L'eventuale introduzione di una nuova tassa sulla casa, cioè la reintroduzione dell'ICI (che questa volta però sarebbe destinato ad entrare nelle casse dello Stato, e non in quelle dei comuni, come la precedente "versione" chiamata appunto"Imposta Comunale sugli Immobili) fa vacillare il mercato immobiliare: il costo delle case è sceso solo a parlarne: altra misura che risulta sgradita al mercato immobiliare ed è al vaglio di Mr Bilderberg Monti è la "patrimoniale". In caso di approvazione di queste misure, secondo Confedilizia e Fiaip ( Fiaip è un'associazione di agenti immobiliari) l'Italia rischia un crollo del 10-12% dei prezzi: questo ovviamente è dovuto al fatto che le nuove tasse causerebbero una riduzione della "domanda" di acquisto e un aumento delle case in vendita: per molti italiani diventerebbe ancora più proibitivo mantenere la "seconda casa". La posizione e le "ragioni" delle sopracitate associazioni di categoria del "settore casa" sono illustrate nell'articolo che riportiamo di seguito a questa nota introduttiva, pubblicato da "Casa e clima", un sito che, come si evince dal nome, tratta argomenti legati alle case e al mercato immobiliare.
Cosa pensare delle nuove tasse e di questi "effetti collaterali" che avrebbero sul mercato? La situazione è delicata, e assumere una posizione "a getto" senza ben ponderare le cose, sarebbe da irresponsabili. Siamo fermamente contrari alla "nuova ICI", se questa riguarderà anche le prime case: se invece fosse applicata una tassa aggiuntiva alle "seconde, terze, quarte..." case, sarebbe diverso. La cosidetta "patrimoniale" invece, deve colpire... i patrimoni! E la prima casa, (a meno che non sia la reggia di Caserta) è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, e non un lusso. E la cosa importante, è che a pagare siano tutti. SIAMO ABITUATI A PENSARE COSI'... NON è VERO??? Questo è quello che emerge dal sondaggio IPSOS di Ballarò di ieri. GUARDATELO: lo potete vedere sul sito di Ballarò (clicca qui) ascoltate bene i discorsi del relatore... "gli italiani accettano di pagare di buon grado"... CI FANNO CREDERE CHE NON C'E' ALTERNATIVA... in realtà i soldi potrebbero essere reperiti senza grandi sacrifici, mentre invece non è cosi: potremmo per esempio, togliere profitti alle banche, restituendo la sovranità nazionale al popolo; ma non solo: tassando i grandi profitti finanziari che oggi sono tassati 1/3 di quanto sono tassate le busta paga. Inoltre razionalizzando la spesa pubblica, i veri sprechi, i veri privilegi, le vere caste, come i notai. Regolamentando la prostituzione (80-100.000 le prostitute che lavorano senza pagare tasse in Italia) e magari legalizzando la cannabis: consumata da 4,5-5 milioni di consumatori che si approvvigionano dalla mafia: fa meno male di alcool e tabacco, e in ogni caso si trova ovunque. OPPURE è MEGLIO ALLUNGARE L'ETA PENSIONABILE? Lavorare 2 anni in più per vietare in modo ridicolo la prostituzione - che dilaga per le strade e riempe anche i quotidiani importanti di annunci? Il mercato della prostituzione vale quanto una manovra finanziaria pesante!
tornando alle misure che saranno assunte, che colpiranno il mercato immobiliare:VANTAGGI e SVANTAGGI:
- Comprare una casa costerà meno: ma costerà di più mantenerla.
- Meno ricchezza in Italia: se il valore delle case diminuisce, il capitale di una famiglia che possiede una casa diminuisce: questo può incidere quando la casa costituisce una garanzia sui prestiti (che alcune volte sono contratti per ripianare debiti)
- Possibili ripercussioni in termini occupazionali degli addetti del settore edile, e in tono minore degli agenti immobiliari.
Il mercato immobiliare vacilla anche solo a parlare di nuove tasse: se entrerà in vigore la nuova tassa sulla casa e la "tassa patrimoniale", le associazioni di categoria prevedono una diminuzione del valore degli immobili del 10-12%
Cancellata dal Governo Berlusconi, l'Ici sulla prima casa torna al centro del dibattito con il nuovo Governo Monti che sta per essere varato.Secondo alcune stime, la reintroduzione dell'Ici sulla prima abitazione comporterebbe per le casse dello Stato entrate per 3,5 miliardi di euro, pari al 41% dell'attuale gettito Ici (9,1 miliardi di euro). Se per le casse dei Comuni i benefici sarebbero indiscutibili (12,8 miliardi di euro in totale), per le famiglie il ritorno dell'imposta avrebbe un peso differenziato da città a città: a Bologna, per esempio, costerebbe 416,85 euro a famiglia, a Roma 407,95 euro, a Firenze 385,05 euro, a Milano 393 euro.Favorevoli e contrariFavorevole alla reintroduzione dell'Ici (e non è una sorpresa) l'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). “La reintroduzione dell'Ici è sempre stata tra le richieste dell'Anci”, spiega il presidente dell'Associazione Graziano Delrio, già sindaco di Reggio Emilia. “L'imposizione sugli immobili collegati al reperimento di risorse per i servizi al territorio ha un senso, tanto che esiste in tutta Europa, ma ovviamente va discusso il modo con cui tutelare le fasce più basse”, precisa il presidente dell'Anci.Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l'Ici sulla prima casa “non sarebbe una bella misura perché cancellerebbe una riforma fatta dal centrodestra”, ha dichiarato. “Sicuramente – ha aggiunto Alemanno – una qualche forma di patrimoniale deve servire per creare un sistema fiscale più equo: meno tasse su redditi e imprese, qualcosa di più sui patrimoni”.“La prima cosa che chiederemo è equità sociale, si parla già di rimettere l'Ici su prima casa. Si inizia maluccio” ha commentato il segretario della Cgil, Susanna Camusso. “Non si possono far pagare sempre i soliti noti, e forse è ora di pagare la patrimoniale come tassa strutturale che garantisce una stagione di entrate rigorose sul piano fiscale. Poi ragionare più seriamente su rendite finanziarie, visto che il precedente governo non ha fatto nulla, e dopo sugli immobili e seconde case”.Confedilizia e Fiaip: con la patrimoniale si rischia una crisi subprimeNetta contrarietà all'ipotesi di introduzione di una patrimoniale è stata espressa da Confedilizia e Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). “Le continue richieste di introduzione di un’imposta patrimoniale (anche dopo la sua bocciatura da parte dell’Europa) hanno già avuto effetti fortemente negativi sul mercato immobiliare, determinando una sensibile riduzione del valore degli immobili. Se poi la patrimoniale venisse effettivamente varata, le conseguenze depressive sarebbero ben più gravi e farebbero sprofondare il settore in una crisi senza precedenti, fino al rischio di cadere nella spirale subprime”, avvertono le due Associazioni, che attraverso le proprie strutture territoriali effettuano un continuo monitoraggio della situazione del mercato immobiliare.La perdita media rilevata in Italia in questi mesi di ripetute voci relative all’introduzione della patrimoniale può essere stimata, su scala nazionale, fra il 3 e il 5%. In particolare, i maggiori ribassi nel mercato residenziale si sono registrati in varie aree metropolitane ed in particolare al Sud e nel Centro Italia (Palermo – 8%, Napoli – 6%, Roma – 7%). Gli agenti immobiliari Fiaip rilevano nel corso degli ultimi mesi un’immediata contrazione del numero delle compravendite, pari al 3% circa su scala nazionale, con un ribasso medio dei prezzi in Italia di circa il 4%. Anche gli immobili ad uso ufficio mostrano un segno negativo medio dei prezzi (– 5%), così come i negozi (– 6,5%) e i capannoni (– 8%).In particolare, nel terzo trimestre del 2011 - allorché si è intensificato il dibattito sulla patrimoniale - si sono moltiplicati i segnali di debolezza del mercato immobiliare, con diffuse indicazioni di flessioni dei prezzi e di aumento degli incarichi a vendere inevasi. Per la prima volta in Italia si può parlare di “panic selling” per i proprietari immobiliari, a causa dell’incertezza relativa alla tassazione del settore.Se alle voci e alle richieste facesse seguito l’effettiva introduzione di un’imposta patrimoniale, Fiaip e Confedilizia prevedono un calo medio dei prezzi che potrà attestarsi fra il 10 e il 12%. Calo che - a giudizio delle due Organizzazioni - sarebbe destinato a protrarsi per un lungo periodo, considerato che la sola messa a punto dei criteri per il calcolo del sistema impositivo patrimoniale richiederebbe mesi (la legge istitutiva dell’ultima patrimoniale italiana, quella del ‘47, si componeva di 77 articoli) e che i pagamenti dell’imposta non potrebbero avvenire - dati i tempi occorrenti per l’applicazione ai singoli cespiti, immobiliari ma anche mobiliari, dei criteri stabiliti, quali che essi siano - prima di un ragguardevole lasso di tempo (come accadde anche nel ’47) quantificabile in almeno più di un anno a far tempo dall’istituzione dell’imposta stessa.“Certe forze politiche e sociali continuano a pretendere l'istituzione di una patrimoniale. Ma l'Europa non ce l'ha chiesta, e non ce la chiede, in alcuna forma”, ribadisce il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani.
intro: staff nocensura.com
articolo: casaeclima.com