La regista s'incontra in tutto il mondo con persone che implementano le proprie soluzioni ai disordini ambientali.
Incontra: Vandana Shiva, Pierre Rabhi, Lydiae Claude Bourguignon, il Movimento Lavoratori Senzaterra, Kokopelli, M. Antoniets , Ana Pradeshi, Philippe Desbrosses, Joao Pedro Stedile, serge Latouche, Devinder Sharma, Laurent Marbot, ecc.
"Con questo film, mostro che ci sono in tutto il mondo, persone che, senza saperlo, fanno la stessa cosa, che hanno la stessa filosofia di vita e le usano le stesse pratiche con la Madre Terra. Evidenzia, l'universalità di soluzioni, così come la loro semplicità, questo è il vero scopo del film."
-Coline Serrau
La regista sottolinea l'analisi e la competenza, Soprattutto cerca di dimostrare, con esempi di coltivazioni alternative dal Brasile all'India, dalla Francia all'Ucraina, che le soluzioni alternative sono sostenibili e redditizie oltre che già state attuate.
In breve, che un'economia più equa è possibile e addirittura indispensabile, in relazione a salute e principi umanitari.
La sua dimostrazione pone in rilievo una condizione femminile che sfugge anche a tante attiviste femministe.
Dimostra che c'è un divario molto significante tra il popolo e i leader. Gli OGM sono l'esempio più eclatante.
Mette in guardia la popolazione mondiale, da un problema che ha ogni giorno nel piatto, ma che non si rende conto della enorme pericolosità che rappresenta nella sua globalità.