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La causa principale del cancro fu scoperta nel 1931. Ma nessuno ti ha mai detto qual è.

3/12/2016

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La notizia ha dell’incredibile: la causa principale del cancro è stata ufficialmente scoperta decenni fa (1923) da uno scienziato premio Nobel per la medicina, nel 1931.

E da allora nulla è stato fatto in base a tale conseguimento, se non continuare a raccogliere in tutto il mondo soldi per la ricerca, attraverso associazioni come, ad esempio l’italiana, AIRC.

Quando la causa primaria del cancro era già conosciuta.

Pochissime persone in tutto il mondo lo sanno, perché questo fatto è nascosto dall’industria farmaceutica e alimentare.

Nel 1931, lo scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg ha ricevuto il Premio Noanimaltesting Nobel per la scoperta sulla causa primaria del cancro.

Proprio così. Ha trovato la causa primaria del cancro e ha vinto il Premio Nobel.

Otto ha scoperto che il cancro è il risultato di un potere anti-fisiologico e di uno stile di vita anti-fisiologico.

causa-primaria-cancro

Perché? Poiché sia con uno stile anti-fisiologico nutrizionale (dieta basata su cibi acidificanti) e l’inattività fisica, il corpo crea un ambiente acido (nel caso di inattività, per una cattiva ossigenazione delle cellule).

L’acidosi cellulare causa l’espulsione dell’ossigeno. La mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.

Egli ha detto: “La mancanza di ossigeno e l’acidità sono due facce della stessa medaglia: Se una persona ha uno, ha anche l’altro”.

Cioè, se una persona ha eccesso di acidità, quindi automaticamente avrà mancanza di ossigeno nel suo sistema. Se manca l’ossigeno, avrete acidità nel vostro corpo.

Egli ha anche detto: “Le sostanze acide respingono ossigeno, a differenza delle alcaline che attirano ossigeno”.

Cioè, un ambiente acido è un ambiente senza ossigeno.

Egli ha dichiarato: “Privando una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore è possibile convertirla in un cancro”.

“Tutte le cellule normali hanno il bisogno assoluto di ossigeno, ma le cellule tumorali possono vivere senza di esso”. (Una regola senza eccezioni).

“I tessuti tumorali sono acidi, mentre i tessuti sani sono alcalini.”

Nella sua opera “Il metabolismo dei tumori”, Otto ha mostrato che tutte le forme di cancro sono caratterizzate da due condizioni fondamentali: acidosi del sangue (acido) e ipossia (mancanza di ossigeno).

Ha scoperto che le cellule tumorali sono anaerobiche (non respirano ossigeno) e non possono sopravvivere in presenza di alti livelli di ossigeno.
Le cellule tumorali possono sopravvivere soltanto con glucosio e in un ambiente privo di ossigeno.

Pertanto, il cancro non è altro che un meccanismo di difesa che hanno alcune cellule del corpo per sopravvivere in un ambiente acido e privo di ossigeno.

In sintesi:

Le cellule sane vivono in un ambiente ossigenato e alcalino che consente il normale funzionamento. Le cellule tumorali vivono in un ambiente acido e carente di ossigeno.

Importante:

Una volta terminato il processo digestivo, gli alimenti, a secondo della qualità di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, forniscono e generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo. Il risultato acidificante o alcalinizzante viene misurato con una scala chiamata PH, i cui valori vanno da 0 a 14, al valore 7 corrisponde un pH neutro. È importante sapere come gli alimenti acidi e alcalini influiscono sulla salute, poiché le cellule per funzionare correttamente dovrebbe essere di un ph leggermente alcalino (poco di sopra al 7). In una persona sana, il pH del sangue è compreso tra 7.4 e 7.45. Se il pH del sangue di una persona è inferiore 7, va in coma.

Gli Alimenti che Acidificano il Corpo:

* Lo zucchero raffinato e tutti i suoi sottoprodotti. (È il peggiore di tutti: non ha proteine, senza grassi, senza vitamine o minerali, solo carboidrati raffinati che schiacciano il pancreas). Il suo pH è di 2,1 (molto acido) * Carne. (Tutti i tipi) * Prodotti di origine animale (Latte e formaggio, ricotta, yogurt, ecc) * Il sale raffinato. * Farina raffinata e tutti i suoi derivati. (Pasta, torte, biscotti, ecc) * Pane. (La maggior parte contengono grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti) * Margarina. * Caffeina. (Caffè, tè nero, cioccolato) * Alcool. * Tabacco. (Sigarette) * Antibiotici e medicina in generale. * Qualsiasi cibo cotto. (La cottura elimina l’ossigeno aumentando l’acidità dei cibi) * Tutti gli alimenti trasformati, in scatola, contenenti conservanti, coloranti, aromi, stabilizzanti, ecc. Il sangue si ‘autoregola’ costantemente per non cadere in acidosi metabolica, garantire il buon funzionamento e ottimizzare il metabolismo cellulare. Il corpo deve ottenere delle basi minerali alimentari per neutralizzare l’acidità del sangue nel metabolismo, ma tutti gli alimenti già citati (per lo più raffinati) acidificano il sangue e ammorbano il corpo. Dobbiamo tener conto che con il moderno stile di vita, questi cibi vengono consumati almeno 3 volte al giorno, 365 giorni l’anno e tutti questi alimenti sono anti-fisiologici.

Gli Alimenti Alcalinizzanti:

* Tutte le verdure crude. (Alcune sono acide al gusto, ma all’interno del corpo avviene una reazione è alcalinizzante. Altre sono un po’ acide, tuttavia, forniscono le basi necessarie per il corretto equilibrio). Le verdure crude producono ossigeno, quelle cotte no. * I Frutti, stessa cosa. Ad esempio, il limone ha un pH di circa 2,2, tuttavia, all’interno del corpo ha un effetto altamente alcalino. (Probabilmente il più potente di tutti – non fatevi ingannare dal sapore acidulo) * I frutti producono abbastanza ossigeno. * Alcuni semi, come le mandorle sono fortemente alcalini. * I cereali integrali: l’unico cereale alcalinizzante è il miglio. Tutti gli altri sono leggermente acidi, tuttavia, siccome la dieta ideale ha bisogno di una percentuale di acidità, è bene consumarne qualcuno. Tutti i cereali devono essere consumati cotti. *Il miele è altamente alcalinizzante. * La clorofilla: le piante sono fortemente alcaline. (In particolare l’aloe vera, nota anche come aloe) * L’acqua è importante per la produzione di ossigeno. “La disidratazione cronica è la tensione principale del corpo e la radice della maggior parte tutte le malattie degenerative.” Lo afferma il Dott. Feydoon Batmanghelidj. * L’esercizio ossigena tutto il corpo. “Uno stile di vita sedentario usura il corpo.” L’ideale è avere una alimentazione di circa il 60% alcalina piuttosto che acida, e, naturalmente, evitare i prodotti maggiormente acidi, come le bibite, lo zucchero raffinato e gli edulcoranti. Non abusare del sale o evitarlo il più possibile. Per coloro che sono malati, l’ideale è che l’alimentazione sia di circa 80% alcalina, eliminando tutti i prodotti più nocivi. Se si ha il cancro il consiglio è quello di alcalinizzare il più possibile. Il Dr. George W. Crile, di Cleveland, uno dei chirurghi più rispettati al mondo, dichiara apertamente: “Tutte le morti chiamate naturali non sono altro che il punto terminale di un saturazione di acidità nel corpo.” Come precedentemente accennato, è del tutto impossibile, per il cancro, comparire in una persona che libera il corpo dagli acidi con una dieta alcalina, che aumenta il consumo di acqua pura e che eviti i cibi che producono acido. In generale, il cancro non si contrae e nemmeno si eredita. Ciò che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e lo stile di vita. Questo può produrre il cancro.

Mencken ha scritto: “La lotta della vita è contro la ritenzione di acido”. “Invecchiamento, mancanza di energia, stress, mal di testa, malattie cardiache, allergie, eczema, orticaria, asma, calcoli renali, arteriosclerosi, tra gli altri, non sono altro che l’accumulo di acidi”.

Il Dr. Theodore A. Baroody ha scritto, nel suo libro “Alcalinizzare o morire” (Alcaline or Die):
 ” In realtà, non importa i nomi delle innumerevoli malattie, ciò che conta è che essi provengono tutti dalla stessa causa principale: molte scorie acide nel corpo”.

Dr. Robert O. Young ha detto:
 “L’eccesso di acidificazione nell’organismo è la causa di tutte le malattie degenerative. Se succede una perturbazione dell’equilibrio e un corpo inizia a produrre e immagazzinare più acidità e rifiuti tossici di quelli che è in grado di eliminare, allora le malattie si manifestano.”

E la Chemioterapia?

La chemioterapia acidifica il corpo a tal punto, che ricorre alle riserve alcaline dell’organismo, per neutralizzare l’acidità, sacrificando basi minerali (calcio, magnesio e potassio) depositati nelle ossa, denti, articolazioni, unghie e capelli.

Per questo motivo osserviamo tali alterazioni nelle persone che ricevono questo trattamento e, tra le altre cose, la caduta dei capelli. Per il corpo non vuol dire nulla stare senza capelli, ma un pH acido significherebbe la morte.

Niente di tutto questo è descritto o raccontato perché, per tutte le indicazioni, l’industria del cancro (leggi: industria farmaceutica) e la chemioterapia sono alcune delle attività più remunerative che esistano. Si parla di un giro multi-milionario e i proprietari di queste industrie non vogliono che questo sia pubblicato.

Tutto indica che l’industria farmaceutica e l’industria alimentare sono un’unica entità e che ci sia una cospirazione in cui si aiuta l’altro al profitto.

Più le persone sono malate, più sale il profitto dell’industria farmaceutica. E per avere molte persone malate serve molto cibo spazzatura, tanto quanto ne produce l’industria alimentare.

Quanti di noi hanno sentito la notizia di qualcuno che ha il cancro e qualcuno dire: “… Poteva capitare a chiunque …”

No, non poteva!

“Che il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo”.
(Ippocrate, il Padre della Medicina)

Fonte

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La pianta che combatte il cancro e di cui nessuno parla.

4/4/2014

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L’albero di Graviola viene dal profondo della foresta amazzonica. Ricerche e test di laboratorio hanno dimostrato che con estratti di questa pianta miracolosa è possibile combattere il cancro con una terapia tutta naturale che non causa nausea, perdita di peso e perdita di capelli, proteggere il sistema immunitario ed evitare infezioni mortali, sentirsi più forti e sani durante tutto il corso del trattamento, aumentare l’ energia e migliorare la visione della vita.

In rete basta digitare “natural antibiotics” e si trovano immediatamente valanghe di testi: la Graviola fa miracoli, è una pianta che potrebbe salvarci dal cancro, si legge.

La graviola è un alberello tipico delle calde aree tropicali caratterizzato dalle grandi foglie verdi e dai frutti commestibili giallo-verdi, venduti nei mercatini sud americani con il nome di Guanabana ed utilizzati nella preparazione di bevande dissetanti.

Tuttavia l’importante utilità della Graviola non è da ricondurre alle proprietà organolettiche dei suoi frutti bensì a quelle terapeutiche del suo tronco, delle sue foglie, delle sue radici e dei suoi semi note alle popolazioni autoctone e utilizzate da secoli per le proprietà astringenti, antibatteriche, analgesiche ed ipotensive.

I risultati puramente empirici ottenuti per secoli dalla medicina etnica sono stati già dal 1940affiancati ai primi dati scientifici ottenuti dalla medicina convenzionale, con l’individuazione di particolari principi attivi noti come annonacee acetogenine, protagoniste delle proprietà biologiche di questa pianta.

Gli incoraggianti risultati osservati hanno portato in breve tempo ad una florida sperimentazione che conta ad oggi più di 600 studi con ottimi risultati e che purtroppo non è stata affiancata da un altrettanto valido utilizzo in ambito clinico.

Il frutto sembra un fragolone verde e il suo sapore è gradevole. E’ un prodotto completamente naturale e non ha alcun effetto collaterale. Questa pianta ha molti benefici anti-cancro. E’ anche un agente antimicrobico ad ampio spettro per le infezioni, sia batteriche e fungine, è efficace contro parassiti interni e vermi, abbassa la pressione sanguigna alta e viene utilizzato per i disturbi della depressione, stress e nervoso.

Dal 1976, la Graviola ha dimostrato di essere un killer del cancro immensamente potente in 20 test di laboratorio indipendenti, ma nessuno studio randomizzato e’ mai stato avviato. Uno studio pubblicato sul Journal of Natural Products, a seguito di analoga ricerca condotta dall’Università Cattolica della Corea del Sud ha dichiarato che la Graviola è in grado di uccidere selettivamente le cellule tumorali del colon con una potenza 10.000 superiore al farmaco chemioterapico comunemente usato come la Adriamicina.

La relazione dell’Università Cattolica della Corea del Sud afferma che la Graviola ha dimostrato di mirare selettivamente le cellule tumorali, lasciando intatte le cellule sane, a differenza della chemioterapia, che mira indiscriminatamente a tutte le cellule che attivamente si riproducono e che causa gli effetti collaterali spesso devastanti di nausea e perdita dei capelli nei pazienti oncologici.

Uno studio della Purdue University di Lafayette (negli Stati Uniti) ha recentemente provato che le foglie della Graviola uccidono le cellule cancerogene tra sei linee di cellule umane e sono particolarmente efficaci contro i tumori della prostata, del pancreas e del polmone. Il Sour Sop (questo il suo nome in inglese) noto in Italia come il frutto della Graviola è dunque un rimedio miracoloso (e naturale) per debellare le cellule del cancro, 10.000 volte più forte rispetto alla chemioterapia.

Test di laboratorio effettuati fin dal 1970 hanno evidenziato la sua efficacia nel colpire e uccidere le cellule maligne in 12 tipi di cancro, tra cui quello del colon, del seno, della prostata, del polmone e del pancreas, ed è fino a 10.000 volte più forte nel rallentare la crescita delle cellule tumorali rispetto all’ Adriamicina, un farmaco chemioterapico comunemente usato nella cura del cancro. A differenza della chemioterapia, il composto estratto dall’ albero di Graviola uccide solo le cellule tumorali senza danneggiare le cellule sane.

Una major farmaceutica americana ha investito quindi quasi sette anni a cercare di sintetizzare due ingredienti della Graviola anti cancro. Ma non è stato possibile sintetizzare in alcun modo i principi attivi della Graviola contro il cancro. L’originale semplicemente non poteva essere replicato. Non c’era modo con cui la società farmaceutica in questione avesse potuto proteggere i propri interessi, e riavere il denaro investito nella ricerca. Questa società farmaceutica abbandonò quindi il progetto e decise di non pubblicare i risultati della sua ricerca. Ma uno scienziato del team portò alla luce quanto scoperto. Rischiando la sua carriera, contattò una società dedita alla raccolta delle piante medicinali della foresta pluviale amazzonica e denunciò la cosa scatenando roventi polemiche.

Il National Cancer Institute ha eseguito la prima ricerca scientifica nel 1976. I risultati hanno dimostrato che le foglie e gli steli della Graviola sono stati trovati efficaci per attaccare e distruggere le cellule maligne. Inspiegabilmente, i risultati sono stati pubblicati in un rapporto interno, ma mai rilasciato al pubblico.


Preso da: http://donnemanagerdinapoli.com/2013/01/25/la-pianta-che-combatte-il-cancro-e-di-cui-nessuno-ne-parla/
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Graviola: un frutto anti cancro nemico delle big pharma

1/24/2014

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Il Sour Sop (nome in inglese) o il frutto della Graviola è naturale rimedio miracoloso per debellare le cellule del cancro, rimedio 10.000 volte più forte rispetto alla chemioterapia.

Perché non siamo a conoscenza di questo?

Perché alcune grande società volevano recuperare i soldi investiti in anni di ricerca, cercando di fare una versione “chimica” di questo rimedio per la vendita.

Molte persone sono morte invano, mentre queste case farmaceutiche tenevano nascosto il segreto della Graviola, incassando milioni di dollari.

E’ giusto quindi passare le informazioni corrette ad amici e conoscenti, in modo che al momento del bisogno possano usufruirne, anche come prevenzione.

Il sapore è gradevole, è completamente naturale e non ha alcun effetto collaterale.

Questa pianta ha molti benefici, ma è rinomata i suoi ottimi effetti anti cancro.

Essa è un rimedio provato contro il cancro di ogni tipo.

Oltre ad essere un rimedio cancro, la Graviola è un agente antimicrobico ad ampio spettro per le infezioni, sia batteriche e fungine, è efficace contro parassiti interni e vermi, abbassa la pressione sanguigna alta e viene utilizzato per i disturbi della depressione, stress e nervoso.

Ecco la storia incredibile dell’albero di Graviola:

La verità è incredibilmente semplice: Nel profondo della foresta amazzonica cresce un albero che potrebbe letteralmente rivoluzionare quello che, il medico, e il resto del mondo pensa rispetto al possibile trattamento del cancro e le possibilità di sopravvivenza.

Il futuro non è mai stato più promettente.

La ricerca mostra che, con estratti di questa pianta miracolosa ora può essere possibile:

  1. * Combattere il cancro definitivamente con una terapia tutta naturale che non causa nausea, perdita di peso e perdita di capelli
  2. * Proteggere il sistema immunitario ed evitare infezioni mortali
  3. * Sentirsi più forti e sani durante tutto il corso del trattamento
  4. * Aumentare l’energia e migliorare la visione della vita
La fonte di queste informazioni è altrettanto sorprendente: Viene da uno dei più grandi produttori di farmaci Americani ed è frutto di oltre 20 test di laboratorio effettuati fin dal 1970!

 

Ciò che questi test hanno rivelato era incredibile!

Ecco che cosa i test hanno evidenziato:

  1. * Efficace nel colpire e uccidere le cellule maligne in 12 tipi di cancro, tra cui quello del colon, del seno, della prostata, del polmone e del pancreas ..
  2. * I composti dell’albero di Graviola hanno dimostrato di essere fino a 10.000 volte più forte nel rallentare la crescita delle cellule tumorali rispetto all'Adriamicina, un farmaco chemioterapico comunemente usato nella cura del cancro.
  3. * A differenza della chemioterapia, il composto estratto dall'albero di Graviola uccide solo le cellule tumorali senza danneggiare le cellule sane!!!
  4. Le incredibili proprietà anti-cancro della Graviola sono stati ampiamente studiate, e allora perché non avete mai sentito parlare?
  5. Varie parti dell’albero di Graviola, compresa la corteccia, le foglie, le radici, frutta e i semi-sono stati utilizzati per secoli dagli uomini della medicina e Indiani nativi d’America per curare le malattie cardiache, asma, problemi al fegato e l'artrite.
Proseguendo , una nota società farmaceutica Americana, riversò denaro e risorse per provare le proprietà anti-tumorali dell'albero di Graviola, rimanendo, scioccati dai risultati.



La Graviola ha dimostrato di essere un uccisore del cancro.

Ma è qui che purtroppo ha termine la storia Graviola.

La società ricercatrice, ha un problema enorme con la Graviola.

Questo albero è del tutto naturale, e quindi, ai sensi del diritto federale, non brevettabile.

Non c'è modo di fare profitti con la Graviola.

La stessa casa farmaceutica ha investito quindi quasi sette anni a cercare di sintetizzare due ingredienti della Graviola anti cancro. Ma non è stato possibile sintetizzare in alcun modo i principi attivi della Graviola contro il cancro. L'originale semplicemente non poteva essere replicato.

Non c'era modo con cui la società farmaceutica in questione avesse potuto proteggere i propri interessi, e riavere il denaro investito nella ricerca. Questa società farmaceutica abbandonò quindi il progetto e decise di non pubblicare i risultati della sua ricerca! Per fortuna, però, uno scienziato del team della ricerca sui benefici contro il cancro della Graviola portò alla luce quanto scoperto. Rischiando la sua carriera, contattò una società dedita alla raccolta delle piante medicinali della foresta pluviale amazzonica e denunciò la cosa.

Miracolo!

Quando la notizia venne alla luce, scatenò diverse turbolente polemiche.

Il National Cancer Institute ha eseguito la prima ricerca scientifica nel 1976. I risultati hanno dimostrato che le foglie e gli steli della Graviola sono stati trovati efficaci per attaccare e distruggere le cellule maligne.

Inspiegabilmente, i risultati sono stati pubblicati in un rapporto interno e mai rilasciato al pubblico.

Dal 1976, la Graviola ha dimostrato di essere un killer del cancro immensamente potente in 20 test di laboratorio indipendenti, ma nessuno studio randomizzato doppio cieco è mai stato avviato.

Uno studio pubblicato sul Journal of Natural Products, a seguito di un recente studio condotto presso l'Università Cattolica della Corea del Sud ha dichiarato che una sostanza della Graviola è in grado di uccidere selettivamente le cellule tumorali del colon con una potenza 10.000 superiore al farmaco chemioterapico comunemente usato come la Adriamicina.

La relazione dell'Università Cattolica della Corea del Sud è che la Graviola ha dimostrato di mirare selettivamente le cellule tumorali, lasciando intatte le cellule sane, a differenza della chemioterapia, che mira indiscriminatamente a tutte le cellule che attivamente si riproducono e che causa gli effetti collaterali spesso devastanti di nausea e perdita dei capelli nei pazienti oncologici.

Uno studio della Purdue University ha recentemente provato che le foglie della Graviola uccidono le cellule cancerogene tra sei linee di cellule umane e sono particolarmente efficaci contro i tumori della prostata, del pancreas e del polmone.

Tratto da un articolo di Juicing Vegetables e Rawforbeauty - Silvia Pepe, Smile Therapy / Fonte: inmodonaturale.blogspot.co.uk

Preso da http://www.ecplanet.com/node/3860

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Alla scoperta del MAGNESIO: aiuta a curare quasi tutto, perché pochi lo sanno?

5/28/2013

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E’ lo scarto del sale, ma è indispensabile per l’attività di oltre 300 enzimi e svolge un ruolo fondamentale praticamente su quasi tutti gli apparati del corpo umano.

Non a caso, da chi ne conosce le potenzialità, è considerato la panacea di molti mali. E’ facilmente assimilabile ed economico. Ma soprattutto funziona.

E’ l’unico fra i Sali di magnesio ad aver dimostrato la sua efficacia nella terapia delle malattie infettive, grazie all’effetto stimolante sui globuli bianchi e in generale su tutto il sistema immunitario.

Il Cloruro di Magnesio aiuta a curare“epilessie, distrofie, sclerosi, poliomielite, tumori, asma, bronchite cronica, broncopolmonite, enfisema polmonare, influenza, pertosse, raucedine, affezioni dell’apparato gastrointestinale, malattie cervicali, tensioni neuro muscolari, artriti, sciatiche, dolori ai muscoli, calcificazioni, osteoporosi, depressioni, ansie, paure, mali di testa, febbri, fuoco di sant’Antonio, orticarie, tetano (anche quando il paziente è già rigido), morsi di vipera (lavare anche la ferita), rabbia, parotite, scarlattina, rosolia, morbillo e le altre malattie dell’infanzia”.

Come ogni scoperta, anche questa parte da un evento pressoché fortuito: nel 1915 il professor Pierre Delbet, utilizzando una soluzione di cloruro di magnesio per il lavaggio delle ferite, si rese conto di come questa non solo non danneggiasse i tessuti, cosa che – invece – accadeva con gli altri antisettici, ma addirittura facilitasse la guarigione della ferita stessa.



Pierre Delbet foto by Wikipedia


Delbet scoprì inoltre come l’uso del cloruro di magnesio scongiurasse pericolose complicazioni, quali le sovra infezioni batteriche frequenti all’epoca, grazie all’azione di stimolo sull’attività dei globuli bianchi.

Il successivo e importantissimo passo fu scoprire che l’azione di stimolo non era limitata ai globuli bianchi, bensì agisse su tutte le cellule dell’organismo, allargando lo spettro oltre i meccanismi di difesa.

La sperimentazione proseguì somministrando la soluzione anche per via orale, riscontrando – nella maggior parte dei pazienti – il manifestarsi di una sensazione di benessere generale, energia, una maggiore resistenza alla fatica e una maggior stabilità emotiva.

All’epoca, le molte persone che cominciarono ad assumere la soluzione di cloruro di magnesio in qualità di “tonico”, con conseguenze inaspettate sull’organismo, informarono prontamente il professore.

In poco tempo, grazie alle testimonianze dei pazienti, Delbet si ritrovò tra le mani gli effetti della sua “scoperta”. Il cloruro di magnesio aveva fatto scomparire completamente disturbi dell’apparato digerente come coliti, colecistiti e angiocoliti, aveva migliorato in modo esponenziale affezioni del sistema nervoso quali il tremore senile, il morbo di Parkinson, i crampi muscolari. Ancora, effetti sorprendenti erano stati riscontrati nella cura della pelle: acne giovanile, eczema, psoriasi, verruche, geloni, prurito. Infine, Delbet fu in grado di dimostrare come il cloruro di magnesio potesse migliorare lo stato di unghie e capelli, di diverse patologie legate allo stato allergico come il  raffreddore da fieno, l’orticaria, i pruriti di vario genere fino ad arrivare alle emorroidi e all’edema di Quincke. La sua sperimentazione si allargò a tal punto da testare il cloruro di magnesio localmente, sotto forma di pomata: l’effetto non raggiunse il 100% voluto, ma l’applicazione permise di far inscurire buona parte di capelli e barbe sbiancate da anni, o di scolorire le macchie cutanee della “vecchiaia”.

Nelle sue ricerche, Pierre Delbet fu coadiuvato dal Dottor Neveu, ma i benefici del Cloruro di Magnesio hanno interessato parecchi medici e ricercatori, tra cui l’italiano Raul Vergini.

Se gli alchimisti assegnavano la denominazione di Panacea Universale al chermes, minerale ritenuto capace, oltre che di guarire ogni male, anche di prolungare indefinitamente la vita, a questo punto anche il Cloruro di Magnesio potrebbe arrogarsi, senza tema di smentita, lo stesso titolo.

La cosa incredibile è come la carenza di Magnesio sia sempre stata ignorata dai medici come possibile causa di almeno una buona parte dei disturbi che affliggono l’essere umano.

Il Magnesio è un elemento essenziale presente in tutti gli organismi, indispensabile per lo svolgimento di numerose reazioni enzimatiche. L’organismo umano ne contiene circa 25 grammi, localizzati per lo più nelle ossa, nei muscoli, nel cervello e in altri organi come fegato, reni e testicoli.

Il Magnesio ha la capacità di produrre l’equilibrio minerale necessario agli organi per l’espletamento delle loro funzioni, come per esempio i reni, alimenta l’acido urico nelle artrosi, ha potere decalcificante fino alle più sottili membrane nelle articolazioni, nelle sclerosi e nelle sclerosi calcificate, quindi è un valido aiuto per prevenire gli infarti poiché purifica il sangue. Rinvigorisce anche il cervello: diversi studi attestano la sua validità nel mantenerne la gioventù, fino alla vecchiaia.

Malgrado tutto ciò, Il Magnesio è – tra tutti gli elementi – il meno somministrato.

La sua importanza è stata, e ancora oggi continua a essere dai più, sottovalutata.

Se è stato dimostrato come, con l’uso del Magnesio, aumenti anche la conta dei globuli bianchi perché questo effetto, che porta il nome di citofilassi, continua a essere ufficialmente trascurato? Come dire che per l’essere umano non sia importante avere la possibilità di aumentare il proprio tono immunitario.

Secondo Padre Beno J. Schorr, professore di fisica, chimica e biologia al Collegio di Santa Caterina “Il Magnesio elimina il calcio dai punti indebiti e lo fissa solidamente alle ossa. Dopo i 40 anni l’organismo assorbe sempre meno magnesio, producendo vecchiaia e dolori perciò deve essere preso secondo l’età. Dai 40 ai 55 anni: mezza dose (una dose = una tazzina da caffè). Dai 55 anni ai 70: una dose al mattino. Dai 70 ai 100 anni: una dose al mattino ed una alla sera”. (1985)

E’ del 1932 la ricerca di Schrunipf-Pierron: la dieta abituale delle popolazioni rurali dell’Egitto forniva quasi due grammi di Magnesio al giorno. Risultato? Tra i contadini egiziani l’incidenza del cancro era 10 volte inferiore a quella delle popolazioni di Europa e USA, mentre quella del cancro allo stomaco addirittura 50 volte minore. Non a caso, anche Delbet orientò la sua ricerca anche in quest’ambito.

Nel quotidiano, Schrunipf-Pierron osservò come i contadini egiziani non soffrissero di raffreddori, influenze, polmoniti e pleuriti. Le loro donne partorivano con estrema facilità, mentre gli anziani conservavano un’ “andatura elegante e armoniosa anche in età molto avanzata”.

Sia chiaro, il Cloruro di Magnesio non è una medicina, bensì un alimento che non ha controindicazioni ma soprattutto è compatibile con qualsiasi cura farmacologica in corso. Ha comunque una peculiarità non indifferente: prenderne una dose per un dolore soltanto fa sì che eventuali altri dolori guariscano comunque, perché il sale mette in ordine tutto il corpo.

Dove trovare Il Magnesio? Presto detto: nei cereali integrali, la soia, i fagioli, i vegetali in genere (se coltivati con metodo biologico), i frutti di mare, cioccolata e cacao. Essendo un prodotto di scarto del sale, va da sé che anche il sale marino sia ricco di Magnesio. Peccato però che l’impego di concimazioni minerali e il raffinamento dei cibi portino alla quasi totale perdita di magnesio. La stessa cottura può portare a un impoverimento dello stesso fino al 70%.

Come scoprire se si è carenti di Magnesio? Molto spesso i sintomi passano per ansia, ipereccitabilità muscolare, cefalea, vertigini, insonnia, asma, alterazioni del ritmo cardiaco, stanchezza eccessiva, disturbi del ciclo mestruale.

Dire che si sarà immuni da tutte le malattie è impossibile, ma sapere che c’è la possibilità di attenuare i dolori e il decadimento del corpo, è già una ragione importante per cominciare ad assumerlo. Anche perché il corpo, nella sua grande intelligenza fisiologica, elimina l’eventuale eccesso da solo. Al massimo, pulirete l’intestino. Che male non fa.

Per quanto mi riguarda, devo ringraziare un erborista che, anni fa, mi ha letteralmente “rimessa al mondo” consigliandomi il Cloruro di Magnesio. La pigrizia a volte prende il sopravvento e io stessa, pur consigliandolo a tutti, dimentico di assumerlo. E gli effetti si vedono. Per quanto mi riguarda, uso ilMagnesio Supremo, scelto dopo aver letto il libretto accompagnatorio. Iniziato con il pensiero che comunque male non faceva, ho visto sparire in poco più di una settimana un dolore alla schiena che credevo cronico, e non solo. Potete trovare questo prodotto nelle farmacie più lungimiranti, nelle erboristerie, o ordinarlo online. Francamente dove lo acquistiate non ha importanza. Posso solo dirvi che mi ha aiutata, tanto. Così ho pensato fosse giusto e doveroso, da parte mia, mettervi a parte del mio “piccolo segreto”.

Buona vita
Cristina Colombera

Nella mia ricerca, ho avuto modo di leggere parecchie testimonianze. Tra tutte, ho scelto questa: “Rientrato a Florianopolis, presi una dose di Cloruro di Magnesio tutte le mattine. Tre giorni più tardi, presi una dose al mattino e una alla sera. Al ventesimo giorno mi svegliai non più rannicchiato, ma disteso nel letto e senza dolori. Se camminavo, il dolore era ancora presente. Al trentesimo giorno mi alzai sbalordito: non mi faceva male più niente. Al quarantesimo giorno camminai per tutta la giornata sentendo appena un leggero peso alla gamba. Sono ormai trascorsi dieci mesi, mi sento agile e mi piego quasi come un serpente perché il Magnesio porta via il calcio dai punti indebiti e lo fissa solidamente alle ossa. Le mie pulsazioni, che prima erano inferiori ai 40 battiti, sono ritornate normali. Il mio sistema nervoso è ristabilito e molto più lucido. Il sangue, decalcificato, è fluido. Le frequenti fitte acute al fegato sono scomparse. Molti chiedono cosa mi stia succedendo poiché, a giudicare dall’aspetto, sembro ringiovanito. Infatti, ho riacquistato la gioia di vivere. Con questa cura centinaia di persone, dopo anni di sofferenze per dolori vertebrali, artrosi, acidi urici e altro, sono guarite al Collegio di Santa Caterina”.

Magnesium, The Nutrient That Could Change Your Life.

Preso da: http://www.ilgiornaledellebuonenotizie.it/?p=18038#.UaTSiAj-S0F.facebook
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UN BICCHIERE DI "SALUTE": ACQUA E LIMONE DALLE MILLE PROPRIETÀ

11/28/2012

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Iniziare la giornata con una tazza di acqua calda con il succo di mezzo limone, è un metodo semplice ed efficace per ritrovare benessere e salute. Il limone infatti non è solo un alimento, ma un vero e proprio rimedio naturale 

Una salutare abitudine è quella di iniziare la giornata con un bel bicchiere di acqua tiepida con succo di limone. Vediamo insieme il perché partendo dalle proprietà che offre il meraviglioso frutto del limone, che per le innumerevoli proprietà che possiede, è da considerarsi più un farmaco che un alimento. È il massimo rappresentante della frutta acidula e presenta quindi in modo spiccato le caratteristiche di questi alimenti.

Proprietà e indicazioni del limone
Nel limone il succo costituisce circa il 30% del peso del frutto; contiene dal 6 al 8% dl acido citrico, citrati di calcio e potassio, sali minerali e oligoelementi quali ferro, fosforo, manganese, rame, grandi quantità di vitB1, B2 e B3, carotene, vitA, vitC (fino a 50 mg/100 g di succo), vitP.
Il limone è battericida; antisettico; antitossico; attivatore dei globuli bianchi nella difesa organica; rinfrescante; tonico del sistema nervoso e simpatico; toni-cardiaco; alcalinizzante; diuretico; antireumatico; antigottoso; antiartritico; calmante; antiacido gastrico; antisclerotico; antiscorbutico; tonico venoso; fluidificante del sangue; ipotensore; depurativo; rimineralizzante; antianemico; favorisce le secrezioni gastroepatiche e pancreatiche; emostatico; carminativo; vermifugo; anti velenoso; cicatrizzante; antipruriginoso; (ottimo contro le punture di insetti).
È quindi consigliato in caso di influenze, malattie infettive, anemia, nausea, reumatismo, inappetenza, bronchiti, arteriosclerosi, digestioni difficili, insufficienza epatica, diabete, gotta, ipertiroidismo e calcoli renali.

Un bicchiere di Salute
Per godere al massimo delle proprietà di questo frutto e migliorare il nostro stato di salute, possiamo adottare una semplice pratica, che consiste nel bere un bicchiere di acqua tiepida con limone ogni mattina appena svegli a digiuno.
Questa pratica apporta al nostro organismo diversi benefici, che sono:
1. Rafforza il sistema immunitario
I limoni sono ricchi di vitamina C e potassio. La vitamina C è ottima per combattere raffreddori e il potassio stimola la funzione del cervello e dei nervi e aiuta a controllare la pressione.
2. Bilancia il nostro pH
I limoni sono un alimento che alcalinizza il nostro organismo, ostacola l'acidificazione dei tessuti e le sue conseguenze.
3. Facilita la perdita di peso
I limoni sono ricchi di pectina, che aiuta a combattere la fame. Inoltre è stato dimostrato che le persone che mantengono una dieta più alcalina perdono peso più velocemente. 
4. Aiuta la digestione
L'acqua calda serve a stimolare il tratto gastrointestinale e a facilitare la digestione, creando un ambiente alcalino favorevole al benessere dell'intero organismo. Le vitamine contenute nel limone ridicono le tossine dell'apparato digerente.
5. Stimola l'evacuazione
L'azione dell'acqua calda con il succo di limone stimola la peristalsi intestinale (le contrazioni muscolari all'interno delle pareti intestinali) e facilità l'evacuazione. Inoltre i limoni sono anche ricchi di minerali e vitamine e contribuiscono ad eliminare le tossine attraverso l'intestino.
6. Pulisce la pelle
La vitamina C aiuta a diminuire le rughe e macchie. Acqua e limone insieme, eliminano le tossine dal sangue ed aiutano a mantenere la pelle pulita.
7. Disintossica l'organismo
Il limone ha virtù diuretiche che agevolano i processi di dimagrimento e disintossicazione. Aiuta il fegato nel processo di detossificazione.
Tra le mille proprietà del limone, la principale rimane quella di equilibrare e regolarizzare il metabolismo e in particolare le funzioni digestive. Ciò rende particolarmente indicata la sua assunzione durante periodi di dieta alimentare, nei periodi di disintossicazione e di cambio di regime alimentare. La presenza di acido citrico lo rende utile contro la litiasi biliare e in caso di forme leggere di intossicazione.
Per il suo effetto alcalinizzante, 200g di succo di limone al giorno aiuta a risolvere gli stati di acidosi, mentre qualche cucchiaio di succo di limone diluito nell'acqua è ottimo per neutralizzare un attacco di iperacidità gastrica. 
Anche le malattie reumatiche possono trarre beneficio dalle proprietà alcalinizzanti del succo di limone, il quale agirà a due livelli; da una parte eviterà la formazione di derivati acidi del metabolismo, dall'altro riattiverà le reazioni di eliminazione. Il limone si dimostrerà pertanto un ottimo antireumatico, antigottoso e antiartritico, senza nulla togliere a tutte le altre sue proprietà.

È importante sapere che...
- I limoni devono essere maturi e non trattati con cere, in modo da poter usufruire al massimo delle proprietà preziose di questo frutto.
- I limoni vanno spremuti freschi e consumati al più presto (...immediatamente!).
- Anche se ricca di proprietà benefiche, come tutte le integrazioni, anche questa con il limone deve avere un'assunzione ciclica, legata alle necessità specifiche della persona e del periodo.

Alcuni suggerimenti per praticare questa abitudine ciclicamente
Acqua e succo di limone è una sana abitudine, ma come tutte le buone abitudini deve essere equilibrata e seguire le effettive necessità dell'organismo, ecco alcuni esempi:
7/10 gg al mese nei periodi di buona salute
per 21 gg nei periodi di cambio di stagione
a giorni alterni nei periodi di stress e di cambio di regime alimentare
per 15gg all'inizio di una dieta alimentare (aumentando il succo di limone ogni giorno)
per 2/3 - fino a 7gg dopo abusi alimentari

Controindicazioni e avvertenze 
Il succo di limone non presenta particolari controindicazioni: può essere assunto da tutti, grandi e piccini, e non esistono pericoli per chi soffre di dispepsie, acidosi o ulcere gastriche. In queste ultime patologie o nel caso si soffra di infiammazioni gengivali o piorrea evitare l'assunzione del succo di limone puro, assumendolo sempre diluito con acqua.

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Lo sapevate che nell’anno 1931 uno scienziato ricevette il Premio Nobel per la scoperta della causa primaria del Cancro?

9/5/2012

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Segnalato da Claudia Cecere Squily 

Questo scienziato si chiamava 
Otto Heinrich Warburg (1883 – 1970).


Gli fu dato il Nobel per la sua tesi: “la causa primaria e la prevenzione del cancro”.

Secondo questo scienziato, il cancro è la conseguenza di un’alimentazione antifisiologica e uno stile di vita antifisiologico.. Perché? … perché un’alimentazione antifisiologica (dieta basata su alimenti acidificanti accompagnata da una vita sedentaria), crea nel nostro organismo acidosi.

L’acidosi, a sua volta espelle l’ossigeno dalle cellule..

Una sua affermazione: “La mancanza di ossigeno è l’acidosi sono le due facce della stessa medaglia, quando ne avete uno non può mancare l’altro”.

Le sostanze acide rifiutano l’ossigeno; in cambio, le sostanze alcaline attraggono l’ossigeno…

“Privare una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore può convertirsi in cancerogena”, secondo Warburg. “Tutte le cellule cancerogene possono vivere senza ossigeno, una regola senza eccezione”, e aggiunge: “I tessuti cancerogeni sono tessuti acidi, mentre quelli sani sono alcalini.”

Nella sua opera, “Il metabolismo dei tumori”, Warburg dimostrò che tutte le forme di cancro si caratterizzano per due condizioni basiche: l’acidosi e l’ipossia (condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno nell’intero organismo), ha scoperto anche, che le cellule cancerogene sono anaerobiche (non hanno bisogno d’ossigeno) e “non possono” sopravvivere in presenza di alti livelli di ossigeno.

In cambio, sopravvivono grazie al glucosio (è un monosaccaride aldeidico; è il composto organico più diffuso in natura, sia libero sia sotto forma di polimeri), sempre e quando nel suo intorno non c’è traccia di ossigeno.

Pertanto, il cancro non sarebbe altro che un meccanismo di difesa, avviene una trasformazione di certe cellule per continuare a farle vivere in un organismo carente di ossigeno e circondato da acido.

Riassumendo: Cellule sane vivono in un ambiente alcalino, e ossigenato, il quale permette il suo normale funzionamento. Invece le cellule cancerogene, vivono in un ambiente estremamente acido e carente di ossigeno. Prima di procedere: Una volta terminato il processo di digestione, gli alimenti secondo la qualità di proteine, idrato di carbonio, grassi, minerali e vitamine che forniscono, generano una condizione di acidità o alcalinità al corpo.

Il risultato acidificante o alcalinizzante si misura attraverso una scala chiamata PH, i quali valori variano da 0 a 14, dove il PH 7 è un PH neutro.

E’ importante sapere come influenzano la salute gli alimenti, per far sì che le cellule funzionino in maniera corretta e adeguata il loro PH dovrebbe essere leggermente alcalino.

In una persona sana il PH del sangue ha dei valori che vanno da 7,40 e 7,45. Da tenere in conto che se il PH sanguigno, scende dalla soglia del valore 7, entriamo in uno stato di coma prossimo alla morte. Quindi sarebbe opportuno per noi, controllare la nostra alimentazione o perlomeno conoscere gli alimenti “peggiori” (quelli che acidificano il nostro corpo).

Ebbene sapere che, lo zucchero raffinato e tutti i suoi prodotti fanno parte di questi alimenti. E’ il peggiore di tutti perché non contiene né proteine, né grassi, né minerali, né vitamine, solo idrati di carbonio raffinato che stressano il pancreas.

Il suo PH è di 2,1, quindi altamente acidificante, la carne (tutte), il latte di mucca e tutti i suoi derivati, sale raffinato, farina raffinata e tutti i suoi derivati (patate, patatine, etc.), i prodotti delle panetterie o forni (la maggioranza contiene grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti),caffeina, alcool, tabacco, medicine e qualsiasi alimento cucinato (la cottura elimina l’ossigeno e lo trasforma in acido) incluse le verdure cotte. Tutti gli alimenti che contengono conservanti, coloranti, aromatizzanti, stabilizzanti, etc..

Apro una parentesi prima di proseguire, essendo un po’ scettico su tutti questi alimenti che normalmente utilizziamo quasi quotidianamente, ho eseguito una piccolissima ricerca su internet, sul latte che è quello che mi preoccupava di più, visto che mai nessuno ci ha informati che il latte di mucca può danneggiare l’organismo. Ho trovato un sito, ma penso che le fonti con una piccola ricerca siano parecchie, che descriveva il latte in questa maniera:

Il latte possiede una lieve acidità naturale dovuta ai fosfati, citrati, CO2 e proteine; ma, a partire dal momento della mungitura, l’acidità aumenta in quanto il lattosio del latte si trasforma parzialmente in acido lattico. Tale trasformazione è tanto più rapida quanto più il latte è sporco o mantenuto a temperatura favorevole allo sviluppo batterico. Date le gravi conseguenze che l’acido lattico ha sulla conservatività del latte e sulle lavorazioni casearie, l’accertamento dell’acidità riveste grande importanza. La determinazione dell’acidità del latte si basa sulla neutralizzazione con sostanze alcaline (NaOH N/4), mediante titolazione, usando come indicatore la fenolftaleina oppure, metodo da noi seguito in laboratorio, seguendo le variazioni di pH indicate dal nostro pH metro e stabilendo il punto di equivalenza a pH 8,3 (corrispondente al limite inferiore dell’intervallo di viraggio della fenolftaleina) fonte – link http://www.liceotedone.it/nav/scienza_vivere_quotidiano/latte/acidita_%20latte.htm

Segue….

 

In fine: tutti i cibi confezionati.

Il sangue si autoregola costantemente per non cadere in acidosi metabolica, in questo modo garantisce il buon funzionamento cellulare, ottimizzando il metabolismo. L’organismo dovrebbe trattenere dagli alimenti solo le basi (minerali) per neutralizzare l’acidosi dal sangue e dal metabolismo, però tutti gli alimenti citati sopra, contengono molto poco di quello che realmente necessita l’organismo, e al contrario demineralizzano l’organismo (soprattutto i prodotti raffinati).

C’è poi da considerare, che nello stile di vita moderna, questi alimenti, si consumano più o meno 5 volte al giorno per 365 giorni all’anno!! Curiosamente tutti questi alimenti nominati sono “Antifisiologici”.

Il nostro organismo non è disegnato per digerire tutta questa porcheria!

Per alimenti alcalinizzanti, si intendono, quelli che ci fanno bene, ad esempio la verdura cruda (alcune sono acide però dentro l’organismo hanno una reazione alcalinizzante, altre sono lievemente acidificanti però consentono di trarne le basi per il suo corretto equilibrio) è che portano ossigeno a differenza di quelle cotte.

La frutta è uguale alla verdura, nel senso che, (a parte il limone che contiene un valore di PH approssimativamente di 2,2, che però anche questo dentro l’organismo ha un effetto altamente alcalinizzante) praticamente quasi tutta la frutta una volta ingerita, ha un effetto alcalinizzante, la frutta in più, mangiata cruda, contiene molto ossigeno che fa bene al nostro organismo. Il miele è altamente alcalinizzante, la clorofilla delle piante (di qualsiasi pianta) è altamente alcalinizzante soprattutto l’aloe vera. Naturalmente l’acqua è importantissima per il nostro organismo perché ricca di ossigeno.

“La disidratazione cronica è lo stress principale del corpo, è la radice della maggior parte delle malattie degenerative” afferma il Dr. Feydon Batmangheildj.

L’esercizio ossigena tutto l’organismo, il sedentarizzo lo consuma. Il dottore George W. Crilie, di Cleveland, afferma che tutte le morti mal chiamate naturali, non sarebbero altro che un punto terminale di saturazione di acidi nell’organismo.

Al contrario, è totalmente impossibile che un cancro si proliferi in una persona che libera il suo corpo dall’acidosi, nutrendosi con alimenti che producono reazioni metaboliche alcaline e aumentando il consumo dell’acqua pura; e che, a sua volta, evita gli alimenti che originano detta acidosi, e si riguarda dagli alimenti tossici.

In generale il cancro non è contagioso ne si eredita… quello che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e della vita che lo producono.

Mencken scrisse: “La lotta della vita va incontro alla ritenzione di acido. L’invecchiamento, la mancanza di energia, l’avere problemi nel ragionare e i dolori alla testa, malattie del cuore, allergie, eczemi, orticaria, asma, calcoli e arteriosclerosi non sono altro che accumuli di acidi”.

Il Dr. Theodore A. Baroody scrive nel suo libro “Alkalize or Die” (alcalinizzare o morire): “In realtà non importa il numero dei nomi delle malattie. Quello che è importante e che sono dovute tutte dalla stessa causa basica.. le troppe sostanze acide nel corpo!”.

ll Dr. Robert O. Young afferma che: “Il processo di acidificazione nell’organismo è la causa delle malattie degenerative. Quando si rompe l’equilibrio e l’organismo comincia a produrre e mantenere più acidi di quelli che può sopportare, si manifestano diversi mali.”

E la chemioterapia? Non voglio entrare nei dettagli, andrò solamente a segnalare le cose ovvie:

La chemioterapia acidifica l’organismo in un modo talmente estremo, che il nostro organismo ricorre alle riserve alcaline immediatamente per neutralizzare tanta acidosi, sacrificando minerali basici(Calcio, Magnesio, Potassio) depositati nelle ossa, denti, unghia, articolazioni e capelli.

Ed è per questo motivo che si osserva un tale degrado nelle persone che ricevono questo trattamento, e tra le altre tante cose, perdono facilmente, e a volte copiosamente, i capelli. Per l’organismo non significa niente rimanere senza i capelli, non patisce per questo, però un PH acido significherebbe la morte.

Probabilmente non vengono rivelate queste cose alla gente perché le aziende che si occupano del cancro, quindi della chemioterapia, sono tra le più multimilionarie che esistono tutt’oggi...

Sarebbe opportuno dire che le industrie farmaceutiche e le industrie alimentari sono una sola entità? Mhà...

Ti rendi conto di quello che significa questo?

Quando si sente parlare di qualche persona che ha il cancro e si dice; “e si… potrebbe capitare a qualsiasi persona…” a qualsiasi?



L’ignoranza, giustifica… il sapere, condanna.

Che l’alimento sia la tua medicina, che la tua medicina sia il tuo alimento. (Ipocrisia)

Read more: http://coscienza-universale.com/notizie-sulla-salute-cancro-una-verita-scomoda/#ixzz252A1I6Px


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10 buoni motivi per evitare il vostro medico

8/14/2012

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Dottor Mercola – dal sito Effedieffe - agosto 2012 
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Da tempo sostengo che la strategia migliore per stare in salute consiste prima di tutto nell’evitare di fare visita al vostro medico. Perchè? 
Perché in molti casi tutto quello che succede è che ve ne uscirete con una o due ricette e che queste raramente risolveranno il problema. La maggior parte delle visite dai medici producono solo la soppressione dei sintomi, spesso causando effetti e problemi collaterali.
Piuttosto che informare i pazienti sulle vere condizioni sottostanti e sulle reali soluzioni che portano alla salute, è come se i medici vi applicassero dei cerotti medicati tossici su ferite aperte. Ci sono quindi molti validi motivi stando ai quali l’interesse della vostra salute consiste nell’evitare il vostro medico...

1. Il PAP test annuale
Molti medici continuano a suggerire alle donne di eseguire l’annuale del PAP test, ma le ultime informative dalla U.S. Preventive Services Task Force raccomandano il contrario. Le nuove raccomandazioni suggeriscono che le donne procedano al PAP test una volta ogni 3 anni dai 21 ai 65 anni.
Sottoporsi al test più di frequente – o prima dei 21 anni – determina più facilmente l’individuazione del papillomavirus (HPV) e delle lesioni ad esso associate. Se un medico individua lesioni simili, le considera automaticamente pre-cancerose e le “cura” di conseguenza.

Al contrario, la maggior parte delle infezioni HPV – e delle lesioni intraepiteliali squamose di basso livello associate – spariscono per conto loro senza bisogno di cure specifiche mentre, al contrario, il trattamento in sé può risultare nocivo. Poiché la maggior parte dei casi di HPV guariscono da soli, questo è un esempio di cura che fa più male che bene.

Ciò detto, i PAP tests  (che ricercano un tumore della cervice dell’utero generalmente associato all’HPV), sono sicuramente il miglior strumento per evitare di morire di tumore alla cervice, ma un test all’anno è ugualmente inutile: è infatti dimostrato che una frequenza superiore ai 3 anni non aumenta la frequenza di diagnosi del tumore. Donne non a rischio HPV non sono a rischio tumore alla cervice. Inoltre, quand’anche l’infezione non sparisse da sé – cosa rara – occorrono 10 anni prima che evolva in un tumore. I tumori alla cervice crescono molto lentamente, ed è questo il motivo che rende efficaci anche dei test meno frequenti.

Nonostante le nuove linee guida, la maggior parte dei medici continuano a consigliare ai propri pazienti l’esame su base annuale, e questo solo perché gli uni e gli altri sono abituati così.
Alcuni medici temono che, senza una necessità di PAP test su base annuale, non vedranno i loro pazienti nemmeno per altri esami.
In effetti, ci sono anche buoni motivi per ritenere che queste nuove linee guida facciano parte di un piano di salvataggio del Gardasil, il vaccino per l’HPV, le cui vendite sono preoccupantemente basse. Il vaccino HPV è molto costoso ed è stato pubblicizzato con grossi investimenti ma è stato un colossale insuccesso con meno del 27% delle donne che hanno optato per vaccinarsi ed una serie di seri effetti collaterali che continuano a venire alla luce.

2. Mammografia
Una recente analisi ha evidenziato che solo 1 donna su 8 con diagnosi di tumore al seno diagnosticata durante una mammografia di routine è stata salvata da tale controllo abitudinario; l’analisi non tiene conto poi, all’opposto, di quanti casi di tumore al seno siano stati indotti dalle mammografie di routine.
I ricercatori, utilizzando i dati ufficiali relativi al tumore al seno in possesso del The National Cancer Institute e il The Centers for Disease Control and Prevention, hanno calcolato le probabilità per una 50enne di sviluppare un tumore al seno nei successivi 10 anni, le probabilità che il tumore venga individuato da una mammografia ed il rischio che muoia per tumore al seno nei successivi 20 anni.

Nella migliore delle ipotesi, una mammografia ha una probabilità di salvarle la vita pari al 13%, ma potrebbe essere oggettivamente più bassa, a livello di un 3%. Indipendentemente dal tipo di analisi condotta – e considerando donne di età differenti – la probabilità che una mammografia salvi la vita restano comunque sotto al 25%. I ricercatori hanno dunque concluso che: «La maggior parte delle donne alle quali è stato diagnosticato un tumore al seno tramite una mammografia di routine non hanno avuto la vita salvata da tale esame. Al contrario, la diagnosi è stata o talmente precoce da non influire sulla mortalità, o un falso positivo».

Vale la pena ripeterlo: «Con le mammografie vengono spesso diagnosticate – come pericolose – lesioni o tumori che non costituirebbero mai una minaccia per la vita della donna. Portano anche spesso a falsi positivi [ovviamente si ricorda che un esame positivo è una notizia negativa per il paziente, ndt] che causano trattamenti non necessari: spesso le donne vittime di queste diagnosi eccessive [sbagliate nei fatti] subiscono mastectomie, radioterapie e chemioterapie non necessarie e che possono avere effetti devastanti sia sulla qualità che sulla durata della loro vita. Come se non bastasse, le mammografia utilizza delle radiazioni ionizzanti che di per sé producono o possono contribuire a produrre lo sviluppo del tumore al seno.

3. Raffreddore e influenza
Pensate che sia una cosa furba andare dal medico per queste cose? Ripensateci. Grazie all’abitudine per l’eccessiva prescrizione di antibiotici, ed alla prescrizione di antibiotici inadatti, avete molte probabilità di uscire dallo studio con la ricetta per una medicina che non vi serve.
Gli antibiotici NON funzionano contro i virus, dunque contro raffreddore ed influenza sono inutili. Sfortunatamente, sono prescritti alla grande proprio per tali malattie. Se avete un raffreddore od un’influenza ricordatevi che, a meno che non abbiate una seria polmonite batterica secondaria, un antibiotico farà peggio piuttosto che meglio, perchè ogni volta che assumi un antibiotico aumenti la tua vulnerabilità a sviluppare infezioni che siano resistenti a tale antibiotico – fino a diventare portatore sano di una simile infezione, resistente al farmaco e diffonderla agli altri.

La prima cosa che devi fare se senti che stai per prenderti un raffreddore od un’influenza è sospendere TUTTI gli zuccheri, i dolcificanti artificiali, gli alimenti industriali. Lo zucchero è particolarmente dannoso per il sistema immunitario, sistema che necessita di essere potenziato e non indebolito, al fine di combattere l’infezione in atto. Negli zuccheri rientra anche il fruttosio dei succhi di frutta, e tutti i tipi di cereali, in quanto nell’organismo vengono smontati in zucchero semplice.
Teoricamente, non appena senti che potresti avere un’influenza che si avvicina, dovresti controllare l’alimentazione, il sonno, l’attività fisica e lo stress. Disporre di una grossa quantità di sonno è decisivo ai fini della difesa perchè è la fase nella quale sono più efficaci le strategie di potenziamento immunitario. Inoltre, lo studio scientifico dimostra che più alto è il livello di vitamina D, più basso il rischio di contrarre raffreddore, influenza ed altre infezioni del tratto respiratorio. Sono assolutamente convinto che tu possa evitare raffreddore ed influenza solo mantenendo la vitamina D ai livelli ottimali.

4. Colesterolo
Molti medici sono inconsapevoli del fatto che una dieta ad alto contenuto di grassi NON è la causa dei disturbi al cuore. Questi medici sono tratti in inganno nel credere che il colesterolo totale sia un accurato indicatore previsionale di disturbi al cuore. Se vai dal tuo medico ed il tuo colesterolo è alto, ci sono due cose che probabilmente ti sentirai dire:

1. prendi un farmaco a base di statine che abbassi il colesterolo e

2. non mangiare grassi saturi.

Se è vero che i farmaci a base di statine abbassano il colesterolo con grande efficacia, il demonio responsabile degli attacchi di cuore non è il colesterolo. Anche una ricerca del MIT, Massachusetts Institute of Technology, chiarisce che non c’è un solo studio scientifico che dimostri che le statine abbiano migliorato la mortalità qualsiasi ne fosse la causa. Detto in altre parole: non prolungano la vita, non più di quanto si sarebbe prolungata senza prenderle. In verità, invece di prolungare la vita, contribuiscono al deterioramento della qualità della tua vita: distruggono i muscoli, danneggiano fegato, reni e funzionalità cardiaca. Il modo migliore per ottimizzare i tuoi livelli di colesterolo e la salute del tuo cuore è collegato al tuo stile di vita: mangiare cibi con pochissimi grassi industriali, evitare grassi vegetali sottoposti ad elaborati processi industriali ed olii caricati di grassi tossici quali gli omega-6.

5. Depressione
Ancora una volta, la cosa più probabile è che te ne uscirai dallo studio del tuo medico con la ricetta per un farmaco che sarà più pericoloso del problema in sé [ammesso che tu ce l’avessi, ndt]. Ogni anno vengono compilate 230.000.000 ricette per antidepressivi [nella sola America], il che la rende il farmaco più prescritto degli USA. L’industria psichiatrica stessa è un affare da 330.000.000.000 di dollari; non male per un’industria che fornisce ben pochi risultati...
Nonostante tutte queste ricette, gli Americani depressi sono più di 1 su 20. L’80% di tali depressi dice di patire un qualche tipo di calo di prestazione; il 27% lamenta di essere in condizioni tali per cui gli è estremamente difficile essere all’altezza dei normali compiti quotidiani, tipo lo svolgere il proprio lavoro o stare insieme agli altri.

Il numero di consumatori di farmaci antidepressivi – la risposta medica alla depressione – è raddoppiato in un solo decennio, passando dai 13.300.000 di Americani del 1996 ai 27.000.000 del 2005.
Ma se questi farmaci sono prescritti così diffusamente, come mai i risultati sono così scadenti?
Perchè non mirano alle cause alle cause. La ricerca ha confermato che i farmaci antidepressivi non sono più efficaci di semplici pillole di zucchero. Anzi, alcune ricerche hanno evidenziato che semplici pillole di zucchero possono produrre risultati anche MIGLIORI di quelli degli antidepressivi! Penso che il motivo di un tale sorprendente risultato sia da ascrivere al fatto che entrambi i tipi di pillole funzionano per effetto placebo; ma le pillole di solo zucchero hanno molti meno effetti collaterali dannosi.

Molti dimenticano che gli antidepressivi conducono a moltissimi effetti collaterali, alcuni dei quali mortali. Ogni anno, nella sola America, tentano il suicidio almeno 750.000 persone, ed in circa 30.000 ci riescono.
Assumere dunque un farmaco che non toglie i sintomi e che di fatto può aumentare il rischio che tu ti uccida... non sembra proprio una gran scelta. Inoltre, siccome la maggior parte della cura si incentra sul farmaco, vengono completamente ignorate molte tecniche sicure, naturali e CHE FUNZIONANO, quali: attività fisica, EFT, vitamina D ed un’accurata alimentazione.

6. Ipertensione
La definizione di pressione sanguigna alta [ipertensione], si è di molto allargata nel 2003, in modo da permettere alle case farmaceutiche di poter vendere farmaci pieni zeppi di effetti collaterali ad un buon 45.000.000 di persone in più. Dato che il Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation and Treatment of High Blood Pressure – all’interno di un gigantesco giro di collusione con l’industria farmaceutica – ha deciso che dei valori di fatto relativamente bassi di pressione sanguigna erano diventati dei fattori di rischio cardiaco, di colpo – milioni di persone ed altri milioni a venire – si sono ritrovate etichettate come anormali e bisognose di trattamento per una diagnosi che non sarebbe mai esistita se quel comitato scientifico non si fosse mai riunito.

Un’alta pressione sanguigna che non viene curata è sicuramente una cosa seria e può di fatto portare a disturbi cardiaci ed aumenta il tuo rischio di infarto. Ma la buona notizia è che seguendo un buon programma alimentare – insieme ad attività fisica e ad un programma di tecniche di riduzione dello stress – la maggior parte delle persone normalizza la propria pressione sanguigna senza ulteriori conseguenze.

7. Il test PSA per il tumore alla prostata
Di fatto questo test rivela ben poco ed un test positivo farlocco porterà senza dubbio ad una rapida biopsia della prostata con la certezza di un rischio di infezioni. Il test PSA (antigene specifico per la prostata), analizza il tuo sangue alla ricerca dell’antigene (PSA) specifico, una sostanza prodotta dalla tua prostata. Quando si riscontrano livelli superiori alla norma, si ritiene sia presente un tumore. Comunque stiano le cose, un test PSA non ha praticamente il minimo impatto sul tasso di mortalità da tumore alla prostata. Non per niente la U.S. Preventive Services Task Force presto raccomanderà che gli uomini non seguano programmi di controllo PAS della prostata.

Oggigiorno, molti esperti concordano che il test PSA è nel migliore dei casi inattendibile e nel peggiore assolutamente inutile per una corretta diagnosi del tumore alla prostata. In molti poi concordano che conduca a falsi positivi ed a trattamenti antitumorali inutili e dannosi. Non diversamente dalla mammografia, il test PSA è diventato una nuova abitudine medica. Il tasso di falsi positivi è alto, ed una quantità di danni non è che la conseguenza dei trattamenti non necessari.
Quello che può avere un grande impatto sulla salute della vostra prostata è la dieta che può prevenire il suo ingrossamento ed il tumore. Ma troppi medici non si curano di questi aspetti.

La dieta deve essere il più possibile organica cioè di cibi naturali, non manipolati industrialmente che comprenda in quantità illimitata verdure fresche ed aromi freschi. Limitate il più possibile gli zuccheri – glucosio e fruttosio – ed i cereali, in modo da mantenere livelli ottimali di insulina, il che riduce in generale il rischio di tumore. Carni trattate o grigliate, latte e derivati pastorizzati industrialmente e derivati dei grassi sintetici non fanno che aumentare il rischio di tumori alla prostata, e vanno evitati.

8. Consigli dietetici inappropriati e malsani
Molti medici non hanno la minima idea di come sia fatta una dieta sana. Ne consegue che consigliano delle catastrofi alimentari quali i dolcificanti artificiali, oli vegetali al posto del burro, prodotti latteo-caseari privi di grassi e pastorizzati. Molti non vi diranno nemmeno quali cibi potete mangiare per migliorare la vostra salute, tipo: vegetali fermentati, prodotti latteocaseari freschi, grassi salutari (quali i grassi animali saturi della classe omega 3), la carne da allevamenti ad erba ecc.

E, come se non bastasse, la maggior parte dei medici non ha la minima idea dell’effetto dovuto al modo di cucinare i cibi: il modo migliore per cucinare la maggior parte dei cibi è a crudo o poco cotta. Ciò vale anche per le proteine animali tipo uova e carne. Parlare della qualità del cibo è fondamentale per una buona salute: comperare la carne da un piccolo allevatore è ben diverso che non da un CAFO (confined animal feeding operation), ma dal vostro medico non sentirete neanche questo consiglio.
Volete sapere cosa mangiano quelli che godono di ottima salute? Leggetevi questo mio programma alimentare.

9. Le ricette mediche ti possono uccidere e non prendono di mira la causa del problema
Una ricetta medica solitamente non è che un cerotto che non viene nemmeno appiccicato vicino alla causa del problema. Molti farmaci sono poi solo pericolosi. Un’analisi di dati condotta l’anno scorso dagli U.S. Centers for Disease Control (CDC), ha rivelato che negli Stati Uniti le morti conseguenti a ricette prescritte correttamente ora superano in numero quelle da incidenti stradali! Quando poi si aggiunge il numero delle morti derivanti da altre pratiche mediche – pronti soccorso ed interventi chirurgici, per esempio – ecco che il moderno sistema sanitario americano diventa la prima causa di morte e danni fisici in America. Ed era il 2003.

Nel 2010, un’analisi pubblicata sul New England Journal of Medicine rivelava che, nonostante ci fossero stati negli ultimi anni degli sforzi volti a migliorare la sicurezza per i malati, il sistema sanitario nel complesso non era cambiato per nulla.
Un esempio per tutti: la pillola contraccettiva Yaz and Yasmin – che è stata appoggiata dal comitato consulente della FDA (Food and Drug Administration), contiene una sostanza denominata drospirenone che rende le donne che l’assumono 7 volte più a rischio di tromboembolia, cioè di un’ostruzione dei vasi sanguigni che può portare ad una trombosi venosa profonda, embolia polmonare, attacchi di cuore e morte. Perchè la FDA ha approvato un farmaco così pericoloso?

È saltato fuori che almeno 4 componenti del comitato di consulenti o avevano lavorato per le case farmaceutiche produttrici o loro subappaltatori, oppure avevano ricevuto da queste finanziamenti per la ricerca.

Stando alla Alliance for Natural Health:
«Ognuno dei 4 membri che avevano ricevuto denaro dalla casa produttrice della pillola ha votato a favore. Degno di nota è che la votazione che ha deciso se i benefici della pillola superassero i danni da essa causati è stata a favore della pillola per 4 voti. È poi grottesco che, mentre la FDA ha permesso di votare ai 4 coinvolti con case che producevano il drospirenone, l’istituto lo ha impedito a Sidney M. Wolfe argomentando che, sulla base di dati raccolti per anni, aveva raccomandato ai suoi lettori di non assumere la pillola Yaz».

10. Forse il tuo medico non ti dice nemmeno la verità
Un’indagine telefonica condotta negli Stati Uniti ha rivelato che il 79% degli Americani si fida del proprio medico. Ma una recente indagine su 1.900 medici ha rivelato che alcuni non sono sempre chiari od onesti con i propri pazienti. Per dirla in modo delicato, i risultati del sondaggio sono un tantino sconvolgenti:

• il 33% dei medici non è completamente d’accordo nell’ammettere con i pazienti propri errori, anche se gravi;

• il 20% non è completamente d’accordo sul fatto che un medico non dovrebbe mai dire al paziente una cosa non vera;

• un sorprendente 40% ritiene che di dovrebbero tenere nascosti ai pazienti i legami finanziari con le industrie farmaceutiche e produttrici di apparecchiature;

• il 10% ammette di aver detto ai propri pazienti qualcosa di non vero durante lo scorso anno.

Quando ci sono da prendere delle decisioni inerenti alla salute, è certo che valga la pena sentire il proprio medico – dopo tutto è pagato per questo. Fortunatamente hai scelto un sistema sanitario che sulla salute la pensa come te e sulla cui esperienza si può contare. Ma ricordati: quando devi prendere una decisione che riguarda la tua salute, devi essere l’avvocato di te stesso: prima di accettare un’esame, delle procedure o delle cure, è importante che tu ponga tutte le domande perché è una tua decisione anche quella di optare per meno trattamenti medici e più metodi naturali per guarire il tuo corpo.

Da ultimo, più ti fai carico in prima persona della tua salute – per esempio prendendoti cura dell’alimentazione per prevenire le malattie – meno avrai bisogno di contare sugli assistenti sanitari forniti dal sistema sanitario. Se segui con cura alcuni principi base – cose semplici come un po’ di esercizio fisico, mangiare cibi integrali, dormire a sufficienza, prendere del sole, ridurre lo stress e coltivare relazioni personali – ridurrai drasticamente il bisogno di cure mediche convenzionali, che di per sé ridurrà oltretutto le possibilità di patire conseguenze per effetti collaterali non previsti.

Ma nel caso tu necessiti di cure mediche, cerca un professionista che ti aiuti a raggiungere un vero star bene e che ti aiuti a scoprire e comprendere le cause più profonde del tuo star male... ed a mettere a punto, per te ,un programma di cure completo e su misura – per esempio di tipo olistico.

Dottor Mercola

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

Preso da www.disinformazione.it

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L’industria della salute controlla la scienza e la società

6/30/2012

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18 giugno 2012 - http://lalternativaitalia.blogspot.it - pubblicato da Gabriele Milani
Visto su http://www.stampalibera.com/?p=46843

La produzione su scala industriale di farmaci è un fenomeno relativamente recente. Con l’imporsi della teoria dell’origine microbica delle malattie, con Louis Pasteur e Robert Kock, nella seconda metà dell’Ottocento, e la comparsa dei primi farmaci relativamente efficaci [come la mitica Aspirina per febbre e dolori, messa in produzione dalla Bayer nel 1899, e il Salvarsan contro la sifilide, inventato dall'immunologo tedesco Paul Ehrlich ai primi del Novecento], decolla anche l’industria del farmaco.

E’ la fase eroica della medicina moderna. Finalmente, non solo si potevano descrivere le malattie, ma anche trovarne una causa in un agente patogeno e utilizzare una “pallottola magica” che lo sopprimeva. Il cerchio era chiuso. Il paradigma forte e compatto.
Certo, non per tutte le malattie si poteva risalire a una causa e poche ancora si potevano curare con le pallottole magiche. Ma era solo una questione di tempo, di accumulo di conoscenze scientifiche. In questo quadro, i produttori di pallottole magiche svolgevano un ruolo centrale.

Ma è solo con la messa in produzione della penicillina, scoperta da Alexander Fleming nel 1929, iniziata a essere prodotta su larga scala dal 1941, che l’industria decolla. Nei due decenni successivi, battezzati dagli storici l’età dei farmaci, c’è una vera e propria esplosione nella scoperta e nella produzione di farmaci, tra cui certamente rilevante è il cortisone, nel 1949.

Negli ultimi decenni, la salute diventa uno dei più floridi e profittevoli settori economici nei Paesi ricchi.
Il motore dell’industria della salute è ovviamente quella del farmaco. Solo in Europa, queste attività danno lavoro a più di mezzo milione di persone. Per stare a casa nostra, solo nell’area milanese operano più di tremila aziende, con oltre cinquantamila addetti e un giro d’affari che supera i dieci miliardi di euro.

A livello mondiale, il settore conosce una forte concentrazione in poche mani: un piccolo gruppo di supercolossi, che gli angloamericani chiamano “Big Pharma“, con fatturati vertiginosi.
Tanto per fare un esempio, la Pfizer da sola detiene più del 10% del mercato mondiale, con oltre 48 miliardi di dollari. Negli ultimi anni questa tendenza alla concentrazione monopolistica è talmente cresciuta, che ha portato il numero delle attuali grandi aziende da trenta a dodici. I margini di profitto diventeranno sempre più elevati.
Si potrebbe quindi obiettare: e allora? … E’ normale che chi produce, soprattutto in un campo che richiede grandi investimenti per la ricerca, punti a realizzare profitti.

Dove sta il problema? … Il problema non sta nella ricerca del profitto, sta nella rete che l’industria ha teso per garantire la massimizzazione del profitto.
In proposito, di solito si pensa all’informatore farmaceutico che corrompe il medico prescrittore con regali e benefici [la Corte di Cassazione ha sentenziato che si commette non solo "comparaggio" ma vera e propria "corruzione in atti d'ufficio"], oppure al dirigente d’azienda che mette sul conto svizzero di un primario la tangente per l’acquisto, da parte dell’ospedale, di kit e macchinari diagnostici. Certo, tutto questo è documentato ed è anche stato sentenziato in via definitiva dalla Corte di Cassazione, dal famoso caso Poggiolini e De Lorenzo [ex Ministro che prese tangenti per rendere obbligatorio il vaccino anti-epatite B che, in sostanza, è somministrato illegalmente!] in avanti, e ha sicuramente effetti di distorsione dell’intervento medico, ma non sembra l’aspetto principale della questione. Infatti, la corruzione è un fenomeno che si verifica a valle.

A monte c’è la sistematica distorsione della conoscenza. E’ questo l’aspetto più preoccupante e pesante come un macigno.

La manipolazione delle conoscenze
“Si possono fare molti soldi, dicendo alle persone sane che sono malate“. Così inizia un citatissimo articolo scritto per il British Medical Journal da un giornalista scientifico, un medico di base e un professore di farmacologia clinica, il cui titolo esplicita l’argomento: Vendere le malattie: l’industria farmaceutica e il mercato della malattia.
Gli autori dimostrano, con numerosi esempi, che c’è una costante azione, da parte dell’industria farmaceutica, di medicalizzazione della società, al fine di allargare il mercato.

Uno studioso di Sanità, Gianfranco Domenighetti [nel libro Etica, conoscenza e sanità], così descrive le strategie di allargamento del mercato messe in atto dall’industria e dagli altri anelli della rete: “Anticipazione della diagnosi, screening e altre procedure assimilabili, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano temporale della vita. Abbassamento della soglia tra normalità e patologia, che tende ad estendere il dominio della malattia sul piano quantitativo. Attribuzione della qualifica di patologico a condizioni esistenziali comuni, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano quantitativo“.

La promozione degli screening rappresenta probabilmente “il più grosso business per creare ammalati” scrive Domenighetti.
Tipico esempio è lo screening del PSA [Antigene Prostatico Specifico], che è stato proposto a tappeto in Europa e negli Stati Uniti d’America a maschi cinquantenni, anche in buona salute, con effetti nulli sul controllo della mortalità per tumore alla prostata, con molti effetti negativi derivanti dalla diffusione ingiustificata della chirurgia della prostata e con molti effetti positivi per i produttori del test e dei farmaci.

Ma l’esplosione di questa strategia di allargamento del mercato la tocchiamo tutti i giorni col bombardamento vaccinale al quale vogliono sottoporre i nostri figli, addirittura con uno scriteriato calendario vaccinale da 0 a 100 anni, con la diffusione dei test genetici che fondano la cosiddetta “medicina predittiva“.
La strategia della “medicina predittiva” è quella che piace tanto a giornali e televisioni e anche al mercato della Sanità. Quella che scrutando i geni pensa di trovare il gene dell’autismo, quello del cancro e magari anche quello dell’immortalità!

Ma come sappiamo, e come ricorda [per esempio] il Prof. Paolo Vineis, “il ruolo dei geni nel provocare malattie viene spesso equivocato. Il determinismo genetico è un chiaro errore metodologico, eppure lo ritroviamo spesso nelle pagine dei giornali e delle stesse riviste scientifiche” [dal manuale Etica, ambiente e biotecnologie].
L’altro pilastro della strategia di marketing è l’abbassamento della soglia che divide il normale dal patologico. Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi: la soglia del colesterolo e quella della pressione arteriosa sono diventate talmente mobili verso il basso che si fa fatica a catturare l’ultimo limite. Al punto che, ormai, è frequente sentire cardiologi che dicono che meno colesterolo si ha e meglio è, stravolgendo la fisiologia e la biochimica, che ci insegnano come questa molecola è comunque essenziale per la sintesi degli ormoni steroidei [ormoni sessuali, cortisolo, e altri di minor peso].

Dal punto di vista conoscitivo, adottare questo punto di vista significa passare dal concetto di equilibrio dei valori [del colesterolo, della glicemia, della pressione arteriosa, etc etc] a quello di nemici interni da annientare.

L’esempio eclatante riferito alle vaccinazioni lo troviamo con il tetano:
Il bacillo del tetano vive come innocuo commensale nel tratto intestinale di molti animali e anche dell’uomo stesso. Qualsiasi persona sana potrebbe albergare il bacillo del tetano nel suo intestino.
Le spore tetaniche sopravvivono nel nostro corpo per mesi o anni senza germinare: la loro sopravvivenza, germinazione o eliminazione dipendono dalla forza del nostro sistema immunitario.

Il bacillo del tetano non è un germe di per se stesso pericoloso, ma è pericolosa la tossina che produce e che non viene prodotta in presenza di ossigeno. Ecco perché la prima terapia antitetanica è il corretto trattamento delle ferite.
Eppure, il nostro Ministero della Salute ha stabilito che va considerato come protettivo un tasso plasmatico dieci volte maggiore a quello proposto dagli studi scientifici internazionali [superiore a 0,1 UI/ml invece di 0,01 UI/ml], in questo modo risultano non protetti anche molti soggetti adeguatamente protetti.

Il concetto di salute che è alla base non è più quello di equilibrio, che la persona ricerca in prima persona, ma è quello di difesa da nemici esterni e interni, da realizzarsi con armi che vengono fornite dall’esterno sotto forma di pillole, vaccini e simili.
Roy Moynihan, tanto per tornare all’esempio del colesterolo, in un suo recente libro [Selling Sickness] fa notare che la decisione di abbassare la soglia del colesterolo negli USA, dopo molte traversie, è stata presa nel 2004 da un gruppo di 9 [nove] esperti federali, di cui 8 [otto] hanno interessi con le industrie che producono farmaci per abbassare il colesterolo. Le nuove Linee Guida, solo negli USA, hanno, di colpo, creato 25 milioni di malati in più, facendo passare da 12 a 36 milioni le persone che dovrebbero ricevere un farmaco per abbassare il colesterolo.

Per non parlare poi delle Linee Guida sull’ipertensione, per le quali, nel giro di pochi anni, si è passati da una pressione di 140/90 considerata normale a 120/80. Nella primavera del 2003, gli esperti chiariscono che se si raggiungono quei valori di 120/80 la persona deve essere considerata in “pre-ipertensione”. In sostanza, per questi signori, una persona, per essere considerata sana, dovrebbe viaggiare sempre sul filo del rasoio dell’ipotensione!
Anche in questo caso è ovvio che abbassare la soglia significa alzare le prescrizioni di farmaci, e comunque medicalizzare uno stato normale.

Altri esempi massicci sono rappresentati dagli sforzi di etichettare come malattie delle normali condizioni come perdere i capelli, avere un calo del desiderio sessuale dopo una certa età, non riuscire da piccoli a stare inchiodati in un banco di scuola per molte ore di fila, etc etc.
Eppure, i soliti incalliti detrattori che si permettono addirittura di tacciare per “complottisti” degli stimati professionisti e soprattutto i genitori che hanno assistito impotenti alla regressione autistica del proprio figlio causata dai vaccini, proseguono ad affermare che le industrie hanno dalla loro la ricerca e una solida documentazione scientifica, che viene pubblicata su riviste di grande prestigio.

Questi detrattori, a volte perfino pagati sotto banco dalle stesse industrie, sembrano dimenticare il segreto nelle procedure riguardanti il sistema regolatorio dei farmaci, i conflitti d’interesse della cricca dei vaccini e nella pratica clinica, i risultati di una ricerca tutta italiana [The unbearable lightness of health science reporting] che misura il grado di attendibilità, trasparenza ed equilibrio della divulgazione scientifica sui quotidiani e i settimanali di casa nostra, la risposta non lascia spazio all’ottimismo. Quando si parla di salute al grande pubblico, devono essere soppesati tutti gli aspetti in gioco: i benefici di un vaccino o di una terapia non farmacologica, ma soprattutto i rischi per il paziente e i costi per il sistema. E va cercata e svelata la presenza di eventuali conflitti di interesse, se cioè esiste un legame di natura finanziaria fra l’azienda produttrice e la fonte di informazione: medici, riviste, associazioni, giornalisti. Perchè se l’esperto è a libro paga dell’industria, questo condiziona inevitabilmente il punto di vista. E chi legge, ha tutto il diritto di saperlo!

Addirittura tre pezzi da novanta dell’editoria medica sono scesi in campo sull’argomento: Marcia Angell e Jerome Kassirer [ex Direttori del "New England Journal of Medicine] e Richard Smith [ex Direttore - per venticinque anni - del "British Medical Journal"].
Richard Smith, con dovizia di particolari, mostra tutti i trucchi usati dalle industrie farmaceutiche per ottenere risultati favorevoli ai loro studi clinici. Si va dal confrontare il proprio farmaco con un concorrente noto per avere una scarsa efficacia, oppure con un dosaggio o troppo basso o troppo alto del concorrente, oppure a giocare a fini statistici sul numero delle persone coinvolte nello studio, sull’analisi dei cosiddetti sottogruppi, fino a evitare di pubblicare gli studi che danno risultati negativi.

L’industria, infatti, essendo la principale promotrice di ricerca, ne detta anche le condizioni riguardo all’uso e alle proprietà dei dati raccolti, che rimangono saldamente nelle sue mani, e quindi può decidere se saranno pubblicati o no, a seconda del vantaggio o dello svantaggio che ne può ricavare.
L’ex Direttore del British Medical Journal descrive poi i legami e la dipendenza dell’editoria medica dall’industria farmaceutica, non solo tramite la pubblicità, che, scrive, “almeno è visibile“, ma, soprattutto, tramite pratiche come l’acquisto, da parte delle compagnie, di riproduzioni di molte migliaia di copie di articoli pubblicati e favorevoli ai loro prodotti. Per i giornali medici queste copie sono fonte di forti ingressi finanziari e, soprattutto, hanno costi bassissimi.

In sostanza Smith conclude affermando che “i giornali medici sono l’estensione del settore marketing delle industrie farmaceutiche“. Per uscire da questa incresciosa situazione, propone, con una serie di accorgimenti, di recidere il cordone ombelicale tra stampa medica e industrie e di incrementare la presenza pubblica nel campo degli studi controllati.
L’analisi di Kassirer è più centrata sulla corruzione, sul “fiume di denaro che dalle industrie arriva ai medici“, come scrive nel suo libro denuncia, il cui titolo è tutto un programma, “On the take” [Nel taschino] e, affinchè il messaggio sia chiaro, l’editore, che è nientemeno che la Oxford University Press, mette in copertina un primo piano di un camice bianco con una mazzetta di dollari nel taschino!

E’ un vero e proprio libro-shock [del quale consiglio vivamente la lettura], anche per la fonte: Kassirer infatti è un monumento della medicina americana, non è certo un contestatore alternativo che agita la folla nè uno straccione [come qualche stupido dalle parti di Belluno mi ha scritto in messaggio privato]. L’emerito Professore della Tufts University, insignito di molti riconoscimenti, non si rivolge ai suoi colleghi, ma ai cittadini perchè “c’è poca possibilità che i conflitti finanziari di interesse diventino meno diffusi e influenti senza un’attenzione attiva da parte della gente“. E prosegue: “E’ tempo di svelare la complessità e l’estensione della complicità tra medici e industria”, perchè la gente deve essere sicura di “avere il medico al suo fianco, e non dall’altra parte“.

Il libro di Marcia Angell, “The truth about the drug compagnie” [La verità sulle aziende farmaceutiche], è tutto dedicato all’industria farmaceutica, documentando i suoi enormi tassi di profitto, superiori a qualsiasi altro settore, e le strategie davvero non limpide per produrre dati, che poi vengono rivenduti a medici e cittadini.
Sconvolgente è la strategia che la ditta produttrice di un noto antiepilettico, ha usato per allargare l’uso di questo farmaco e una serie di altre indicazioni. Angell descrive la procedura nei minimi particolari: organizzazione di piccoli studi senza alcun valore, produzione di articoli scritti dai ricercatori dell’azienda e fatti firmare [dietro lauti compensi] a professori universitari e a leader della materia, organizzazione di meeting a cui partecipano i suddetti accademici [ancora generosamente ricompensati] rivolti a un pubbico di medici [anch'essi ospiti coccolati dell'azienda e talvolta pagati come "consulenti"]. Con questo farmaco “d’acqua fresca” la strategia ha funzionato a tal punto da portarlo, nel 2003, a fatturare 2.3 miliardi di dollari.

L’aspetto più grave della pervasiva intrusione dell’industria nella gestione della salute è proprio quello di essere un potente fattore di condizionamento delle conoscenze. E’ evidente infatti che, essendo la gran parte della ricerca mondiale in mano all’industria, il campo epistemologico, e cioè la definizione delle domande a cui rispondono ricercatori e scienziati, sarà ampiamente strutturato dalle esigenze delle industrie farmaceutiche.
Questo vuol dire che possiamo fare a meno dell’industria dei farmaci? … Vuol dire che sogniamo un ritorno a un’era pre-scientifica e pre-tecnologica?
No, sulla scorta delle analisi di autorevoli membri dell’establishment medico, come Kassirer, Angell, Smith e altri, è possibile immaginare un forte controllo pubblico sull’attività di aziende che non producono caramelle, ma beni essenziali per la salute. Non si tratta di penalizzare nessuno. Si tratta di interrompere l’inquinamento delle conoscenze scientifiche da parte dell’industria, così come si tratta di salvarci la pelle come individui e come specie, perchè, come insegnano i danni da vaccino, i costi umani [prevalentemente innocenti, inconsapevoli, bambini] in questa situazione sono molto, molto, molto, molto pesanti

Preso da: www.disinformazione.it
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Come usare l'oppio per combattere i tumori

6/12/2012

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Produrre composti antitumorali sfruttando ildna dell'oppio. Le basi di questa idea sono spiegate su Science, in uno studio del Centre for Novel Agricultural Products dell' Università di York e dei laboratori australiani della farmaceutica GlaxoSmithKline; in particolare vi sono descritti il meccanismo e i geni — 10 in tutto — grazie ai quali il fiore dell'oppio (Papaver somniferum), solitamente coltivato per ottenere farmaci e stupefacenti, sintetizza lanoscapina, un alcaloide già noto per le sue proprietà antitumorali.

Altro che calcio-scomesse! Scopri le scommesse più folli degli ultimi anni.

La noscapina, isolata dal papavero dell'oppio nel 1817, è usata da almeno 50 anni per la sua efficacia come antitosse. I suoi effetti su molti tipi di cancro sono stati invece dimostrati dal 1998, e sono legati alla capacità di bloccare la divisione delle cellule, inducendone la morte programmata (apoptosi). Malgrado la noscapina funzioni meglio di altre molecole tradizionalmente usate in chemioterapia (vedi i taxani), ad oggi non si conosce il procedimento per sintetizzarla in modo efficiente (ed economico) in laboratorio, per avviarne una produzione su larga scala.

Guarda le foto dello zoo degli animali robot.


Immagine
È per questo che lo studio dei ricercatori di York e di Gsk potrebbe rivelarsi molto importante. Gli scienziati, guidati da Thilo Winzer, sono partiti dal papavero dell'oppio della Tasmania, la varietà caratterizzata dai più alti valori di noscapina, e hanno osservato che essa esprimeva un certo numero di geni assenti nei papaveri privi della sostanza. Quindi hanno incrociato le varietà, per comprendere come questi geni venissero ereditati. La risposta è: tutti insieme.

Guarda le immagini più strani prototipi mai concepiti.

A quel punto, il cluster genico è stato isolato, clonato e sequenziato. Inasp ettatamente, è risultato essere, da solo, responsabile di tutti i processi di biosintesi della noscapina: " Questa stringa codificante - afferma Winzer - se presente in doppia copia nel genoma, porta la pianta a produrre alti livelli di noscapina; se invece ve n'è un a sola copia, la quantità di principio attivo prodotta è inferiore".

" Con questa sola scoperta siamo ora in grado di realizzare uno schema della via metabolica della molecola. Di solito servono anni di ricerche", ha aggiunto Ian Graham, direttore del centro dell'ateneo inglese, ammettendo la fortuna sfacciata di questo studio. Su queste preziose informazioni, che serviranno per avviare una produzione più efficiente della pianta e dellanoscapina, potrà contare un domani la lotta ai tumori.

Preso da: Yahoo! Notizie 

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Cancro - le Cure Proibite di Massimo Mazzucco

1/25/2012

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I grandi promotori del CAPITALISMO investirono dalla PRIMA GRANDE RIVOLUZIONE grandi somme per avviare la GRANDE INDUSTRIA FARMACEUTICA e OSPEDALIERA offrendo milioni alle GRANDI SCUOLE DI MEDICINA inserendosi nel DIRETTIVO DEL CONSIGLIO. Fu così che i RIMEDI NATURALI FUNZIONALI furono boicottate per debellare dal nostro corpo il CANCRO MALIGNO con CURE ALTAMENTE TOSSICHE.
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