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INTERVISTA A MARCO COLUMBRO

8/8/2011

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Marco Columbro
www.marcocolumbro.com/   

D: Perché, secondo te, i giornali e i media non parlano dei cambiamenti che ognuno di noi sta vivendo, insieme alla Terra, in questi anni?

Marco Columbro: Quello che io so l’ ho tratto in gran parte da Gregg Braden, geologo, designer esperto di sistemi informatici, conferenziere, autore di Awakening to zero Point, Camminando tra i mondi, L’Effetto Isaia, ricercatore spirituale, che ha lavorato per molti anni in centri aerospaziali, dove ha tratto informazioni tecniche importanti.

Ed è giunto a conclusioni alle quali sono arrivati anche molti geologi europei. Gli scienziati della Nasa conoscono molto bene tutto questo ma c’è un cover up pazzesco. Non c’è da stupirsi: siamo manipolati fin dalla nascita dalle idee della nostra famiglia, della scuola, dalle idee politiche che circolano nel nostro paese e nel nostro pianeta, dalla religione, e veniamo condizionati mentalmente e animicamente per tutto il resto della nostra vita.. Oggi la non verità è all’ordine del giorno, ecco perché tutto questo non lo trovi sui giornali.    D:  Come può, allora, una persona muoversi nel sentiero della verità se viviamo in questa giungla di silenzi e manipolazioni?

Marco Columbro: Quando si fa una ricerca sulla verità non si deve operare con il pensiero ma con il sentire interiore riconoscendo la verità non perché “si fa un ragionamento sopra” ma perché si sente che quello che è stato comunicato è vero, appartiene a quella sfera che non è fatta di logica, ma appartiene al mondo del sottile, la conclusione finale è solo nel nostro cuore, solo lì sentiamo interiormente se una cosa è vera o è falsa  

D: Per capire in modo corretto il senso di quello che sta avvenendo, da cosa non si può prescindere?

Marco Columbro: Dalla esistenza di uno dei maggiori enigmi della fisica astronomica, la Materia Oscura, una misteriosa essenza che sfugge ai microscopi e ai telescopi ma che permea tutto l’universo fisico fino alle cellule del nostro corpo. Pianeti, stelle, galassie rappresentano solo una minima parte della materia che compone l’universo, la materia visibile delle galassie costituisce meno del dieci per cento della loro massa complessiva e la massa associata alle galassie è a sua volta una piccola frazione della massa totale dell’universo: qualunque corpo materiale- pianeta, stelle, galassie, corpo umano- è composta da una massa di cui i nostri occhi percepiscono solo il dieci per cento. L’altro novanta per cento, la materia oscura, non è percepibile dagli occhi fisici. Un premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, il 21 aprile del 1999 in un Congresso Internazionale di Astrofisica aprì il suo intervento parlando di Materia Oscura, con queste parole: “E’ come se per ogni persona che vediamo ce ne fossero intorno altre 99 timide e silenziose delle quali non sappiamo nulla “.  

D: Un’affermazione molto bella e molto forte, fatta da un Nobel della Fisica! E’ quello che l’esoterismo dice da tremila anni..

Marco Columbro: Certo, l’uomo non è soltanto il corpo fisico ma altri corpi sottili di materia oscura che noi non vediamo, essenziali per la vita dell’uomo. Anche la scienza si è resa conto che l’Universo non è soltanto quello che vediamo. E’ inutile che ci propinino grandi verità quando la realtà è tutt’altra ed è importante che i giovani oggi nelle scuole conoscano queste cose   D: Ma perché in questo periodo siamo stati tutti un po’ male, siamo stanchi e poi di colpo pieni di energie, abbiamo dolori dappertutto, dormiamo in modo diverso?

Marco Columbro: Questo è collegato ai cambiamenti che coinvolgono la Terra dalla fine degli anni ottanta e continueranno per molti anni fino al punto culminante in cui accadranno delle cose importanti per noi tutti e per il nostro pianeta. Si dormono le solite sei, otto, dieci ore ma al risveglio si è terribilmente stanchi come se non si avesse dormito, ci si sveglia senza ricordarsi nulla, potremmo chiamarlo “sonno buco nero”, i corpi sono stanchi, le gambe fanno male, le mascelle sono indolenzite, così i muscoli delle braccia, poi ci sono periodo di sogni vividi che non necessariamente hanno un significato e poi si ricade in questo “sonno buco nero”.  

D: Anche il tempo sembra scorrere in modo diverso..tutto è più accelerato…

Marco Columbro: Si, anche la nostra concezione del Tempo è accelerata e ci sembra che tutto vada più in fretta. Quello che sta accadendo è un processo programmato migliaia di anni fa, quando non c’erano ancora i parametri di riferimento con la Terra che abbiamo ora noi. Noi oggi non abbiamo più bisogno di recarci nei luoghi sacri, come Egitto o Tibet, perché stiamo vivendo nel nostro soggiorno attuale ciò che quei luoghi sacri fornivano migliaia di anni fa.  Stiamo avendo un’iniziazione globale, un’iniziazione cosmica e progressiva che ci sta preparando ad un processo non ancora compreso totalmente dalla scienza e dalla fisica del ventesimo secolo, un processo senza rischio, molto naturale e a cui si sopravvivrà. Quello che sta succedendo al nostro corpo sta accadendo anche al nostro sistema solare, o meglio, poiché sta accadendo al nostro sistema solare e noi siamo in simbiosi con esso, anche il nostro corpo sta mutando.

D: Stai parlando del magnetismo terrestre?

Marco Columbro: Si, infatti, i campi magnetici della Terra stanno diminuendo molto rapidamente e drasticamente, sotto la sollecitudine di qualcosa di sconosciuto. Pensa a questi ultimi anni, queste immagini delle balene che spiaggiano lungo le coste: poiché il magnetismo terrestre sta diminuendo drasticamente e poiché la Terra è circondata da una serie di linee magnetiche importanti che incrociandosi formano i suoi chakra, un po’ come i nostri meridiani energetici, così la terra ha i suoi meridiani energetici, dati dal suo magnetismo terrestre. Ma il magnetismo sta calando e di questi meridiani alcuni scompaiono, altri cambiano direzione, si spostano e questo è il motivo reale per cui migliaia di cetacei finiscono in luoghi che non sono loro deputati, perché il loro radar viene sviato.  

D: E a questo si legano allora, tutti i disastri ambientali che purtroppo sono avvenuti in questi anni?   

Marco Columbro: Si, i buchi nell’ozono, il decadimento di strati atmosferici, il surriscaldamento o il raffreddamento del pianeta e poi tutti quei nuovi virus, i nuovi batteri, le nuove malattie a cui il nostro corpo non sa come reagire. Nel dicembre del ’94 in Giappone ci sono stati 70 terremoti uno dopo l’altro e questo ha indotto gli scienziati a riconsiderare il modo in cui pensavano fosse strutturata la Terra.Se noi prendiamo una sbarra di ferro e ci avvolgiamo un filo di rame, facciamo scorrere in questo filo di rame la corrente elettrica, si formerà un campo magnetico che polarizzerà due poli, Nord e Sud. Se io inverto il flusso della corrente elettrica questa sbarra di ferro cui è avvolto il filo cambierà i poli: dov’è il Nord verrà il Sud e viceversa. I campi magnetici del nostro pianeta stanno decrescendo molto rapidamente, ma i campi magnetici si formano perché la Terra ruota e più velocemente ruota più forti sono questi capi. Quindi se è vero che i campi magnetici stanno diminuendo, la Terra sta rallentando il suo moto di rotazione, così velocemente che ogni anno all’Ufficio Nazionale delle misurazioni nel Colorado si devono regolare gli orologi al celio.  Dicono che se non si regolano gli orologi nell’arco di dieci anni quello che dovrà essere mezzogiorno diventerà la mezzanotte. .Secondo la curva del magnetismo terrestre data dai geologi siamo al punto più basso della magneticità planetaria in duemila anni. E la diminuzione non è lineare ma geometrica, a cioè più diminuisce più è veloce la diminuzione. 

D: questo i nostri corpi ne risentono in modo talvolta così estremo?

Marco Columbro: Certamente.  Secondo i geologi ogni secondo che percepiamo la terra ha una piccola pulsazione elettromagnetica che gli antichi chiamavano “Il cuore pulsante della Terra”. Pulsa x numero di volte al secondo, un ritmo che storicamente è stato costante ed era di circa otto volte (herz) al secondo : questa è nota come la Risonanza di Schumann, scoperta negli Stati Uniti a Colorado Spring nel 1888. Dagli inizi del 900 alla metà degli anni Ottanta c’è stato un periodo con un ciclo di 7.8 herz al secondo. Le cellule del nostro corpo se ne sono accorte. Nell’86/87 è iniziato ad aumentare da 8 a 8.2, a 8.3 e nel ’94 era a 8.6. Oggi siamo all’8.9. (N.D.R.: molte fonti dicono addirittura 11!) La Terra pulsa più velocemente e il nostro corpo sta cercando disperatamente di armonizzarsi con queste nuove Questo sforzo che fa il corpo di sintonizzarsi sulla frequenza della Terra crea una serie di problemi all’uomo, anche mentali, lo vediamo leggendo i giornali, persone che impazziscono e fanno delle cose impensabili.  

D: Da anni circola all’ISPA, e non solo, questo volantino trovato nella Metropolitana di Parigi nel dicembre del 1991. Già allora era previsto tutto..

Marco Columbro: Si, è quello intitolato “Un messaggio sugli imminenti cambiamenti della Terra”. Nessuno sa chi ce l’abbia messo, parla dei cambiamenti che stanno avvenendo sul nostro pianeta, di questa grande onda energetica che arriva dalla galassia e che sta mutando tutte le frequenze di tutto il sistema planetario e dei suoi abitanti. E del nostro corpo che sta cercando di mantenere la sintonia con la Terra.  Per questo anche ci sembra che il tempo vada più veloce, in realtà ciò che percepiamo sono le pulsazioni più veloci del nostro corpo che cerca di sintonizzarsi con la nuova frequenza terrestre. Ma quanto diventeranno veloci queste pulsazioni? Nella scienza della Geometria Sacra c’è una serie di numeri sovrintendono alla vita su questo pianeta. 1.1.2.3.5.8.13.21.34.55 e così all’infinito. Si chiama la Sequenza numerica di Fibonacci ,un matematico pisano del tredicesimo secolo che portò la numerazione araba in Italia. Nasce dalla somma dei primi due numeri tra loro che formano il terzo e poi dal secondo sommato al terzo che da’ il quarto e via. Dopo l’8 viene il 13, dovremo toccare 13 herz e il nostro corpo dovrà giungere a quella frequenza per essere in sintonia con il mutamento cosmico

D: Ma tutto questo a cosa porterà? Non si potrà andare avanti all’infinito?

Marco Columbro: Ci sarà il Punto Zero per il magnetismo terrestre e sarà di 13 herz, il punto di cui parlano da migliaia di anni tutte le maggiori profezie, chiamato in vari modi, Cambiamento, Punto di Svolta Epocale, Nuova Era. E’ il punto in realtà dove il tempo si ferma, poi riprende a scorrere , il punto di inversione dei poli magnetici, l’inizio della Nuova Era, cui si riferiscono Maya nel loro calendario, il 21.12.2012... Non sarà la fine del mondo ma la fine di un mondo, quello che noi oggi vediamo sia sul piano fisico che sul piano dei rapporti sociali ma il vero cambiamento sarà l’incontro dell’uomo con i suoi Fratelli Cosmici, un incontro con quella parte di noi stessi che avevamo dimenticato. In quel momento avremo ricevuto la più grande delle iniziazioni che l’uomo possa avere perché saremo di nuovo Uno con il Tutto. Perché tutti siamo stati creati ad immagine di Dio e ora la terra e l’Umanità dovranno elevarsi nelle vibrazioni superiori della Quarta e della Quinta Dimensione. Quindi dobbiamo vedere questo 2012 come un evento finalmente di svelamento e di comprensione di quella verità importante che ci appartiene e che noi abbiamo perso.  

D: E fino ad allora che cosa dobbiamo fare? Come possiamo prepararci a questo cambiamento?  

Marco Columbro: Dobbiamo prendere consapevolezza che la vibrazione cambia, senza opporci ma agevolandola con la meditazione, quella specifica si chiama Merkaba, ma va bene qualunque tipo di meditazione; e con il corretto uso del pensiero, la più potente forza che l’uomo ha a disposizione: attraverso la meditazione e il nostro pensiero creiamo quella che oggi viene chiamata l’Ascensione.

Elisabetta Esposito per “La Gazzetta dello Sport”
Marco Columbro ne è convinto: non siamo soli in questa galassia e il primo contatto tra terresti e alieni è imminente. Che cosa ci dobbiamo aspettare? «Nel 2012 ci sarà un’ invasione pacifica dei nostri fratelli cosmici. Sarà una chiara manifestazione fisica della loro esistenza, un evento che annullerà le bugie che da 60 anni ci raccontano i governi». Qual è lo scopo di questo primo contatto?
«Gli alieni ci diranno esattamente da dove veniamo, a partire dal fatto che il nostro dna è stato portato qui su un’astronave. Ci insegneranno a riattivare quella parte di dna che ci è stata volutamente staccata per mantenerci inferiori. Sapremo la verità, diventeremo esseri di grande livello intellettuale e spirituale. Per noi sarà la fine di un mondo e l’ inizio di un altro, migliore». Migliorerà anche la Terra?
«Gli alieni hanno gli strumenti per recuperare il pianeta nel giro di pochi minuti. Toglieranno l’ inquinamento in un attimo». Da quanto tempo preparano il primo contatto?
«Sono tra di noi da decine di anni, con incarichi anche molto importanti. Sfruttano i cosiddetti walk-in, in cui le anime extraterrestri propongono all’ umano un accordo: salvare il suo corpo dalla morte prendendone possesso. Così durante il coma esce l’ anima della persona e entra l’ alieno. Altri arrivano con le astronavi e, dopo aver seguito dei corsi sulle nostre abitudini, vengono inseriti nella popolazione». Lei è stato in coma.
«Sì, per tre settimane nel 2001. Ma non ho avuto esperienze particolari». Ha mai avuto contatti diretti con i fratelli cosmici?
«Ho avuto un incontro a New York, dopo un convegno di ufologia, nel cielo sopra la 54a strada, ho visto una luce sferica enorme, poi sono diventate tre e hanno formato un triangolo. E si sono messe a ruotare. Erano loro, ci salutavano».
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NUOVA SCHIAVITU' GLOBALE

8/8/2011

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Il piano per la nuova schiavitù globale 1/14
{YouTubeVideo ENDGAME Documentario di Alex Jones.
Il piano per la nuova schiavitù globale 1/14Part: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 Il Gruppo Bilderberg (o conferenza Bilderberg) è una conferenza internazionale annuale, non ufficiale, ad invito di circa 130 esponenti, spesso con ruoli di rilievo nel mondo economico, finanziario o politico.Dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all'esterno, questi incontri sono sia oggetto di forte critica sia la fonte di molte teorie del complotto.L'obiettivo iniziale del gruppo sarebbe stato, nel contesto della guerra fredda, di rafforzare la cooperazione tra gli Stati Uniti ed i loro partner Europei. Inoltre, a causa del carattere molto riservato delle conferenze, il gruppo è stato a lungo considerato, da alcuni, una società segreta. Gli rimproverano possibilità di decisioni antidemocratiche che potrebbero essere prese da un gruppo così potente e in particolare, dalla caduta dell'Impero Sovietico, l'orchestrazione della mondializzazione conomica.Storia del gruppo BilderbergIl gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954, quando il 29 maggio una quantità di politici e uomini d'affari si riunì a Oosterbeek, in Olanda all'Hotel Bilderberg: da cui il nome di questa organizzazione. Da allora le riunioni sono state ripetute una o due volte all'anno. Un elenco parziale dei suoi membri è: Filippo del Belgio, Sofia di Spagna, Bernard Kouchner, David Rockefeller, Bernardo d'Olanda, Etienne Davignon (ex commissario europeo), Carlo d'Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, Beatrice d'Olanda, Henry Kissinger.Molti partecipanti al gruppo Bilderberg sono capi di Stato, ministri del tesoro e altri politici dell'Unione Europea (anche l'ex presidente del Consiglio italiano Romano Prodi avrebbe partecipato a qualche meeting), ma
prevalentemente i membri sono esponenti di spicco dell'alta finanza europea e anglo-americana. Oggigiorno si distinguono i partecipanti in diverse categorie, ma principalmente in due: coloro che sono membri permanenti dell'organizzazione e coloro che possono essere invitati in via eccezionale come spettatori o relatori. Tra i relatori ricorrenti ci sono alcuni giornalisti dell'Economist. Alcuni meeting hanno avuto anche una parziale apertura alla stampa.
Negli anni Cinquanta l'organizzazione conta un centinaio di membri, con l'obiettivo dichiarato di unire l'Occidente per contrastare l'espansione sovietica. A questo scopo riunisce alcuni dei personaggi più illustri e influenti nei vari campi della politica economica e della finanza internazionale.Promotori del gruppo Bilderberg Tra i promotori del gruppo, ci sono:Bernhard van Lippe-Biesterfeld, presidente del Bilderberg fino a quando nel 1976 diede le dimissioni per lo scandalo di una tangente da 1,1 milioni di dollari dalla Lockheed Corporation per la vendita di aerei caccia all'aviazione olandese. Appartenente ad una nota famiglia ducale tedesca, è stato principe consorte dei Paesi Bassi, presidente del Worldwide Fund for Nature (WWF) dalla fondazione nel 1961 fino al 1971, ex affiliato al NSDAP (tessera No. 2583009 del 1 maggio 1933) fino al suo matrimonio con la regina d'Olanda. Secondo le rivelazioni della rivista Newsweek del 5 aprile 1976, le attività di spionaggio di von Lippe a favore delle unità speciali delle SS (o Schutzstaffel) nella industria chimica IG Farbenindustrie (la stessa che fabbricò lo Zyklon-B, usato nelle camere a gas) sono documentate dalle
testimonianze del Processo di Norimberga. Alla fine della guerra, in Olanda, si dice abbia partecipato alla resistenza e alla liberazione di Amsterdam. Nel dopoguerra assunse importanti posizioni nell'industria petrolifera, in particolare con la Royal Dutch Petroleum (Shell Oil) e nella Société Générale de Belgique. Joseph Retinger, economista polacco di famiglia ebraica, cattolico, conosciuto come 'Sua Eminenza Grigia'. Fu tra i fondatori e segretario generale fino al 1952 dell'United European Movement presieduto da Winston Churchill e finanziato dall'ACUE (American Committee for United Europe).La visione di Retinger era costruire un'Europa Unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, guidato da Organizzazioni Sovranazionali che avrebbero garantito più stabilità ai singoli governi nazionali. Nonostante la cortina di fumo che si è creata intorno a Bilderberg, sembra sia stato lui l'ideatore dei meeting segreti. Su suo suggerimento, von Lippe prese contatti con l'amministrazione Truman e, con maggiore successo, con quella Eisenhower, nelle persone del gen. Walter Bedell Smith (allora direttore della CIA) e C. D. Jackson. Il coinvolgimento nel progetto della famiglia
Rockefeller, proprietaria della Standard Oil, concorrente della Royal Dutch Petroleum di von Lippe influenzò molto il carattere del gruppo Bilderberg. Da allora, le sue riunioni riflettono in gran parte gli interessi dell'industria petrolifera.
Prima riunione nel maggio 1954Alla prima riunione che ebbe luogo dal 29 al 31 maggio 1954 presso l'Hotel Bilderberg di Oosterbeek (in Olanda), presero parte circa un centinaio tra banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali. Pare che figurassero tra queste personalità : i Capi del governo belga e italiano Paul van Zeeland e Alcide De Gasperi, Panavotis Pipinelis di Grecia, Denis Healey e Hugh Gaitskell del Partito Laburista inglese, Robert Boothby del Partito Conservatore.Secondo i giornalisti che presenziarono alle riunioni del gruppo, dopo il 1976 alla presidenza subentrò David Rockefeller, membro fondatore della Commissione Trilaterale, membro della Commissione Bancaria Internazionale, presidente del Council on Foreign Relations, membro del Club di Roma e di numerose altre organizzazioni internazionali.Altri membri di spicco dell'organizzazione sono: Giovanni Agnelli; Donald Rumsfeld; Peter Sutherland, irlandese, ex commissario di Unione Europea e presidente di Goldman Sachs e di British-Petroleum; Paul Wolfowitz ex
presidente della Banca Mondiale; Roger Boothe. L'attuale presidente del gruppo è Etienne Davignon.Tra i personaggi presenti alla riunione del 1999 venivano citati dal Corriere della Sera: Umberto Agnelli, Henry Kissinger, Mario Monti.Due terzi dei membri dell'assemblea sarebbero americani. Al vertice di Stresa del 2004 si contarono 33 delegati americani e 16 italiani (seconda rappresentanza più numerosa). I partecipanti sono tenuti a non parlare né di quanto detto nelle riunioni né della loro presenza. Come per la Trilaterale, è nota la lista di una parte dei membri, riconosciuti da giornalisti che sono venuti a conoscenza ed hanno seguito i vari vertici del Bilderberg.Meeting del 2006 a Kanata in OntarioUno degli ultimi meeting è avvenuto dall'8 all'11 giugno 2006 a Kanata in Ontario (nei pressi di Ottawa) presso il Brookstreet Hotel, chiuso al pubblico per l'occasione. Un comunicato stampa ufficiale ha spiegato che i temi dell'incontro erano “le relazioni euro-americane, l'energia, la Russia, l'Iran, il Medio Oriente, l'Asia, il terrorismo e AGEROLA - Portale di Roma
http://lnx.collesalario.it/agerola Realizzata con Joomla! Generata: 20 February, 2010, 23:15 l'immigrazione”.Tra i partecipanti David Rockefeller, Henry Kissinger, la regina Beatrice d'Olanda, Richard Perle, i dirigenti della Federal Reserve Bank, di Credit Suisse e della Rothschild Europe (il vicepresidente Franco Bernabè), delle compagnie petrolifere Shell, BP e Eni (Paolo Scaroni), della Coca Cola, della Philips, della Unilever, di Time Warner, di AoL, della Tyssen-Krupp, di Fiat (il vicepresidente John Elkann) i direttori e corrispondenti del Times di Londra, del Wall Street Journal, del Financial Times, dell'International Herald Tribune, di Le Figarò, del Globe and Mail, del Die Zeit, rappresentanti della NATO, dell'ONU, della Banca Mondiale e della UE, economisti e molti ministri dei governi occidentali.Le misure di sicurezza sono state imponenti, e tutta la zona era presidiata. Alex Jones, impegnato a girare un documentario sul Gruppo Bilderberg, è stato identificato e arrestato dalla polizia appena sbarcato all'aeroporto di Ottawa,
rilasciato solo dopo interrogatorio. James Tucker sostiene che al meeting ci sia stata una forte frattura fra la compagine americana favorevole alla guerra in Iran e la fazione europea che invece era contraria alla soluzione militare. Tra le altre cose si sarebbe stabilito il prezzo del greggio sui 70 dollari al barile.Alla riunione del 2006 hanno partecipato, tra gli altri, gli italiani:
- Franco Bernabè, Amministratore delegato di Telecom Italia
- John Elkann, Vice presidente Fiat S.p.A.
- Mario Monti, Presidente Università Commerciale Luigi Bocconi
- Tommaso Padoa Schioppa, Ministro delle Finanze
- Paolo Scaroni, CEO, Eni S.p.A.
- Giulio Tremonti, Vice presidente della Camera dei Deputati
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PIRAMIDE DELLA SCHIAVITU'

8/8/2011

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Lavorando tanti anni in diversi settori si può riscontrare lo stesso meccanismo piramidale che costringe in schiavitù chi si trova negli ultimi gradini.
Se noi prendessimo una piccola azienda e analizzassimo il suo interno potremmo scoprire che al vertice abbiamo un titolare o un gruppo di titolari che investe un capitale in attrezzature, strutture e tutto cìò che occorre all’impresa fino al renumeramento di persone che ci lavorano all’interno. Questa azienda si immetterà nel mercato proponendosi e utilizzando le proprie risorse per accrescere il proprio profitto o per quello degli azionisti della stessa. Nel gradino più basso troviamo le persone che lavorano con una bassa retribuzione per conseguire la “politica commerciale” decisa dal vertice. Nel secondo gradino troviamo i responsabili che sono selezionati per attuare la politica commerciale aziendale, costoro vengono formati e convertiti alla deduzione totale del proprio ruolo in tal modo da venerare la stessa azienda che le dà il compito di formare le persone e guidarle alle proprie mansioni. Tutti sono vincolati al lavoro attraverso la paura che li fà procedere  nelle mansioni che sono definite da chi è in alto, loro possono usare premi per incentivare ed ottenere risultati ma anche con la demagogia. Ciascuno impone a chi è sotto il concetto e il volere di chi sopra decide.
Quindi ciascuno all’interno di questa struttura manipolerà chi gli è al di sotto per il compimento dei propri obiettivi e oneri, per questo meccanismo assurdo ottiene il massimo dei profitti e con il tacito consenso di tutti coloro che sono obbligati ad obbedire per non rimanere fuori dai privilegi.
Questo meccanismo può far trarre molto profitto facendo sperperare il meno possibile e ottenendo il massimo da chi lavora nel gruppo. Quindi possiamo trovare un gruppo piramidale anche in piccole attività, la funzione è sempre la stessa cambia solo quante sono le persone coinvolte all’interno della struttura.
Questà è solo una delle piramidi che troviamo nella nostra società e ciascuna è dentro un’altra e tutte ne sono dentro ad un’unica dove al vertice troviamo quelli che veramente ha la decisione e il potere su ogni cosa. Sembra pazzesco crederci ma se si anlizza e si và in profondità alla questione si può constatare come le grandi aziende o chiamiamole corporation hanno monopolizzato il commercio tagliando fuori dal mercato i piccoli imprenditori, produttori, ricercatori, e via di seguito.  Lo hanno potuto fare grazie ad un’accurata manipolazione del subconscio umano creandogli la neccessità di possedere un bene di consumo per sostituire un disagio creatogli per soddisfare l’accrescimento dell’insicurezza. Una competizione tra produttore e consumatore rende schiavi di questo inutile bisogno.  Le grandi corporation per produrre  hanno bisogno di molte materie e così dopo aver sfruttato le proprie comincia a farlo con quelle di altri andando a deforestare e prelevare risorse in habitat appartenenti a popolazioni e togliendogli le risorse della loro terra li obbliga indirettamente a produrre per loro i prodotti a paghe miserabili che invece andranno nel mercato globale della civiltà industrializzata. Le aziende piccole così non possono competere e sono costretti a chiudere ed a sottostare a questo volere.
L’aiuto dei max-media, dell’informazione, delle pubblicità, delle televisioni, dei films ed altri mezzi di potere come gli stati, i presidenti, le associazioni, le forze armate e tanti altri sono parte di questo sistema il quale viene controllato attraverso di essi. Nessuno si potrà opporre.
Alla fine quando ciascuno di noi vive nella propria quotidianità percepisce che qualcosa non và e si pone delle domande ma senza riuscire a dare una risposta come se le compulsioni avessero preso padronanza della mente con strazio e sofferenza, questo dolore poi genera automaticamente la neccessità di sostituirle con beni di consumo.  Così si è intrappolati nel sistema ed ogni momento della giornata la nostra mente cerca la menzonia che le sembra più adatta per sfuggire e non sentire più la sofferenza, ma si ha un vincolo che non se ne può liberare ed a rimanerne senza come se si avesse una sorta di prigione mentale dove è molto difficile uscirne. La quotidianità è fatta di persone che ne controllano e comandono altre ed a loro volta se stessi, le menzogne sono bilioni che scorrono nella nostra mente come se un upgrade venne fatto alla mente sin dalla sua prima luce e che il suo corpo ne sia stato adirittura nutrito. Questo grande spazio confusionale ha fatto si che noi tutti fossimo prigionieri e noi stessi ci fossimo rinchiusi dietro queste sbarre con le nostre stesse mani guidate da chi risiede in alto.
Dopo questa lettura saremo di nuovo immessi nella vita sopracitata e quando al lavoro vedremo che qualcuno sopra di voi stà esercitando un potere non è lui che direttamente lo pratica ma chi è sopra di lui lo stà eseguendo e a sua volta chi è sopra ed ancora fino ad arrivare hai delegati amministrativi e fino ad arrivare al gruppo d’elite. Questo è il sistema piramidale che è stato creato per comunicarvi attraverso altre persone che non sanno niente proprio come voi ma si sono solamente piegati maggiormente al vertice per soddisfare ancora di più le proprie esigenze latenti e sentirsi appagati da beni materiali più importanti e poter soddisfare la propria sete interminabile d’insoddisfazione.
Capendo come funziona potrete comprendere che quello che vedete non è realmente vero ed è irreale come la felicità di moltissima gente intorno a voi.
Liberate la vostra mente dalla prigione in cui vi siete e vi hanno rinchiusi.
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Il capitalismo

8/8/2011

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Il capitalismo è una forma di organizzazione economica e sociale caratterizzata dalla proprietà privata dei mezzi di produzione (in senso lato, capitale), dalla libertà d'iniziativa economica, e dalla prevalenza del lavoro dipendente organizzato dai proprietari dei mezzi di produzione. Il capitalismo è uno dei principali sistemi economici moderni. Il termine viene usato con significati varianti nelle diverse scienze sociali, in quanto comprende molteplici fenomeni della sfera economica, sociale e politica. Le caratteristiche essenziali del capitalismo sono difficili da identificare, in quanto esso si è evoluto nel tempo e si è realizzato in forme diverse in relazione al contesto storico, culturale e sociale. * La proprietà privata dei mezzi di produzione o in senso lato del "capitale", vale a dire che le principali risorse economiche materiali della società, in particolare alcune risorse ambientali (ad es. terreni, giacimenti di minerali) e il capitale fisico (fabbricati, impianti di produzione, macchinari, mezzi di trasporto, etc.) possono essere possedute da soggetti privati.
* La libera iniziativa economica, ossia il fatto che i soggetti privati che possiedono mezzi di produzione sono liberi di impiegarli secondo il proprio interesse. Questo aspetto del capitalismo si riflette nella dottrina politica ed economica del liberismo. I proprietari dei mezzi di produzione possono venderli oppure possono affittarli oppure possono impiegarli direttamente nella produzione, che a sua volta può essere venduta liberamente. La libertà di comprare e vendere i mezzi di produzione e i beni prodotti richiede la formazione di un sistema di rapporti economici detto mercato. Il libero mercato però non è sempre connaturato col capitalismo.
* Il lavoro dipendente organizzato dai proprietari dei mezzi di produzione. Oltre alle risorse economiche materiali, la società dispone anche di una risorsa immateriale, il capitale umano, la cui principale manifestazione è il lavoro. Il capitale umano è una risorsa personale e il capitalismo (a differenza ad es. dello schiavismo) riconosce la completa libertà di ogni individuo di disporre del proprio lavoro. Tuttavia, una caratteristica essenziale di questo sistema è che chi non possiede altre risorse economiche oltre al proprio lavoro deve prestare la propria opera sotto la direzione dei proprietari dei mezzi di produzione dietro pagamento di un compenso contrattuale. In altri termini, nel capitalismo i proprietari dei mezzi di produzione hanno anche il diritto di comperare il lavoro altrui e organizzarlo allo scopo di produrre beni dai quali ricavare un reddito. Il luogo dove avviene la produzione organizzata in questo modo è l'impresa capitalista, il reddito dei lavoratori si chiama salario, quello dei proprietari si chiama profitto, secondo la formula PROFITTO = VALORE DELLA PRODUZIONE - SALARI E ALTRI COSTI Le origini del capitalismo sono controverse. Certamente le sue caratteristiche essenziali cominciarono ad affermarsi con forza in Europa occidentale con la rivoluzione industriale che prese avvio verso la metà del XVIII secolo. Il termine stesso capitalismo entrò in uso nella prima metà del XIX secolo per indicare il sorgere di una società sempre più dominata dal "capitale" e caratterizzata da:
* crescente industrializzazione, ossia espansione delle attività industriali e progressiva riduzione delle attività agricole;
* rapida estensione della proprietà privata dei mezzi di produzione industriali e agricoli, a scapito dell'antica proprietà terriera aristocratica;
* diffusione del lavoro subordinato salariato nella fabbrica, a scapito del lavoro artigianale e agricolo;
* forte approfondimento delle differenze tra le classi sociali dei nuovi capitalisti industriali (proprietari dei mezzi di produzione industriali), dei nuovi capitalisti agrari (proprietari terrieri dei mezzi di produzione agricoli) e dei lavoratori salariati;
* rapida estensione nella società delle relazioni economiche attuate nella forma del mercato, e in particolare il mercato del lavoro;
* peso crescente, sociale e politico, della classe dei capitalisti industriali e agrari, detta anche borghesia, in opposizione sia all'antica aristocrazia, sia al proletariato, cioè la massa dei lavoratori salariati. Il capitalismo ha costituito un evento fondamentale della storia mondiale moderna. Esso ha modificato profondamente in tutti i loro aspetti le società da cui esso è nato, quelle dell'Europa occidentale e dell'America del Nord, e progressivamente quelle che ne hanno subito direttamente o indirettamente gli influssi nel resto del mondo. Infatti, come tutti i sistemi economici, il capitalismo ha una relazione molto stretta di causa ed effetto reciproco con la cultura, gli stili di vita, l'organizzazione della società e la politica. Oggi si può dire che solo alcune remote società prive di relazioni col resto del mondo sono esenti da un qualche influsso dello "spirito del capitalismo", la cui enorme capacità di diffusione e penetrazione sociale era già stata prevista dai primi studiosi del nuovo sistema, come Karl Marx (Germania, 1818-1883) e Max Weber (Germania, 1864-1920). Il giudizio sugli effetti economici e sociali del capitalismo è estremamente controverso in tutti i campi delle scienze sociali. Lo scontro si accese già prima della metà del XIX secolo in Gran Bretagna, in Francia e in Germania. I sostenitori del capitalismo sottolineavano sul piano economico, la capacità di rapida crescita economica, di progresso tecnico, di diffusione del benessere attraverso l'aumento dei beni di consumo; sul piano sociale e politico, l'affermazione di nuove classi sociali e di maggiori spazi di libertà individuali. Il padre della critica al capitalismo è stato Karl Marx (Germania, 1818-1883). Nelle caratteristiche essenziali del nuovo sistema egli vide: gli elevati costi umani prodotti dal sistema industriale, (b) le condizioni di vita disumane nelle fabbriche, nelle miniere e nelle nuove città industriali, il profitto dei capitalisti come risultato dello sfruttamento dei lavoratori, i rischi del dominio politico delle classi capitaliste ai danni dei lavoratori, la tendenza degli Stati capitalisti ad espandersi nel resto del mondo con nuove forme di colonialismo o imperialismo, comprendenti l'uso della forza militare, nonché la tendenza ad entrare in conflitto tra loro. Marx elaborò un sistema di pensiero che diede vita al movimento socialista, il cui scopo era sia la conquista di migliori condizioni di vita e di pieni diritti per i lavoratori, sia l'abbattimento del sistema capitalista e la realizzazione di un nuovo sistema di completa uguaglianza tra i membri della società, di proprietà collettiva dei mezzi di produzione e di condivisione dei frutti del lavoro. Il conflitto tra sostenitori e avversari del capitalismo è stato un elemento fondamentale della storia economica e politica del XX secolo. Dopo la realizzazione del primo Stato socialista con la rivoluzione russa del 1917, il conflitto, oltre che ideologico, è diventato sempre più politico, economico e militare, fino alla crisi interna del sistema socialista culminata nel 1989 con la fine dell'Unione Sovietica. L'alternativa tra capitalismo e socialismo ha rappresentato un fattore importantissimo anche nella storia contemporanea del Terzo Mondo, ossia della parte del mondo che, dopo la II guerra mondiale, non era più sotto il dominio coloniale dei paesi capitalisti (Primo Mondo) né faceva parte del sistema socialista (Secondo Mondo). Da un lato, l'adozione del sistema capitalista è stata indicata come la via per superare rapidamente l'arretratezza economica e la povertà. Dall'altro lato, l'esistenza e l'aggravarsi di questi stessi fenomeni è stata imputata proprio agli interessi dei paesi capitalisti e alla incapacità di questo sistema di risolverli. Il capitalismo si è modificato in maniera profonda nel corso di due secoli, ed è stato realizzato in forme assai diversificate tra Europa, America e Asia. I cambiamenti più importanti sono stati introdotti dopo le forti crisi economiche e sociali degli anni 1920-30 e la II guerra mondiale, che minarono la fiducia nelle virtù del sistema e rafforzarono le voci critiche e l'attrazione eserciata dall'alternativa socialista. Partendo dal vasto piano di riforme economiche e sociali degli Stati Uniti, il New Deal del presidente Franklin D. Roosvelt varato per risollevare il paese dal baratro della crisi del 1929, e accogliendo le nuove idee di politica economica elaborate da John M. Keynes (Inghilterra, 1883-1946), nel secondo dopoguerra si affermò sulla scena politica occidentale il pensiero socialdemocratico, il cui scopo era l'attuazione per via politico-parlamentare, non rivoluzionaria, degli ideali di giustizia sociale, affermazione dei diritti dei lavoratori e sicurezza economica. L'esito di questo movimento di riforma del capitalismo furono le cosiddette economie miste e lo Stato sociale. Economia mista Il termine economia mista sta ad indicare una presenza economica molto estesa del settore pubblico accanto a quello privato. In particolare, nell'economia mista, il settore pubblico, oltre alle funzioni classiche della politica economica, svolge:
* funzioni di programmazione economica con lo scopo di raggiungere la piena occupazione;
* funzioni di produzione diretta di beni e servizi di pubblica utilità o strategici (tipicamente: trasporti, energia, telecomunicazioni) in aziende di Stato. Tra il 1950 e il 1970, in tutti i maggiori paesi capitalisti il livello di attività economica direttamente o indirettamente controllato dallo Stato arrivò a circa il 50% del totale. Welfare State L'economia sociale (detta anche stato sociale), ha segnato nella seconda metà del XX secolo e fino ai giorni nostri la fusione, o il compromesso, tra i due sistemi economici contrapposti del XIX secolo, il capitalismo e il socialismo. Tale risultato fu raggiunto in particolare in Europa, da governi d'ispirazione socialdemocratica (in Gran Bretagna, Germania e Scandinavia), ma anche da partiti d'ispirazione cattolica sociale (in Germania e Italia). Le caratteristiche essenziali del welfare state sono:
* sviluppo di economie miste di tipo pubblico e privato, con estesa regolamentazione e programmazione governativa delle attività economiche private, e gestione diretta di attività produttive da parte dello Stato;
* estensione universalistica, ossia a tutti i cittadini, delle assicurazioni sociali (sussidi di disoccupazione, copertura sanitaria, infortunistica e pensionistica) Il modello dello Stato sociale, che segnò il successo e il carisma mondiale dell'Europa, fu inizialmente seguito da alcuni paesi del Terzo Mondo (in America Latina, Africa centrale e India) in alternativa al modello socialista. Esso diede spesso risultati negativi, principalmente a causa di condizioni diverse da quelle europee, in quanto:
* in campo economico, lo Stato sociale richiede un sistema di mercato già adeguatamente sviluppato;
* in campo sociale e istituzionale, è necessario disporre di un solido sistema di istituzioni pubbliche, tra cui in primo luogo amministrazione e magistratura, e di un elevato livello medio di competenze;
* in campo politico, occorrono robusti e sofisticati meccanismi costituzionali di salvaguardia dei principi democratici. Per molti paesi del Terzo Mondo il modello europeo parve il mezzo per creare queste condizioni, mentre il successo dello Stato sociale in buona parte dipendeva dalla loro pre-esistenza. In realtà, tali condizioni, dove erano presenti, provenivano dai trapianti coloniali della cultura occidentale e non resistettero, o furono spazzate via dai processi di decolonizzazione successivi alla II guerra mondiale. Le difficoltà nella gestione efficiente dello Stato sociale e delle politiche keynesiane si manifestarono nello stesso centro europeo a partire dalla metà degli anni '70, con alcuni tratti simili a quelli sperimentati nella periferia del mondo:
* perdita di controllo della qualità e quantità della spesa pubblica; crescita del debito pubblico;
* eccesso di tassazione e/o perdita di controllo dell'inflazione;
* crescente inefficienza delle produzioni e dei servizi erogati da enti pubblici;
* diffusioni di comportamenti devianti e corrotti nella pubblica amministrazione. La reazione a queste degenerazioni ha creato un forte movimento di ritorno alla visione liberista, che ha dominato la politica economica mondiale negli anni ottanta e novanta.

STORIA DELL'ECONOMIA IL CAPITALISMO .
di ARTURO LABRIOLA (1910)
http://cronologia.leonardo.it/capit01.htm
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ORIGINI DEL CONSUMISMO

8/8/2011

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Il consumismo è la manifestazione del bisogno cronico di acquistare continuamente nuovi beni e nuovi servizi, con scarso riguardo all’effettiva necessità che si ha di essi, alla loro durata, alla loro origine o alle conseguenze ambientali della loro produzione e smaltimento. Il consumismo è dovuto ad ingenti somme spese in pubblicità con lo scopo di creare sia il desiderio di seguire una moda, un trend, sia il conseguente sistema di auto-compiacimento che ne deriva. Il materialismo è uno dei risultati finali del consumismo. Fino a qui niente di nuovo. Siamo ormai abituati a non vedere il consumismo interferire nelle nostre scelte o nella nostra vita sociale, rimpiazzando i bisogni dettati dal buon senso, sostituendo la necessità di una famiglia stabile, di una vita in comunità e di sane relazioni umane con un artificiale ed insaziabile ricerca di denaro necessario a comprare sempre più cose, per lo più inutili, che siamo stati portati a desiderare. Cose progettate per non durare, o per passare di moda in tempi sempre più brevi. Ma che cosa ci ha portati a tutto questo? Come siamo arrivati a fare quasi tutti lavori che odiamo per comprare cose che non ci servono, a volte per impressionare persone di cui nella maggior parte dei casi non ci importa nulla? Dove ha avuto origine questo meccanismo perverso? Oltre allo sviluppo della industrializzazione e del capitalismo, una delle principali ragioni della diffusione del consu- mismo di massa è sicuramente attribuibile agli sforzi di Edward Bernays, un nipote ame- ricano di Sigmund Freud, il quale ha utilizzato alcune teorie sviluppate dallo zio sugli esseri umani per riuscire a controllare e manipolare le masse in tempo di pace e di democrazia (o presunta tale). Appurato il fatto che le masse possono essere manipolate, Bernays ha pensato bene di utilizzare queste “tecniche” per generare e poi incentivare nell’America degli anni venti il costante bisogno di “beni” di consumo. Di ritorno da una conferenza di pace tenutasi a Parigi nel 1926, infatti, Bernays si rese conto che se la propaganda era riuscita ad ottenere tali livelli di consenso in tempo di guerra in Europa, sicuramente poteva farlo anche in America in tempo di pace. Egli fu il primo a mostrare alle corporations americane come creare nella gente il bisogno di cose di cui non avevano bisogno, semplicemente facendo in modo di associare le merci di consumo di massa ai loro desideri inconsci, soddisfacendo o facendo credere di soddisfare i loro più reconditi ed egoistici desideri, così da renderli “felici” e, quindi, mansueti. Da ciò nacque ovviamente anche l’idea prettamente politica di controllare le masse americane. Per questo quando gli USA entrarono in guerra contro la Germania (e l’Austria di Freud, il quale anni dopo e poco prima di un’altra guerra mondiale, con l’avvento del nazismo e l’annessione dell’Austria al Terzo Reich, si rifiutò di trasferirsi per le sue origini ebree negli Stati Uniti, posto che il padre della psicoanalisi riteneva troppo volgare e dozzinale, riparando così a Londra), Bernays, a quel tempo agente di stampa, fu chiamato a promuovere sia in patria che all’estero l’idea (che ormai ci siamo più che abituati a sentire) che gli USA avrebbero esportato oltre oceano la democrazia (1). Insomma, l’inizio dell’era consumistica, oggi più dominante che mai, si può pensare sia iniziata così. Il consumismo può essere considerato come figlio del dispotismo, o, ancor più, come “nipote” della psicoanalisi. Il trarre profitto dalla manipolazione mediatica dell’opinione pubblica è stata studiata a tavolino. Del resto è strana l’idea che da un giorno all’altro si possa essere diventati tutti dei convinti consumisti. Ma, come si è passati dagli stili di vita frugali di un tempo alle smanie consumistiche che oggi schiavizzano così tante persone, è molto probabile che si possa anche percorrere il percorso inverso. Certo la disintossicazione da questa droga, come l’ha definita Serge Latouche, sarà dura da affrontare. La depressione culturale e la miseria prodotta da un sistema studiato per renderci infelici di ciò che abbiamo e farci desiderare ciò che non abbiamo sarà dura a morire (2). Il fatto è che oggi è più che mai necessario uscirne, visto le situazioni limite sia a livello sociale che ambientale in cui ormai ci troviamo.

(1): “The century of the self”, film documentario del britannico Adam Curtis per la BBC; difficile da trovare in dvd, ma, per chi volesse approfondire l’argomento, presente in un gran numero di video su YouTube. (2): “La scommessa della decrescita”, di Serge Latouche.
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SIGNORAGGIO

8/8/2011

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STORIA AMERICANA - LE LEGGI INESISTENTI PER DOMINARE IL MONDO
IL SIGNORAGGIO è LA PIù GRANDE TRUFFA MAI FATTA NELLA STORIA
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È il mezzo usato da pochi uomini per ottenere un potere supremo: il potere di controllare, governare, intere nazioni. Eppure probabilmente non sapete niente a riguardo, perché se i media non parlano di un argomento, questo di conseguenza è come se non esistesse. Ma il signoraggio è il problema mondiale più serio che esisti, perché è il padre di ogni malessere economico e sociale. In parole povere: Per emettere moneta, tutti gli Stati del mondo li hanno sempre chiesti in prestito a delle Banche Centrali private, che creano questo denaro dal nulla, semplicemente stampandolo.
Il debito pubblico, lungi dall'essere dovuto alle incompetenze dei politici, è in realtà il debito che lo Stato, noi, abbiamo nei confronti di queste Banche Centrali usuraie, e ammonta a tutta la moneta emessa, più gli interessi mai emessi.

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