Io credo che se vogliamo comprendere le ragioni che stanno dietro ai tagli del trasporto pubblico, così come ai tagli di tutti gli altri servizi pubblici (e cioè dei Beni Comuni), sia necessario avere un quadro di insieme che individui quale sia il legame tra i problemi locali e quelli nazionali, europei e mondiali.
Non so infatti quando e se ce la faremo ad uscire da questa situazione.
Ma un primo passo è quello di avere il coraggio di dire le cose come stanno.
Il dato che salta agli occhi di ogni persona di buon senso è che, a distanza di un decennio, l’Europa vede ‘fallire’, uno dopo l’altro, la maggior parte degli Stati che la compongono. E i loro Governi, per pagare i debiti alla banche francesi e tedesche, tagliano tutto ciò che in decenni e decenni di lotte era stato conquistato dai lavoratori: dall’istruzione alla sanità… fino al diritto al posto di lavoro, al salario e alla pensione. Ma non ci avevano detto che era un affare andare in Europa? Ma per chi, allora, è stato un affare l’Europa ?
I PASSAGGI CHE HANNO PORTATO ALLA SITUAZIONE ODIERNA
• A partire dagli anni ’70 le Autorità Economiche e Politiche che stanno dietro ai vari Governi dell’Occidente, non sono più in grado di rispondere alla pressione crescente dei loro cittadini che aumentano di continuo la richiesta di una migliore qualità di vita attraverso aumenti salariali e diminuzione dell’orario di lavoro.
Decidono di passare al contrattacco.
Inizia così quel processo di trasformazione della Democrazia in Democrazia Autoritaria e di Centralizzazione del Comando finanziario, energetico e militare che in trent’anni ha portato alla Globalizzazione con la scomparsa del potere degli Stati Nazionali e la concentrazione del Potere Mondiale nelle mani occulte di Organizzazioni poco note come Bilderberg, Trilateral, ecc…, di cui Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale, WTO, Agenzie di Rating e altri analoghi organismi multinazionali sono la faccia pubblica, autorevole e “rispettabile”. Sono questi organismi sovrastatali (e sono migliaia a fronte di 200 Stati !!!) i VERI legislatori globali del terzo millennio.
• Una campagna mediatica di gigantesche proporzioni svalorizza il pubblico (inefficiente, clientelare, conservatore) e “celebra” i vantaggi del privato, sinonimo di efficienza, redditività, spirito innovatore e procede a cambiare il senso delle parole: le Guerre diventano Missioni di Pace, l’Intensificazione dello Sfruttamento si chiamerà Flessibilità del Lavoro, la Distruzione dello Stato Sociale Privatizzazione dei Servizi Pubblici, l’Usura Interesse, la Tangente Provvigione, e il Bene Comune sarà l’Interesse Privato.
L’unica cosa che conta è il denaro, il bilancio in attivo, le entrate che superano le uscite: insomma una visione aziendale di ogni aspetto della nostra vita e di ciò che ci circonda.
• Così tutto è stato privatizzato: innanzitutto le Banche Centrali, e poi Informazione, Poste, Salute, Istruzione, Servizi Sociali, Energia, Trasporti, Telecomunicazioni, Acqua… tutto è diventato MERCE… I Cittadini sono stati trasformati in Consumatori, e la vita stessa di ciascuno di noi è divenuta una attività a pagamento… acqua, terra, aria…le nostre vite trasformate in rendita di pochi.
• Gli Stati hanno rinunciato alla propria Sovranità Monetaria ed essi stessi vengono considerati come Aziende, e “giudicati” con la logica delle entrate e delle uscite… mentre la Legge sulla Banche del 1936, promulgata con il fine di impedire proprio alle Banche di impossessarsi delle Imprese, viene abolita nel 1993 (quando nasce l’Europa) da parte dell’allora Pres.te del Consiglio Ciampi (ex Governatore di Bankitalia) allargando così a dismisura il territorio di caccia delle Banche stesse.
• Nel 2002 l’Euro sostituisce le monete nazionali europee. E immediatamente salari, stipendi e pensioni valgono esattamente la metà di prima. Ma se si credeva veramente nell’Europa la moneta unica doveva essere l’ultima delle azioni da eseguire. Prima si dovevano fare leggi, economie, culture comuni. Si vede oggi con chiarezza che il fine ultimo era ben diverso. Era ed è l’Europa dei Banchieri. E i Governi hanno fatto di tutto per non far conoscere ai propri cittadini i veri scopi dell’Unione Europea.
• Gli Economisti hanno sostituito i Politici alla guida dei Governi (ricordiamo in Italia Prodi, Dini, Ciampi). E chi decide le sorti degli Stati Europei è una Commissione di 20 persone che “non sollecitano né accettano istruzioni da alcun Governo né da alcun organismo” e le cui deliberazioni “sono esecutive” (artt. 157 e 140 Trattato di Maastricht). Siamo alla Dittatura delle Banche. Il Parlamento Europeo è un fantoccio, i Parlamenti nazionali sono svuotati di ogni potere. Compreso il nostro ovviamente. E la fine della Sovranità dell’Italia è stata decretata dall’Europa, altro che dal separatismo della Lega Nord !
• Nel 2008 una grande crisi finanziaria colpisce il mondo della finanza proprio in seguito alle politiche speculative dei Banchieri Internazionali. Di fronte al pericolo di fallimento delle grandi Banche i Governi di tutto il mondo intervengono con cifre da capogiro. Si parla di 13 mila miliardi di dollari (senza parlare di quelli usciti dalle stamperie segrete delle Banche Imperiali – leggasi Federal Reserve in primis). Non intervengono certo nello stesso modo se a pericolo di fallimento è un imprenditore, un artigiano, un semplice cittadino o, da ultimo, uno Stato Sovrano. Per essi valgono le “regole del Mercato”. Ma se le “regole del Mercato” devono valere per tutti perché dare soldi a Banchieri falliti ? (perché dire Mercato significa dire Banche !).
• E siamo giunti così, alla fine del 2011, con gli Stati Europei che sono piombati nelle mani degli Usurai (BCE in testa… Germania uber alles, ancora una volta !), che ne controllano e ne determinano ogni comportamento. Come le Compagnie di ventura e gli eserciti mercenari scorazzavano e saccheggiavano liberamente l’Europa nel Medioevo, facendo valere la legge del più forte, così oggi Banche e Multinazionali (Corporations) saccheggiano le ricchezze dei popoli europei imponendo ai singoli Stati la svendita dei Beni Comuni. Ecco per chi è stato un affare l’Europa ! Le Istituzioni Europee sono nate proprio con questo fine: rendere legale il CRIMINE che si sta perpetrando contro le popolazioni europee.
Di conseguenza, come succede da sempre con gli Strozzini, prima si vendono i Beni Comuni (reti del Trasporto Pubblico, delle Telecomunicazioni, scuole e Università, reti idriche, beni culturali e paesaggistici, ospedali, strutture della difesa, carceri, sistemi di disposizione dei rifiuti, immobili pubblici), che sono i gioielli di famiglia, all’interesse privato multinazionale… ma tutto ciò non basta … ci saranno da tagliare salari, pensioni, posti di lavoro… e non basterà mai… I prestiti usurai vengono concessi sempre dietro minacce e ricatti e le vittime vengono spinte a svendere il proprio patrimonio, a chiedere aiuto ad amici e parenti, fino al collasso o al suicidio. (Ma a Gran Bretagna, Svezia e Danimarca, che non hanno accettato l’euro, com’è che questo non succede ? E ancora, come mai l’Argentina si è ripresa solo quando ha deciso di non accettare le “ricette” della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale ?)
• Ai Pubblici Amministratori che sono nel Governo o negli Enti Locali resta solo una funzione: quella di Esattori, nuovi Robin Hood alla rovescia, che tolgono i soldi dalle tasche dei Cittadini per metterli in quelle delle Banche. Una funzione che ha un solo significato: RUBARE A POVERI E MENO POVERI PER DARE AI RICCHISSIMI.
Perché dunque da 40 anni questa è l’unica soluzione proposta per i mali dell’economia?
DEMOCRAZIA O USUROCRAZIA?
IL DEBITO PUBBLICO, OVVEROSIA LA LEGALIZZAZIONE DELL'USURA
Che le Banche siano vissute dalla gente come le istituzioni legalizzate dello strozzinaggio è una realtà inoppugnabile. Chiunque di voi possegga un conto corrente bancario, o abbia chiesto un prestito, o stia pagando un mutuo lo sa bene.
Cosa significa allora che gli Stati stanno fallendo a causa del loro Debito Pubblico ?
Che cosa è e come si forma il Debito Pubblico ?
Chi sono i creditori del Debito Pubblico ? E come si può ridurre il Debito Pubblico ?
A – Come si forma il Debito Pubblico ?
• Quando un Governo, a fronte di forti richieste di reddito da parte di lavoratori o imprese, decide di allargare i cordoni della borsa, se non gli bastano i soldi delle entrate tributarie si indebita (emettendo titoli di stato) con i non produttori (quelli che NON LAVORANO ma detengono il capitale finanziario quali banche, assicurazioni, società finanziarie) per reperire i fondi necessari alle spese pubbliche (opere pubbliche, sanità, scuola, ambiente, ricerca, università, salari dei dipendenti pubblici), o al credito agevolato per alcune categorie. Questo indebitamento si chiama Debito Pubblico. E su questo Debito il Governo paga gli interessi. Calcolando che la maggioranza del debito è detenuta da Banche, ciò significa che il Governo paga la maggior parte degli interessi del debito alle Banche stesse. (E questo Debito, da noi ma non solo da noi, è aumentato a dismisura proprio per pagare i debiti delle Banche nella crisi finanziaria del 2008 !)
B – Chi possiede i titoli che compongono il Debito Pubblico ?
• I titoli non sono divisi omogeneamente. Semplifico dicendo che i piccoli risparmiatori detengono il 10% dei titoli di stato, mentre le Banche possiedono il 90% dell’intero Debito Pubblico.
Quando si parla dunque del “risparmio delle famiglie italiane" deve essere chiaro che Il "risparmio italiano", per il 90%, è la "rendita finanziaria", che succhia ricchezza alla collettività. Questa si chiama USURA LEGALE !!!
C – Come ridurre il Debito Pubblico ?
• Se il Governo decidesse di nazionalizzare le Banche - e l’Islanda lo ha fatto – ecco che la maggior parte del debito sparirebbe… ma è necessaria una decisa volontà politica.
Fino ad oggi ha funzionato così. I soldi dati alle Banche (gli interessi sul debito) invece di essere usati per investimenti produttivi sono finiti regolarmente nelle speculazioni monetarie per essere poi polverizzati nelle cicliche crisi finanziarie. Ultima in ordine di tempo quella del 2008. É impensabile, in altri termini, e ‘contro natura’, che possa durare una situazione in cui il denaro investito in modo improduttivo (titoli di stato o speculazioni finanziarie) renda di più di quello destinato ad investimenti produttivi: alla produzione cioè dei beni e dei servizi che costituiscono l'unico fondamento reale del potere d'acquisto della moneta.
Ma la nascita della Unione Europea è riuscita a fare ancora peggio. L’abitudine di emettere titoli di Stato da fare acquistare alla Banca Centrale (per noi la Banca d’Italia) è stata proibita. Poiché gli Stati che hanno aderito all’ Euro sono OBBLIGATI a mettere sul Mercato Internazionale i titoli di Stato emessi e sarà il Mercato (cioè le Banche stesse) a fissarne il prezzo. Quindi uno Stato non si può permettere più di emettere titoli a volontà, pena dover alzare moltissimo il loro rendimento per poterli fare acquistare (È per questo che si parla di attacchi speculativi, spread tra titoli italiani e tedeschi e via dicendo…) Ma chi non ha l’Euro, nonostante abbia enormi debiti pubblici, più grandi del nostro, non ha questo problema … e nessuno può decidere il suo “fallimento” (default). È questo il caso di Gran Bretagna, USA, Giappone.
Su queste premesse si può comprendere l'esatta portata della lettera spedita da uno dei Rothschild alla Ditta Kleimer, Morton e Vandergould di New York il 26 giugno 1863:
"… Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi."
CHE FARE DUNQUE PER USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE ?
È dalla metà degli anni ’70 che gli Economisti di destra e di sinistra ci hanno detto che per "risanare" l'economia era indispensabile: 1) stroncare l'inflazione (la politica del rigore) 2) restringere il credito alzando il costo del denaro (la difesa della lira contro gli speculatori!) 3) contenere gli aumenti salariali entro il tetto programmato d'inflazione (la politica di moderazione salariale!) 4) tagliare la scala mobile (la fonte di tutti i guai!) 5) aumentare il carico di lavoro agli occupati aumentando il numero dei disoccupati (la flessibilità!) 6) tagliare le spese sociali: scuola, casa, sanità, trasporti, ricerca scientifica, pensioni (il vituperato assistenzialismo !) Dare insomma più soldi ai ricchi togliendoli ai poveri!
Ma in 35 anni di queste ricette l'economia non è stata risanata, la situazione è degenerata, e
IL SISTEMA BANCARIO HA ESPROPRIATO LA SOVRANITA’ POLITICA DEGLI STATI DIVENTANDO COSI’ IL PADRONE DEL MONDO.
APPELLO A TUTTI I POLITICI E PUBBLICI AMMINISTRATORI IN BUONA FEDE
Vi diciamo, politici e amministratori del centro e della periferia: Voi dovete innanzitutto difendere la Sovranità del nostro Paese, del nostro territorio, a partire dalla nostra moneta. Che non può più essere questo Euro ! Dovete opporvi a chi vi racconta che per risanare l’economia dovete svendere Beni che sono di tutti noi perché tutti noi e le generazioni che ci hanno preceduto abbiamo contribuito a pagarli. Acqua, Boschi, Spiagge, Immobili pubblici, Sistemi del Trasporto Pubblico, Scuole, Ospedali, Beni culturali non sono vostri, sono di Tutti. E un giorno, quando sarà finita questa ubriacatura di PRIVATO, potreste essere chiamati a risponderne ed a pagarne care le conseguenze. Dovete opporvi al denaro che produce denaro, perché la ricchezza di una società non può fondarsi sul valore dei titoli ma sui frutti della Terra e sul lavoro degli uomini. Uscite da questo girone infernale di bugie costruite ad arte, e diffuse da media asserviti, da chi ci vuole depredare per ridurci schiavi delle Banche e metterci al rango di colonie del Sud Europa, assieme a Portogallo, Spagna e Grecia (e poi toccherà alla Francia), sotto il tacco, ancora una volta, della Germania.
Oggi più che mai Ribellarsi è Giusto e Necessario. Le popolazioni europee, a fronte di Governi imbelli o asserviti, non credono più alla favola dei “sacrifici oggi” e della “crescita domani”. Sono coscienti che si può Lavorare tutti per Lavorare meno. Il mondo e la natura non possono “appartenere” a qualcuno soltanto, ma devono essere condivisi e accessibili a TUTTI.
La situazione in cui ci troviamo oggi è la dimostrazione palese che il capitalismo realizzato, che pone al centro la proprietà privata, è fallito così come è fallito il socialismo realizzato che metteva al centro la proprietà statale. La visione puramente economica del mondo mostra il suo limite proprio in questa, ennesima, crisi. Il Privato e la Rendita finanziaria, il denaro che produce denaro hanno dimostrato che non sono la soluzione di nulla, anzi sono il PROBLEMA.
E allora dobbiamo cambiare visione, privilegiandone una ecologica, in cui la proprietà comune (i Beni Comuni) venga posta al centro, affinché si arresti la distruzione esponenziale delle ricchezze del Pianeta, che ci sono state date in prestito, e sono nell’uso di tutti, e non nella proprietà di pochi. Poiché per colpe che sono unicamente di chi usa il denaro per produrre altro denaro stanno pagando la Natura e la Comunità degli Uomini.
Se vogliamo salvare noi e chi ci succederà dobbiamo “disarmare la finanza”. E dobbiamo farlo a partire, ciascuno, dal proprio ruolo.
Voi sapete che quanto abbiamo detto è la verità, e che un altro mondo è possibile e necessario. Voi, in ogni Consiglio comunale, provinciale, regionale, nel Parlamento, ovunque siete stati da noi eletti, dovete avere uno scatto d’orgoglio, e dire con chiarezza che non volete sottostare al ‘diktat’ degli Usurai. Che non accettate i tagli di fondi agli enti locali, che non accettate di privatizzare i servizi pubblici, l’acqua, i rifiuti, la sanità, le ferrovie… Voi dovete avere la coscienza del fatto che la creazione di grandi Società private per gestire i Beni Comuni va nell’interesse degli Usurai, e non dei Cittadini.
Noi, che vogliamo essere considerati Cittadini, e non semplicemente Consumatori o peggio Sudditi, vi chiediamo questo. Un sussulto di orgoglio e di dignità, se non altro per i privilegi che tanti di voi hanno rispetto ai semplici cittadini. Compite atti di disobbedienza civile. Su questo, su quanto farete o su quanto vi impegnerete a fare, decideremo al momento del voto. E se gli Economisti, nei loro prospetti e nei loro grafici, si dimenticano dell’esistenza degli Uomini, noi Cittadini gliela faremo tornare in mente.
Concludiamo questo Appello con le parole, quanto mai attuali, che scrisse Papa Pio IX nel 1931. E vi chiediamo di riflettere e agire di conseguenza, ciascuno secondo il ruolo che gli compete.
"E in primo luogo ciò che ferisce gli occhi, è che ai nostri tempi non vi è solo concentrazione della ricchezza, ma l'accumularsi altresì di una potenza enorme, di una dispotica padronanza della economia, in mano di pochi, e questi sovente neppure proprietari, ma solo depositari ed amministratori del capitale, di cui essi però dispongono a loro grado e piacimento. Questo potere diviene più che mai dispotico in quelli che, tenendo in pugno il denaro, la fanno da padroni; onde sono in qualche modo i distributori del sangue stesso di cui vive l'organismo economico, e hanno in mano, per così dire, l'anima dell'economia, sicché nessuno, contro la loro volontà, potrebbe nemmeno respirare". (Enciclica Quadragesimo Anno - nn. 105 e 106, 1931)
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