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Salute: Bayer, risarcimento di 142 milioni di dollari per chi ha assunto l’anticoncezionale Yasmin

9/7/2012

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Segnalato da  Alfredo Moretta

Salute: Bayer, risarcimento di 142 milioni di dollari per chi ha assunto l’anticoncezionale Yasmin

La Fda ordina di potenziare gli avvisi sui rischi di embolia. 142 milioni di dollari per risarcire 11.900 cause intentate contro la pillola e 50 morti solo in Usa.

«Sapete che la maggior parte delle donne che ha abbandonato Yasmin e Yasminelle lo ha fatto per eccesso di effetti collaterali?». È solo una delle tante testimonianze presenti sul forum ladyfertility.forumattivo.com. Parlano di stati d’ansia, gonfiori, nausee e capogiri cominciati dopo aver assunto la pillola contraccettiva Yasmin. Si racconta poi di medici che la prescrivono quasi fosse priva di effetti collaterali: «La mia ginecologa mi ha dato quasi della matta quando le ho detto che l’ansia mi era aumentata in modo sproporzionato con annessi attacchi di panico, purtroppo ancora oggi ne pago le conseguenze», scrive con uno pseudonimo Elke. «Il mio ginecologo voleva darmi la Yasmin ma l’ho rifiutata, spiegandogli i miei motivi. Mi disse che, se davvero era così pericolosa, i medici avrebbero dovuto saperlo», spiega un’altra utente. Ma c’è di più. Sul sito in lingua inglese createforum.com, il portale internazionale che raccoglie testimonianze di donne che hanno utilizzato il contraccettivo Yasmin, si legge anche di casi di trombosi. E della morte, solo in America, di 50 donne attribuita all’assunzione della pillola per cui la sua casa farmaceutica, la Bayer, è stata denunciata.

Proprio a giugno, infatti, la casa farmaceutica di origine tedesca ha comunicato di aver speso 142 milioni di dollari per le cause intentate contro la pillola, di cui circa la metà riguardano trombosi o embolie polmonari. In totale sono 11.900 le cause legali contro la Yasmin affrontate dalla Bayer solo negli Stati Uniti. In America, infatti, la pillola di nuova generazione è il quarto contraccettivo orale più venduto, che, secondo i dati del Ims Health, nel 2010 ha generato un mercato di 1,58 miliardi di dollari. La Bayer ha comunicato di aver patteggiato per ragioni di immagine ed economiche e di non aver ammesso alcun misfatto. Anche se, dopo che la pillola era stata presentata come la più sicura, leggera e con meno effetti collaterali di quelle delle generazioni precedenti, la Food and Drug Administration, esaminate più di 835 mila donne che utilizzano il drospirenone contenuto nella Yasmin e in altri contraccettivi, ha ordinato di potenziare gli avvisi di rischio di embolia.

«Il fenomeno delle trombosi è un effetto collaterale noto delle pillole anticoncezionali. Esso può poi complicarsi in embolie polmonari o in trombosi cerebrali», spiega a tempi.it il dottor Renzo Puccetti, membro dell’unità di ricerca della European Medical Association. «Questi effetti sono dovuti all’ipercoagulabilità del sangue generata dalla pillola. In teoria questo rischio dovrebbe essere minore nelle pillole di seconda generazione che contengono il Levonorgestrel. Meno sicuri si sono poi rivelati gli anticoncezionali di terza generazione. Ma ora sappiamo che è lo stesso anche per quelli di quarta come la Yasmin, che contengono appunto il drospirenone, che inizialmente sembravano essere i più innocui». E invece sempre più donne lamentano effetti collaterali a volte anche molto pesanti. «Esistono diversi studi. Alcuni contrastanti. Ad esempio, per quanto riguarda gli effetti sulla libido, alcuni parlano di calo del desiderio, mentre altri non lo riscontrano. È un fatto, però, che molte donne che assumono la pillola parlano di gonfiori e di cambi d’umore. Di questo non si può che prendere atto. Non solo, uno studio americano con una casistica davvero ampia dimostra che dopo 18 mesi di assunzione della Yasmin, così come di altre pillole, solo il 30 per cento delle donne torna dal medico per farsela prescrivere nuovamente».

Questi fallimenti non sono però privi di conseguenze. Oltre a generare malessere sfociano spesso in gravidanze indesiderate. A confermarlo sono i dati francesi. Puccetti spiega che «spesso le donne dopo il fallimento di un contraccettivo per varie ragioni passano ad usarne un altro. È soprattutto in questa fase che rimangono incinte senza volerlo. In Francia, infatti, su 100 donne che non vogliono rimanere incinte solo il 5 per cento non usa la contraccezione, il restante 95 usa in maggioranza la pillola o la spirale. Nonostante questo, gli aborti sono 210 mila all’anno. Mi domando come sia possibile, se i contraccettivi sono davvero così efficaci». Il problema fondamentale quindi è di tipo informativo. «Il messaggio che è passato anche nella classe medica è che la Yasmin fosse una pillola leggera e che la minore ritenzione idrica che essa assicurava fosse sinonimo di maggiore tollerabilità e sicurezza. La Yasmin, così, è apparsa come la pillola per le giovanissime. Per questo credo che sia stata prescritta dai medici in maniera molto ampia». Eppure ci sarebbe stato un modo di evitare le trombosi. Che però confligge con il mercato della cosiddetta salute riproduttiva. «In effetti – fa notare Puccetti – gli screening per verificare, ad esempio, la predisposizione alla trombosi, vanno contro le esigenze economiche e i motivi di accessibilità semplice per cui la pillola viene commercializzata. Perciò le linee guida non li consigliano come indagini di primo livello».

Qui sta la contraddizione tra la prescrizione di farmaci per curare e di prodotti che alterano le funzioni naturali del corpo: «da quando l’Oms ha dato un concetto di salute distorto, definendola come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non come la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità, si è arrivati a concepire qualsiasi desiderio inevaso come una minaccia alla salute. Così quel desiderio diventa un diritto. Da qui l’assurdo per cui in questo ambito le donne spesso non dicono al medico il loro problema attendendo da lui la risposta, ma pretendono che lui si faccia esecutore, attuando la risposta da loro stesse individuata: ad esempio arrivano che hanno già deciso di prendere la pillola e il medico la deve prescrivere. Credono, poi, sbagliandosi, che attraverso la chimica sia possibile impedire che le proprie azioni abbiano delle conseguenze, soprattutto se indesiderate come i figli. E sembra non importi se non sono malattie, ma esseri umani».

Preso da:  http://www.leggilo.net/66303/salute-bayer-risarcimento-di-142-milioni-di-dollari-per-chi-ha-assunto-lanticoncezionale-yasmin.html
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Lo sapevate che nell’anno 1931 uno scienziato ricevette il Premio Nobel per la scoperta della causa primaria del Cancro?

9/5/2012

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Segnalato da Claudia Cecere Squily 

Questo scienziato si chiamava 
Otto Heinrich Warburg (1883 – 1970).


Gli fu dato il Nobel per la sua tesi: “la causa primaria e la prevenzione del cancro”.

Secondo questo scienziato, il cancro è la conseguenza di un’alimentazione antifisiologica e uno stile di vita antifisiologico.. Perché? … perché un’alimentazione antifisiologica (dieta basata su alimenti acidificanti accompagnata da una vita sedentaria), crea nel nostro organismo acidosi.

L’acidosi, a sua volta espelle l’ossigeno dalle cellule..

Una sua affermazione: “La mancanza di ossigeno è l’acidosi sono le due facce della stessa medaglia, quando ne avete uno non può mancare l’altro”.

Le sostanze acide rifiutano l’ossigeno; in cambio, le sostanze alcaline attraggono l’ossigeno…

“Privare una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore può convertirsi in cancerogena”, secondo Warburg. “Tutte le cellule cancerogene possono vivere senza ossigeno, una regola senza eccezione”, e aggiunge: “I tessuti cancerogeni sono tessuti acidi, mentre quelli sani sono alcalini.”

Nella sua opera, “Il metabolismo dei tumori”, Warburg dimostrò che tutte le forme di cancro si caratterizzano per due condizioni basiche: l’acidosi e l’ipossia (condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno nell’intero organismo), ha scoperto anche, che le cellule cancerogene sono anaerobiche (non hanno bisogno d’ossigeno) e “non possono” sopravvivere in presenza di alti livelli di ossigeno.

In cambio, sopravvivono grazie al glucosio (è un monosaccaride aldeidico; è il composto organico più diffuso in natura, sia libero sia sotto forma di polimeri), sempre e quando nel suo intorno non c’è traccia di ossigeno.

Pertanto, il cancro non sarebbe altro che un meccanismo di difesa, avviene una trasformazione di certe cellule per continuare a farle vivere in un organismo carente di ossigeno e circondato da acido.

Riassumendo: Cellule sane vivono in un ambiente alcalino, e ossigenato, il quale permette il suo normale funzionamento. Invece le cellule cancerogene, vivono in un ambiente estremamente acido e carente di ossigeno. Prima di procedere: Una volta terminato il processo di digestione, gli alimenti secondo la qualità di proteine, idrato di carbonio, grassi, minerali e vitamine che forniscono, generano una condizione di acidità o alcalinità al corpo.

Il risultato acidificante o alcalinizzante si misura attraverso una scala chiamata PH, i quali valori variano da 0 a 14, dove il PH 7 è un PH neutro.

E’ importante sapere come influenzano la salute gli alimenti, per far sì che le cellule funzionino in maniera corretta e adeguata il loro PH dovrebbe essere leggermente alcalino.

In una persona sana il PH del sangue ha dei valori che vanno da 7,40 e 7,45. Da tenere in conto che se il PH sanguigno, scende dalla soglia del valore 7, entriamo in uno stato di coma prossimo alla morte. Quindi sarebbe opportuno per noi, controllare la nostra alimentazione o perlomeno conoscere gli alimenti “peggiori” (quelli che acidificano il nostro corpo).

Ebbene sapere che, lo zucchero raffinato e tutti i suoi prodotti fanno parte di questi alimenti. E’ il peggiore di tutti perché non contiene né proteine, né grassi, né minerali, né vitamine, solo idrati di carbonio raffinato che stressano il pancreas.

Il suo PH è di 2,1, quindi altamente acidificante, la carne (tutte), il latte di mucca e tutti i suoi derivati, sale raffinato, farina raffinata e tutti i suoi derivati (patate, patatine, etc.), i prodotti delle panetterie o forni (la maggioranza contiene grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti),caffeina, alcool, tabacco, medicine e qualsiasi alimento cucinato (la cottura elimina l’ossigeno e lo trasforma in acido) incluse le verdure cotte. Tutti gli alimenti che contengono conservanti, coloranti, aromatizzanti, stabilizzanti, etc..

Apro una parentesi prima di proseguire, essendo un po’ scettico su tutti questi alimenti che normalmente utilizziamo quasi quotidianamente, ho eseguito una piccolissima ricerca su internet, sul latte che è quello che mi preoccupava di più, visto che mai nessuno ci ha informati che il latte di mucca può danneggiare l’organismo. Ho trovato un sito, ma penso che le fonti con una piccola ricerca siano parecchie, che descriveva il latte in questa maniera:

Il latte possiede una lieve acidità naturale dovuta ai fosfati, citrati, CO2 e proteine; ma, a partire dal momento della mungitura, l’acidità aumenta in quanto il lattosio del latte si trasforma parzialmente in acido lattico. Tale trasformazione è tanto più rapida quanto più il latte è sporco o mantenuto a temperatura favorevole allo sviluppo batterico. Date le gravi conseguenze che l’acido lattico ha sulla conservatività del latte e sulle lavorazioni casearie, l’accertamento dell’acidità riveste grande importanza. La determinazione dell’acidità del latte si basa sulla neutralizzazione con sostanze alcaline (NaOH N/4), mediante titolazione, usando come indicatore la fenolftaleina oppure, metodo da noi seguito in laboratorio, seguendo le variazioni di pH indicate dal nostro pH metro e stabilendo il punto di equivalenza a pH 8,3 (corrispondente al limite inferiore dell’intervallo di viraggio della fenolftaleina) fonte – link http://www.liceotedone.it/nav/scienza_vivere_quotidiano/latte/acidita_%20latte.htm

Segue….

 

In fine: tutti i cibi confezionati.

Il sangue si autoregola costantemente per non cadere in acidosi metabolica, in questo modo garantisce il buon funzionamento cellulare, ottimizzando il metabolismo. L’organismo dovrebbe trattenere dagli alimenti solo le basi (minerali) per neutralizzare l’acidosi dal sangue e dal metabolismo, però tutti gli alimenti citati sopra, contengono molto poco di quello che realmente necessita l’organismo, e al contrario demineralizzano l’organismo (soprattutto i prodotti raffinati).

C’è poi da considerare, che nello stile di vita moderna, questi alimenti, si consumano più o meno 5 volte al giorno per 365 giorni all’anno!! Curiosamente tutti questi alimenti nominati sono “Antifisiologici”.

Il nostro organismo non è disegnato per digerire tutta questa porcheria!

Per alimenti alcalinizzanti, si intendono, quelli che ci fanno bene, ad esempio la verdura cruda (alcune sono acide però dentro l’organismo hanno una reazione alcalinizzante, altre sono lievemente acidificanti però consentono di trarne le basi per il suo corretto equilibrio) è che portano ossigeno a differenza di quelle cotte.

La frutta è uguale alla verdura, nel senso che, (a parte il limone che contiene un valore di PH approssimativamente di 2,2, che però anche questo dentro l’organismo ha un effetto altamente alcalinizzante) praticamente quasi tutta la frutta una volta ingerita, ha un effetto alcalinizzante, la frutta in più, mangiata cruda, contiene molto ossigeno che fa bene al nostro organismo. Il miele è altamente alcalinizzante, la clorofilla delle piante (di qualsiasi pianta) è altamente alcalinizzante soprattutto l’aloe vera. Naturalmente l’acqua è importantissima per il nostro organismo perché ricca di ossigeno.

“La disidratazione cronica è lo stress principale del corpo, è la radice della maggior parte delle malattie degenerative” afferma il Dr. Feydon Batmangheildj.

L’esercizio ossigena tutto l’organismo, il sedentarizzo lo consuma. Il dottore George W. Crilie, di Cleveland, afferma che tutte le morti mal chiamate naturali, non sarebbero altro che un punto terminale di saturazione di acidi nell’organismo.

Al contrario, è totalmente impossibile che un cancro si proliferi in una persona che libera il suo corpo dall’acidosi, nutrendosi con alimenti che producono reazioni metaboliche alcaline e aumentando il consumo dell’acqua pura; e che, a sua volta, evita gli alimenti che originano detta acidosi, e si riguarda dagli alimenti tossici.

In generale il cancro non è contagioso ne si eredita… quello che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e della vita che lo producono.

Mencken scrisse: “La lotta della vita va incontro alla ritenzione di acido. L’invecchiamento, la mancanza di energia, l’avere problemi nel ragionare e i dolori alla testa, malattie del cuore, allergie, eczemi, orticaria, asma, calcoli e arteriosclerosi non sono altro che accumuli di acidi”.

Il Dr. Theodore A. Baroody scrive nel suo libro “Alkalize or Die” (alcalinizzare o morire): “In realtà non importa il numero dei nomi delle malattie. Quello che è importante e che sono dovute tutte dalla stessa causa basica.. le troppe sostanze acide nel corpo!”.

ll Dr. Robert O. Young afferma che: “Il processo di acidificazione nell’organismo è la causa delle malattie degenerative. Quando si rompe l’equilibrio e l’organismo comincia a produrre e mantenere più acidi di quelli che può sopportare, si manifestano diversi mali.”

E la chemioterapia? Non voglio entrare nei dettagli, andrò solamente a segnalare le cose ovvie:

La chemioterapia acidifica l’organismo in un modo talmente estremo, che il nostro organismo ricorre alle riserve alcaline immediatamente per neutralizzare tanta acidosi, sacrificando minerali basici(Calcio, Magnesio, Potassio) depositati nelle ossa, denti, unghia, articolazioni e capelli.

Ed è per questo motivo che si osserva un tale degrado nelle persone che ricevono questo trattamento, e tra le altre tante cose, perdono facilmente, e a volte copiosamente, i capelli. Per l’organismo non significa niente rimanere senza i capelli, non patisce per questo, però un PH acido significherebbe la morte.

Probabilmente non vengono rivelate queste cose alla gente perché le aziende che si occupano del cancro, quindi della chemioterapia, sono tra le più multimilionarie che esistono tutt’oggi...

Sarebbe opportuno dire che le industrie farmaceutiche e le industrie alimentari sono una sola entità? Mhà...

Ti rendi conto di quello che significa questo?

Quando si sente parlare di qualche persona che ha il cancro e si dice; “e si… potrebbe capitare a qualsiasi persona…” a qualsiasi?



L’ignoranza, giustifica… il sapere, condanna.

Che l’alimento sia la tua medicina, che la tua medicina sia il tuo alimento. (Ipocrisia)

Read more: http://coscienza-universale.com/notizie-sulla-salute-cancro-una-verita-scomoda/#ixzz252A1I6Px


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La Bayer paga $142 milioni di risarcimento alle utilizzatrici americane di Yaz e Yasmin!

6/12/2012

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http://www.babycomp-italia.blogspot.it/2012/05/la-bayer-paga-142-milioni-di.html

La Bayer AG ha dichiarato che sono aumentati a 142 milioni di dollari i patteggiamenti per le cause intentate negli Stati Uniti contro la linea di pillole anticoncezionali Yasmin in quanto sarebbe responsabile di emboli nelle donne.
La Bayer, la cui sede è a Leverkusen, Germania, ha chiuso 651 cause che accusavano le sue pillole Yasmin e Yaz di causare degli emboli, a volte fatali, che potevano portare ad infarti e ictus, come dichiara oggi la Compagnia agli azionisti nella Newsletter del primo quadrimestre. La Bayer dichiara di aver pagato142 milioni di Dollari in patteggiamenti, per una media di circa 218.000 Dollari a causa.

“Questa compagnia vuole evitare una possibile sentenza di pagamento di ingenti somme in queste cause sugli emboli" ha dichiarato in un'intervista telefonica Carl Tobias, che insegna legge di responsabilità civile per danno da prodotto alla University of Richmond in Virginia. “Le conciliazioni creano prevedibilità per quanto riguarda i costi di risoluzioni delle cause”.
La dichiarazione della Bayer arriva a meno di due settimane dalla dichiarazione di Richard Vosser, un analista della JPMorgan Chase & Co., che diceva che la compagnia avrebbe potuto dover pagare più di 2 miliardi di Euro (2.65 miliardi di Dollari) per chiudere tutte le cause sugli anticoncezionali.
Bloomberg News ha riportato il 13 Aprile che la Bayer ha accordato di pagare circa110 milioni di Dollari per patteggiare le prime 500 cause negli Stati Uniti sulla Yasmin, secondo le persone a conoscenza degli accordi.
La U.S. Food and Drug Administration ha ordinato il 10 aprile alla Bayer e ad altre compagnie di contraccettivi di potenziare gli avvisi di rischio embolia sui propri prodotti.

Triplo rischio
Pillole come la Yasmin, che contengono un ormone sintetico detto drospirenone, avranno etichette di avvertimento dove si comunica che i ricercatori hanno scoperto che possono triplicare il rischio di embolia nel sangue.
La FDA ha esaminato i dati su più di 835.000 donne che prendono pillole contenenti il drospirenone, inclusa la linea Yasmin della Bayer, secondo il rapporto della FDA. La Yasmin era al quarto posto fra i contraccettivi orali negli Stati Uniti nel 2011, con il 4.6% del mercato fino a settembre, secondo i dati forniti dalla IMSHealth.

I contraccettivi della Bayer generavano1.58 miliardi di Dollari in vendite nel 2010, rendendoli i farmaci più venduti della Compagnia dopo il Betaseron, un medicinale per la sclerosi multipla.
“La Bayer sta solamente conciliando le denunce per disturbi di coaguli venosi negli USA (trombosi venose profonde o emboli polmonari) dopo un’analisi approfondita delle schede cliniche” ha dichiarato la compagnia nella relazione.

11.900 cause
Meno di metà delle cause contro i contraccettivi finora includono tali disturbi, ha dichiarato la Bayer. Fino al 18 aprile la Bayer ha affrontato 11.900 cause legali contro la Yaz e la Yasmin negli USA riguardanti circa 14.000 querelanti, dichiara la compagnia.
Nonostante ciò, i portavoce della Bayer hanno detto di essere “sempre più certi” sulle previsioni annuali della compagnia dopo che i dati delle vendite e dei profitti nel primo quadrimestre hanno battuto le stime degli analisti.

I profitti prima degli interessi, le tasse, il deprezzamento, l'ammortizzamento e voci straordinarie, sono aumentati del 9.4% a 2.44 miliardi di euro, come ha dichiarato la Bayer in un comunicato. Ciò ha battuto la previsione analitica media di 2.24 miliardi di euro condotta da Bloomberg.
Nella newsletter, i portavoce della Bayer hanno dichiarato di non aver ammesso alcun misfatto in alcuno dei patteggiamenti. L’assicurazione della Bayer per denunce di responsabilità di prodotto potrebbe non bastare per “coprire tutte le spese e una possibile responsabilità” proveniente dal contenzioso, secondo la newsletter.

Le cause legali sulla cistifellea
Michael Burg, uno dei leaders degli avvocati di un gruppo di querelanti che sta supervisionando i progressi dei casi Yasmin consolidati davanti a un giudice federale in Illinois, ha dichiarato che la Bayer sta premendo per patteggiamenti sui casi di coaguli.
La Bayer sta rigettando le accuse delle donne sul fatto che le pillole abbiano danneggiato la loro cistifellea o abbia causato loro dei calcoli, ha dichiarato Burg dal Colorado in una intervista telefonica.
“A questo punto, hanno detto che non prevedono di patteggiare alcuna delle cause di cistifellea,” ha dichiarato.

Dal 2009, la compagnia tedesca ha affrontato un’ondata di cause legali sulle pillole. Gli avvocati che hanno denunciato la Bayer hanno citato i rapporti della FDA di almeno 50 casi di morte legati alle pillole dal 2004 al 2008. Gli avvocati dei querelanti sostengono negli atti depositati che i responsabili della Bayer hanno pubblicizzato i contraccettivi per usi non approvati e hanno ingannato le donne sui rischi di tali medicinali.

Processi in sospeso
I casi presentati nei tribunali federali sono stati consolidati davanti al giudice di Distretto David Herndon a East St. Louis, Illinois, per procedure di pre-processo.
Herndon ha programmato una serie di udienze per l’inizio di quest’anno in modo che le giurie potessero iniziare a valutare le denunce che la Bayer e le sue unità hanno pubblicizzato la Yaz e altri contraccettivi come più sicuri dei prodotti dei propri rivali, pur sapendo che provocavano un alto rischio di embolia.
Su suggerimento della Bayer, Herndon ha chiamato Stephen Saltzburg, un professore di diritto della George Washington University, a fare da mediatore. Saltzburg aveva il compito di esplorare la possibilità di patteggiamento in questa causa,” ha dichiarato Herndon in un ordine di dicembre.

Il giudice ha sospeso il calendario delle udienze mentre Saltzburg si incontrava con gli avvocati delle compagnie e dei vecchi utilizzatori della Yaz. “Non prevedo alcun processo quest’anno,” Burg ha dichiarato oggi.
Il caso è Yasmin and Yaz (Drospirenone) Marketing, Sales Practices and Product Liability Litigation, 09-md-02100, U.S. District Court, Southern District of Illinois (East St. Louis).

Tratto e tradotto da: Bloomberg – Bayer Yasmin Lawsuit Settlements Climbto $142 Million
www.disinformazione.it


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LE RADIAZIONI DI CELLULARI E WI-FI FANNO AMMALARE: SIAMO TUTTI A RISCHIO

12/14/2011

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_Siamo attualmente esposti alle radio frequenze elettromagnetiche 24 ore al giorno. Benvenuti nel più grande esperimento umano di sempre. Prendiamo in considerazione questa storia: siamo nel gennaio del 1990 durante la fase iniziale del servizio di telefonia mobile. Una torre cellulare viene costruita a circa 200 metri dalla casa di Alison Rall, a Mansfield in Ohio, dove, con suo marito, ha una fattoria di 160 acri dove producono latticini. La prima cosa che salta all’occhio alla famiglia Rall è che le uova delle anatre delle loro terre non si schiudono. Per quella primavera non nascono anatroccoli.

Nell’autunno del 1990, l’intera mandria di bestiame che pascola nei pressi della torre è ammalata. Gli animali sono esili, gli si vedono le costole, il loro pelo cresce ruvido, si comportano in modo strano – sono agitati e nervosi. Ben presto le mucche abortiscono e così anche le capre. Molti animali dopo la gestazione nascono deformi. Ci sono capre con colli palmati, capre con le zampe anteriori più corte rispetto a quelle posteriori. Un vitello nel grembo materno ha un tumore delle dimensioni di una palla da basket, un altro ha un tumore di quasi un metro di diametro, grande abbastanza da non potergli permettere di passare attraverso il canale uterino. Rall e il veterinario locale, quindi, decidono di incidere la madre aprendola per far si che la creatura esca viva. Il veterinario testimonia l’incubo : “Non ho mai visto nulla di simile in tutta la mia pratica professionale. […] Credo che tutto questo è il risultato della presenza della torre cellulare.”

Nel giro di sei mesi i tre giovani figli dei Rall iniziano a soffrire di strane eruzioni cutanee, con il rigonfiamento di parti arrossate e infiammate. I ragazzini sono colpiti da momenti di iperattività; il bambino più piccolo a volte si mette a girare in tondo, in modo folle e vorticoso. Le ragazze perdono i capelli. La Rall è presto incinta di un quarto figlio, ma non riesce ad aumentare di peso. Suo figlio viene messo alla luce con difetti alla nascita – ossa fragili, problemi neurologici – che non si riconoscono in una sindrome specifica. Gli altri suoi figli, concepiti prima dell’arrivo della torre, erano invece nati sani.

Nel disperato tentativo di capire cosa stia accadendo alla sua famiglia e alla sua fattoria, la Rall contatta l’Agenzia di Protezione Ambientale (Environmental Protection Agency) . Si finisce col parlare con uno scienziato dell’EPA chiamato Carl Blackman, un esperto degli effetti biologici delle radiazioni provenienti dai campi elettromagnetici (CEM)- il tipo di campi elettromagnetici a radiofrequenza (RF – EMF) con cui funziona tutta la tecnologia wireless, che include non solo le torri cellulari e il telefoni cellulari, ma anche i router wi-fi, i computer compatibili wi-fi, le utility “intelligenti” e persino telefoni di casa senza fili. “Mettendomi nei panni di chi governa, dovrei dirvi che siete perfettamente sicuri”, le dice Blackman. “Vestendo in borghese, devo dirle di prendere in considerazione l’eventualità di andare via.”

L’avvertimento di Blackman semina preoccupazione sulla famiglia. Quando la Rall si mette in contatto con la compagnia di telefonia cellulare che opera sulla torre, le dicono che “non c’è alcuna probabilità” che la torre sia la fonte di tutti i suoi mali. “Siete probabilmente nel posto più sicuro d’America”, le dice il rappresentante della compagnia.

I Rall abbandonarono la fattoria proprio nel giorno di Natale del 1992 e non la rivendettero, non volendo riservare ad altri gli orrori che avevano vissuto. In poche settimane dall’abbandono della loro terra, con l’arrivo in Michigan i ragazzini si rimisero in salute, e così avvenne anche per il bestiame.

Non uno solo della mezza dozzina di scienziati con cui ho parlato ha saputo spiegare cos’era successo nella fattoria Rall. Perché gli animali si ammalavano? Qual era il perché delle eruzioni cutanee e dell’iperattività? Perché sorgevano questi difetti dalla nascita? Se la radiazione della radiofrequenza dalla torre cellulare non ne era la causa, allora qual era il meccanismo? E perché oggi, con milioni di torri cellulari che punteggiano il pianeta e con miliardi di telefoni cellulari accanto a milioni di teste ogni giorno, non siamo tutti ammalati?

Difatti, la grande maggioranza tra noi sembra essere sana. Viviamo tutti ora tra una grande varietà di torri cellulari, e siamo tutti operatori wireless. Più che operatori wireless, siamo pazzi per la tecnologia. Chi è che non tiene al suo fianco in ogni momento apparati elettro-plastici per l’assimilazione delle informazioni?

Il cellulare come tecnologia è stato sviluppato nel 1970, commercializzato a metà degli anni ’80, miniaturizzato negli anni ’90. Quando le prime compagnie di telefonia mobile lo lanciarono nel Regno Unito nel 1985, l’aspettativa era che avrebbero venduto forse 10.000 telefoni.

Le spedizioni dei cellulari in tutto il mondo hanno superato il miliardo nel 2006. A partire dall’ottobre del 2010 ci sono stati 5,2 miliardi di telefoni cellulari operanti sul pianeta. La “penetrazione” – che nel gergo del marketing in molti paesi raggiunge il cento per cento – simboleggia che c’è più di una connessione per persona. Il telefono cellulare nelle sue più disparate manifestazioni – l’iPhone, Android, Blackberry – è stato denominato come il “più prolifico dispositivo di consumo” mai offerto.

Non ho una connessione Internet nella mia casa a Brooklyn, e, come un dinosauro, ho ancora un telefono fisso. Ma se mi posiziono sul tetto di casa, vedo a un centinaio di metri di distanza, collegate ai mattoni dei garage del vicinato, una serie di pannelli di antenne di telefonia cellulare puntate diritte verso di me. Queste forniscono un incredibile livello di ricezione sul mio cellulare. I miei vicini del piano inferiore hanno un contratto per la connessione wireless – meglio conosciuta come Wi-Fi – di cui io usufruisco quando devo discutere con gli editori di riviste. Tutto ciò è molto conveniente. Lo uso. Ne abuso.

Eppure, anche se io ho in un certo modo rinunciato, eccomi qui, su un tetto a Brooklyn, in piedi immerso nelle radiazioni provenienti dai pannelli dei telefoni cellulari del garage accanto. Sono, inoltre, immerso nelle radiazioni del Wi-Fi dei vicini del piano inferiore. Le onde sono ovunque, dalle biblioteche pubbliche ai treni Amtrak, dai ristoranti e bar a piazze pubbliche come Zuccotti Park nel centro di Manhattan, dove gli abitanti di Wall Street “twittano” senza soste.

Oggi viviamo in una normalità satura di wireless che non è mai esistita nella storia della razza umana.

È un qualcosa senza precedenti a causa della complessità delle frequenze modulate che portano le informazioni sempre più complesse che noi trasmettiamo sui nostri cellulari, smartphone e sistemi Wi-Fi. La gran parte degli effetti sugli esseri umani di questi campi elettromagnetici non viene verificata. Il neuroscienziato svedese Olle Johansson, insegnante presso il rinomato Istituto Karolinska a Stoccolma, mi dice che la saturazione di massa nei campi elettromagnetici solleva una questione terribile. L’umanità – dice – ha intrapreso l’equivalente del “più grande esperimento su larga scala mai realizzato. Cosa accade quando, 24 ore al giorno durante tutta la nostra vita, permettiamo a noi stessi e ai nostri figli di irradiare il nostro corpo con nuovi, artificiali, campi elettromagnetici?”

Noi abbiamo qualche risposta. Lo scorso maggio l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC, un ramo dell’OMS), a Lione, in Francia, ha dichiarato che le frequenze elettromagnetiche dei cellulari d’ora in avanti possono essere classificate come “probabilmente cancerogene per l’uomo”. La dichiarazione è basata in parte sui dati di uno studio su tredici paesi, chiamato Interphone, che nel 2008 ha riportato, dopo un decennio di uso del cellulare, il rischio di un tumore al cervello – in particolare sul lato della testa dove si pone il telefono, sale fino al 40% per gli adulti. Alcuni ricercatori israeliani, utilizzando metodi di studio simili a quelli dell’indagine Interphone, hanno scoperto che gli utenti di telefonia più accaniti sono maggiormente esposti alla probabilità di soffrire di tumori maligni delle ghiandole salivari della guancia, mentre uno studio indipendente di altri scienziati in Svezia ha concluso che le persone che hanno iniziato a usare il telefono cellulare prima dei 20 anni hanno la possibilità di sviluppare un tumore al cervello cinque volte di più delle altre. Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Cancer Prevention (Giornale Internazionale della Prevenzione dal Cancro), per le persone che vivono per più di un decennio nel giro di 350 metri da una torre di telefonia cellulare aumenta di quattro volte la possibilità di contrarre il cancro.

La decisione dell’IARC ha seguito la scia di numerosi avvertimenti, per lo più dalle autorità di regolamentazione europee, sui possibili rischi per la salute provocati dai campi elettromagnetici. Nel settembre del 2007 il comitato di controllo di punta d’Europa, l’European Environment Agency dell’Unione Europea, ha suggerito che l’esposizione di massa non regolamentata degli esseri umani a una diffusa radiazione a radiofrequenza “potrebbe portare ad una crisi sanitaria simile a quelle causate da amianto, fumo e piombo nella benzina”. Nello stesso anno il Ministero dell’Ambiente tedesco ha individuato i pericoli dei campi elettromagnetici RF usati nel Wi-Fi, notando che le persone dovrebbero tenere la loro esposizione al Wi-Fi “al livello più basso possibile” e invece scegliere la “convenzionale connessione via cavo.” Nel 2008 la Francia ha diffuso un allarme nazionale generalizzato per la salute sull’uso eccessivo del cellulare e poi , un anno dopo, ha annunciato un divieto sulla pubblicità di telefoni cellulari per ragazzini sotto i dodici anni.

Nel 2009, in seguito a una riunione tenuta nella città brasiliana di Porto Alegre, più di cinquanta scienziati provenienti da sedici paesi interessati – funzionari della sanità pubblica, biologi, neuro scienziati, medici – hanno firmato quello che è divenuto noto come la Risoluzione di Porto Alegre. I firmatari l’hanno descritto come un “richiamo urgente” per effettuare ulteriori ricerche basate sul “corpo del reato che indica che l’esposizione ai campi elettromagnetici interferisce con la biologia umana di base”.

Le prove sono sempre più numerose. “La radiazione di radiofrequenza ha una serie di effetti biologici che possono essere riscontrati negli animali e nei sistemi cellulari,” afferma David O. Carpenter, direttore dell’Istituto per la Salute e l’Ambiente presso l’Università dello Stato di New York (SUNY). “Non possiamo affermare con certezza che gli effetti negativi si producano sugli umani”, mi dice Carpenter. “Ma le indicazioni ci evidenziano che ci potrebbero essere – e uso le parole “potrebbero essere”- effetti molto gravi sugli esseri umani.” Egli osserva che, nei test di esposizione con cellule umane ed animali, le radiofrequenze elettromagnetiche causano l’attivazione di alcuni geni. “Sappiamo anche che la generazione di campi elettromagnetici RF provoca la generazione dei radicali liberi, aumenta la produzione di quelle che vengono chiamate proteine da shock termico, e altera la regolazione del calcio ionico. Questi sono tutti comuni meccanismi che sono alla base di molti tipi di danni ai tessuti.”

La rottura del doppio filamento nel DNA – una delle cause indiscusse del cancro – è stata segnalata in test simili con le cellule animali. Il neuro-oncologo svedese Leif Salford, presidente del Dipartimento di Neurochirurgia dell’Università di Lund, ha scoperto che, sui topi, le radiazioni del telefono cellulare provocano danni ai neuroni, in particolare a quelle cellule associate con la memoria e l’apprendimento. Il danno si verifica dopo un’esposizione di appena due ore. Salford ha ulteriormente scoperto che i campi elettromagnetici del cellulare tendono a forare la barriera tra il sistema circolatorio e il cervello. Di certo la perforazione della barriera sangue-cervello non è una cosa positiva. Ciò permette alle molecole tossiche del sangue di penetrare nell’ambiente ultra-stabile del cervello. Uno dei possibili risultati, nota Salford, è la demenza.

Altri effetti delle radiofrequenze dei telefoni cellulari sono stati riportati prendendo in considerazione soggetti umani. Presso la Loughborough University in Inghilterra, nel 2008 degli specialisti del sonno hanno riscontrato che dopo trenta minuti di uso del telefono cellulare, i loro soggetti avevano bisogno del doppio del tempo per addormentarsi rispetto al tempo impiegato quando evitavano il cellulare prima di andare a letto. L’elettroencefalogramma ha mostrato un disturbo delle onde cerebrali che regolano il sonno. Nel 2009 alcuni neuroscienziati dell’Università della Tecnologia di Swinburne in Australia hanno scoperto un “power boost” delle onde cerebrali quando i volontari sono stati esposti alle radiofrequenze dei telefoni cellulari. I ricercatori hanno legato i loro telefoni Nokia alle teste dei loro soggetti, poi hanno acceso e spento i cellulari. Telefono acceso: il cervello andava in una modalità di difesa. Telefono spento: il cervello si calmava. Il cervello, come ipotizzava uno dei principali ricercatori, era “concentrato a superare le interferenze elettriche”.

Ma per tutto questo, non c’è consenso scientifico sui rischi dei campi elettromagnetici RF per gli esseri umani.

Le principali organizzazioni di controllo per la salute pubblica, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, hanno respinto le preoccupazioni a riguardo. “L’attuale prova,” afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “non conferma l’esistenza di eventuali conseguenze per la salute causate dall’esposizione ai campi elettromagnetici di basso livello”. (L’OMS, quindi, contraddice le conclusioni a cui è giunta una sua unità di ricerca). La US Federal Communications Commission ha fatto dichiarazioni simili. L’American Cancer Society riporta che “la maggior parte degli studi pubblicati finora non hanno ritrovato un legame tra uso del cellulare e formazione dei tumori”. L’organizzazione di lobbying dell’industria di telefonia cellulare, la CTIA – Wireless Association, assicura al pubblico che le radiazioni dei telefoni cellulari sono sicure, citando degli studi – molti dei quali sono finanziati dal settore delle telecomunicazioni – che non mostrano alcun rischio.

Centinaia di meta-revisioni di questi studi pubblicate suggeriscono che l’appoggio finanziario dell’industria tende ad alterarne i risultati. Secondo un sondaggio condotto da Henry Lai, professore di ricerca presso l’Università di Washington, solo il 28% degli studi finanziati dall’industria del wireless ha mostrato un certo tipo di effetto biologico da radiazioni dei telefoni cellulari. Allo stesso tempo, gli studi finanziati indipendentemente producono una serie del tutto diversa di dati: il 67% di questi studi ha mostrato un effetto biologico. L’Iniziativa Wireless Sicuro, di un gruppo di ricerca a Washington DC che da allora ha cessato l’attività, ha analizzato i dati ricavati da centinaia di studi sui rischi del wireless per la salute, disponendoli nei termini di fonte di finanziamento. “I nostri dati dimostrano che il settore della telefonia mobile ha finanziato/influenzato il lavoro ed è sei volte più probabile trovare ‘nessun problema’ che nel lavoro finanziato indipendentemente”, osserva il gruppo: “L’industria dunque ha notevolmente contaminato l’insieme delle prove scientifiche.”

Le prove riguardo i rischi a lungo termine causati dai campi elettromagnetici per la salute pubblica possono essere contraddittorie. Eppure è chiaro che alcune persone si ammalano quando si espongono pesantemente alle nuove radiofrequenze. E non stiamo ad ascoltare i loro reclami.

Prendete in considerazione la storia di Michele Hertz. Quando una società di servizi pubblici locali installò un contatore digitale wireless – meglio conosciuto come contatore “intelligente” – nella sua casa a nord dello stato di New York nell’estate 2009, Hertz ci badò poco. Poi cominciò a sentirsi strana. Era una scultrice esperta, ma non poteva più farlo. “Non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo a dormire, non riuscivo nemmeno a terminare le frasi”, mi disse. La Hertz dice di aver provato una “perdita incredibile di memoria” e, all’età di 51 anni, ha temuto di aver preso l’Alzheimer.

Una notte, durante una tempesta di neve nel 2010, in casa sua andò via la corrente, e quando ritornò, nella sua testa esplose un suono squillante, “un acuto terribile”. Persisteva un ronzio nella sua testa. Iniziò a dormire sul pavimento della cucina quell’inverno, dove il frigorifero copriva quel rumore lamentoso. Ci furono altri sintomi: mal di testa, nausea e vertigini, persistenti e tendenti al peggioramento. “A volte mi svegliavo con il cuore che mi pulsava in gola in modo incontrollabile”, mi disse: “Ho pensato che avrei avuto un attacco di cuore. Avevo incubi in cui mi stavano uccidendo.”

Circa un anno dopo l’installazione del contatore wireless, con l’aiuto di un elettricista la Hertz pensò di aver capito quale fosse la fonte del problema: ci doveva essere qualcosa di elettrico in casa. Su intuizione, lei riferì alla società di servizio pubblico, Con Edison di New York, di rimuovere il contatore senza fili. Disse loro: “Morirò se non si installa un contatore analogico.” Nel giro di pochi giorni i sintomi peggiori scomparvero. “La gente mi guarda come se fossi pazza quando racconto tutto ciò”, dice la Hertz.

L’esposizione al contatore ha iper-sensibilizzato la Hertz a tutti i tipi di sorgenti di altri campi elettromagnetici. “I contatori intelligenti mi hanno reso la vita impossibile”, dice. Un telefono cellulare acceso nella stessa stanza le dà ancora il mal di testa. Entrare in una casa col Wi-Fi è qualcosa di intollerabile. Il passaggio davanti a una torre cellulare per strada le fa male. “A volte se la radiazione è molto forte le mie dita si ritorcono”, dice. “Ora posso sentire i cellulari che suonano anche se sono in modalità silenziosa. La vita”, dice, “è drammaticamente cambiata.”

La Hertz ben presto scoprì che c’erano altre persone come lei: vengono denominate “elettrosensibili”. A dire il vero, fanno parte di una tormentata minoranza, spesso non compresa e isolata. Condividono le loro storie su forum online come Smartmeters.org, l’EMF Safety Network e l’Electrosensitive Society. “Alcuni si ammalano a causa dei cellulari, altri a causa dei contatori intelligenti, altri dalle torri cellulari”, afferma la Hertz: “Alcuni non possono più lavorare e hanno dovuto abbandonare le proprie case. Alcuni stanno perdendo la vista, altri non riescono a smettere di tremare, la maggior parte non riesce a dormire.”

Negli ultimi anni ho imparato a conoscere decine di “elettro sensibili”. A Santa Fe, nel New Mexico, ho incontrato una donna che aveva preso l’abitudine di indossare un copricapo di carta stagnola. (Questo funziona davvero – basta avvolgere un cellulare in alcuni fogli di carta stagnola e il segnale verrà annullato). Ho incontrato una ex-maratoneta detentrice di record, una 54enne che aveva vissuto per otto anni nella sua automobile prima di stabilirsi in una casa circondata da montagne che diceva potessero proteggere il luogo dalle frequenze cellulari. Ho incontrato persone che hanno affermato di non voler più vivere a causa delle loro condizioni. Molte delle persone con cui ho parlato erano professionisti affermati, scrittori, produttori televisivi, imprenditori. Ho incontrato uno scienziato dei Laboratori Nazionali di Los Alamos di nome Bill Bruno, il cui datore di lavoro aveva tentato di licenziarlo dopo che aveva richiesto una protezione dai campi elettromagnetici nel laboratorio. Ho incontrato una bibliotecaria locale chiamata Rebecca Azen che ha lasciato il suo lavoro dopo essersi ammalata a causa della nuova installazione della connessione Wi-Fi in biblioteca. Ho incontrato un brillante attivista di nome Arthur Firstenberg, che per molti anni ha pubblicato una newsletter, “No Place to Hide”, ma che ora è senza fissa dimora, che viveva esclusivamente nel retro della sua auto, dormiva nella landa fuori dalla città dove poteva sfuggire ai segnali.

A New York ho avuto modo di conoscere un membro di lunga data dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE) che si è definito elettrosensibile. Lo chiamerò Jake, dato che la sua condizione gli provoca imbarazzo e non vuole mettere a repentaglio il suo posto di lavoro e la sua appartenenza alla IEEE (che ha come scopo la diffusione della tecnologia elettrica, inclusi i telefoni cellulari). Jake mi ha raccontato di come un giorno, qualche anno fa, iniziò a star male ogni volta che entrava nella camera da letto del suo appartamento per dormire. Aveva mal di testa, soffriva di stanchezza e nausea, sudorazione notturna, palpitazioni cardiache, vista offuscata, difficoltà respiratorie e sobbalzava a causa di ronzii all’orecchio, tipici sintomi dell’elettro sensibilità. Ha scoperto che il suo vicino di casa nel condominio teneva una connessione Wi-Fi attraverso un trasmettitore, dall’altra parte del muro delle sua camera da letto. Quando Jake chiese al suo vicino di bloccarlo, i suoi sintomi scomparvero.

Il governo svedese riporta che il disturbo noto come ipersensibilità elettromagnetica, o EHS, affligge circa il 3% della popolazione. Uno studio del Dipartimento di Salute della California ha rilevato che, sulla base di alcune autovalutazioni, a ben 770.000 californiani – quindi il 3% della popolazione dello stato – sarebbe attribuibile qualche forma di malattia dovuta ai campi elettromagnetici. Uno studio in Svizzera ha recentemente riscontrato un’incidenza di elettrosensibili pari al 5% di elettrosensibili. In Germania del 6%. Anche l’ex primo ministro della Norvegia, la dottoressa Gro Harlem Brundtland, fino al 2003 direttore generale dell’OMS, ha ammesso di soffrire di mal di testa e di “forti disagi” quando esposta a telefoni cellulari. “La mia ipersensibilità”, ha detto a un giornale norvegese nel 2002, “è andata così oltre che ora reagisco ai telefoni cellulari vicini a me al giro di circa quattro metri”. Ha poi aggiunto nella stessa intervista: “Varie persone sono state nel mio ufficio con i loro cellulari in tasca o in borsa senza sapere se fossero accesi o spenti, abbiamo testato le mie impressioni che ho puntualmente provato quando il telefono era acceso – mai quando era spento.”

Eppure l’OMS – stessa organizzazione in cui la Brundtland ne era una volta il capo – riporta che “non vi è alcuna base scientifica che colleghi i sintomi dell’elettro sensibilità all’esposizione ai campi elettromagnetici”. Le ricerche dell’OMS sono state confermate da uno studio del 2008 presso l’Università di Berna in Svizzera che non ha trovato “alcuna prova che gli individui ipersensibili siano in grado di rilevare la presenza o l’assenza” di frequenze che presumibilmente li fanno ammalare. Uno studio condotto nel 2006 presso l’Unità di Ricerca di Telefonia Mobile al King’s College di Londra è arrivato ad una conclusione simile. “Non c’è alcuna prova che indichi che coloro i quali si autodefiniscano sensibili ai segnali dei telefoni cellulari siano in grado di rilevare questi segnali o che reagiscano con una maggiore gravità dei sintomi”, dice il rapporto. “Dato che una finta esposizione è stata sufficiente a scatenare sintomi gravi in alcuni partecipanti, i fattori psicologici possono giocare un ruolo importante nel portare a questa condizione.” I ricercatori del King’s College nel 2010 hanno concluso che questa era una “malattia clinicamente inspiegabile”.

“I dati scientifici fino ad ora non aiutano gli elettro sensibili”, dice Louis Slesin, redattore ed editore di Microwave News, un sito web e una newsletter che riguarda i potenziali effetti delle radiofrequenze elettromagnetiche. “La concezione di questi studi, tuttavia, è discutibile.” Egli aggiunge: “Francamente, sarei sorpreso se la circostanza non esistesse. Noi siamo esseri elettromagnetici. Non potremmo aver un pensiero nella testa senza i segnali elettromagnetici. I segnali elettrici attraversano sempre il nostro corpo, e l’idea che i campi elettromagnetici esterni non ci possano influenzare non ha senso. Siamo esseri sia biologici che chimici, e sappiamo di poter sviluppare allergie a composti chimici e biologici. Perché non indaghiamo se ci sono anche delle allergie ai campi elettromagnetici? Ogni prodotto chimico non dovrebbe essere testato per i suoi effetti sugli esseri umani? Ebbene, si può dire lo stesso per ogni frequenza delle radiofrequenze.”

Il dottor David Carpenter della SUNY, che ha anche esaminato l’elettrosensibilità, mi dice che “non è del tutto convinto che l’elettrosensibilità sia reale”. Comunque afferma che “ci sono troppe persone che riportano malattie croniche quando sono vicini a dispositivi con campi elettromagnetici, e i loro sintomi vengono alleviati quando vi si allontanano. Come la sensibilità chimica multipla e la Sindrome della Guerra del Golfo, c’è qualcosa anche qui, ma non lo riusciamo ancora a capire del tutto.”

La giornalista scientifica B. Blake Levitt, autrice di “Electromagnetic Fields: A Consumer’s Guide to the Issues”, afferma che gli studi che ha recensito sull’EHS (Electromagnetic Hypersensivity) sono “contraddittori e non definitivi. Emergono difetti nella progettazione sperimentale”. Molti EHS possono semplicemente essere “troppo sensibili”, secondo lei, per poter sopportare l’esposizione ai protocolli di ricerca, probabilmente i risultati sono stati alterati dal fatto che all’inizio si stava analizzando un gruppo diverso, meno sensibile. Levitt ha recentemente stilato alcuni degli studi più incriminanti sugli effetti sulla salute causati dalle torri cellulari in una relazione per la Commissione sulla Sicurezza Elettromagnetica in Italia. “Alcuni gruppi di persone reagiscono negativamente quando si trovano a lavorare nel raggio di 500 metri da una torre cellulare”, mi dice la Levitt. Diversi studi da lei citati hanno trovato un aumento di mal di testa, eruzioni cutanee, tremori, disturbi del sonno, vertigini, problemi di concentrazione e alterazioni della memoria.

“L’EHS può essere uno di quei problemi che non si riesce mai a ben definire – si può solo credere a quello che la gente ci riporta”, dice la Levitt. “E le persone stanno segnalando sintomi del genere in tutto il mondo in questo momento, quando vengono introdotte nuove tecnologie o infrastrutture come le torri cellulari nei quartieri. Non può essere un’allucinazione transculturale di massa. Il sistema immunitario è un raffinato meccanismo di allarme. Sono questi i nostri canarini nella miniera di carbone.”

Il neuroscienziato svedese Olle Johansson è stato uno dei primi ricercatori a prendere sul serio le dichiarazioni di elettrosensibilità. Egli ha scoperto, per esempio, che le persone con l’EHS hanno subito dei cambiamenti nei mastociti della pelle – marcatori di reazione allergica – quando si sono esposti a specifici campi elettromagnetici. Altri studi hanno rivelato che i campi elettromagnetici a radiofrequenza possono aumentare i livelli sierici di istamina, un segno distintivo di una reazione allergica. Johansson ha ipotizzato che l’elettrosensibilità nasce esattamente come nascerebbe qualsiasi altra forma di allergia comune, visto che il sistema immunitario si indebolisce. E proprio come solo alcune persone contraggono allergie ai gatti o al polline o alla polvere, solo alcuni di noi cadono preda dei campi elettromagnetici. Johansson ammette che, tuttavia, la sua ipotesi deve essere ancora dimostrata in studi in laboratorio.

Un pomeriggio di non molto tempo fa un’infermiera di nome Maria Gonzalez, che vive nel Queens a New York, mi mostrò i tralicci delle torri cellulari che irradiano la scuola di sua figlia. I tralicci avevano i soliti pannelli schiacciati impilati insieme dall’aspetto alieno, ornati come con festoni e con fili metallici, in alto sul tetto di fronte alla Public School 122 nell’Astoria. Questi emettevano un eccellente segnale, cinque barre sul mio cellulare. L’operatore che si occupa dei tralicci, la Sprint-Nextel, aveva costruito un muro di mattoni finti per nasconderli alla vista, ma Maria non era pienamente convinta di questa trovata. Era terrorizzata da questi tralicci. Quando, nel 2005, furono costruiti, e poi presto attivati, stava lavorando presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale St. Vincent. Aveva sentito storie bizzarre riguardo i telefoni cellulari dai suoi colleghi del reparto di oncologia. Alcuni dei medici del St. Vincent le avevano riferito che avevano dei dubbi sulla sicurezza dei propri cellulari e dei cercapersone. Ciò fu abbastanza inquietante. Così, sul web, fece delle ricerche su vari studi. Dopo aver letto una relazione pubblicata nel 2002 riguardo ai bambini in Spagna che hanno sviluppato la leucemia poco dopo l’installazione di una torre cellulare vicino alla loro scuola, entrò nel panico.

Quando telefonò alla Sprint-Nextel nell’estate del 2005 per esprimere le sue preoccupazioni, la società si mostrò indisponente. La compagnia le concesse un unico appuntamento quello stesso autunno, con un tecnico della Sprint-Nextel, con un avvocato, e un sedicente “esperto di radiazioni” sotto contratto con la società. “Continuarono dicendo: ‘Siamo certi al 100% che le antenne siano sicure’”, mi raccontò Maria mentre fissavamo i tralicci. “Sicuri al 100%! Si tratta di bambini! Non vorremmo mai far del male a dei bambini”. La donna chiamò anche l’ufficio di Hilary Clinton e tormentò la senatrice una volta a settimana per sei mesi, ma non ottenne alcun risultato. Un anno dopo la Gonzalez citò in giudizio il governo degli Stati Uniti, accusando la Federal Communications Commission di non aver dovutamente valutato i rischi derivanti dalle frequenze dei telefoni cellulari. L’azione legale fu subito accantonata. Il giudice concluse che se i controllori del governo avevano confermato che le radiazioni erano sicure, lo erano davvero. Il messaggio emerso, secondo ciò che dice la Gonzalez, era che lei fosse “pazza […] e che alzando un grande polverone per nulla”.

Io oserei dire, piuttosto, che lei ha applicato un principio di buon senso nella scienza ambientale: il principio di precauzione, che afferma che quando un’azione o una politica – o una tecnologia – non viene provato con certezza che siano sicure, allora si dovrebbe supporre che siano dannose. In una società entusiasta per la magia del wireless digitale, abbiamo messo da parte questo principio. E cerchiamo di respingere, come degli sciocchi, coloro che lo sostengono, le persone come la Gonzalez. Abbiamo accettato senza esitazione di avere punti d’accesso Wi-Fi nelle nostre case, nelle biblioteche, nei caffè e nelle librerie, sistemi d’allarme senza fili, baby monitor wireless, strumenti d’utilità e videogiochi con cui giocheranno i bambini; continueremo a stare accanto ai nostri iPad, iPod e smartphone senza fili. Siamo incantati dall’efficienza e dalla convenienza degli apparati che spettacolarizzano l’informazione, dalle parole e dai suoi che vengono emessi. Siamo, in altre parole, spensierati per il nostro abbraccio diretto alla tecnologia.

A causa della nostra spensieratezza, non abbiamo avuto l’esigenza di conoscere le conseguenze che apporta. Forse questi gadget ci stanno lentamente uccidendo, e noi non lo sappiamo. Forse sono perfettamente sicuri, e noi non lo sappiamo. Forse ci stanno facendo del male in modi che possiamo a malapena capire, e noi non lo sappiamo. Ciò che sappiamo, senz’ombra di dubbio, è che i campi elettromagnetici ci circondano e che vivere nella civiltà moderna implica il non poter sfuggire al loro contatto, sempre e ovunque.

Fonte: Radiation From Cell Phones and WiFi Are Making People Sick — Are We All at Risk? Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di AMINA FABOZZI

http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=9505


Tratto da: LE RADIAZIONI DI CELLULARI E WI-FI FANNO AMMALARE: SIAMO TUTTI A RISCHIO | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2011/12/13/le-radiazioni-di-cellulari-e-wi-fi-fanno-ammalare-siamo-tutti-a-rischio/#ixzz1gVQZvOO7
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!

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Norimberga 2: "i crimini dell'industria farmaceutica"

12/2/2011

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Un medico tedesco vuole portare i padroni di "BIG PHARMA" in tribunale con Bush, Blair i gruppi finanziari e le multinazionali petrolchimiche

Ha accusato "Big Pharma" di genocidio.

Vuole mandare sotto processo anche Bush e Blair. Solo un mitomane? L'ex collaboratore del premio Nobel Linus Pauling spiega perché della sua battaglia al tribunale internazionale.

Un medico tedesco che sogna una nuova Norimberga. Si chiama Matthias Rath, e ha deciso di portare sul banco degli imputati tutti (o quasi) i potenti della terra. Non solo il presidente degli Stati Uniti George Bush con l'intero suo entourage (Cheney, Rumsfeld, la Rice, etc.) o il primo ministro del Regno Unito Tony Blair, ma anche per esempio tutti i direttori generali, gli alti dirigenti e i consigli di amministrazione delle multinazionali farmaceutiche (Pfizer, Merck, Glaxosmithkline, Novartis, etc.), petrolchimiche (Exxon, BP, Chevron, etc.) e i membri dei gruppi finanziari che le sostengono (Rockefeller, Rothschild, Jp Morgan, la commissione Trilaterale etc.). E poi ancora i politici di tutto il mondo, i generali come Tommy Franks, i militari, i dirigenti sanitari, i mass media, insomma chiunque abbia avuto per così dire le mani in pasta con i comportamenti criminali di questo o quell'altro. Una lista impressionante di nomi, tutti raccolti dietro un' unica pesantissima accusa: genocidio. O, volendo essere più esatti, " genocidio e altri crimini contro l'umanità perpetrati in rapporto con il business farmaceutico della malattia e con la recente guerra all'Iraq ".
Che è esattamente la formulazione con cui, nel giugno scorso, il dottor Rath li ha citati tutti in giudizio al Tribunale Penale Internazionale, la Corte permanente istituita l'11 marzo scorso a l'Aja, Olanda, che dovrebbe (se mai un giorno diventerà operativa: Stati Uniti, Russia, Cina ed Israele hanno già ribadito che non ne vogliono neanche sapere) assumere i massimi poteri nel perseguimento delle violazioni dei diritti umani universali.
Pretendendola alla lettera, ci sarebbe praticamente da sbattere in galera mezzo mondo. Dunque la prima cosa da chiedersi è: sarà mica un po' esagerato questo Matthias Rath che dice di parlare a nome del " popolo della Terra ", che paragona l'11 Settembre all'incendio del Reichstag del 1933 (" anche quel fatto fu immediatamente sfruttato per abolire i diritti civili e promulgare leggi, come quella per la sicurezza nazionale, che conferivano maggiori poteri al governo ") e che si è messo a capo di una Fondazione il cui obiettivo è quello di assicurare " salute per tutti entro il 2020 "?
Probabilmente si. Così come un briciolo di ragione ce l'hanno forse anche i suoi detrattori, che lo accusano di avere un ego smisurato, e di avere scatenato tutto questo can-can con lo scopo nascosto di fare pubblicità al suo istituto di ricerca e ai suoi rivoluzionari metodi terapeutici. E di non esserci, da noi in Italia, nemmeno riuscito a dal momento che nessuna agenzia di stampa nazionale né giornale né televisione sì è minimamente occupata di lui.
E però, sfogliando l'impressionante documentazione prodotta in rete, l'ispirazione data all'articolo del settimanale tedesco "Der Spiegel" (titolo: "Cacciatori di miliardi con i brevetti"), le pagine intere comprate sul "New York Times" o la decennale battaglia condotta sempre in prima persona contro l'industria del farmaco (di cui la "causa impossibile" presentata al Tribunale è solo l'ultimo e più potente degli amplificatori ) nemmeno ci pare il caso di considerare il dottor Rath come una specie di riedizione aggiornata del Capitan Fracassa. Né, allo stesso tempo, si può sorvolare con nonchalance sul suo curriculum di medico e ricercatore (libri, pubblicazioni scientifiche, interventi nelle principali scuole mediche mondiali) o sulla sua lunga frequentazione di Linus Pauling, l'uomo che rivelò al mondo l'importanza della vitamina C, il doppio premio Nobel per la chimica e per la pace che come raccontano le sue scarne biografie, avrebbe applaudito ai " significativi " risultati ottenuti da Rath, designandolo addirittura come suo ideale successore.

Così come non sembrano affatto tirate per i capelli, anzi, le correlazioni che Matthias Rath tira tra il mondo affaristico e il cartello chimico farmaceutico internazionale dense di riferimenti storici e storiografici che farebbero invidia persino a un Davis Icke o al più preparato teorico del cospirazionismo. Sintetizzandolo per sommi capi, il discorso del dottor Rath si può riassumere così: la maggior parte delle malattie contemporanee, da quelle cardiache fino al cancro e all'AIDS, sono conseguenza di carenze vitaminiche nei milioni di cellule del nostro organismo, e sono dunque afferenti con sostanze non brevettabili e costi limitati come dimostrano fiori di studi che risalgono addirittura agli anni 20 e 30. Questi studi sono arcinoti alle case farmaceutiche mondiali (" con le attuali conoscenze scientifiche nel campo della ricerca vitamimica e della medicina cellulare - assicura Rath- è possibile eliminare tre malattie su quattro nel mondo industrializzato "): case farmaceutiche che però, al fine di condurre il loro " business della malattia " le hanno deliberatamente ignorate e soppresse, promuovendo una ricerca medica non con l'obiettivo di trovare le cure più efficaci, sicure ed economiche, bensì con quello di individuare i più grandi mercati della malattia e di ottenere in quelli che i massimi guadagni. Da qui, nelle tesi di Matthias Rath, il disegno criminoso e l'accusa di genocidio. " Gli accusati - si legge difatti nella citazione in giudizio presentata dalla Dr Rath Health Foundation - sono responsabili di avere deliberatamente provocato il perdurare e diffondersi delle malattie, causandone volontariamente di nuove ed espandendo l'uso di medicinali brevettati per una sola malattia al maggior numero di malattie possibili. Per realizzare questi obiettivi, gli imputati hanno strategicamente progettato, implementato, condotto e organizzato un piano di frode commerciale su scala globale che per la sua vastità economica non ha precedenti nella storia umana ".

DISEGNO CRIMINOSO

" Ho iniziato a lavorare nel campo della ricerca convenzionale sulle cause delle cardiopatie - racconta di sé Rath in una delle numerose auto interviste tradotte dal suo sito Web - a quel tempo si pensava che l'alto livello di colesterolo fosse il principale fattore scatenante degli infarti e degli ictus.
A causa dell'influenza dei produttori di farmaci per l'abbassamento del colesterolo e, ai medici fu detto che gli alti livelli di colesterolo danneggiano le pareti dei vasi sanguigni, dapprima prendendo le più spesse e infine bloccandole, causando attacchi cardiaci e ictus. Oggi sappiamo che questa era solo una operazione di marketing e dell'industria farmaceutica. Se il colesterolo alto danneggiasse le pareti dei vasi sanguigni, questo avverrebbe in tutto il sistema circolatorio, che si bloccherebbe in tutto il corpo e non solo nel cuore o nel cervello. In altre parole, subiremmo anche infarti al naso, alle orecchie, alle ginocchia, ai gomiti, alle dita e in tutti gli organi, cosa che, chiaramente, non avviene. Successivamente ho scoperto che le cardiopatie sono essenzialmente sconosciute nel mondo animale, mentre tra gli esseri umani sono una delle principali cause di decesso. La scoperta successiva fu una conquista per la medicina naturale di tutto il mondo. Gli animali producevano nel loro organismo la vitamina C, necessaria a produrre le molecole di collagene che rafforzano il nostro corpo e il sistema di vasi sanguigni. Quanto maggiore è la quantità di vitamina C, tanto più è presente il collagene; quanto più sono stabili le pareti dei vasi sanguigni, tanto meno si verificano agli infarti. Gli animali subiscono raramente attacchi cardiaci e che il loro organismo produce quantità sufficienti di vitamina C.
Noi esseri umani non riusciamo a produrre neanche una molecola di questa vitamina e spesso non assumiamo sufficienti quantità di vitamine attraverso il cibo, esponendo il sistema vascolare a debolezza e allo sviluppo di depositi. Questi depositi si sviluppano principalmente in aree in cui i vasi sanguigni sono più esposti a stress meccanico, come le arterie coronarie. Queste fondamentali scoperte sono state confermate dai dati delle ricerche e dagli studi clinici, fugando ogni dubbio ".
Non solo colesterolo, ictus e infarti. Nella lista delle malattie " deliberatamente diffuse " figurano anche tumori e AIDS. " La scoperta delle cardiopatie è stato solo l'inizio - continua il Dottor Rath - una volta compreso che le vitamine, i minerali, alcuni amminoacidi e gli elementi in traccia sono necessari come " carburante " biologico per milioni di cellule del nostro corpo è diventato evidente che, se attraverso l'applicazione di queste scoperte potevano essere prevenute le malattie alle arterie coronarie e gli infarti, la stessa cosa poteva succedere anche con molte altre malattie di oggi. Negli ultimi anni, il mio istituto di ricerca, in collaborazione con scienziati e dottori di tutto il mondo, ha verificato al di là di ogni dubbio che le seguenti malattie sono causate principalmente da carenze protratte di questi micronutrienti (vitamine, minerali, ect.). Con l'assunzione di una quantità ottimale di questi micro nutrienti attraverso l'alimentazione o sotto forma di integratori si possono ampiamente prevenire le seguenti condizioni: alta pressione sanguigna, insufficienza cardiaca, battito cardiaco irregolare, problemi circolatoria di natura di atletica e altro ".
" Un'altra importante scoperta riguarda il modo naturale di impedire alle cellule tumorali di diffondersi nel corpo. Tali cellule, a prescindere dal tipo di cancro e dall'organo in cui esso ha inizio, si diffondono nello stesso modo. Usano delle cosiddette " forbici biologiche " (enzimi) che sono in grado di tagliare le molecole di tessuto (collagene) del nostro corpo. Quanto più il tipo di cancro è aggressivo, tanto più produce enzimi che distruggono il collagene. Questa eccessiva produzione può essere rallentata o internamente bloccata in modo naturale, usando gli amminoacidi lisina e prolina in combinazione con vitamina C e altri micro nutrienti. La sola domanda che rimane è: perché queste informazioni non sono state diffuse immediatamente in tutto il mondo? ".
Domanda platonica. Perché, come si sarà capito dall'assunto iniziale, la risposta è già pronta. " Il solo motivo per cui queste grandi scoperte mediche non sono state approfondite e applicate è che queste sostanze (i micronutrienti) non sono brevettabili e perciò hanno bassi margini di profitto. Inoltre, cosa più importante, ogni trattamento efficace di una malattia porta infine al suo sradicamento e all'eliminazione di un mercato di farmaci da molti miliardi di dollari ", spiega Rath nel documento fornito ai giudici olandesi nel quale espone e riassume quelle che sono a suo dire le prove del " disegno criminoso " perpetuato a livello mondiale da parte delle multinazionali del farmaco.
Accuse pesantissime. Sentite qua, per esempio, come si esprime a proposito del " business cancro ": la vendita di prodotti farmaceutici per pazienti affetti da tumore è stata particolarmente fraudolenta e dolosa. Con il pretesto di curare il cancro utilizzando il termine di copertura " chemioterapia ", vengono somministrati al paziente sostanze tossiche che includono anche derivati di gas iprite. Il fatto che queste sostanze tossiche distruggano anche milioni di cellule sane è volutamente calcolato. Sapendo ciò, sono state deliberatamente previste le seguenti conseguenze: primo, il cancro si sarebbe diffuso come epidemia globale, fornendo le basi economiche per un duraturo business multimiliardario su questa malattia; secondo, l'applicazione sistematica di agenti tossici in forma di chemioterapia causa la diffusione di nuove malattie nei pazienti affetti da tumore che ricevono quelle sostanze tossiche. In conseguenza di questa strategia il mercato dei medicinali per il trattamento dei pericolosi effetti collaterali di questi agenti tossici, che sono causa di infezioni, infiammazioni, emorragie, blocco degli organi, etc., è ancora più vasto del mercato dei medicinali chemioterapici stessi. Pertanto, gli imputati hanno applicato il loro piano di frode organizzata anche ai danni di centinaia di milioni di pazienti neoplastici, con un solo e unico obiettivo: rimpinguare il proprio portafoglio

".

 

DALLA SARS A BUSH

" L'80% dei prodotti farmaceutici attualmente sul mercato non è di provata efficacia ", incalza il dottor Rath. Convinto che se una malattia viene prevenuta o debellata, semplicemente non rappresenta più mercato.
Dunque meglio non debellarla affatto. O magari inventarsene di nuove come è avvenuto con il recente caso della polmonite atipica. " La Sars non c'è altro che una malattia virale che, come tutti i virus, può essere contenuta e prevenuta con un adeguato apporto di ascorbato (vitamina C) e altre molecole naturali. Ma, come ha spiegato, queste molecole non sono brevettabili e pertanto il loro uso non viene promosso. Ciò che viene promosso, invece, è la paura globale di una qualche misteriosa epidemia; paura che va ad esclusivo vantaggio del cartello, provocando una dipendenza psicologica dall'industria farmaceutica e diffondendo un clima in cui è possibile forzare un certo numero di leggi che conferiscano maggiori poteri al governo ".
Ed eccoci al punto. Perché sul tavolo degli accusati di questa che Matthias Rath vorrebbe vedere come una nuova Norimberga (" il tribunale militare delle 1947 stabilì che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza il cartello petrolchimico farmaceutico della IG Farben: per questo, assieme ai gerarchici nazisti, vennero processati e condannati per crimini contro l'umanità anche alcuni dei suoi dirigenti ") non siedono solo i padroni di "Big Pharma".
" L'industria farmaceutica non si è sviluppata in modo naturale. È stata creata artificialmente da investitori (qui il riferimento storico di Rath è il gruppo Rockfeller all'inizio del '900) che per arricchirsi con le malattie hanno dovuto impedire la diffusione mondiale di cure naturali non brevettabili ".
Come? " Facendo pressione e acquistando l'opinione medica nel mondo. Fondando scuole mediche private come le università della cosiddetta "Ivy League ", da Harvard a Yale. assumendo fin dagli anni '60 il controllo di OMS e FAO. Combattendo con l'istituzione del "Codex Alimentarius" l'uso di micronutrienti con il pretesto di presunti effetti collaterali, assolutamente inesistenti ".
Da qui le accuse ai maggiori gruppi finanziari mondiali. E, seguendo un filo che porta diretto fino alla Casa Bianca e Downing Street, quelle rivolte all'asse politico Bush-Blair. " Queste informazioni (sui micro nutrienti e sui farmaci naturali) ormai si sono diffuse su scala mondiale. Questo ha rappresentato una tale minaccia per il multimiliardario gruppo di investimento che esso sta cercando di centrare la sua morsa globale sulla popolazione mondiale con l'aiuto di una task force legale, attraverso le leggi protezioniste l'abbandono dei diritti civili.
L'alibi per questa strategia è la " guerra al terrorismo ". Questa guerra non è una guerra reale. È stata strategicamente sviluppata e realizzata per creare uno stato di paura e intimidazione globale tale da permettere l'implementazione di misure legali drastiche non solo in America, ma in tutto il mondo. Per questo la prima a beneficiare della crisi attuale, la guerra in Iraq e la potenziale terza guerra mondiale è l'industria farmaceutica ".
Un esempio per tutti? L'attuale ministro della guerra Donald Rumsfeld. " E' stato alto dirigente e consulente di varie società multinazionali. Ha ricevuto diverse onorificenze per il servizio prestato a quell’industria, prima di essere nominato nell'amministrazione Bush. Di cui, non dimentichiamolo, l'industria chimico- farmaceutica è stata tra i maggiori finanziatori durante le campagne elettorali. Senza dubbio Rumsfeld sa anche che se la verità sul business della malattia venisse a galla, saranno tutti ritenuti responsabili per la morte di centinaia di milioni di persone. È questo il retroscena dell'attuale guerra. È per questo che cercano di conquistare l'intero pianeta ".
Fermiamoli, dice Rath. Che sul futuro suo e del pianeta, al di là della " denuncia impossibile " presentata alla Aja (ma destinata comunque a far rumore) continua a mostrarsi più che ottimista. Un po' meno lo saranno probabilmente i 18 giudici del tribunale penale internazionale, il giorno che si troveranno per le mani il suo pesantissimo dossier di accuse. Anche ammesso che diano il via all'indagine: nel caso che George W. Bush non si presenti spontaneamente in aula, chi andrà a prenderlo a casa?


Di Furio Sella

Segue il testo della citazione in giudizio presentata da Matthias Rath al Tribunale Penale Internazionale dell'Aja

 

I CRIMINI DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA

 

In nome del popolo del Mondo
citazione in giudizio per genocidio ed altri crimini contro l'umanità perpetrati in rapporto con il "business della malattia" farmaceutico e con la recente guerra all'Iraq.
La presente citazione in giudizio è sottoposta al Tribunale Penale Internazionale da Matthias Rath
MD ed altri, in nome del popolo del mondo
L'Aja, 14 giugno 2003

 

La presente citazione cita in giudizio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia (ICC) i maggiori crimini mai commessi nel corso della storia umana. Gli imputati sono accusati di aver provocato morte e danni a milioni di persone tramite il "business della malattia", tramite crimini di guerra ed altri crimini contro l'Umanità. Questi crimini sono di competenza del Tribunale Penale Internazionale.
Gli imputati sanno che verranno ritenuti responsabili di questi crimini e, pertanto, hanno intrapreso una campagna globale per minare l'autorità del Tribunale Penale Internazionale al fine di porsi al di sopra della legge internazionale e continuare la loro azione criminale a detrimento di tutta l'umanità. Pertanto il Tribunale Penale Internazionale deve prendere in considerazione la presente citazione con la massima urgenza. Inoltre, ogni persona fisica e ogni governo sono chiamati ad unirsi nella presente citazione con l'obiettivo di porre fine a questi crimini una volta per tutte.
Le imputazioni presentate nella presente citazione riguardano due principali ambiti penali:
- Genocidio ed altri crimini contro l'umanità perpetrati in rapporto con il business farmaceutico della malattia;
- Crimini di guerra, aggressione ed altri crimini contro l'umanità perpetrati in rapporto con la recente guerra all'Iraq e l'escalation dei medesimi gruppi corporativi di investimento e dei loro cointeressati politici.
L'industria farmaceutica è stata costituita ed organizzata nel corso del 20° secolo allo scopo di assumere il controllo dei sistemi sanitari di tutto il mondo, sostituendo sistematicamente terapie naturali e non brevettabili con farmaci di sintesi brevettabili e, quindi, lucrosi. Questa industria non si è evoluta secondo schemi naturali; si è trattato, al contrario, di un'iniziativa di investimento intrapresa da un ristretto gruppo di imprenditori facoltosi e senza scrupoli.
Gli imputati sono responsabili della morte di centinaia di milioni di individui, che continuano a morire a causa di malattie cardiovascolari, cancro e altre affezioni che avrebbero potuto essere prevenute ed eliminate molto tempo addietro. Questa prematura morte di milioni di persone non è dovuta al caso né a negligenza, ma è stata intenzionalmente e sistematicamente organizzata per conto dell'industria farmaceutica e dei suoi investitori, con l'unico fine di espandere un mercato farmaceutico globale del valore di trilioni di dollari.
Il territorio commerciale dell'industria farmaceutica è il corpo umano, mentre il rientro dei suoi investimenti dipende dalla continuazione e dalla diffusione delle malattie. I suoi profitti dipendono dalla brevettabilità dei farmaci, che rendono tale industria la più lucrosa del pianeta Terra. Al contrario, la prevenzione e l'eliminazione di qualsiasi malattia riduce significativamente o annulla del tutto il mercato dei farmaci.
I governi di intere nazioni vengono manipolati o persino guidati da lobbisti ed ex dirigenti dell'industria farmaceutica. Da decenni la legislazione di interi paesi viene corrotta o infranta per favorire questo pluritrilionario "business della malattia", mettendo così a rischio la salute e la vita di centinaia di milioni di malati ed individui innocenti.
Una precondizione per la crescita dell'industria farmaceutica in quanto proficuo business, di investimento è l'eliminazione della concorrenza rappresentata dalle terapie sicure e naturali, in quanto queste ultime non sono brevettabili e presentano margini di profitto esigui. Per di più, in virtù della loro azione sul metabolismo cellulare, queste terapie naturali possono efficacemente contribuire a prevenire ed eliminare le malattie. Come risultato della sistematica eliminazione delle terapie mediche naturali e dell'acquisizione del controllo dei sistemi sanitari della maggior parte dei paesi del pianeta, l'industria farmaceutica ha portato milioni di persone e quasi tutte le nazioni a dover dipendere dai suoi investimenti commerciali.

Per ulteriori approfondimenti consultare il sito web del Dr. Matthias Rath: http://www4.dr-rath-foundation.org/

 

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Aspartame...

8/25/2011

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La scomoda verità!
Articolo a cura di Mark Gold mgold@holisticmed.com
Tratto da «Leva di Archimede» www.laleva.cc
Picture
L' aspartame non è stato approvato per l'utilizzo negli alimenti fino al 1981. Per oltre otto anni la FDA (Food and Drug Administration - Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) ha rifiutato di approvare l'uso dell'aspartame a causa delle convulsioni e dei tumori al cervello chequesta sostanza ha provocato negli animali da laboratorio. L'FDA ha continuato a rifiutare di approvarlo fino a che il presidente Reagan non prendesse la carica (era molto amico della G. D. Searle - adesso Monsanto) e licenziasse il commissario della FDA che aveva negato l'approvazione dell'aspartame. Successivamente, il Dott. Arthur Hull Hayes fu nominato commissario. Ma la forte opposizione per l'approvazione di questa sostanza continuava a tal punto che venne nominata una Commissione Investigativa. Il responso della Commissione recitava così: "non approvare l' aspartame".
Tuttavia il Dott. Hayes passò sopra la decisione della commissione e approvò ugualmente l'aspartame.
Poco tempo dopo aver approvato l'utilizzo dell'aspartame anche nelle bevande gassate, il commissario Arthur Hull Hayes, firmò un contratto di collaborazione con l'agenzia delle pubbliche relazioni della G.D. Searle.

Danni a lungo termine
L'aspartame causa danni "lenti e silenziosi" in tutte quelle persone che sono così sfortunate da non avere reazioni immediate e che non hanno quindi un motivo per evitarlo. Potrebbero volerci una, cinque, dieci, quarant'anni, ma alla lunga si manifesteranno gravi problemi (alcuni reversibili e altri no) per tutte quelle persone che ne fanno uso abituale.METANOLO (alcool metilico/veleno) (contenuto nell'aspartame almeno al 10%).
Il metanolo è un veleno mortale. Alcune persone ricorderanno che il metanolo causò la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa. Il metanolo viene liberato gradualmente nel piccolo intestino quando il gruppo metilico dell'aspartame incontra l'enzima chimotripsina.
L'assorbimento di metanolo nel corpo è accelerato considerevolmente quando viene ingerito metanolo libero. Il metanolo libero si forma nell'aspartame quando viene riscaldato oltre i 30° C. Questo avviene quando un prodotto contenente aspartame viene immagazzinato e conservato impropriamente o quando viene riscaldato (per esempio, come componente di un qualsiasi prodotto alimentare).
All'interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide. La formaldeide è una neurotossina mortale. Una valutazione dell'EPA (Enviromental Protection Agency - Agenzia per la protezione ambientale - USA) sul metanolo dichiara che il metanolo "viene considerato un veleno ad accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito. Nel corpo, il metanolo viene ossidato in formaldeide ed in acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici." I ricercatori dell'EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250
mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall' EPA.
I problemi da avvelenamento di metanolo maggiormente conosciuti sono i problemi relativi alla vista. La formaldeide è un agente cancerogeno ben conosciuto e causa danni alla retina, interferisce con la riproduzione del DNA e causa difetti di nascita. Data la mancanza di alcuni enzimi chiave, gli esseri umani sono molto più sensibili agli effetti tossici del metanolo rispetto agli animali. Di conseguenza, le prove sull'aspartame e sul metanolo fatte a spese degli animali da laboratorio non riflettono correttamente il pericolo per gli esseri umani. Come precisato dal Dott Woodrow C. Monte, direttore del laboratorio di Scienza degli Alimenti e della Nutrizione dell'Università di Stato dell'Arizona, "non ci sono studi effettuati sugli umani o sui mammiferi per valutare possibili effetti mutageni, teratogenici, o cancerogeni causati dall'assunzione cronica dell'alcool metilico. "
E' stato precisato che i succhi di frutta e le bevande alcoliche contengono piccole quantità di metanolo. E' importante però ricordare che il metanolo contenuto nei prodotti naturali non compare mai da solo. In ogni caso, l'etanolo è presente, solitamente in quantità superiore a quella del metanolo. L'etanolo è un antidoto naturale per la tossicità del metanolo
negli esseri umani. Le truppe americane durante la guerra del golfo furono dissetate con grandi quantità di bevande dolcificate con aspartame che erano state riscaldate oltre i 30° C dal sole dell'Arabia Saudita. Molti di loro tornarono a casa con numerosi disturbi simili a quelli riscontrati nelle persone avvelenate chimicamente dalla formaldeide. Il metanolo libero nellebevande può essere stato uno dei fattori che hanno contribuito alla manifestazione di questi disturbi. Altri prodotti della scomposizione dell'aspartame come la dichetopiperazina (DKP), possono essere stati un'altro fattore scatenante.
In un atto del 1993 che può essere descritto soltanto come "incosciente", l'FDA approvò l'aspartame come ingrediente in numerosi prodotti alimentari che possono venire riscaldati al di sopra dei 30° C.
Cosa ancora più grave, il 27 giugno 1996, senza un pubblico avviso, l'FDA ha rimosso tutte le limitazioni riguardanti l'impiego dell'aspartame permettendo così il suo utilizzo in tutto, compresi gli alimenti che vengono riscaldati o cotti.
La verità circa la tossicità dell'aspartame è molto lontana e diversa da quello che la NutraSweet Company divulga e vuole far credere al pubblico. Nel febbraio del 1994, il DHHS (Department of Health and Human Services - dipartimento della salute e dei servizi umani) degli Stati Uniti ha reso pubblico l'elenco degli effetti collaterali segnalati alla FDA (DHHS 1994).
L'aspartame ha rappresentato più del 75% di tutti gli effetti collaterali segnalati all'ARMS (Adverse Reaction Monitoring System - Sistema di Controllo degli Effetti Collaterali) della FDA.
La stessa FDA ammette che soltanto L'UN PER CENTO di coloro che hanno dei problemi relativi alla consumazione di quello che mangiano lo comunica all'amministrazione. Questo vuol dire che i 10.000 reclami ricevuti potrebbero in realtà quantificarsi intorno al milione. Tuttavia, l'FDA ha un grosso problema nel conservare e rispondere ai reclami che gli pervengono (non hanno mai risposto alla lettera raccomandata normalmente dal WEBMASTER di questo sito internet... una delle principali vittime!) e inoltre tendono a scoraggiare qualsiasi forma di protesta. La questione è che la MAGGIOR PARTE delle vittime non hanno nessun indizio o informazione sul fatto che possa essere l'aspartame la causa di molti dei loro problemi! Molte delle reazioni fisiologiche causate dall'aspartame sono pericolosissime e vanno fino alle convulsioni e la morte.


Queste sono le reazioni e gli effetti collaterali:- dolori addominali
- a
ttacchi d'ansia
-
artrite
-
asma
-
reazioni asmatiche
-
rigonfiamento, edema (ritenzione dei liquidi)
-
problemi riguardanti il livello dello zucchero presente nel sangue (Ipoglicemia o Iperglicemia)
-
cancro al cervello (studi animali effettuati prima dell'approvazione)
-
difficoltà respiratorie
-
bruciore degli occhi e della gola
-
bruciore nell'urinare
-
difficoltà del pensiero logico
-
dolore alla cassa toracica
-
tosse cronica
-
affaticamento cronico
-
stato confusionale
-
morte
-
depressione
-
diarrea
-
capogiri
-
eccessiva sete o fame
-
affaticamento
-
distorsione della realtà
-
arrossamento del viso
-
perdita dei capelli (calvizie) oppure assottigliamento dei capelli
-
mal di testa/emicrania, capogiri
-
perdita della capacità uditiva
-
palpitazioni
-
orticaria
-
ipertensione (pressione alta)
-
impotenza e altri problemi sessuali
-
scarsa concentrazione
-
predisposizione alle infezioni
-
insonnia
-
irritabilità
-
pruriti
-
dolore delle giunture
-
laringite
-
annebbiamento del pensiero
-
accentuato cambio della personalità
-
perdita della memoria
-
problemi e cambio del ciclo mestruale
-
spasmi muscolari
-
nausea e vomito
-
formicolio e intorpidimento delle estremità
-
reazioni allergiche e simili
-
attacchi di panico
-
fobie
-
riduzione della memoria
-
aumento del battito cardiaco
-
reazioni cutanee
-
convulsioni
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difficoltà di pronuncia
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dolori nel deglutire
-
tachicardia
-
tremori
-
Tinnitus
-
Vertigini
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perdita della vista
-
aumento di pesoL'aspartame peggiora o imita i sintomi delle seguenti malattie:- Fibromialgia
-
Artrite
-
Sclerosi multipla
-
Morbo di Parkinson
-
Lupus
-
Sensibilizzazione verso molti agenti chimici
-
Diabete e complicazioni diabetiche
-
Epilessia
-
Morbo di Alzheimer
-
Difetti di nascita
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Sindrome da affaticamento cronico
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Linfoma
-
Malattia di Lyme
-
Problemi di concentrazione
-
Attacchi di panico
-
Depressione e altri problemi psicologici

Come accade tutto questo:
Il metanolo, derivato dall'aspartame, viene liberato nell'intestino tenue quando il gruppo metilico dell'aspartame incontra l'enzima chimotripsina (Stegink 1984, pagina 143). Il metanolo libero comincia a formarsi quando un qualsiasi prodotto liquido che contiene aspartame viene portato ad una temperatura superiore ai 30° C... questo avviene naturalmente anche all'interno del corpo umano.
Il metanolo viene quindi convertito in formaldeide. La formaldeide dà luogo alla formazione di acido formico, il veleno delle formiche. L' acido formico è tossico e viene usato come attivatore degli sverniciatori per i rivestimenti all'uretano ed a resina epossidica. Immaginate che cosa fa ai vostri tessuti!
La fenilalanina e l'acido aspartico costituiscono il 90% dell'aspartame e questi aminoacidi, se assunti con l'alimentazione, vengono usati normalmente dal nostro organismo per la sintesi del protoplasma. Ma quando non sono accompagnati dagli altri amminoacidi che normalmente ingeriamo in un normale pasto di contenuto proteico [ne usiamo circa 20], diventano neurotossine.
Questo è il motivo per la quale troviamo, sull'etichetta dei prodotti EQUAL e su altri prodotti che contengono aspartame, l'avvertenza riguardante la Fenilchetonuria (PKU). Il 2% della popolazione soffre di questo disturbo che comporta una estrema sensibilità a questa sostanza, a meno che non derivi dall'alimentazione. Questo provoca problemi al cervello e diversi difetti di nascita! Alla fine, la fenilalanina si trasforma in DKP (dichetopiperazina), una sostanza che provoca il tumore del cervello.
In altre parole: L' aspartame si converte in sottoprodotti pericolosi ai quali non esistono contromisure naturali. Lo stomaco vuoto di una persona a dieta accelera queste conversioni e ne amplifica i danni. I componenti dell'aspartame vanno dritti al cervello, causando forti emicranie, confusione mentale, convulsioni e problemi di equilibrio. I ratti e gli altri animali usati come cavie da laboratorio sono poi morti a causa di tumori al cervello.


Malgrado le asserzioni difensive della Monsanto e di altre società:1. Il metanolo dell'alcool e delle spremute non viene convertito in formaldeide in nessuna misura significativa. Esistono delle forti evidenze scientifiche per confermare questo fatto riguardante le bevande alcooliche e delle prove ragionevolmente fondate per le spremute.
2. La formaldeide ottenuta dal metanolo è molto tossica anche in dosaggi *bassissimi* come evidenziato da recenti ricerche scientifiche.
3. La tossicità cronica e le reazioni e danni causati dall'aspartame derivano dalla trasformazione del metanolo in formaldeide e da altri prodotti della sua metabolizzazione anche se le industrie cercano di dimostrare il contrario con delle ricerche a breve durata usando una sostanza sperimentale che è chimicamente differente e che viene assorbita diversamente rispetto alla sostanza originale che viene messa in vendita.
Quasi tutti gli studi indipendenti comunque, "stranamente" indicano che l' aspartame può causare gravi problemi di salute.
4. Una scappatoia usata comunemente dalla Monsanto è di sostenere che l' aspartame è "sicuro" ma che tuttavia alcune persone potrebbero avere delle reazioni "allergiche". Questo tipo di assurdità è tipica della Monsanto. I test effettuati da loro indicano che l'aspartame non causa reazioni "allergiche". Questo è il loro modo di provare a minimizzare e nascondere le
numerose e gravi reazioni tossiche che la gente sta subendo come conseguenza dell'utilizzo a lungo termine dell'aspartame.

SommarioDate le seguenti argomentazioni, per i ricercatori diventa definitivamente prematuro scartare il ruolo del metanolo negli effetti secondari dell' aspartame:
1. La quantità di metanolo ingerita grazie all'aspartame è senza precedenti nella storia umana. Il metanolo che si ingerisce dal succo di frutta non si avvicina neanche lontanamente alla quantità di metanolo ingerita con l'assunzione dell'aspartame, particolarmente per le persone che ingeriscono ogni giorno da uno a tre litri (o più) di bevande dietetiche. Diversamente dal metanolo che deriva dall'aspartame, il metanolo dai prodotti naturali probabilmente non viene assorbito o non viene convertito nei relativi metaboliti tossici in misura significativa come discusso precedentemente.
2. La mancanza di riscontri scientifici relativi ai cambiamenti dei livelli di acido formico e di formaldeide nel plasma non preclude che i danni siano causati da questi metaboliti tossici. I cambiamenti dei livelli spesso non si possono riscontrare se l'assunzione del metanolo avviene per un breve periodo.
3. I prodotti che contengono aspartame il più delle volte forniscono poche o nessuna delle sostanze nutritive che possano proteggere dall'avvelenamento cronico da metanolo e spesso vengono consumati fra i pasti. Le persone che ingeriscono questi prodotti per seguire una dieta a basso contenuto calorico spesso hanno delle carenze nutrizionali maggiori rispetto alle persone che bevono spremute fresche.
4. Le persone con determinati problemi di salute o che usano determinate droghe possono essere molto più suscettibili all'avvelenamento cronico del metanolo.
5. Un avvelenamento lento dovuto all'assunzione prolungata di queste sostanze sfocerà in malattie croniche ed in effetti collaterali. Molte malattie croniche che sembrano comparire improvvisamente in realtà sono maturate gradualmente nel corpo per molti anni.
6. Un numero crescente di ricerche indica che molta gente è altamente sensibile anche a dosi bassissime di formaldeide nell'ambiente. L' esposizione ambientale alla formaldeide e da ingestione di metanolo (che si converte in formaldeide) derivato dall'aspartame probabilmente ha un effetto cumulativo deleterio.
7. E' stato riscontrato che l' acido formico tende ad accumularsi lentamente in varie parti del corpo. L' acido formico inibisce (secondo alcuni studi) il metabolismo dell' ossigeno.
8. Un sempre maggiore numero di persone quando ingerisce dei prodotti che contengono aspartame per un periodo prolungato di tempo, mostra dei problemi cronici di salute simili agli effetti collaterali dovuti all'avvelenamento cronico da metanolo. Questo include molti casi di lesione dell'apparato visivo simili al tipo di lesione riscontrato nei casi di avvelenamento dametanolo.Nota aggiuntiva sugli effetti tossici dell'aspartame: spesso occorrono almeno sessanta giorni senza nessuna assunzione di aspartame (NutraSweet) per vedere un miglioramento significativo. Controllare con molta attenzione tutte le etichette (comprese vitamine e prodotti farmaceutici). Cercare la parola "aspartame" sull' etichetta ed evitarla. (evitare anche "acesulfame-k" o "sunette") Per finire, evitare tutte quelle informazioni nutrizionali provenienti dalle organizzazioni che gestiscono le pubbliche relazioni delle industrie alimentari che producono "cibi spazzatura" come la IFIC o dalle organizzazioni che accettano finanziamenti dall'industria alimentare chimica e dei cibi spazzatura come l'Associazione DieteticaAmericana.Se siete dei consumatori di un qualsiasi prodotto contenente aspartame e avete problemi fisici, visivi, o mentali... fate una prova: evitate di assumere aspartame per 60 giorni. Se, dopo due mesi senza aspartame i vostri sintomi sono spariti, o sono diminuiti, partecipate con noi a eliminare questa neurotossina dal mercato. Scrivete una lettera alla FDA, mandando una copia a Betty Martini (per provare che l'FDA non conserva i reclami che gli pervengono). Scrivete ai vostri politici. Restituite i prodotti che contengono l' aspartame dove li avete acquistati... e chiedete un rimborso COMPLETO. Fate un gran casino se non vi rimborsano completamente! Convincete tutti i vostri amici, e familiari... che staranno meglio se smetteranno di usare l'aspartame... e coinvolgeteli a fare lo stesso.
L'aspartame è diventato "un dolcificante approvato" ad opera di alcune persone avide e disoneste che speculano calpestando la vita e la salute della gente. Visto che sia l'FDA che i politici sono ampiamente compromessi in questo scandalo, soltanto un pubblico INFORMATO ed ATTIVO potrà ottenere la riclassificazione di questo "additivo alimentare" in SOSTANZA TOSSICA e la sua rimozione dal ciclo alimentare umano.


La Leva di Archimede
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