno implorando per ottenere delle esenzioni dall’embargo, poiché fanno affidamento sul petrolio iraniano. I legami economici tra Russia e Iran diventano sempre più forti di anno in anno.

Poi c’è la Cina. Le risorse energetiche dell’Iran rappresentano una questione di sicurezza nazionale per la Cina, dato che l’Iran fornisce ai cinesi almeno il 15% del petrolio e del gas naturale. Ciò rende l’Iran fondamentale per la Cina, più di quanto non lo sia l’Arabia Saudita per gli Stati Uniti. Non aspettiamoci che la Cina tenga conto delle sanzioni europee e statunitensi: troverà un modo per aggirarle, per proteggere il commercio bilaterale tra le due nazioni, che al momento raggiunge la cifra di 30 miliardi di dollari e ci si aspetta che raggiungerà i 50 miliardi entro il 2015. In effetti, la Cina probabilmente ci guadagnerà dalle sanzioni imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, dato che potrà acquistare petrolio e gas dall’Iran a prezzi ribassati.

Allora perché l’Unione Europea è così determinata ad applicare queste sanzioni? Possiamo trovare la risposta a questa domanda nel video “Why does the EU join in sanctions against Iran?” [“Perché l’Unione Europea impone le sanzioni contro l’Iran?”, ndt].

Ma queste sono solo una parte delle motivazioni. Per l’intera storia, bisogna confrontare le opinioni del video “Israel pulling the strings for war with Iran” [“Israele muove i fili per la guerra con l’Iran”, ndt] che possiamo trovare su YouTube.

La cosa che confonde un osservatore casuale è che qualunque discussione che possa essere critica per Israele è un tabù per la buona società. Beh, quando si tratta di affrontare la prospettiva imminente di un conflitto armato in Medio Oriente, il collegamento tra l’influenza decisiva della politica americana, che coincide con l’obiettivo principale di Israele, viene zittita nella stampa e neimedia conservatori. Perciò, l’elemento chiave da esaminare è la relazione tra gli interessi sionisti e la preservazione fondamentale del predominio della moneta della Federal Reserve, come mezzo di pagamento per il petrolio.

Riflettete su questa equazione dal punto di vista del controllo assoluto. Il petrolio è il carburante che fa muovere il motore delle economie. Il denaro è il mezzo di scambio che paga il petrolio. La guerra è il mezzo universale per evitare i crollo del sistema di riciclaggio di denaro. Nel video “The Petro-Dollar and the Euro” [“Il petroldollaro e l’euro”, ndt] viene provata la natura di questa formula.

La guerra è sempre e solo un modo per raggiungere un fine politico. Anche le guerre sante cercano di imporre un controllo secolare sugli sconfitti. Alla radice di ogni conflitto politico c’è la componente monetaria. Sulla bilancia dell’avidità e della paura, le discordie internazionali possono andare su o giù. A seconda dalle circostanze o delle richieste, i governi inducono i popoli ad accettare i loro obiettivi interventisti all’estero. Le rivendicazioni di liberazione altruistica sono fandonie, quando la retorica viene strappata via e viene messa in luce la sostanza. Nonostante le divergenze di enfasi; la motivazione economica è il fondamento dei movimenti di tutti gli scontri militari.

Chi può negare che l’interesse dello stato di Israele avanza sotto il sistema dei petrodollari per il pagamento del petrolio? La possibilità di permettere a un esportatore di petrolio di essere pagato in oro disturba gli equilibri che sostengono una difficile riappacificazione politica. Ancora più minaccioso per il monopolio globale, è un regime provocatorio come quello della Repubblica Islamica che gioca secondo regole diverse e bypassa l’approvazione delle banche centrali.

Sembra che i neoconservatori cristiano-sionisti non saranno contenti, finché non istituiranno una campagna di bombardamenti per annientare molte altre risorse petrolifere. Con la produzione irachena e libica ridotta in pezzi, è tempo di eliminare anche quella iraniana. Bloccare il prezzo del petrolio a 200 dollari o più, attraverso un altro intervento straniero farà solo aumentare i bilanci dei mercanti di petrolio e gli interessi bancari. Non c’è dubbio che un aiuto straniero a favore di Israele farà lievitare la cifra.

Il vantaggio è che le orde d’oro dell’Iran diventerebbero il bottino di guerra e troverebbero facilmente posto nei caveau dei bankster. È un bel giochino, finché c’è un continuo rifornimento di mercenari fanatici che schiacciano il pulsante del terrore dall’alto dei cieli. Inoltre, lo spiegamento di forze militari soddisfa gli interessi di un inferno ancora più redditizio, il Partito della Guerra può richiedere un budget maggiore, annegato in un debito sempre più alto, poi comprato dalla Cina con i prodotti ottenuti dalle forniture petrolifere, che arrivano dalle esportazioni del petrolio di scisto canadese.

Miracolosamente, questo schema innalza un impero sempre più vasto, se non più grande. Finché si troveranno nuove canaglie da comandare, gli Iran del mondo verranno sempre soggiogati sotto la musica dell’inno nazionale americano.

Com’è che i nostri amici concittadini sono diventati delle marionette, a un certo punto, nel secolo scorso? Ricordiamo le parole di John D. Rockefeller: “La competizione è un peccato” specialmente se uno dei contendenti è l’Iran.

I sacchi di plastica per trasportare i resti delle vittime cadute in battaglia sono fatti con il materiale di scarto del petrolio. Ironia della sorte, le guerre per il petrolio si combattono per assicurarsi la sostanza da cui si ricavano i lenzuoli funebri per i soldati usa e getta. Se l’America vuole davvero guardare le spalle alle proprie truppe, il suo dovere è quello di prevenire e opporsi alle guerre in Medio Oriente.

L’Iran non è una minaccia esistenziale per gli Stati Uniti. Haaretz riporta che l’ex capo del Mossad, Meir Dagan, durante un’intervista, disse in televisione che “se Israele attacca l’Iran, diventerà una guerra regionale. Secondo Dagan, l’Iran, Hezbollah e Hamas risponderebbero con massicci attacchi missilistici su Israele. In questo panorama, la Siria potrebbe unirsi allo scontro, ha affermato Dagan durante il programma televisivo “Uvda”. […] Dagan ha aggiunto che una guerra del genere farebbe molte vittime e paralizzerebbe la vita in Israele.”

Una politica estera da “America first” [“Prima di tutto l’America, ndt.] non può fare un’altra guerra per i bankster.



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Fonte: Iran, Gold and Oil - The Next Banksters War

29.01.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARILISA POLLASTRO


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Guerra in Iran: ciò che non dicono in TV. Ecco qual è lo scenario internazionale, III GUERRA

4/2/2012

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[http://facebook.com/nocensura] "Tutti i membri dell'attuale governo italiano hanno legami con i grandi club finanziari che stanno vessando il mondo intero, che stanno dissanguando e in alcuni casi promuovendo guerre (...) [minuto06:00]

(intervento telefonico del prof. Claudio Moffa, studioso del medio oriente, Presidente dell' "Istituto Mattei di alti studi sul vicino e medio oriente" e professore dell'Università di Teramo.) 
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Preparazione per la III guerra mondiale, colpire l'Iran

3/3/2012

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Parte I: La Guerra Globale L'umanità è a un bivio pericoloso. Preparativi di guerra per attaccare l'Iran sono in "uno stato avanzato di preparazione". Sistemi di armi Hi tech tra cui testate nucleari sono completamente schierati.

Questa avventura militare è sul tavolo da disegno del Pentagono dal novanta. Prima l'Iraq, poi l'Iran stando a un documento declassificato del comando centrale USA del 1995.

L'escalation è parte dell'agenda militare. Mentre l'Iran, è il prossimo obiettivo insieme con la Siria e Libano, questo dispiegamento militare strategico minaccia anche Corea del Nord, Cina e Russia.

Dal 2005, gli Stati Uniti ed i suoi alleati, compresi i partners NATO dell'America e Israele, sono coinvolti nel vasto schieramento e accumulo di avanzati sistemi di armi. I sistemi di difesa aerea degli Stati Uniti, dei paesi membri della NATO e di Israele sono completamente integrati.

Si tratta di un  sforzo coordinato  Pentagono-NATO-Forza di Difesa di Israele, con la partecipazione attiva di militari di diversi paesi partner non appartenenti alla NATO compresi gli Stati del fronte arabo(membri del Dialogo Mediterraneo della NATO e dell'iniziativa di cooperazione di Istanbul), Arabia Saudita, Giappone, Corea del Sud, India, Indonesia, Singapore, Australia, tra gli altri. (La NATO è costituita da 28 Stati membri NATO . Altri 21 paesi sono membri del Consiglio di partenariato euro-atlantico (EAPC), il dialogo Mediterraneo e l'iniziativa di cooperazione di Istanbul includono dieci paesi arabi più Israele.)

I ruoli di Egitto, Arabia Saudita e Stati del Golfo (all'interno dell'estesa Alleanza militare) è di particolare importanza. L'Egitto controlla il transito delle navi da guerra e petroliere attraverso il canale di Suez. L'Arabia Saudita e gli Stati del Golfo occupano le coste sud occidentali del Golfo Persico, lo stretto di Hormuz e il Golfo di Oman. Ai primi di giugno, "l'Egitto secondo quanto riferito ha consentito ad una nave sraeliana e undici navi  degli Stati Uniti di passare attraverso il canale di Suez in... .un evidente segnale all'Iran. ... Il 12 giugno, fonti della stampa regionale hanno riferito che i sauditi avevano concesso a Israele il diritto di sorvolare il loro spazio aereo..." (Muriel Mirak Weissbach, L'lnsana guerra di Israele contro l'Iran deve essere evitata., Global Research, 31 luglio 2010)

Nella dottrina militare  post 9/11, questo massiccio dispiegamento di armamenti militari è stato definito come parte della cosiddetta "Guerra globale al terrorismo", per colpire le organizzazioni terroristiche "non statali" compresa al Qaeda ed i cosiddetti "stati sostenitori del terrorismo". compreso l'Iran, Siria, Libano, Sudan.

La creazione di nuove basi militari, la costituzione di scorte di avanzati sistemi di armi, comprese le armi nucleari tattiche, ecc., sono state implementate come parte della dottrina militare difensiva preventiva sotto l'ombrello della "guerra globale al terrorismo".

Guerra e  crisi economica

Più ampie implicazioni di un attacco di Israele-U.S.A.-NATO all'Iran sono di vasta portata. La guerra e la crisi economica sono intimamente legate. L'economia di guerra è finanziata da Wall Street, che si attesta come creditore dell'amministrazione statunitense. I produttori di armi statunitensi sono i destinatari dei contratti multimiliardari del Dipartimento della difesa USA per l'approvvigionamento di sistemi avanzati di armi. A sua volta, "la battaglia per il petrolio" in Medio Oriente e Asia centrale serve direttamente gli interessi dei giganti del petrolio anglo-americani.

Gli Stati Uniti ed i suoi alleati stanno "battendo i tamburi di guerra" al culmine di una depressione economica in tutto il mondo, per non parlare della più grave catastrofe ambientale  nella storia del mondo. In un amaro risvolto, uno dei principali attori (BP) sullo scacchiere geopolitico Medio Oriente Asia Centrale , precedentemente noto come Compagnia Petrolifera anglo-persiana, è responsabile del disastro ecologico nel Golfo del Messico.

Disinformazione dei Media

L'opinione pubblica, influenzata dalla montatura dei  Media  è tacitamente solidale, indifferente o ignorante dei probabili effetti di quella che viene accolta come un'operazione "punitiva" ad hoc nei confronti degli impianti nucleari dell'Iran, piuttosto che come una  guerra totale. I preparativi di guerra comprendono lo schieramento di armi nucleari prodotte da Stati Uniti e Israele. In questo contesto, le conseguenze devastanti di una guerra nucleare vengono banalizzate o semplicemente non menzionate.

La "crisi reale" che minaccia l'umanità, secondo i media e i governi, non è la guerra ma il riscaldamento globale. I media montano ad arte una crisi dove non c'è alcuna crisi: "un allarme globale"--la pandemia globale H1N1--ma nessuno sembra temere una guerra nucleare sponsorizzata dall'America.

La guerra contro l'Iran è presentata all'opinione pubblica come un problema tra gli altri. Essa non viene considerata una minaccia per la "Madre terra" come nel caso del riscaldamento globale. Non è una notizia da prima pagina. Il fatto che un attacco contro l'Iran potrebbe portare ad una escalation e scatenare potenzialmente una guerra"globale" non è un motivo di preoccupazione.

Il culto dell'uccisione e distruzione

La macchina di uccisione globale è sostenuta anche da un culto insito di morte e distruzione che pervade i films di Hollywood, per non parlare delle serie TV di guerra e criminalità  in prime time sulla rete televisiva. Questo culto di uccisione è approvato dalla CIA e dal Pentagono che supportano (finanziariamente)anche le produzioni di Hollywood come strumento di propaganda di guerra:

"L'ex Agente della CIA Bob Baer ci ha detto,"C'è una simbiosi tra la CIA e Hollywood" e ha rivelato che l'ex direttore della CIA George Tenet è attualmente,"ad  Hollywood,."a parlare  agli studios (Matthew Alford e Robbie Graham, Luci, Camera… Azione coperta: La politica oscura di Hollywood, globale di ricerca, 31 gennaio 2009).

La macchina di uccisione è schierata a livello globale, nell'ambito della struttura del comando unificato di combattimento. Essa viene regolarmente sostenuta dalle istituzioni di governo, dalle corporazioni dei media e dai mandarini ed intellettuali del Nuovo Ordine Mondiale da  think tanks  ed istituti di ricerca  e studi strategici  di Washington, come uno  strumento indiscusso di pace e di prosperità globale.

Una cultura di uccisione e violenza è diventata insita nella coscienza umana.

La guerra è ampiamente accettata come parte di un processo sociale: La Nazione deve essere "difesa" e protetta.

"Violenza legittimata" e uccisioni extragiudiziarie nei confronti di "terroristi" sono accolti dalle  democrazie occidentali, come strumenti necessari per la sicurezza nazionale.

Una "guerra umanitaria" viene appoggiata dalla cosiddetta comunità internazionale. Non viene condannata come un atto criminale. I suoi principali architetti sono ricompensati per il loro contributo alla pace nel mondo.

Riguardo all'Iran, ciò che si sta svolgendo è la pura e semplice legittimazione della guerra in nome di un'illusoria idea di sicurezza globale.

Un attacco aereo "Preventivo" contro l'Iran porterebbe all'escalation

Attualmente ci sono tre teatri di guerra separati in Medio Oriente Asia Centrale: Afghanistan-Pakistan, Iraq e Palestina.

Se l'ran dovesse essere oggetto di un attacco aereo "preventivo" da parte delle forze alleate, l'intera regione, dal Mediterraneo orientale alla  frontiera occidentale della Cina con l'Afghanistan e il Pakistan, si infiammerebbero, conducendoci potenzialmente in uno scenario da III guerra mondiale.

La guerra si estenderebbe anche a Libano e Siria.

È altamente improbabile che i bombardamenti, se dovessero essere attuati, sarebbero circoscritti agli impianti nucleari dell'Iran come sostenuto dalle dichiarazioni ufficiali U.S.-Europa-NATO. Ciò che è più probabile è un attacco aereo su infrastrutture militari e civili, sistemi di trasporto, fabbriche, edifici pubblici.



L'Iran, con un  dieci per cento stimato delle riserve mondiali di petrolio  e gas, si colloca al terzo posto dopo l'Arabia Saudita (25%) e l'Iraq (11%) per la dimensione delle sue riserve. In confronto, gli Stati Uniti possiedono meno del 2,8% delle riserve di petrolio a livello mondiale.

Le riserve di petrolio degli Stati Uniti sono stimate in meno di 20 miliardi di barili. La più vasta regione del Medio Oriente e Asia centrale ha riserve di petrolio che sono più di trenta volte quelle degli Stati Uniti, che rappresentano oltre il 60% della riserva totale del mondo. (Vedere Eric Waddell,
la battaglia per il petrolio, Global Research, dicembre 2004).

Di rilievo è la recente scoperta  in Iran delle seconde riserve di gas naturale più grandi conosciute a Soumar e Ouvéa stimate in  12,4 trilioni (milioni di milioni) di piedi cubici.
Colpire l'Iran significa non solo recuperare il controllo anglo-americano sull'economia di petrolio e gas iraniani, compresi i percorsi delle condutture, ma  anche contestare  la presenza e l'influenza della Cina e della Russia nella regione.


Il previsto attacco contro l'Iran fa parte di una coordinata road map militare globale. Fa parte della "lunga guerra" del Pentagono, una guerra senza frontiere guidata dal profitto, un progetto di dominazione mondiale, una sequenza di operazioni militari.

I pianificatori militari della NATO-U.S. hanno previsto vari scenari di escalation militare. Sono anche consapevoli delle implicazioni geopolitiche, vale a dire che la guerra potrebbe estendersi al di là della regione mediorientale dell'Asia centrale. Inoltre, sono stati analizzati gli impatti economici sui mercati petroliferi, ecc.

Mentre Iran, Siria e Libano sono gli obiettivi immediati, Cina, Russia, Corea del Nord, per non parlare di Venezuela e Cuba, sono anch'esse oggetto di minacce da parte degli Stati Uniti.

In gioco è la struttura di alleanze militari. I dispiegamenti militari di U.S.-NATO-Israele comprese le esercitazioni militari e le esercitazioni condotte sulla Russia e sulle immediate frontiere della Cina sono in rapporto diretto con la guerra proposta all'Iran. Queste minacce velate, compresa la loro durata, costituiscono un suggerimento evidente per le ex potenze dell'epoca della guerra fredda di non intervenire in alcun modo per  ostacolare un attacco contro l'Iran guidato dagli USA.

Guerra globale

L'obiettivo strategico di medio termine è colpire l'Iran  e neutralizzare gli alleati dell'Iran, attraverso una diplomazia di corvetta. L'obiettivo militare più a lungo termine è quello di colpire direttamente la Cina e la Russia.

Mentre l'Iran è l'obiettivo immediato, lo spiegamento militare non è in alcun modo limitato al Medio Oriente e all'Asia centrale. È stata formulata un'agenda militare globale.

Il dispiegamento di truppe della coalizione e sistemi avanzati di armi dagli Stati Uniti, dalla NATO e dai suoi partners avviene simultaneamente in tutte le principali regioni del mondo.

Le recenti azioni militari al largo della costa della Corea del Nord compreso lo svolgimento dei giochi di guerra USA sono parte di un progetto globale.

Dirette principalmente contro la Russia e la Cina, le esercitazioni militari di Stati Uniti, NATO e alleati, esercitazioni di guerra, distribuzioni di armi, ecc vengono condotte contemporaneamente nelle principali aree geopolitiche sensibili.

-La penisola coreana, il Mar del Giappone, lo stretto di Taiwan, la Cina meridionale per minacciare la Cina.

-La distribuzione di missili Patriot in Polonia, il centro di allarme precoce nella Repubblica ceca per minacciare la Russia.

-Dispiegamenti navali  in Bulgaria, Romania, sul Mar Nero, per minacciare la Russia.

-Dispiegamenti  di truppe USA e NATO in Georgia.

-Un formidabile dispiegamento navale nel Golfo Persico compresi sottomarini israeliani contro l'Iran.

Contemporaneamente nel Mediterraneo orientale, Mar Nero, Caraibi, America centrale e regione andina del Sudamerica sono aree  in corso di militarizzazione. In America latina e nei Caraibi, le minacce sono dirette contro Cuba e  Venezuela.

"Aiuto militare" USA


A sua volta, trasferimenti di armi su larga scala sono state intraprese sotto la bandiera degli  "aiuti militari"  statunitensi ai paesi selezionati, tra cui un affare di armi da 5 miliardi di dollari con l'India, che mira a costruire le capacità dell'India contro la Cina. (
Enorme vendita di armi USA-India per contenere la Cina, Global Times, 13 luglio 2010).

"[La] vendita di armi migliorerà i legami tra Washington e New Delhi e, intenzionalmente o non, avrà l'effetto di contenere l'influenza della Cina nella regione." citato da Rick Rozoff, Affrontare sia la Cina che la Russia: gli Stati Uniti  rischiano scontri militari con la Cina nel Mar Giallo, Global Research, 16 luglio 2010)

Gli Stati Uniti hanno accordi di cooperazione militare con un certo numero di paesi del sud-est asiatico, inclusi Singapore, Vietnam e Indonesia, che riguardano "aiuti militari", nonché la partecipazione a giochi di guerra guidati dagli USA in Oceania (luglio - agosto 2010). Questi accordi sono favorevoli  al dispiegamento di armi dirette contro la Repubblica popolare cinese. (Vedere Rick Rozoff, Affrontare sia la Cina che la Russia: gli Stati Uniti  rischiano scontri militari con la Cina nel Mar Giallo, Global Research, 16 luglio 2010).

Allo stesso modo e più direttamente in relazione all'attacco pianificato sull'Iran, gli Stati Uniti stanno armando gli Stati del Golfo (Bahrain, Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti) con missili intercettori a terra, Patriot ad avanzata funzionalità-3 e Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) come pure Missili  intercettori Standard-3 sul mare installati su navi da guerra di classe Aegis nel Golfo Persico. (Vedere Rick Rozoff, ruolo della NATO nell'accerchiamento militare dell' Iran, Global Research, 10 febbraio 2010).

L'ora per i militari di immagazzinare e distribuire

Ciò che è fondamentale per quanto riguarda i trasferimenti di armi statunitensi ai paesi partners e agli alleati sono i tempi effettivi di consegna e dispiegamento. Il lancio di un'operazione militare sponsorizzata dagli USA si verificherebbe  normalmente una volta che questi sistemi di armi sarebbero collocati, dispiegati in modo efficace con l'attuazione dell'addestramento del personale. (ad esempio, India).

Quello di cui ci stiamo occupando è un disegno  militare globale attentamente coordinato controllato dal Pentagono, che coinvolge le forze armate unite di più di quaranta paesi. Questo dispiegamento militare globale multinazionale è di gran lunga la più grande esibizione di sistemi avanzati di armi nella storia del mondo.

A loro volta, gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno stabilito nuove basi militari in diverse parti del mondo. "La superficie della terra è strutturata come un  vasto campo di battaglia". (Vedi Jules Dufour, la rete mondiale delle basi militari statunitensi, Global Research, 1 luglio 2007).

La struttura di comando unificato divisa in comandi combattenti geografici si basa su una strategia di militarizzazione a livello globale. "L'esercito degli Stati Uniti ha basi in 63 paesi. Nuovissime basi militari sono state costruite dopo l'11 settembre 2001, in sette paesi. In totale, ci sono 255,065 unità di personale militare statunitense distribuite nel mondo." (Vedere Jules Dufour, la rete mondiale delle basi militari statunitensi, Global Research, 1 luglio 2007

 



Fonte:
DefenseLINK-Unified Command Plan

Scenario III guerra mondiale

"Le Aree di Responsabilità dei Comandanti nel Mondo" (vedi la mappa qui sopra) definiscono il disegno militare globale del Pentagono, che è la conquista del mondo. Questo dispiegamento militare si sta verificando in parecchie regioni simultaneamente sotto il coordinamento dei comandi regionali USA, che comporta la costituzione di scorte di sistemi di armi made in USA da parte delle forze statunitensi e dei paesi partner, alcuni dei quali sono ex nemici, tra cui il Vietnam e il Giappone.

Il contesto attuale è caratterizzato da un incremento militare globale controllato da una superpotenza mondiale, che sta usando i suoi numerosi alleati per scatenare guerre regionali.
Al contrario, la seconda guerra mondiale fu un'associazione di teatri di guerra regionali separati. Date le tecnologie di comunicazione e sistemi di armi degli anni quaranta, non vi era alcun coordinamento strategico in "tempo reale" durante azioni militari tra grandi regioni geografiche

La Guerra Globale si basa sull'impiego coordinato di una sola potenza militare dominante, che supervisiona le azioni dei suoi alleati e partners.

Ad eccezione di Hiroshima e Nagasaki, la seconda guerra mondiale è stata caratterizzata dall'uso di armi convenzionali. La pianificazione di una guerra globale si basa sulla militarizzazione dello spazio. Se fosse avviata una guerra diretta contro l'iran, non verrebbero utilizzate solo armi nucleari, ma  sarebbe utilizzata anche  l'intera gamma di nuovi sistemi di armi avanzate, tra cui armi elettrometriche e tecniche di modificazione dell'ambiente (ENMOD).

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

Il Consiglio di sicurezza ha adottato all'inizio di giugno una quarta serie di sanzioni contro la Repubblica islamica dell'Iran, che comprendeva un embargo espanso come pure ampi e "più severi controlli finanziari". Per un'amara ironia, questa risoluzione è passata durante i giorni  in cui il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha rifiutato apertamente  di adottare una mozione di condanna di Israele per l'attacco in acque internazionali contro la Freedom Flotilla diretta verso Gaza.

Cina e Russia, per le pressioni da parte degli USA, hanno approvato il regime delle sanzioni UNSCR, a loro discapito. La loro  decisione all'interno del Consiglio di sicurezza contribuisce ad indebolire la loro stessa alleanza militare, l'organizzazione di cooperazione di Shanghai (SCO), in cui l'Iran ha lo status di osservatore. La risoluzione del Consiglio di sicurezza blocca le rispettive cooperazioni militari di Cina e Russia e gli accordi bilaterali di scambi con l'Iran. Ha gravi ripercussioni sul sistema di difesa aerea dell'Iran che dipende in parte dalla tecnologia e dall'esperienza russa.

La risoluzione del Consiglio di sicurezza concede de facto "luce verde" a scatenare una guerra preventiva contro l'Iran.

L'Inquisizione americana: Costruire un consenso politico per la guerra

In coro, i media occidentali hanno bollato l'Iran come una minaccia alla sicurezza globale in vista del suo programma di presunte armi nucleari (inesistente). Riecheggiando dichiarazioni ufficiali, i media ora chiedono l'attuazione di bombardamenti punitivi nei confronti dell'Iran in modo da salvaguardare la sicurezza di Israele.

I media occidentali stanno battendo i tamburi di guerra. Lo scopo è quello di instillare tacitamente, attraverso reiterati rapporti dei media, nausea, all'interno dell'inconscio popolare, la nozione che la minaccia iraniana è reale e che la Repubblica islamica dovrebbe essere "conquistata".

Un consenso alla costruzione del processo per fare la guerra è simile all'Inquisizione spagnola. Esso richiede ed esige l'accettazione dell'idea che la guerra è un impegno umanitario.

Noto e documentato, la vera minaccia alla sicurezza globale proviene dall'Alleanza U.S.-NATO-Israele, eppure la realtà in un ambiente inquisitorio viene capovolta: i guerrafondai sono impegnati per la pace, le vittime della guerra sono presentate come i protagonisti della guerra. Considerando che nel 2006, quasi due terzi degli americani erano contrari ad un'azione militare contro l'Iran, un recente sondaggio Ernst-Reuter-Zogby del febbraio 2010 suggerisce che il 56% degli americani è favorevole ad  un'azione militare USA-Europa-NATO contro l'Iran.

Un consenso politico che si basa su una totale menzogna non può, tuttavia, basarsi unicamente sulla posizione ufficiale di coloro che sono la fonte della menzogna.

Il movimento anti-guerra negli Stati Uniti, che in parte è stato infiltrato e cooptato, ha assunto una posizione debole riguardo all'Iran. Il movimento anti-guerra è diviso. Ha posto l'accento  sulle guerre che si sono già verificate (Afghanistan, Iraq) piuttosto che opporsi con forza alle guerre che sono in preparazione e che sono attualmente sul tavolo da disegno del Pentagono. Dopo l'inaugurazione dell'amministrazione Obama, il movimento anti-guerra ha perso molto del suo slancio.

Inoltre, coloro che si oppongono attivamente alle guerre in Afghanistan e in Iraq, non necessariamente si oppongono ai "bombardamenti punitivi" diretti contro l'Iran, né considerano questi bombardamenti come un atto di guerra, che potenzialmente potrebbe essere il preludio alla III guerra mondiale.

Il peso della protesta anti-guerra in relazione all'Iran è stato minimo rispetto alle dimostrazioni di massa che hanno preceduto il bombardamento del 2003 e l'invasione dell'Iraq.

La vera minaccia alla sicurezza globale proviene dall'Alleanza U.S.-NATO-Israele.

L'operazione Iran non viene contrastata  nell'arena diplomatica dalla Cina e dalla Russia; ha il sostegno dei governi del fronte degli Stati arabi che sono integrati nel dialogo mediterraneo sponsorizzato dalla NATO. Ha anche il tacito sostegno dell'opinione pubblica occidentale.

Ci rivolgiamo alle persone su  tutta la terra, in America, Europa, Israele, Turchia e in tutto il mondo perchè si ribellino contro questo progetto militare, contro i loro governi che sono a favore di un'azione militare contro l'Iran, contro i mass media, che servono a camuffare le conseguenze devastanti di una guerra contro l'Iran.

L'agenda militare supporta un profitto guidato da un distruttivo sistema economico globale che impoverisce ampi settori della popolazione mondiale.

Questa guerra è pura follia.

La Terza Guerra Mondiale è un terminale. Albert Einstein aveva capito i pericoli della guerra nucleare e dell'estinzione della vita sulla terra, che è già iniziata con la contaminazione radioattiva derivante dall'uranio impoverito. "Non so con quali armi sarà combattuta la III guerra mondiale, ma la IV guerra mondiale sarà combattuta con clave e pietre."

I media, gli intellettuali, gli scienziati e i politici, in coro, offuscano la verità indicibile, vale a dire che la guerra fatta usando testate nucleari distrugge l'umanità, e che questo complesso processo di graduale distruzione è già cominciato.

Quando la menzogna diventa  verità non c'è più modo di tornare indietro.

Quando la guerra viene accolta come un impegno umanitario, la giustizia e l'intero sistema giuridico internazionale sono stravolti : il pacifismo e il movimento anti-guerra vengono criminalizzati. Essere contro la guerra diventa un atto criminale.

La menzogna deve essere svelata per quello che è e per quello che fa.

Sanziona l'abbattimento indiscriminato di uomini, donne e bambini.

Distrugge le famiglie e le persone. Distrugge l'impegno delle persone verso gli altri esseri umani.

Impedisce alle persone di esprimere la loro solidarietà per coloro che soffrono.

Sostiene la guerra e lo stato di polizia come l'unica linea di approccio.

Essa distrugge sia il nazionalismo che l'internazionalismo.

Rompere la menzogna significa rompere un progetto criminale di distruzione globale, in cui la ricerca del profitto è la forza prevalente.

Questo profitto guidato dall'agenda militare distrugge i valori umani e trasforma le persone in zombie inconscienti.

Dobbiamo invertire la marea.

Sfidare  i criminali di guerra in alte cariche e i potenti gruppi di pressione corporativi che li supportano

Rompere l'Inquisizione americana.

Minare la crociata militare U.S.-NATO-Israele.

Chiudere le fabbriche di armi e basi militari.

Portare a casa le truppe.

I membri delle forze armate dovrebbero disobbedire agli ordini e rifiutarsi di partecipare ad una guerra criminale.


La Parte II di questo saggio sarà pubblicata prossimamente.

Preparazione per la terza guerra mondiale. Natura e storia dell'operazione militare programmata contro l'Iran
Include l'analisi del ruolo di Israele

Michel Chossudovsky è un premiato autore, professore di economia (Emerito) presso l'Università di Ottawa e direttore del centro per la ricerca sulla globalizzazione (CRG), Montreal. Egli è l'autore di "La globalizzazione della povertà e il nuovo ordine mondiale" (2003) e "Guerra al terrorismo dell'America" (2005). È anche un collaboratore dell'enciclopedia Britannica. I suoi scritti sono stati pubblicati in più di venti lingue. può essere raggiunto a globalresearch.ca sito Web

Fonte: Global Research
Traduzione di: Dakota Jones

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LA GUERRA ECONOMICA TRA USA E IRAN

1/14/2012

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_NEW YORK – Ecco qui un corso accelerato su come mandare a picco l’economia globale. Un emendamento al National Defense Authorization Act firmato dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama nell’ultimo giorno del 2011 – quando nessuno prestava attenzione – impone sanzioni a chiunque (stati o aziende private) acquisti petrolio da Teheran attraverso la banca centrale iraniana. Pena l’esclusione, a partire dall’estate prossima, da ogni rapporto commerciale con gli Stati Uniti.

L’emendamento – a tutti gli effetti una dichiarazione di guerra economica – è un regalino della Commissione per gli Affari Israelo-statunitensi (AIPAC) su commissione del governo israeliano e del suo primo ministro Benjamin “Bibi” Netanyahu.

Si è cercato in mille salse di farlo passare come il “piano B” dell’amministrazione Obama: l’alternativa? Lasciare i guerrafondai israeliani liberi di condurre un attacco unilaterale contro l’Iran e i suoi presunti programmi nucleari.

La verità è che la strategia israeliana era, se possibile, ancor più folle: impedire a qualunque Paese – a eccezione di Cina e India, forse – di acquistare il petrolio iraniano. Per di più, i sionisti americani hanno cercato di convincere tutti che ciò non avrebbe dato luogo a impennate sfrenate dei prezzi nei listini.

Intanto anche i governi dell’Unione Europea, con la loro impareggiabile capacità di tirarsi la zappa sui piedi, si sono messi a discutere se comprare o no il petrolio di Teheran. Il dubbio esistenziale è se smettere da subito o aspettare ancora qualche mese. Il risultato inevitabile, come la morte e le tasse – poteva essere altrimenti? – è stata l’ennesima impennata dei prezzi. Il greggio si aggira attorno ai 114 dollari al barile, e non accenna a diminuire.

Il mio regno per un barile

L’Iran è il secondo maggior produttore dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) con qualcosa come 2,5 milioni di barili di export al giorno. Di questi, circa 450mila finiscono in Europa, il secondo mercato dell’Iran dopo la Cina.

L’anonimo burocrate di turno, il commissario UE per l’energia, Gunther Ottinger, ha vagheggiato che l’Europa potrebbe compensare con il petrolio dell’Arabia Saudita la perdita di forniture iraniane.

Ma qualsiasi analista che si rispetti sa che l’Arabia Saudita non possiede sufficienti riserve extra. Inoltre, dettaglio cruciale, i sauditi hanno tremendamente bisogno di far fruttare il loro prezioso petrolio. Dopotutto, il regime controrivoluzionario di Riyad da qualche parte dovrà prendere i soldi per tenere i suoi sudditi lontani dalle tentazioni di una primavera araba.

Si aggiunga che Teheran minaccia di bloccare lo Stretto di Hormuz, impedendo così a un sesto del petrolio mondiale e al 70% dell’export del’OPEC di raggiungere i mercati. Niente di strano se è già iniziata la corsa dei commercianti di petrolio per mettere in salvo quanto più greggio possibile.

Scordatevi, d’ora in avanti, prezzi accessibili da 50 o anche 75 dollari al barile. I listini raggiungeranno i 120, magari 150 al barile entro la prossima estate, proprio come all’apice della crisi del 2008. L’OPEC, fra l’altro, sta pompando petrolio in uantità mai toccate dalla fine di quell’anno.

Così, quello che è nato come un ordigno improvvisato di fattura israeliana si è trasformato in un bombardamento economico a tappeto, che colpirà intere sezioni dell’economia globale.

Non c’è da stupirsi che il presidente della commissione per la sicurezza nazionale e le politiche estere del parlamento iraniano, Ala’eddin Broujerdi, abbia definito queste sanzioni un “errore strategico” dell’Occidente.

Tradotto: da adesso, il gioco dell’anno 2012 si chiama profonda recessione globale.

Obama lancia il dado

All’inizio Washington ha lasciato trapelare che le sanzioni alla banca centrale iraniana “non erano sul tavolo“. Dopotutto, l’amministrazione Obama sapeva benissimo che si sarebbero tradotte in un’impennata nel prezzo del petrolio e in un biglietto di sola andata per un’ulteriore recessione. Il regime iraniano, del resto, non farebbe che guadagnare di più dalle esportazioni di greggio.

Eppure il combo Bibi-AIPAC non si è fatto problemi a forzare l’emendamento presso i templi del sionismo americano, il Senato e il Congresso degli Stati Uniti, nonostante il Segretario del Tesoro Tim Geithner fosse espressamente contrario.

L’emendamento appena approvato potrebbe non rappresentare le “sanzioni paralizzanti” che il governo israeliano reclama a gran voce. Teheran sentirà la stretta, ma non al punto da non poterla sopportare. Solo quegli irresponsabili del Congresso,– invisi alla stragrande maggioranza degli elettori secondo tutti i sondaggi, potevano pensare di escludere dal mercato 2,5 milioni di barili di greggio al giorno senza conseguenze drastiche per l’economia globale.

L’Asia avrà sempre più bisogno di petrolio. Continuerà a comprarlo dall’Iran. E i prezzi del greggio continueranno a levitare nella stratosfera.

Perché allora Obama ha firmato? Per la sua amministrazione ora è tutta una questione di calcolo elettorale. Quei pazzoidi senza speranze del circo presidenziale repubblicano – con l’ammirevole eccezione di Ron Paul – vanno in giro a vendere la guerra all’Iran come la prima cosa che faranno una volta eletti, e fasce sostanziose dell’elettorato americano sono abbastanza sprovvedute da comprare le loro promesse.

Nessuno che faccia due più due riesce a capire che, al di sopra il tetto dei 120 dollari al barile, qualsiasi possibilità di ripresa per l’economia americana e europea dovrà per forza essere scartata dal mazzo.

Fuori le palle

A eccezione di quel consorzio autolesionista e ormai moribondo che è la NATO, tutti, ma proprio tutti, bypasseranno il proclama israeliano-statunitense di guerra all’Iran:

- la Russia ha già detto che lo eluderà;

- l’India sta comprando petrolio iraniano attraverso la Halk Bank, in Turchia;

- l’Iran ha avviato trattative per incrementare le vendite alla Cina, di cui è il secondo maggior fornitore dopo l’Arabia Saudita. La Cina paga in euro, e presto potrebbe passare allo yuan. Per marzo dell’anno prossimo sarà siglato l’ accordo sui nuovi prezzi;

- il Venezuela gestisce una banca bi-nazionale assieme all’Iran dal 2009: è così che Teheran raccoglie i pagamenti in America Latina;

- anche gli alleati tradizionali degli Stati Uniti si chiamano fuori. La Turchia, che importa dall’Iran circa il 30% del proprio fabbisogno petrolifero, cercherà di ottenere una deroga alle sanzioni per il suo importatore, la Turpas;

- anche la Corea del Sud è in cerca di un’esonero per poter acquistare dall’Iran nel 2012 200.000 barili al giorno, il 10% delle importazioni.

Cina, India e Corea del Sud intrattengono complessi accordi bilaterali con l’Iran (quello con la Cina vale già 30 miliardi l’anno, e verrà incrementato). Nessuno di questi accordi cadrà perché l’asse Washington-Tel Aviv ha deciso così. C’è da aspettarsi piuttosto una fioritura di nuove banche private, nei paesi in via di sviluppo, per la compravendita del petrolio iraniano.

Washington non avrà le palle per imporre sanzioni alle banche cinesi quando queste si metteranno a trattare con l’Iran.

Bisogna semmai ammirare le palle di Teheran. Nonostante la campagna incessante di uccisioni e rapimenti di scienziati iraniani, le incursioni nella provincia del Sistan-Belucistan, i sabotaggi israeliani alle infrastrutture per mezzo di virus e altro, le infrazioni territoriali compiute dai droni statunitensi, il terrorismo mediatico e le minacce non-stop da parte di Israele e dei Repubblicani, 60 miliardi di armi americane vendute all’Arabia Saudita, nonostante tutto questo, l’Iran non vacilla.

Teheran ha appena testato, con successo, i suoi missili cruise, e lo ha fatto proprio nello stretto di Hormuz. Una reazione alle raffiche incessanti dell’Occidente che è stata subito stigmatizzata come un “atto di provocazione“.

Venerdì scorso i redattori del New York Times dal primo all’ultimo hanno sposato la politica aggressiva del Pentagono e invocato “la massima pressione economica” nei confronti dell’Iran.

La verità è che a soffrirne sarà l’iraniano medio, come anche l’europeo medio, stremato dalla crisi e indebitato fino al collo. Ne soffrirà l’economia americana. E ogni volta che l’Occidente darà in escandescenze, Teheran si riserverà il diritto di mandare in orbita i prezzi del petrolio.

Il regime iraniano continuerà a vendere il suo greggio, ad arricchire il suo uranio e, soprattutto, non cadrà. Come un missile hellfire piombato su una festa di matrimonio pashtun, queste sanzioni mancheranno l’obbiettivo. E causeranno un bel po’ di danni collaterali. In Occidente.

Fonte: The US-Iran economic war
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DAVIDE ILLARIETTI

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=9679

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La Libia sotto il tallone della NATO

10/24/2011

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Guarda anche: QUELLO CHE IN TV NON TI DICONO SULLA LIBIA
Le immagini della macellazione di Muammar Gheddafi sono il miglior commento sull’operazione militare dell’Alleanza atlantica in Libia. Alla ferocia dei macellai locali si somma l’immagine disgustosa di una classe dominante internazionale pronta a massacrare senza battere ciglio chi sino a ieri accoglieva con salamelecchi, trattati di amicizia, affari e baciamano. In queste ore gli analisti delle grandi testate giornalistiche e TV sono impegnati a neutralizzare anche storicamente la figura del leader libico, immergendo in un fiume di fango tutto ciò che è stato fatto in quel paese, nel bene e nel male, dalla liberazione dal giogo colonialista nel 1968 sino a pochi mesi fa.

Non ci siamo mai erti a difesa dell’indifendibile, date le vergognose scelte fatte dal governo libico nell’ultimo decennio. Il giudizio sulla leadership libica non ci ha fatto però perdere indipendenza di giudizio sullo scenario nel quale maturavano le condizioni della nuova aggressione.

Molti– anche nel movimento pacifista– sono apparsi come irretiti e prigionieri di una narrazione scritta dai vincitori di oggi, che ha ridotto ai minimi termini il numero di coloro che hanno scelto di battersi contro l’aggressione alla Libia.

Una scelta che rivendichiamo, che continueremo a portare avanti se in quel paese riprenderà una lotta di liberazione nazionale contro il nuovo colonialismo euro – statunitense.

Niente di quello che è successo in Libia in questi mesi, sarebbe stato possibile senza le decine di migliaia di bombe (dalle 40 alle 50mila) sganciate dagli aerei dell’Alleanza atlantica in oltre 10mila missioni di attacco sulla testa di quei libici che avrebbe dovuto “difendere”. Nessuna città sarebbe stata “liberata” senza il supporto a terra di migliaia di soldati e mercenari italiani, francesi, inglesi, impegnati sia nelle retrovie, sia sul fronte, a sostenere una banda di tagliagole denominati “ribelli”, “rivoluzionari” dalla stampa embedded. Le uniche strutture militari di una qualche consistenza sono quelle dei fondamentalisti islamici addestratisi in Iraq e Afghanistan, ora insediati a Tripoli, Sirte, Bani Walid e altre città devastate dai combattimenti.

Se le immagini che i mass media occidentali ci propinano in questi giorni hanno un qualche fondamento, con le migliaia di persone che festeggiano il bagno di sangue impugnando insieme alle bandiere dell’ex re senussita quelle inglesi, francesi, statunitensi e italiane, allora saremmo di fronte a diverse leadership locali sostenute da una base di massa reazionaria, lieta di tornare sotto la tutela dei colonialisti di ieri. Non sarebbe la prima volta nella storia.

Dubitiamo fortemente di tutto ciò che ci propina la macchina da guerra mediatica al servizio della NATO, per cui ci riserviamo di esprimerci in merito, in attesa degli sviluppi, che promettono altro sangue e guerra.

A ventiquattro ore dal massacro di Gheddafi il Presidente degli Stati Uniti comunica al mondo il ritiro totale delle truppe dall’Iraq, mettendo la parola fine a una guerra persa.

La situazione in Afghanistan, a oltre dieci anni dall’inizio delle ostilità, evidenzia una situazione di stallo strategico sul piano militare. Per la potentissima alleanza impegnata a occupare quel paese ciò significa un’ulteriore, cocente, sconfitta.

La Libia del futuro promettere di essere una nuova polveriera, a poche miglia marine dalle coste del Bel Paese. La vittoria di oggi potrebbe riservare nuove delusioni per gli apprendisti stregoni della NATO.

Nonostante tutto questo i paesi occidentali, forti delle loro alleanze militari, continuano nella loro opera di “democratizzazione” del mondo, attraverso le loro “operazioni di pace” lanciate per “proteggere” i civili.

I mass media nostrani ci dicono che i popoli della Siria, del Libano, dell’Iran attendono trepidanti la prossima liberazione.

Le fucine dei filosofi, degli strateghi militari e di Finmeccanica sono già al lavoro, onde abbreviare i tempi di attesa per la prossima missione.

La Rete nazionale Disarmiamoli!

www.disarmiamoli.org info@disarmiamoli.org

http://www.lsmetropolis.org/2011/10/la-libia-sotto-il-tallone-della-nato/


Tratto da: La Libia sotto il tallone della NATO | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/10/24/la-libia-sotto-il-tallone-della-nato/#ixzz1bhNyH600
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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