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MK ULTRA: ieri e oggi

8/17/2011

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Tratto da http://www.nsoe.info/mkultra-ieri-ed-oggi

Il 2004 ha visto l'uscita nelle sale cinematografiche di "The Manchurian Candidate", il remake del film interpretato da Frank Sinatra nel 1962. Basato sull'omonimo romanzo scritto nel 1959 da Richard Condon, narra di un soldato americano catturato in Corea dai comunisti e sottoposto al lavaggio del cervello che lo riduce allo stato di uno zombi-killer pronto ad uccidere il principale candidato alle presidenziali americane. L'anno dopo, a seguito dell'assassinio del presidente americano J. F. Kennedy a Dallas, il film venne ritirato dalle sale cinematografiche dallo stesso Sinatra.

La spaventosa realtà descritta nel libro (e nel film) riaffiorò con l'assassinio di Bobby Kennedy, nel 1968 mentre si apprestava anch'egli a vincere le presidenziali americane, diventando improvvisamente chiara negli anni ‘70, quando vennero resi pubblici alcuni documenti sul programma MKULTRA della C.I.A., sfuggiti per errore alla loro distruzione totale ordinata nel 1973 dall'allora direttore della C.I.A. Richard Helms. I documenti testimoniavano che il programma MKULTRA:

«...riguardava la ricerca e lo sviluppo di materiale chimico, biologico e radiologico da potersi utilizzare in operazioni clandestine per controllare il comportamento umano [...] furono tracciate ulteriori strade per il controllo del comportamento umano, da investigarsi sotto l'ombrello protettivo dell'MKULTRA, incluso radiazioni, elettroshock, vari campi della psicologia, sociologia e antropologia, grafologia, sostanze molestanti, materiali e dispositivi paramilitari.»

Il programma includeva l'uso di esseri umani ignari per la sperimentazione di L.S.D. (dietilamide dell'acido lisergico), lavaggio del cervello e tecniche di interrogazione. Ufficialmente MKULTRA fu creato per ricercare il modo di controllare la mente umana allo scopo di contrastare le presunte attività di manipolazione mentale (lavaggio del cervello) attribuite ai regimi comunisti, in particolar modo di Corea, Cina e Unione Sovietica.
Nel 1953, a seguito di tali dicerie, il direttore della C.I.A., Allen Dulles (che diresse la C.I.A. fino al 1961), autorizzò il programma MKULTRA finanziando diversi progetti intesi a realizzare il controllo mentale degli esseri umani tramite l'uso di ipnosi, droghe psicotrope, elettroshock, lobotomie, suggestioni subliminali indotte, nonché combinazioni varie di queste tecniche tra loro.

Nonostante la prova di attività illecite e flagranti violazioni alla Costituzione Americana e alla carta dei Diritti dell'Uomo, nonostante le prove e le confessioni di uso indiscriminato di L.S.D. su soggetti ignari, la Commissione Senatoriale, istituita nel 1975 dal presidente Gerald Ford, non portò a decisioni significative e ben poco mutò all'interno della C.I.A. La Commissione era presieduta dal vice-presidente americano Nelson Rockefeller, il che dette origine al diffuso punto di vista sarcastico che "la volpe era stata nominata a guardia dell'ovile". Rockefeller... un nome da tenere a mente!

Ma partiamo dall'inizio per capire come si sia potuta realizzare, solo qualche anno fa, tanta aberrazione nel nome della democrazia, della pace e del benessere del genere umano, e chi l'abbia potuta realizzare. Seguiremo un percorso abbastanza lungo e poco "divertente", ma che reputiamo necessario per capire a fondo i meccanismi che hanno portato a MKULTRA, quali pericoli si possono celare nel futuro dell'umanità e, possibilmente, come porvi rimedio. Il primo e più importante dei rimedi è la conoscenza della verità! Si presti particolare attenzione al ripetersi di certi nomi e di certe sigle, poiché sono loro, un pugno di criminali che, nel nome della scienza e invocando propositi umanitari, cercano di controllare e dominare il resto di noi.

Nel 1860 John D. Rockefeller iniziò l'attività petrolifera usando capitali britannici, nacque così la Standard Oil Co., oggi denominata ExxonMobil[1]. In seguito nacque la Rockefeller Foundation, più o meno contemporaneamente alla nascita della Federal Reserve (di ispirazione britannica), dell'IRS (Internal Revenue Service, l'ufficio delle imposte americano) e dell'F.B.I. (Federal Bureau of Investigation). Anni dopo il ramo discendente da William Rockefeller, fratello di John D., entrò nella National City Bank (l'attuale Citibank con filiali un po' ovunque, Italia inclusa)[2]. Nel 1911 William ingaggiò in forma privata l'alto ufficiale dei servizi segreti britannici Claude Dansey. Poiché gli Stati Uniti si stavano preparando a partecipare alla Prima Guerra Mondiale al fianco dell'ex nemico, la Gran Bretagna, Dansey in persona riorganizzò i servizi segreti dell'esercito statunitense facendone un distaccamento dei servizi segreti britannici. Il discepolo americano di Dansey, generale Marlborough Churchill, un lontano parente di Winston Churchill, fu nominato direttore dei servizi segreti dell'esercito USA. Alla fine della guerra Churchill diresse la Black Chamber, un gruppo di spionaggio con sede a New York, che offriva i propri servigi al Dipartimento di Stato, all'esercito USA e ai finanzieri privati leali alla Gran Bretagna.

Negli anni '20 la Rockefeller Foundation finanziò i progetti tedeschi di genetica psichiatrica, vale a dire i progetti criminali denominati purificazione della razza, igiene razziale o miglioramento della razza, sviluppati inizialmente nei laboratori londinesi della Galton e nelle sue derivate Società di Eugenetica in Inghilterra e in America. A Monaco, l'Istituto Kraeplin fu ribattezzato Istituto di Psichiatria Kaiser Wilhelm e da allora fu finanziato con i fondi della Rockefeller Foundation e diretto da uomini della Fondazione. Fu anche creato l'Istituto di Antropologia, Eugenetica ed Ereditarietà Umana Kaiser Wilhelm. A capo di entrambi gli istituti fu posto lo psichiatra filo-nazista svizzero Ernst Rudin. Inizialmente ci fu un finanziamento di 11 milioni di marchi effettuato da Gustav Krupp von Bohlen und Halbach (rappresentante della famiglia Krupp che faceva affari nel campo dell'acciaio e delle armi) e da James Loeb, un americano proveniente dalla famiglia di banchieri Kuhn-Loeb, che continuò a finanziare l'istituto anche in seguito, coinvolgendo i suoi amici ebrei americani. Da notare che James Loeb era cognato di Paul Warburg e che i Warburg erano proprietari della Kuhn-Loeb Bank ed erano partner in affari con William Rockefeller. Alla lista dei finanziatori si aggiunse la famiglia Harriman, la quale usava per i propri affari i fondi messi a disposizione da Sir Ernst Cassel, il banchiere personale della famiglia reale britannica. Nel 1925 la Rockefeller Foundation stanziò a favore dell'Istituto Psichiatrico di Monaco la somma iniziale di 2,5 milioni di dollari, nel 1928 stanziò altri 325.000 dollari per la costruzione di un nuovo edificio e continuò a finanziare l'istituto e il suo direttore Rudin. Negli anni 1930-35 pagò per un'indagine antropologica riguardante la popolazione mondiale in termini eugenetici, condotta dagli eugenetisti nazisti tra cui Rudin, Verschuer, Eugen Fischer.

All'inizio degli anni '30 gli esperti in psicologia e purificazione razziale della famiglia Rockefeller crearono la Josiah Macy Foundation, un'organizzazione per la ricerca medica che "lavorava" sia per conto dei Rockefellers che dei servizi segreti Britannici, a dirigere la quale fu chiamato il generale Marlborough Churchill, già capo dei servizi segreti dell'esercito americano.
Nel 1932 il movimento di eugenetica, ispirato da esponenti britannici, dette vita alla Federazione Mondiale di Eugenetica nominando alla carica di presidente il dottor Ernst Rudin, dell'Istituto Psichiatrico di Monaco. Il movimento, al tempo, si proponeva l'uccisione o la sterilizzazione degli individui che, per motivi ereditari, potevano essere un pesante fardello sociale o una minaccia nazionale (come nel caso degli ebrei in Germania).

Il 1933 vide l'ascesa al potere di Adolf Hitler. Il Governatore della Banca d'Inghilterra, Montagu Norman, s'incaricò di dar corso alle strategie dei fans di Hitler, le famiglie Rockefeller, Warburg e Harriman, finanziando gli armamenti della Germania nazista. Pochi mesi dopo la propria nascita, la Federazione Mondiale di Eugenetica divenne una sezione dello stato nazista e Rudin fu nominato a capo della Società di Igiene Razziale e, in qualità di facente parte della squadra di "Esperti in Ereditarietà" capeggiati dal gerarca delle SS Heinrich Himmler, redasse la legge sulla sterilizzazione che, descritta come una legge modello americana, fu adottata nel luglio 1933 e orgogliosamente stampata nel settembre dello stesso anno con la firma di Hitler (Eugenetical News - USA). Il gruppo Rockefeller redasse altre leggi razziali basate, come lo fu la legge sulla sterilizzazione, sullo statuto vigente nel Commowealth della Virginia. Otmar Verschuer e il suo assistente dottor Josef Mengele scrissero i rapporti utilizzati dalle corti speciali per imporre le leggi sulla purezza razziale di Rudin.

Nel 1934 la Massoneria del Rito Scozzese (l'ala americana della Massoneria britannica, antagonista alla Massoneria del Gran Oriente praticata in Italia con la quale non è da confondere, n.d.r.) affiancò i Rockefeller nel finanziamento delle ricerche di eugenetica psichiatrica. Il Rito Scozzese (che durante la Guerra di Secessione sostenne gli Stati del Sud contro il Nord di Abraham Lincoln), fautore di progetti per la supremazia razziale dei bianchi quali il famigerato Ku Klux Klan, riconosceva come capo assoluto il Gran Maestro della Gran Loggia Madre dei Massoni nel Mondo, che era anche il Gran Maestro della Gran Loggia Unita d'Inghilterra, il Duca di Connaught, figlio della regina Vittoria e fratello di Re Enrico VII. Suo padre era il principe tedesco Albert Coburg e grazie a lui il Duca di Connaught coltivò simpatie filo-tedesche che lo portarono ad accogliere come membro della famiglia Connaught un giovane turista tedesco, Joachim von Ribbentrop. Lo stesso che in età adulta diventò ambasciatore tedesco nel Regno Unito e lavorò in perfetta sintonia di vedute con il Duca di Connaught e con suo nipote Edoardo VIII, dichiaratamente filo-nazista, oltre che con il Governatore della Banca d'Inghilterra Montagu Norman.

Lo psichiatra genetista tedesco Franz J. Kallmann, che lavorò sotto il protettorato di Ernst Rudin alla Rockefeller Foundation in Germania studiando la degenerazione ereditaria, dichiarò al Congresso sulla Scienza della Popolazione, tenutosi a Berlino nel 1935, che per debellare la schizofrenia bisognava sterilizzare sia i malati che i loro parenti "apparentemente" sani, in modo da eliminare il rischio di propagazione ereditario. Poiché Kallmann risultò essere un "mezzo-ebreo", nel 1936 fu forzato ad emigrare negli Stati Uniti, dove continuò le proprie ricerche presso l'Istituto di Psichiatria dello Stato di New York di cui divenne direttore della ricerca. A dirigere l'Istituto c'era il dottor Nolan D.C. Lewis, referente del Rito Scozzese per quanto riguardava la ricerca sulla schizofrenia. Il Rito finanziò Kallmann per condurre uno studio su oltre 1000 casi di schizofrenia al fine di dichiarare l'ereditarietà dei disordini mentali. Lo studio di Kallmann fu pubblicato simultaneamente nel 1938 sia negli Stati Uniti che in Germania e fu usato da quest'ultima come pretesto per iniziare, nel 1939, l'uccisione dei malati affetti da disturbi mentali e da varie altre "deficienze", procurando la morte ad oltre 200.000 persone nelle camere a gas o tramite iniezioni letali. Nella prefazione del suo lavoro Kallmann ringraziò il Rito Scozzese e il suo mentore Ernst Rudin.

La Germania nazista aveva bisogno di carburante per portare avanti le proprie campagne belliche. Il colosso chimico IG Farben, guidato dalla famiglia Warburg, in fusione-simbiosi con la Standard Oil dei Rockefeller, si mise a produrre gasolio utilizzando il carbone. Per realizzare il progetto la IG Farben-Standard Oil costruì nel 1940-41 una gigantesca struttura ad Auschwitz, in Polonia, dove i nazisti concentravano ebrei e altri soggetti deportati da utilizzare come manovalanza gratuita per i lavori di trasformazione del carbone in gasolio, mentre quelli non idonei ai lavori venivano avviati alle camere a gas e ai forni crematori (a sua difesa, la Rockefeller Foundation sostiene di essersi limitata a finanziare i programmi Nazisti di ricerca psichiatrica. Sic!).

Nel 1943 fu nominato dirigente medico di Auschwitz l'assistente di Otmar Verschuer, il dottor Josef Mengele. In qualità di direttore pro-tempore dell'Istituto rockefelliano di Antropologia, Eugenetica ed Ereditarietà Umana Kaiser Wilhelm di Berlino, Verschuer si assicurò che il Consiglio per la Ricerca Tedesco inviasse a Mengele i fondi necessari per gli esperimenti sui prigionieri, con particolare riguardo ai gemelli, il campo di ricerca favorito da Mengele. Sotto la sua guida e la supervisione di Verschuer, al quale venivano inviati giornalmente campioni di sangue per le sue ricerche sulle proteine, furono compiuti scempi orribili nel nome della scienza. Donne sterilizzate, uomini castrati, organi asportati senza anestesia e inviati ai laboratori del gruppo Rockefeller dell'Istituto Kaiser Wilhelm, affinché Verschuer potesse fare i suoi esperimenti. [È interessante notare che, mentre Mengele fu attivamente ricercato per i suoi crimini e viene universalmente dipinto senza mezzi termini per il mostro che era, nessuno si interessò a Verschuer il quale, in virtù della suo alto rango nell'establishment rockefelliano, nel 1947 ottenne di poter continuare la propria "ricerca scientifica" sotto l'egida dell'Ufficio per l'Ereditarietà Umana, che proprio in quell'anno si trasferì da Londra a Copenhagen. Nel 1956, nella sede dell'Ufficio per l'Ereditarietà Umana costruita a Copenhagen con i soldi dei Rockefeller, fu tenuto il primo Congresso post-bellico sulla Genetica Umana. Nel frattempo una vecchia conoscenza, il dottor Kallman, diventato un dirigente della Società Americana di Eugenetica, testimoniò a favore della de-nazificazione del Verschuer. In seguito Kallmann e Verschuer, con altri autorevoli nazisti, crearono la Società Americana di Genetica Umana, la stessa che in seguito dette vita al Progetto Genoma Umano.]

Mentre il conflitto divampava, la Rockefeller Foundation e l'esercito del Canada misero insieme i propri esperti psichiatrici. Facile da realizzare, poiché il comandante medico dell'Esercito Canadese, lo psichiatra Brock Chisholm, fu addestrato nella Clinica Psichiatrica Tavistock di Londra, una dei maggiori beneficiari della Rockefeller Foundation. Nel 1943 la Fondazione creò l'Allen Memorial Institute presso l'Università McGill di Montreal e a dirigere il reparto psichiatrico dell'istituto fu chiamato lo psichiatra-genetista scozzese, immigrato negli U.S.A., dottor Donald Ewen Cameron, un nome che diventerà famoso nell'ambito dell'MKULTRA. Sotto gli auspici e la protezione dell'esercito canadese, della Rockefeller Foundation e della C.I.A., l'Istituto Allen fu teatro di interrogatori coercitivi sperimentali ad opera di Cameron, che prevedevano l'uso "terminale" dell'elettroshock come metodo di tortura tramite la bruciatura del cervello causata dalle scariche elettriche, la psicochirurgia (lobotomia) e il lavaggio del cervello tramite somministrazione di droghe, farmaci e ipnosi. Nel frattempo nell'Ospedale Psichiatrico St. Elizabeth di Washington, D.C., (dove vengono ricoverati gli attentatori dei presidenti) iniziò a circolare la marijuana. Il dirigente psichiatrico dell'ospedale, e militante nel Rito Scozzese, dottor Winfred Overholser, nel 1943 capeggiò la commissione "siero della verità" dell'Ufficio dei Servizi Strategici (O.S.S.). Con il pretesto ufficiale di voler combattere il fascismo, Overholser e il suo staff somministrarono mescalina a vari soggetti cavia e, nella primavera del '43, giunsero alla giusta miscela di marijuana e tabacco in grado di creare nel soggetto uno "stato di irresponsabilità" tale da "sciogliergli la lingua" e obbligarlo a raccontare la verità. Forti di questa "bella scusa" e con la complicità di agenti del controspionaggio e dell'FBI diretta da J. Edgar Hoover, un altro esponente del Rito Scozzese, Overholser e i suoi somministrarono marijuana ai soldati in tutte le basi americane per aiutare la ricerca di soggetti sovversivi. In seguito, negli anni '50 e '60, gli strateghi dell'MKULTRA utilizzarono gli stessi canali per trasformare in drogati un'intera generazione di giovani.

Nel 1944 Montagu Norman, rassegnò le dimissioni da Governatore della Banca d'Inghilterra e iniziò immediatamente un nuovo progetto ironicamente legato ai suoi ripetuti esaurimenti e conseguenti ricoveri: organizzò nella propria abitazione londinese l'Associazione Nazionale per la Salute Mentale britannica (National Association for Mental Health, N.A.M.H.). L'assistente di Norman presso la Banca d'Inghilterra, Otto Niemeyer, divenne il tesoriere dell'Associazione, mentre sua nipote Mary Appleby, che aveva lavorato nella sezione tedesca del Ministero degli Esteri Britannico, fu nominata segretario generale. Presidente dell'Associazione fu Richard Austen Butler, che era stato il vice di Lord Halifax al Ministero degli Esteri e portavoce nel Parlamento Inglese della politica a favore del nazismo. La direzione dell'Associazione toccò al genero di Lord Halifax, mentre la vice-direzione andò alla moglie di Norman, Priscilla Reyntiens Worsthorne Norman, un'attivista dell'eugenetica. Ben presto l'influente gruppo di Norman si espanse ed assunse il controllo della professione psichiatrica mondiale.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale il dottor Donald Ewen Cameron fu chiamato ad aiutare l'unità di guerra psicologica della corona inglese Tavistock nella valutazione della sanità mentale di Rudolph Hess. Ciò valse a Cameron la nomina di esperto nei processi per crimini di guerra di Norimberga. Sembra che il suo vecchio collega all'O.S.S. (Ufficio dei Servizi Strategici dell'Esercito Americano), Allen Dulles, futuro direttore della C.I.A. e fautore dell'MKULTRA, si dichiarò compiaciuto del suggerimento di Cameron di trattare ogni sopravissuto tedesco di età superiore ai 12 anni con l'elettroshock, in modo da eliminare le restanti vestigia del nazismo.

Nel 1948 l'Associazione Nazionale per la Salute Mentale di Norman radunò i leader mondiali della psichiatria e della psicologia in un Congresso Internazionale sulla Salute Mentale che si tenne a Londra, presso il Ministero della Sanità del Regno Unito. Durante il congresso fu creata la Federazione Mondiale per la Salute Mentale (World Federation of Menthal Health, tutt'ora in vigore e responsabile della pubblicazione del controverso D.S.M., il Manuale Diagnostico Statistico delle cosiddette malattie mentali). La signora Norman fu nominata nel consiglio esecutivo, mentre la presidenza della neonata W.F.M.H. toccò al comandante del dipartimento di guerra psicologica dell'esercito inglese e dirigente dell'Istituto Tavistock, il Generale di Brigata dottor John Rawling Rees. Dall'altra parte dell'oceano, a New York, Clarence G. Michalis, un uomo di Montagu Norman, fu chiamato a dirigere il Consiglio di Amministrazione della Josiah Macy Foundation, la quale iniziò a pagare per le attività della Federazione Mondiale per la Salute Mentale e dell'Istituto Tavistock negli Stati Uniti: cioè fornire sostanze stupefacenti e sovvertire gli ideali occidentali. Il dirigente medico della Josiah Macy Foundation, dottor Frank Fremont-Smith, fu anche co-direttore permanente con Rees della Federazione Mondiale per la Salute Mentale. La coordinatrice della delegazione statunitense al Congresso, Nina Ridenour, più tardi scrisse nel suo libro "Mental Health in the United States: A Fifty Years History" che la Federazione Mondiale per la Salute Mentale fu creata su consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'UNESCO, entrambe organizzazioni delle Nazioni Unite, poiché c'era la necessità di avere un'ente con cui "co-operare" nel campo della salute mentale che fosse non-governativo (O.N.G.), così da eludere qualsivoglia legge e costituzione. Il primo direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità fu lo psichiatra canadese Brock Chisholm, cioè colui che creò l'Allen Memorial Institute presso l'Università McGill di Montreal con l'aiuto della Rockefeller Foundation.

L'UNESCO invece fu fondata dal suo primo segretario generale, lo stratega dell'eugenetica e biologo Julian Huxley, nipote del primo editore di Darwin, amico di Rees e fratello dello scrittore e cantore delle droghe sintetiche Aldous Huxley. È interessante notare quali personaggi siano stati nominati a fungere da vice-presidenti della Federazione Mondiale per la Salute Mentale: Cyril Burt, uno psichiatra dell'Istituto Tavistock e attivista eugenetico, noto per le sue "ricerche" sui gemelli; Hugh Chrichton-Miller, fondatore della Clinica Tavistock nonché vice-presidente dell'Istituto Carl G. Jung di Zurigo e dell'Associazione Nazionale per la Salute Mentale britannica; Dame Evelyn Fox, leader del movimento eugenetico e guida di Lady Norman; lo psichiatra genetista Sir David Henderson, operante a Londra, Monaco e New York, insegnante di Donald Ewen Cameron e autore di Psichiatria e Miglioramento della Razza; Lord Thomas Jeeves Horder, presidente della Società di Eugenetica della Gran Bretagna, presidente dell'Associazione per la Pianificazione Familiare, presidente dell'associazione per le Relazioni Pubbliche Anglo-Sovietiche; Carl Gustav Jung, psichiatra curante di Montagu Norman, Paul Mellon e di Allen Dulles, rappresentante della psichiatria tedesca sotto i Nazisti e co-editore del nazista Journal of Psychotherapy; Winfred Overholser, a capo della delegazione americana al Congresso, rappresentante del Rito Scozzese, dirigente dell'Ospedale Psichiatrico St. Elizabeth di Washington, colui che somministrò marijuana ai soldati americani. Il primo oratore del Congresso fu Margaret Mead che sarebbe diventata presidente della Federazione Mondiale per la Salute Mentale nel 1956-57, in piena attività criminosa dell'MKULTRA.

MKULTRA
L'MKULTRA, programma post-bellico anglo-americano per il controllo mentale, ebbe in Donald Ewen Cameron il suo personaggio più famoso. Addestratosi all'Ospedale Mentale Reale di Glawgow sotto la guida di Sir David Henderson, Cameron fondò la branchia canadese della Federazione Mondiale per la Salute Mentale presieduta dal suo amico Rees. Inoltre diventò presidente dell'Associazione Psichiatrica Canadese, dell'Associazione Psichiatrica Americana (A.P.A.) e dell'Associazione Psichiatrica Mondiale. Giunse improvvisamente alla notorietà quando alcuni sopravvissuti ai suoi esperimenti denunciarono la CIA, che era la finanziatrice delle attività di Cameron, la quale pagò cifre milionarie in transazioni extra-giudiziarie pur di far tacere i denuncianti, contando anche sul fatto che i sopravvissuti agli esperimenti di Cameron erano oggettivamente pochi, essendo la maggior parte deceduta a causa degli esperimenti stessi. A seguito delle indagini compiute sia dalla Commissione Senatoriale istituita nel 1975 dal presidente Gerald Ford che da reporter indipendenti, si scoprì che Cameron somministrava alle sue vittime droghe e farmaci per farle dormire per settimane intere, svegliandole giornalmente solo per sottoporle a scariche di elettroshock al cervello. Per fare ciò utilizzava il metodo di Page-Russel che consisteva nell'immobilizzare il paziente e somministrargli una scarica iniziale di un secondo, quindi da cinque a nove scariche ulteriori. Cameron, però, aumentò il voltaggio previsto e portò la batteria di scariche da una a due e perfino tre volte al giorno. I malcapitati pazienti persero la memoria, chi parzialmente chi in modo totale, alcuni persero anche la capacità di controllare le funzioni corporee e, in certi casi, la capacità di parlare. Fu accertato che almeno una paziente fu ridotta quasi allo stato vegetale, quindi Cameron le asportò chirurgicamente i centri cognitivi del cervello riuscendo a mantenerla in vita.

Il dottor Cameron fece anche esperimenti con il curaro, il veleno che uccide simulando un attacco cardiaco. Egli, però, sostenne di averlo sempre usato in dosi non letali al solo scopo di immobilizzare ulteriormente i suoi pazienti mentre venivano sottoposti alla privazione sensoriale (cura del sonno) per periodi che arrivavano fino a 65 giorni. (Tutt'oggi l'elettroshock viene chiamato "terapia al curaro" poiché l'irrigidimento dei muscoli causato dal curaro evita che i pazienti si spezzino i denti o si taglino la lingua durante la somministrazione delle scariche elettriche.)
Quindi ai pazienti così trattati veniva somministrato l'LSD al fine di ottenere delle allucinazioni "programmabili". Una volta che i soggetti erano considerati "pronti", iniziava la "Guida Psichica": mediante un auricolare posto sotto il cuscino oppure con delle cuffie inamovibili, veniva riprodotto in continuazione un nastro per imprimere determinate frasi nella memoria residua delle vittime. Si scoprì che la CIA finanziò questi orrori tramite la Società per gli Studi di Ecologia Umana (Society for the Study of Human Ecology), la quale, al solo scopo di meglio accreditarsi come vera e legittima organizzazione accademica, finanziò anche uno studio sulla circoncisione di bambini turchi, compresi tra i cinque e i sette anni e residenti ad Istanbul, e sui problemi che essi avevano con i loro genitali.

Per quanto riguarda gli esperimenti con l'L.S.D., essa veniva veicolata dalla Josiah Macy Foundation tramite il suo dirigente medico Frank Fremont-Smith che nel 1954-55, guarda caso gli anni cruciali per il decollo del programma MKULTRA, fu anche presidente della Federazione Mondiale della Salute Mentale. Frank Fremont-Smith fu iniziato all'L.S.D. da Harold Abramson, uno psichiatra ricercatore alla Columbia University e al centro di eugenetica di Cold Spring Harbor, a Long Island, facente anch'egli parte dei ricercatori dell'MKULTRA. Abramson fu il primo a somministrare L.S.D. all'antropologo Gregory Bateson, marito di Margaret Mead. Bateson, a sua volta, nel 1959 somministrò L.S.D. al poeta della beat-generation Allen Ginsberg durante un esperimento alla Stanford University. Poco dopo l'L.S.D. diventerà la droga simbolo della cultura Hippy e verrà esportata e somministrata ai giovani "contestatori" di tutto il mondo occidentale.

Un altro sperimentatore dell'L.S.D. fu il dottor Paul Hock che, assieme al leader dell'eugenetica nazista Franz Kallmann, co-diresse la ricerca all'Istituto Psichiatrico della Stato di New York, presso la Columbia University. Hock era membro della Società Americana di Eugenetica e fu nominato Commissario di Stato per l'Igiene Mentale dal governatore di New York Averell Harriman e poi ri-nominato dal governatore Nelson Rockefeller (colui che presiedette la Commissione Senatoriale d'indagine sull'MKULTRA). Inoltre, fu Hock che causò la morte del tennista newyorchese Harold Blauer mediante iniezioni di derivati della mescalina.

Responsabile di molti progetti MKULTRA, fu il biochimico Sidney Gobblieb, dirigente della Divisione Chimica dei Servizi Tecnici della CIA, creatore di tossine letali, sieri della verità e assiduo sperimentatore di L.S.D., ispiratore del "Dottor Stranamore", il personaggio creato da Stanley Kubrik e interpretato da Peter Sellers. Nel giugno 1953 Gobblieb approvò il progetto per lo studio degli aspetti biochimici, neurofisiologici, sociali e di psichiatria clinica dell'acido lisergico dietilamide. Inizialmente l'L.S.D. veniva somministrata al personale interno alla CIA e i risultati venivano inviati a Gobblied per catalogazione e analisi. Il 19 novembre del 1953 fu somministrata L.S.D. all'ignaro dottor Frank Olson, uno scienziato dell'Esercito americano che lavorava al programma MKULTRA. Olson entrò in un interminabile stato di schizofrenia paranoica, fu portato al cospetto di Abramson che non seppe fare nulla se non convincere Olson a ricoverarsi nel manicomio di Chestnut Lodge a Rockville, Maryland. Ma la sera prima del ricovero, a una settimana dall'ingestione dell'LSD, Olson volò fuori dalla finestra del decimo piano dell'hotel in cui alloggiava. Suicidio voluto o procurato? Non si sa, ma il caso Olson diventò uno scandalo tale da incidere le prime crepe nella segretezza dell'MKULTRA. Fu da allora che i test sull'LSD, precedentemente fatti su soggetti interni alla CIA o al programma MKULTRA, furono fatti su soggetti esterni e completamente ignari, in particolar modo su prigionieri, tossicodipendenti ricoverati in strutture di riabilitazione, internati nei manicomi. Tutta gente che difficilmente avrebbe protestato e ancor più difficilmente sarebbe stata creduta.

Sebbene la storia dell'MKULTRA sia indissolubilmente legata al nome C.I.A., il programma MKULTRA non fu ordito dalla C.I.A. come tale, bensì dal suo direttore Allen Dulles, un paziente di Carl Gustav Jung e vecchio amico ed estimatore di Donald Ewen Cameron, cioè un prodotto psichiatrico lui stesso. Si tenga presente, inoltre, che le ricerche oggetto dell'MKULTRA erano figlie delle ricerche psichiatriche naziste, che a loro volta erano figlie delle teorie psichiatriche che si andavano sviluppando fin dal secolo precedente. A riprova di ciò, le ricerche per il controllo mentale dell'uomo non terminarono con la sospensione di MKULTRA, poiché alcuni tra i suoi più importanti ricercatori, cioè i veri responsabili ed esecutori dei crimini, furono riuniti nel 1961 da Robert H. Felix (psichiatra e maestro massone del 33° grado, fondatore del N.I.M.H., National Institute of Mental Health, di cui fu direttore dal 1949 al 1964) sotto l'egida dell'American College of Neuropsychopharmachology: un gruppo di circa 150 persone che includeva psichiatri, biologi, psicologi del comportamento, chimici, farmacisti e neuropsicologi continuò indisturbato il lavoro dei vari Kallmann, Overholser, Mengele, Cameron, Gobblied, Abramson, e così via.

Nel 1967, alla vigilia dell'esplosione della contestazione giovanile dei Figli dei Fiori, dediti all'uso e all'abuso di droghe, il Gruppo di Studio per gli Effetti dei Farmaci Psicotropi sugli Umani Normali (Study Group for the Effects of Psychotropic Drugs on Normal Humans) tenne una conferenza per stabilire il corso degli Stati Uniti verso il 2000. Gli atti della conferenza furono redatti da due protagonisti dell'MKULTRA, il dottor Wayne O. Evans, direttore del U.S. Army Military Stress Laboratory (Laboratorio Militare per lo Stress dell'Esercito Statunitense) nel Massachusetts, e Nathan Kline, un fanatico psichiatra eugenetista, ricercatore presso la Columbia University e praticante di psicologia-woodoo nella sua clinica di Haiti. Nella prefazione agli atti si leggeva che:

«...l'attuale gamma di farmaci utilizzati sembrerà quasi insignificante se la compariamo alla quantità possibile di sostanze chimiche che saranno disponibili per il controllo degli aspetti selettivi della vita dell'uomo del 2000 [...] La cultura Americana [...] si sta muovendo verso una "società sensoriale" [...] Una maggiore attenzione viene data all'esperienza sensoriale, minore invece alle filosofie razionali o a quelle orientate al lavoro. Una tale visione filosofica abbinata ai mezzi per separare il comportamento sessuale dalla riproduzione o dalla malattia, aumenterà indubbiamente la libertà sessuale [...] Appare ovvio che i giovani di oggi non siano più impauriti né dalla droga né dal sesso. D'altra parte, filosofi e portavoce dell'avanguardia propugnano l'esperienza sensoriale personale come la raison d'être della prossima generazione. Per terminare, ci stiamo dirigendo verso un'epoca in cui il lavoro significativo sarà possibile solo per una minoranza: in un'epoca simile gli afrodisiaci chimici possono essere accettati come mezzi comuni per occupare il proprio tempo. Sarà interessante vedere se la moralità pubblica nei prossimi 30 anni cambierà nella stessa misura in cui è cambiata negli ultimi 30. Se noi accettiamo che l'umore, la motivazione e l'emozione umana sono i riflessi di uno stato neurochimico del cervello, allora i farmaci possono fornire un mezzo semplice, rapido e conveniente per produrre qualsiasi stato neurochimico desiderato. Più presto smetteremo di confondere le asserzioni scientifiche sui farmaci con quelle morali, più presto potremo razionalmente considerare gli stati neurochimici che vogliamo fornire alla gente.»

Si faccia per un attimo mente locale sui propositi asseriti nel 1967 da Evans e Kline comparandoli alla situazione attuale, al proliferare di sostanze chimiche, siano esse droghe da strada oppure psicofarmaci. Lo spinello è normale, l'ecstasy in discoteca è d'obbligo e una "nuova" schiera di psichiatri ha dato vita al M.A.P.S. (Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies), che promuove l'ecstasy, l'L.S.D. e altre droghe psicotrope come la soluzione dei problemi dell'uomo (l'ecstasy viene addirittura definita pillola dell'amore in grado di realizzare il comandamento "ama il prossimo tuo come te stesso"). Ricorrere a psicofarmaci per qualsiasi sciocchezza è diventato normale e altamente pubblicizzato dagli psichiatri e dai loro accoliti, sia in programmi televisivi che sulla carta stampata che su internet. Il Prozac è stato ridefinito dal marketing "pillola della felicità"; il Ritalin viene regolarmente somministrato a sei milioni di bambini americani (che gli psichiatri statunitensi hanno dichiarato affetti dal controverso A.D.H.D., Disturbo da Deficit dell'Attenzione con Iperattività) e ora arriva anche in Italia dove professionisti prezzolati, insegnanti incapaci e genitori scansafatiche più interessati alle proprie esperienze sensoriali personali che ai propri figli, sperano di trovare la soluzione per mettere sotto controllo la vivida intelligenza dei bambini che hanno la sfortuna di incontrarli. Inoltre, direttamente dagli studi targati anni '50 sulla manipolazione mentale, ecco la pillola per dimenticare, che elimina i brutti ricordi - ciò che Cameron voleva ottenere somministrando elettroshock ai tedeschi sopravissuti - ma elimina anche la responsabilità. Il sesso "disinibito", infine, è diventato l'argomento principe sia in televisione che su giornali e riviste. Ci sono telefilm che sembrano scritti da Evans e Kline in persona, mentre i reality format ci mostrano individui alla ricerca della notorietà e del facile guadagno che si fanno rinchiudere per mesi in spazi angusti, ripresi giorno e notte dalle telecamere in una specie di psicoanalisi mediatica collettiva in cui non può mancare lui, il vero protagonista, quello che tutti aspettano e vogliono vedere: il sesso. A dargli man forte, da qualche anno, viene commercializzato il Viagra, l'immancabile pillola che dovrebbe trasformare tutti i maschi in stalloni. Come enunciato nel 1967, si stanno realizzando i sistemi per occupare il tempo e la mente delle persone, irretendole in un fascio interminabile di esperienze sensoriali, facendo loro credere di essere libere ed emancipate mentre, in realtà, sono sempre meno capaci di prestare seriamente attenzione a ciò che succede loro intorno.

Note:
1 ) Nel 1911 la Corte Suprema degli Stati Uniti sancì l'illegalità del monopolio di Rockefeller (che controllava il 64% del mercato) e ordinò ai dirigenti di spaccare la compagnia, fu così che nacquero 34 compagnie separate, tra queste le maggiori (e tuttora esistenti) sono:

  • Continental Oil (ribattezzata Conoco)
  • Standard of Indiana, (ribattezzata Amoco)
  • Standard of California (ribattezzata Chevron)
  • Standard of New Jersey, (ribattezzata Esso, e poi Exxon)
  • Standard of New York, (ribattezzata Mobil).
J.D. Rockefeller rimase azionista di tutte queste compagnie con quote di minoranza.

2 ) Nel 1885 William Goodsell Rockefeller, figlio di William Rockefeller, sposa Sarah Elizabeth Stillman, figlia di James Stillman, presidente della National City Bank. Dall'unione nasce James Stillman Rockefeller, che nel 1952 diventerà presidente della National City Bank, trasformandola in First National City Bank of New York grazie alla fusione con la First National Bank. In seguito la banca si trasformerà in Citibank, poi Citicorp e, infine, nell'attuale Citigroup. Da notare che nel 1960 David Rockefeller, suo secondo cugino, diventò presidente della Chase Manhattan Bank, storica rivale newyorkese della National City alla quale contendeva il dominio dell'industria americana. Con ciò, non è esagerato desumere che la famiglia Rockefeller controlla gran parte dell'apparato bancario americano e, quindi, di quello mondiale.

Riferimenti:

  • British psychiatry: from eugenics to assassination, by Anton Chaitkin, Executive Intelligence Review V21, n.40
  • Leading psychiatrist blows whistle on profession: a 50+ years of mind control di W. H. Bowart, dicembre 1996
  • http://www.parascope.com/ds/mkultradocs.htm
  • http://earthops.org/mk_ultra.html

www.disinformazione.it
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Rubare la sovranità a un popolo.

8/8/2011

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Pace, propaganda e terra promessa

Mentre l'INFORMAZIONE distorce la realtà gli israeliani assediano la palestina rubandogli la sovranità anno dopo anno sottraendo loro terre, risorse, dignità con l'aiuto degli amici americani che forniscono a loro tutte le risorse militari ed economiche. La linea di sangue mostra come questo popolo avido di potere rende martiri anche il proprio popolo per ottenere il dominio totale (3a guerra mondiale 1939-44 > 6 milioni di morti; 11/9/2001 Twin Towers > 3 mila morti). Il terrore viene utilizzato da sempre come strumento di dominio sulle popolazioni per soddisfare la tirannia dei CAPITSALISTI che sono stati ILLUMINATI per dominare il mondo sin dall'antichità. Non facciamo sbagli a colpevolizzare chi non accorgendocene è nella stessa barricata e facendone una battaglia a favore di questi sovrani autoeletti.
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CARTA FEDELTA\\\\\\\'

8/8/2011

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Noi conosciamo bene i diritti del consumatore e le manovre di persuasione che le corporation usano per controllare le masse attraverso statistiche fornite da queste FIDELITY CARDS. Il consumatore, non consapevole, accetta le condizioni e rilascia dati non richiesti dalla legge per accedere a servizi sconti buoni. Imbro...gliati dai vantaggi permetttono a questi colossi di analizzarci tal punto di sapere cosa mangiamo, che appartenenza politica e religiosa abbiamo e tutte le nostre abitudini.... alle volte utilizzano dati richiesti illegalmente per promuoversi con me per mail sms e campagne pubblicitariè a zone dove hanno analizzato un interesse. Inoltre queste CARDS vengono usate per ridurre gli scontrini a zero e creare nuovi clienti all'unico fine di aumentare i profitti degli azionisti e calpestando i DIRITTI DEL CONSUMATORE.
SVEGLIATI MONDO e INFORMATI.






Articolo 07.07.08
Carte fedeltà: gli obblighi informativi dell’impresa alla luce della normativa vigente e dei provvedimenti del Garante privacy

Avv. Cecilia Camilotto
Abstract: in questo contributo si intende descrivere la prassi commerciale delle “carte fedeltà”, con particolare riguardo ai contenuti dell’obbligo di informazione a cui è tenuta l’impresa distributrice.
Una strategia di marketing che attualmente gode di grande fortuna, specie nella grande distribuzione (per i noti profili di consumo di massa a cui si indirizza questo settore commerciale) consiste nell’utilizzo delle cosiddette carte fedeltà o tessere di fidelizzazione della clientela.
Si tratta di tessere (per lo più gratuite) rilasciate ai consumatori presso punti vendita, centri o esercizi commerciali, che comportano l’adesione del cliente ad un regolamento il cui contenuto appare il più vario nella prassi e nella fantasia degli operatori commerciali ma il cui scopo consiste sempre nell’attribuzione di vantaggi (sconti o premi) al cliente.
Il consumatore presta il proprio consenso al programma di attribuzione di un punteggio (calcolato sulla base del volume di spesa) che gli consentirà, una volta accumulati i punti stabiliti, di avvalersi del premio prescelto o di usufruire di uno sconto per la spesa successiva.
Dal canto proprio, le società commerciali che offrono tali carte o tessere elettroniche conseguono il vantaggio di apprendere svariate informazioni dalla propria clientela.
Sono i numerosi dati personali che vengono acquisiti attraverso la sottoscrizione dei moduli di adesione al programma contestualmente alla consegna della “tessera-fedeltà”.
Ulteriori dati relativi ai volumi di spesa, alla tipologia, alla quantità e al prezzo dei prodotti acquistati, agli sconti o buoni utilizzati, ai premi corrisposti ed ai punti accumulati sono non di rado acquisiti da parte delle stesse società o tramite terzi in relazione ai singoli acquisti effettuati.
Attraverso la valutazione incrociata dei dati acquisiti l’operatore commerciale è in condizione di comporre un vero e proprio profilo della propria clientela, mediante lo studio analitico delle abitudini e delle scelte di consumo degli interessati e dei loro gruppi familiari, in relazione – ad esempio - all’età, al luogo di residenza, al titolo di studio, alla professione esercitata.
Il vantaggio che consegue l’impresa distributrice è quindi strettamente connesso alla pianificazione delle proprie scelte promozionali: la mappatura del profilo dei consumatori rende possibile lo studio e la definizione di categorie o gruppi di consumatori per orientare opportunamente le strategie commerciali e di distribuzione dei prodotti, ed altresì per indirizzare l’invio di messaggi pubblicitari ad hoc.
Vi è inoltre il non secondario profilo che attiene alla costruzione di una strategia commerciale basata sull’instaurazione di relazioni fiduciarie con i clienti: in un contesto concorrenziale che evolve verso una progressiva saturazione del mercato, la relazione fiduciaria consente all’impresa una migliore pianificazione aziendale ed una maggiore competitività.
Ad esempio, è certamente meno costosa la relazione commerciale con il cliente già acquisito rispetto a quella riguardante il cliente da acquisire. Inoltre l’esistenza di un rapporto fiduciario consente di estendere il business a settori di attività ulteriori rispetto a quello per il quale il cliente è stato precedentemente acquisito.
In un contesto di globalizzazione del mercato, i consumatori ricercano partner commerciali che rivestano il ruolo di intermediari di fiducia, capaci di comprendere ed interpretare l’evoluzione dei propri comportamenti e delle abitudini di acquisto.
Le “carte fedeltà” rappresentano dunque una componente importante in questo tipo di operazioni, perché attraverso la soddisfazione della clientela (mediante incentivi, premi o sconti) consentono alle imprese di agire sulla dimensione comportamentale dei consumatori, mediante interventi che incidono ed orientano le scelte della clientela, di cui (grazie a quest’opera di profilazione) sono stati preventivamente individuate esigenze, ampiezza e tipologia.
Simili iniziative sono naturalmente lecite, ma poiché si fondano sul trattamento di una notevole quantità di informazioni di carattere personale, non possono prescindere dal rispetto delle norme dettate dal Codice in materia di protezione dei dati personali (decreto legislativo 196/2003).
Accanto a dati anagrafici e recapiti, al momento della consegna della tessera di fidelizzazione il cliente viene spesso invitato a fornire un corredo di informazioni supplementari relative alla propria persona ed al proprio stile di vita, al suo gruppo familiare o all’ambiente di lavoro; si tratta sovente di notizie non strettamente necessarie per attribuire i vantaggi connessi al possesso o all’utilizzo della carta.
E’ il caso, ad esempio, delle informazioni relative al titolo di studio, alla professione esercitata, agli interessi, alle modalità di impiego del tempo libero, alle preferenze, alle modalità di acquisto.
Consumatori, relativi nuclei familiari ed altre persone indicate come eventuali beneficiari dei vantaggi legati alla fidelizzazione sono quindi assoggettati ad un vero e proprio monitoraggio dettagliato.
Le notizie così acquisite vengono inserite all’interno di banche dati, e spesso raffrontate con i dati di altri clienti (ad esempio coloro che risiedono nel medesimo territorio, che rientrano in una determinata fascia d’età o che godono di un certo livello d’istruzione).
Le informazioni ottenute attraverso il monitoraggio delle modalità di acquisto (effettuato dal consumatore mediante l’utilizzo della carta fedeltà) consentono la definizione di profili individuali o di gruppo, con individuazione di segmenti di clientela aventi caratteristiche omogenee, di cui sono analizzate le propensioni al consumo.
A queste operazioni si aggiungono eventuali contatti diretti con la clientela per le attività di marketing, comunicazioni pubblicitarie, vendite dirette, indagini di mercato effettuate dal soggetto che rilascia la carta o, addirittura, da terzi.
In alcuni casi, l’acquisto di determinati beni o servizi può persino condurre alla raccolta di dati di natura sensibile, il cui trattamento non è neppure consentito per le finalità commerciali in questione.
I dati sensibili sono quelli idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche, le opinioni politiche, le adesioni a partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni a carattere religioso, i dati giudiziari, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.
La raccolta delle informazioni relative al luogo di nascita di una persona potrebbe essere di per sé idonea a rivelarne l’origine etnica, la sottoscrizione di un abbonamento ad una rivista potrebbe far presumere l’orientamento politico o ideologico del cliente, persino la preferenza nell’acquisto di un particolari tipologie di alimenti potrebbe rivelare che l’acquirente soffre di determinate patologie.
Affinché la raccolta ed il trattamento dei dati personali sia svolto lecitamente, è necessario che queste attività siano svolte previa acquisizione del consenso dell’interessato: quest’ultimo deve essere pienamente ed agevolmente consapevole del concreto uso dei dati che lo riguardano e degli strumenti posti a difesa dei suoi diritti.
Spesso infatti le informazioni relative ai consumatori vengono trattate unitariamente, per finalità molto diverse tra loro che richiedono quindi modalità eterogenee di trattamento e conservazione.
Nella prassi commerciale, al contrario, la raccolta è spesso preceduta da un’informativa generica che descrive il relativo trattamento in modo superficiale e non adeguatamente distinto in relazione alla natura ed alla tipologia dei diversi dati raccolti.
L’articolo 23 del decreto legislativo 196/2003 stabilisce che il trattamento dei dati personali è consentito solo con il consenso espresso dell’interessato.
Il legislatore ha dunque inteso conferire validità all’operazione di raccolta e di trattamento dei dati personali solo in dipendenza di una manifestazione di volontà esplicita ed evidente da parte dell’interessato: il mero spontaneo conferimento dei dati personali non è quindi sufficiente ad avvalorare alcun consenso, potendo semmai valere come consenso implicito, considerato di per sé non idoneo dalla norma.
Valorizzando la portata ed il significato di questo principio, con provvedimento del 24 febbraio 2005 il Garante per la protezione dei dati personali ha tracciato le linee guida per un corretto uso dei dati personali dei clienti da parte delle società che rilasciano le c.d. “fidelity cards”.
In quel provvedimento l’Autorità Garante ribadì che il trattamento dei dati personali deve essere svolto in ossequio ai principi di necessità, liceità, correttezza, qualità dei dati, proporzionalità.
In applicazione del principio di necessità (articolo 3 Codice in materia di protezione dei dati personali), osserva il Garante, “i sistemi informativi e i programmi informatici devono essere configurati in modo da ridurre al minimo l’utilizzo di informazioni relative a clienti identificabili. Il trattamento di dati personali relativi a clienti non è lecito se le finalità del trattamento, in particolare di profilazione, possono essere perseguite con dati anonimi o solo indirettamente identificativi”.
L’autorità Garante ha quindi individuato nell’attività di profilazione della clientela una potenziale invasività nella sfera della riservatezza del consumatore: le imprese sono dunque tenute ad adottare comportamenti che, nel perseguimento del fine di analisi e valutazione commerciale, escludano per quanto possibile l’eventualità di risalire all’identificazione del singolo cliente.
Ad esempio, la rilevazione statistica circa il gradimento di una determinata linea di prodotti presso il pubblico può essere utilmente svolta senza necessità di conoscere individualmente i singoli acquirenti.
Nel rispetto del principio di proporzionalità del trattamento, il legislatore richiede infatti che tutti i dati personali e le modalità del loro trattamento siano pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite (articolo 11 Codice in materia di protezione dei dati personali).
L’utilizzazione dei dati sensibili è inoltre considerata inammissibile per le finalità commerciali connesse con il rilascio delle carte fedeltà, fatta salva l’ipotesi in cui il trattamento dei dati sia realmente indispensabile in rapporto allo specifico bene o servizio richiesto e sia stato previamente autorizzato dal Garante, oltre che espressamente acconsentito per iscritto dall’interessato (si veda l’autorizzazione generale del Garante n. 5/2004 in Gazzetta Ufficiale n. 190 del 14 agosto 2004).
Accanto a queste linee di condotta esplicitamente indicate dall’autorità Garante, l’impresa commerciale che tratta i dati personali ai fini del rilascio delle carte fedeltà è tenuta ad uniformarsi ad un altro importante principio, sotteso all’articolo 13 del Codice in materia di protezione dei dati personali, ed afferente alla tipologia delle informazioni che l’interessato deve conoscere al momento in cui egli decide se prestare il proprio consenso al raccolta ed al trattamento dei dati personali.

Si tratta del principio di trasparenza.
Il legislatore ha infatti inteso assicurare che l’interessato sia reso edotto di una serie di informazioni che riguardano il trattamento dei dati da lui forniti, intendendosi per trattamento l’operazione di acquisizione, raccolta e conservazione dei dati personali.
Sulla base di quanto appreso dall’informativa rilasciatagli, l’interessato sarà dunque nella condizione di scegliere se conferire o meno i propri dati.
Il consumatore deve essere posto nella condizione di identificare chiaramente il soggetto che tratta i dati: se si tratta di persona giuridica, l’informativa dovrà contenere la denominazione completa e corretta dell’impresa che effettua il trattamento, l’identificazione della sede legale (e delle eventuali sedi operative), nonché ogni altro dato utile ad identificare il soggetto (codice fiscale o partita I.v.a.).
Deve essere inoltre specificato l’obiettivo perseguito con la raccolta dei dati, ossia la motivazione per la quale i dati sono raccolti.
Alcuni esempi di finalità di trattamento, ricavabili dalla pratica, possono essere i seguenti: oltre al rilascio di tessere fedeltà, evasione degli ordini ed emissione dei relativi documenti fiscali, invio di omaggi richiesti dal consumatore mediante raccolta di prove d’acquisto, invio di materiale pubblicitario o promozionale, in tal caso mediante specificazione delle modalità con cui verrà eseguito l’invio.
Il sottoscrittore della carta fedeltà deve essere inoltre informato in merito alle modalità con cui viene eseguito il trattamento dei propri dati, intendendosi per modalità non solo lo svolgimento delle concrete operazioni di raccolta e conservazione (ad esempio: registrazione su supporto magnetico o cartaceo, tempi di conservazione ed archiviazione) ma anche le eventuali attività di elaborazione (ad esempio, “incroci” ed aggregazioni di dati per la creazione di profili del consumatore e per fini statistici, elaborazione da parte di terzi).
Qualora i medesimi dati personali siano raccolti ed utilizzati per diverse finalità o siano sottoposti a diverse modalità di trattamento, tutte le diverse modalità di trattamento e le diverse finalità devono essere elencate e ben evidenziate nell’informativa per consentire all’interessato di scegliere se prestare il proprio consenso a tutti i trattamenti e per tutte le finalità o solo ad alcuni trattamenti o a parte delle operazioni di trattamento.
Infatti l’informativa non comporta alcun vincolo per il consumatore, il quale potrà anche decidere di non fornire i dati richiesti pur intendendo avvalersi dei vantaggi connessi all’utilizzo della carta fedeltà.
Sarà cura del soggetto predisponente l’informativa (ossia l’impresa distributrice) specificare se il conferimento dei dati sia o meno necessario per il perseguimento della finalità per la quale i dati sono raccolti.
Ai fini dell’acquisizione della “carta fedeltà”, nessun dato personale è obbligatorio.
Esistono invece dati qualificabili come necessari, perché dalla mancata acquisizione degli stessi discende l’impossibilità per l’impresa titolare del trattamento di raggiungere la finalità a cui il trattamento è preordinato.
L’informativa dovrà quindi contenere la descrizione dei dati necessari, e di quelli meramente facoltativi, intendendosi per dati facoltativi i dati che possono essere conferiti discrezionalmente dall’interessato.
Quest’indicazione permette al consumatore di valutare consapevolmente l’ampiezza del proprio consenso.
Ad esempio, se accanto ai dati anagrafici (necessari per l’evasione di un ordine e la consegna a domicilio della merce acquistata) venissero richieste informazioni in merito al titolo di studio o alla composizione del nucleo familiare, l’informativa dovrebbe specificare che questi ultimi dati non sono essenziali per ottenere la consegna a domicilio del prodotto acquistato, ma per altra finalità commerciale (che deve essere comunque specificata), quale la promozione di un nuovo prodotto.
In tal modo, l’interessato sarà posto nella condizione di esercitare la propria scelta circa la prestazione del consenso al trattamento dei dati “facoltativi”.
L’opzione esercitata dal consumatore muoverà anche dalla conoscenza delle conseguenze che comporta il rifiuto di rispondere o di fornire i propri dati.
Quest’indicazione (a cui è ulteriormente tenuto il soggetto che svolge il trattamento dei dati personali) è connessa alla natura necessaria o facoltativa dei dati raccolti.
Nell’ipotesi di conferimento necessario, il rifiuto avrà come conseguenza l’impossibilità di raggiungere la finalità del trattamento che, concretamente, potrebbe coincidere con la stessa espletazione del servizio richiesto dall’interessato (nell’esempio che si è riferito, l’impossibilità di procedere alla consegna a domicilio del prodotto acquistato).
Nel caso di raccolta di informazioni il cui conferimento è facoltativo e funzionale a mere finalità di marketing (nell’esempio sopra riportato, il titolo di studio o la composizione del nucleo familiare), la mancata indicazione di questi dati non comporterà normalmente alcuna conseguenza, quanto alle finalità a cui è preordinato l’utilizzo della “carta fedeltà”.
La mancata raccolta di questi dati non permetterà all’impresa titolare del trattamento di procedere ad un’analisi delle caratteristiche dei propri clienti, ma si pone come indifferente per il consumatore, il quale manterrà il diritto ad ottenere i servizi richiesti e connessi al possesso della carta di fidelizzazione.
L’inesistenza di conseguenze per il mancato conferimento dei dati facoltativi deve essere chiaramente illustrata nell’informativa da sottoporre all’interessato, il quale potrà decidere anche sulla base di queste indicazioni se prestare o meno il proprio consenso ed in quali limiti.
Il cliente potrebbe astrattamente ritenere più vantaggioso rinunciare alla propria riservatezza, ottenendone in cambio dall’impresa una pronta e sollecita informativa circa eventuali promozioni accordate in relazione ai prodotti prevalentemente acquistati.
Nella pratica commerciale si sono registrate diverse irregolarità nelle informative sottoscritte dai consumatori al momento del rilascio di “carte fedeltà”: la mancata trasparenza ha riguardato l’eccesso di dati raccolti rispetto alla finalità perseguita e l’incompletezza delle informazioni con conseguente impossibilità per il consumatore di esprimere liberamente il proprio consenso.
In due recenti interventi, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha inibito questo illecito trattamento.
Nel primo caso (Garante per la protezione dei dati personali, newsletter 5 febbraio 2008 n. 300), quattro società commerciali avevano distribuito “carte fedeltà” previa acquisizione di dati (quali titolo di studio, e-mail, professione esercitata, componenti del nucleo familiare) ritenuti non pertinenti ed eccedenti rispetto alla finalità cui era preordinata la carta fedeltà, ossia sconti, premi o bonus connessi al possesso ed all’utilizzo della carta.
L’Autorità Garante ne vietò quindi l’uso, ordinando alle società di cancellarli o renderli anonimi.
Altre irregolarità erano state riscontrate nelle informative fornite ai consumatori e nella raccolta del consenso.
Gli operatori commerciali furono invitati a riformulare l’informativa, sia nella forma cartacea che telematica, specificando in particolare quali dati fossero da considerarsi “obbligatori al momento dell’adesione al progetto” (cioè necessari ai fini dell’ottenimento dei servizi connessi all’utilizzo della carta) e quali facoltativi, nonché a chiarire il carattere discrezionale del consenso per l’autorizzazione all’uso dei dati per altre finalità (marketing, profilazione) ed infine precisare il contenuto dei diritti riconosciuti dalla normativa a favore del consumatore (accesso, rettifica, cancellazione).
In particolare, il Garante censurò le informative che non avrebbero consentito al consumatore di esprimere il proprio consenso in modo libero e consapevole: nei moduli esaminati, con un’unica firma il cliente aderiva al programma di fidelizzazione ma autorizzava l’utilizzo dei propri dati anche per finalità ulteriori (marketing e statistiche) rispetto a quelle a cui era connesso l’utilizzo della carta.
In una seconda occasione (Garante per la protezione dei dati personali, newsletter N. 306 del 21 maggio 2008) il Garante applicò molto severamente le sanzioni previste per il mancato rispetto delle norme che disciplinano il trattamento dei dati personali, infliggendo una sanzione pecuniaria nei riguardi di una nota catena di supermercati.
A quest’ultima fu inibito l’utilizzo dei dati già raccolti con le “fidelity card” offerte ai clienti, che avevano consentito di “scrutare il contenuto dei carrelli della spesa”, profilare consumatori inconsapevoli e sulla base dei loro gusti, scelte e volumi di spesa ed inviare, senza consenso, pubblicità per posta, e-mail o sms.
L’informativa distribuita ai clienti non precisava a quale uso sarebbero stati destinati i dati forniti al momento dell'adesione al programma di fidelizzazione: in particolare in essa non veniva specificato che i dati personali raccolti sarebbero stati utilizzati anche a fini di analisi delle abitudini, scelte di consumo e strategie di marketing.
In concreto, la società raccoglieva e elaborava, all'insaputa dei clienti, oltre a nome, cognome e volumi di spesa, anche professione, indirizzo mail, numero di cellulare, numero degli scontrini emessi, dettagli dei prodotti e l'esercizio dove erano stati acquistati.
Questa massa di informazioni permetteva all’impresa di costruire un profilo dettagliatissimo dei clienti, valutarne il grado di "fidelizzazione", classificarli in base ad un punteggio e verificare anche il loro posizionamento geografico presso i singoli punti vendita del territorio nazionale allo scopo di programmare campagne promozionali o inviare comunicazioni commerciali mirate.
Nel corso del procedimento svoltosi dinanzi all’autorità Garante, la società commerciale modificò il contenuto dell’informativa per la raccolta dei dati; ciò non le consentì di evitare comunque la sanzione, perché anche il nuovo modello predisposto fu giudicato irregolare in quanto non consentiva al cliente di esprimere liberamente un consenso separato per i diversi usi dei dati, condizionandoli all'apposizione di un'unica firma.
L’acquisizione di dati personali e l’attività di profilazione della clientela per finalità commerciali e di marketing non sono di per sé operazioni vietate dall’ordinamento: esse rappresentano infatti una delle possibili manifestazioni dell’attività d’impresa.
Ciò che l’ordinamento intende vietare è l’abusivo sfruttamento delle informazioni relative ai dati personali della clientela.
Tale abuso si verifica qualora il consumatore non abbia scelto liberamente e consapevolmente quali dati conferire e per quali finalità.
Il consenso “informato” del cliente si pone quindi come elemento discriminante in assenza del quale ogni attività connessa alla raccolta, all’elaborazione ed alla conservazione dei dati personali diviene illecita.
Tanto più ampio è l’utilizzo dei dati personali, tanto più accurata e specifica deve essere l’informazione fornita al cliente – consumatore.
 
Pubblicato su filodiritto il 10.07.08

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OMICIDIO FA' TENDENZA

8/8/2011

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Stiamo attraversando un decennio veramente incredibile dove i media ci raccontano continuamente OMICIDI di vario genere. Ci sono quelli familiari, quelli passionali, quelli seriali e via via un'infinità di notizie di cronaca che raccontano di persone che improvvisamente compiono questi efferati crimini.
Se però analizziamo questo incrementare costante di omicidi possiamo percepire che il disagio sociale si é inalzato vertiginosamente e che ricopre tutte le classi sociali senza distinzioni anzi direi che tendezialmente queste persone conducono una vita normalissima all'interno di questa società. E' un segnale veramente forte che questa società improntata sul capitalismo a portato l'uomo a sostituire la soddisfazione dei beni materiali con forte insoddisfazione, solitudine, perdità dalla realtà e della personalità. Questo ha portato l'uomo negli anni ad una forma di disprezzo, invidia e avidità tali da trasformare le persone comuni in assasini.
La cosa più incredibile è che la percezione di questi eventi è diventata impercettibile all'uomo che abituato ad ascoltarle ad ogni notiziario .non si scuote più a causa della normalità che il suo subconscio percepisce.
Quindi "la televisione" è stata utilizzata per modificare la nostra mente e spostarla fuori dalla realtà ed il buon senso civico, facendo diventare guerre, stupri, omicidi e violenze di qualsiasi genere una semplice Fiction. Per questo che chi comanda realmente il mondo si muove alla luce del sole traformando in giusto le soluzioni hai nostri problemi

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Il 1984 di Orwell non è così lontano.

8/8/2011

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Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet/;
la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della"Casta".
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.
Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta!
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Mentre> negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in> Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.
Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.
documentazione diffusa dal
Coordinamento Provinciale Veronese degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
c/o Provincia di Verona – Gruppi Consiliari via S.Maria Antica 1 37121 Verona
Consigliere/i: Allegri, Caldana, Campagnari, Rizzi.....Coord. tecnico: Andreoli,Ferrari,Velardita www.perlapace.it -www.scuoledipace.it – mail: entilocalipaceverona@alice.it – 335 8373877

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INTERVISTA A MARCO COLUMBRO

8/8/2011

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Marco Columbro
www.marcocolumbro.com/   

D: Perché, secondo te, i giornali e i media non parlano dei cambiamenti che ognuno di noi sta vivendo, insieme alla Terra, in questi anni?

Marco Columbro: Quello che io so l’ ho tratto in gran parte da Gregg Braden, geologo, designer esperto di sistemi informatici, conferenziere, autore di Awakening to zero Point, Camminando tra i mondi, L’Effetto Isaia, ricercatore spirituale, che ha lavorato per molti anni in centri aerospaziali, dove ha tratto informazioni tecniche importanti.

Ed è giunto a conclusioni alle quali sono arrivati anche molti geologi europei. Gli scienziati della Nasa conoscono molto bene tutto questo ma c’è un cover up pazzesco. Non c’è da stupirsi: siamo manipolati fin dalla nascita dalle idee della nostra famiglia, della scuola, dalle idee politiche che circolano nel nostro paese e nel nostro pianeta, dalla religione, e veniamo condizionati mentalmente e animicamente per tutto il resto della nostra vita.. Oggi la non verità è all’ordine del giorno, ecco perché tutto questo non lo trovi sui giornali.    D:  Come può, allora, una persona muoversi nel sentiero della verità se viviamo in questa giungla di silenzi e manipolazioni?

Marco Columbro: Quando si fa una ricerca sulla verità non si deve operare con il pensiero ma con il sentire interiore riconoscendo la verità non perché “si fa un ragionamento sopra” ma perché si sente che quello che è stato comunicato è vero, appartiene a quella sfera che non è fatta di logica, ma appartiene al mondo del sottile, la conclusione finale è solo nel nostro cuore, solo lì sentiamo interiormente se una cosa è vera o è falsa  

D: Per capire in modo corretto il senso di quello che sta avvenendo, da cosa non si può prescindere?

Marco Columbro: Dalla esistenza di uno dei maggiori enigmi della fisica astronomica, la Materia Oscura, una misteriosa essenza che sfugge ai microscopi e ai telescopi ma che permea tutto l’universo fisico fino alle cellule del nostro corpo. Pianeti, stelle, galassie rappresentano solo una minima parte della materia che compone l’universo, la materia visibile delle galassie costituisce meno del dieci per cento della loro massa complessiva e la massa associata alle galassie è a sua volta una piccola frazione della massa totale dell’universo: qualunque corpo materiale- pianeta, stelle, galassie, corpo umano- è composta da una massa di cui i nostri occhi percepiscono solo il dieci per cento. L’altro novanta per cento, la materia oscura, non è percepibile dagli occhi fisici. Un premio Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia, il 21 aprile del 1999 in un Congresso Internazionale di Astrofisica aprì il suo intervento parlando di Materia Oscura, con queste parole: “E’ come se per ogni persona che vediamo ce ne fossero intorno altre 99 timide e silenziose delle quali non sappiamo nulla “.  

D: Un’affermazione molto bella e molto forte, fatta da un Nobel della Fisica! E’ quello che l’esoterismo dice da tremila anni..

Marco Columbro: Certo, l’uomo non è soltanto il corpo fisico ma altri corpi sottili di materia oscura che noi non vediamo, essenziali per la vita dell’uomo. Anche la scienza si è resa conto che l’Universo non è soltanto quello che vediamo. E’ inutile che ci propinino grandi verità quando la realtà è tutt’altra ed è importante che i giovani oggi nelle scuole conoscano queste cose   D: Ma perché in questo periodo siamo stati tutti un po’ male, siamo stanchi e poi di colpo pieni di energie, abbiamo dolori dappertutto, dormiamo in modo diverso?

Marco Columbro: Questo è collegato ai cambiamenti che coinvolgono la Terra dalla fine degli anni ottanta e continueranno per molti anni fino al punto culminante in cui accadranno delle cose importanti per noi tutti e per il nostro pianeta. Si dormono le solite sei, otto, dieci ore ma al risveglio si è terribilmente stanchi come se non si avesse dormito, ci si sveglia senza ricordarsi nulla, potremmo chiamarlo “sonno buco nero”, i corpi sono stanchi, le gambe fanno male, le mascelle sono indolenzite, così i muscoli delle braccia, poi ci sono periodo di sogni vividi che non necessariamente hanno un significato e poi si ricade in questo “sonno buco nero”.  

D: Anche il tempo sembra scorrere in modo diverso..tutto è più accelerato…

Marco Columbro: Si, anche la nostra concezione del Tempo è accelerata e ci sembra che tutto vada più in fretta. Quello che sta accadendo è un processo programmato migliaia di anni fa, quando non c’erano ancora i parametri di riferimento con la Terra che abbiamo ora noi. Noi oggi non abbiamo più bisogno di recarci nei luoghi sacri, come Egitto o Tibet, perché stiamo vivendo nel nostro soggiorno attuale ciò che quei luoghi sacri fornivano migliaia di anni fa.  Stiamo avendo un’iniziazione globale, un’iniziazione cosmica e progressiva che ci sta preparando ad un processo non ancora compreso totalmente dalla scienza e dalla fisica del ventesimo secolo, un processo senza rischio, molto naturale e a cui si sopravvivrà. Quello che sta succedendo al nostro corpo sta accadendo anche al nostro sistema solare, o meglio, poiché sta accadendo al nostro sistema solare e noi siamo in simbiosi con esso, anche il nostro corpo sta mutando.

D: Stai parlando del magnetismo terrestre?

Marco Columbro: Si, infatti, i campi magnetici della Terra stanno diminuendo molto rapidamente e drasticamente, sotto la sollecitudine di qualcosa di sconosciuto. Pensa a questi ultimi anni, queste immagini delle balene che spiaggiano lungo le coste: poiché il magnetismo terrestre sta diminuendo drasticamente e poiché la Terra è circondata da una serie di linee magnetiche importanti che incrociandosi formano i suoi chakra, un po’ come i nostri meridiani energetici, così la terra ha i suoi meridiani energetici, dati dal suo magnetismo terrestre. Ma il magnetismo sta calando e di questi meridiani alcuni scompaiono, altri cambiano direzione, si spostano e questo è il motivo reale per cui migliaia di cetacei finiscono in luoghi che non sono loro deputati, perché il loro radar viene sviato.  

D: E a questo si legano allora, tutti i disastri ambientali che purtroppo sono avvenuti in questi anni?   

Marco Columbro: Si, i buchi nell’ozono, il decadimento di strati atmosferici, il surriscaldamento o il raffreddamento del pianeta e poi tutti quei nuovi virus, i nuovi batteri, le nuove malattie a cui il nostro corpo non sa come reagire. Nel dicembre del ’94 in Giappone ci sono stati 70 terremoti uno dopo l’altro e questo ha indotto gli scienziati a riconsiderare il modo in cui pensavano fosse strutturata la Terra.Se noi prendiamo una sbarra di ferro e ci avvolgiamo un filo di rame, facciamo scorrere in questo filo di rame la corrente elettrica, si formerà un campo magnetico che polarizzerà due poli, Nord e Sud. Se io inverto il flusso della corrente elettrica questa sbarra di ferro cui è avvolto il filo cambierà i poli: dov’è il Nord verrà il Sud e viceversa. I campi magnetici del nostro pianeta stanno decrescendo molto rapidamente, ma i campi magnetici si formano perché la Terra ruota e più velocemente ruota più forti sono questi capi. Quindi se è vero che i campi magnetici stanno diminuendo, la Terra sta rallentando il suo moto di rotazione, così velocemente che ogni anno all’Ufficio Nazionale delle misurazioni nel Colorado si devono regolare gli orologi al celio.  Dicono che se non si regolano gli orologi nell’arco di dieci anni quello che dovrà essere mezzogiorno diventerà la mezzanotte. .Secondo la curva del magnetismo terrestre data dai geologi siamo al punto più basso della magneticità planetaria in duemila anni. E la diminuzione non è lineare ma geometrica, a cioè più diminuisce più è veloce la diminuzione. 

D: questo i nostri corpi ne risentono in modo talvolta così estremo?

Marco Columbro: Certamente.  Secondo i geologi ogni secondo che percepiamo la terra ha una piccola pulsazione elettromagnetica che gli antichi chiamavano “Il cuore pulsante della Terra”. Pulsa x numero di volte al secondo, un ritmo che storicamente è stato costante ed era di circa otto volte (herz) al secondo : questa è nota come la Risonanza di Schumann, scoperta negli Stati Uniti a Colorado Spring nel 1888. Dagli inizi del 900 alla metà degli anni Ottanta c’è stato un periodo con un ciclo di 7.8 herz al secondo. Le cellule del nostro corpo se ne sono accorte. Nell’86/87 è iniziato ad aumentare da 8 a 8.2, a 8.3 e nel ’94 era a 8.6. Oggi siamo all’8.9. (N.D.R.: molte fonti dicono addirittura 11!) La Terra pulsa più velocemente e il nostro corpo sta cercando disperatamente di armonizzarsi con queste nuove Questo sforzo che fa il corpo di sintonizzarsi sulla frequenza della Terra crea una serie di problemi all’uomo, anche mentali, lo vediamo leggendo i giornali, persone che impazziscono e fanno delle cose impensabili.  

D: Da anni circola all’ISPA, e non solo, questo volantino trovato nella Metropolitana di Parigi nel dicembre del 1991. Già allora era previsto tutto..

Marco Columbro: Si, è quello intitolato “Un messaggio sugli imminenti cambiamenti della Terra”. Nessuno sa chi ce l’abbia messo, parla dei cambiamenti che stanno avvenendo sul nostro pianeta, di questa grande onda energetica che arriva dalla galassia e che sta mutando tutte le frequenze di tutto il sistema planetario e dei suoi abitanti. E del nostro corpo che sta cercando di mantenere la sintonia con la Terra.  Per questo anche ci sembra che il tempo vada più veloce, in realtà ciò che percepiamo sono le pulsazioni più veloci del nostro corpo che cerca di sintonizzarsi con la nuova frequenza terrestre. Ma quanto diventeranno veloci queste pulsazioni? Nella scienza della Geometria Sacra c’è una serie di numeri sovrintendono alla vita su questo pianeta. 1.1.2.3.5.8.13.21.34.55 e così all’infinito. Si chiama la Sequenza numerica di Fibonacci ,un matematico pisano del tredicesimo secolo che portò la numerazione araba in Italia. Nasce dalla somma dei primi due numeri tra loro che formano il terzo e poi dal secondo sommato al terzo che da’ il quarto e via. Dopo l’8 viene il 13, dovremo toccare 13 herz e il nostro corpo dovrà giungere a quella frequenza per essere in sintonia con il mutamento cosmico

D: Ma tutto questo a cosa porterà? Non si potrà andare avanti all’infinito?

Marco Columbro: Ci sarà il Punto Zero per il magnetismo terrestre e sarà di 13 herz, il punto di cui parlano da migliaia di anni tutte le maggiori profezie, chiamato in vari modi, Cambiamento, Punto di Svolta Epocale, Nuova Era. E’ il punto in realtà dove il tempo si ferma, poi riprende a scorrere , il punto di inversione dei poli magnetici, l’inizio della Nuova Era, cui si riferiscono Maya nel loro calendario, il 21.12.2012... Non sarà la fine del mondo ma la fine di un mondo, quello che noi oggi vediamo sia sul piano fisico che sul piano dei rapporti sociali ma il vero cambiamento sarà l’incontro dell’uomo con i suoi Fratelli Cosmici, un incontro con quella parte di noi stessi che avevamo dimenticato. In quel momento avremo ricevuto la più grande delle iniziazioni che l’uomo possa avere perché saremo di nuovo Uno con il Tutto. Perché tutti siamo stati creati ad immagine di Dio e ora la terra e l’Umanità dovranno elevarsi nelle vibrazioni superiori della Quarta e della Quinta Dimensione. Quindi dobbiamo vedere questo 2012 come un evento finalmente di svelamento e di comprensione di quella verità importante che ci appartiene e che noi abbiamo perso.  

D: E fino ad allora che cosa dobbiamo fare? Come possiamo prepararci a questo cambiamento?  

Marco Columbro: Dobbiamo prendere consapevolezza che la vibrazione cambia, senza opporci ma agevolandola con la meditazione, quella specifica si chiama Merkaba, ma va bene qualunque tipo di meditazione; e con il corretto uso del pensiero, la più potente forza che l’uomo ha a disposizione: attraverso la meditazione e il nostro pensiero creiamo quella che oggi viene chiamata l’Ascensione.

Elisabetta Esposito per “La Gazzetta dello Sport”
Marco Columbro ne è convinto: non siamo soli in questa galassia e il primo contatto tra terresti e alieni è imminente. Che cosa ci dobbiamo aspettare? «Nel 2012 ci sarà un’ invasione pacifica dei nostri fratelli cosmici. Sarà una chiara manifestazione fisica della loro esistenza, un evento che annullerà le bugie che da 60 anni ci raccontano i governi». Qual è lo scopo di questo primo contatto?
«Gli alieni ci diranno esattamente da dove veniamo, a partire dal fatto che il nostro dna è stato portato qui su un’astronave. Ci insegneranno a riattivare quella parte di dna che ci è stata volutamente staccata per mantenerci inferiori. Sapremo la verità, diventeremo esseri di grande livello intellettuale e spirituale. Per noi sarà la fine di un mondo e l’ inizio di un altro, migliore». Migliorerà anche la Terra?
«Gli alieni hanno gli strumenti per recuperare il pianeta nel giro di pochi minuti. Toglieranno l’ inquinamento in un attimo». Da quanto tempo preparano il primo contatto?
«Sono tra di noi da decine di anni, con incarichi anche molto importanti. Sfruttano i cosiddetti walk-in, in cui le anime extraterrestri propongono all’ umano un accordo: salvare il suo corpo dalla morte prendendone possesso. Così durante il coma esce l’ anima della persona e entra l’ alieno. Altri arrivano con le astronavi e, dopo aver seguito dei corsi sulle nostre abitudini, vengono inseriti nella popolazione». Lei è stato in coma.
«Sì, per tre settimane nel 2001. Ma non ho avuto esperienze particolari». Ha mai avuto contatti diretti con i fratelli cosmici?
«Ho avuto un incontro a New York, dopo un convegno di ufologia, nel cielo sopra la 54a strada, ho visto una luce sferica enorme, poi sono diventate tre e hanno formato un triangolo. E si sono messe a ruotare. Erano loro, ci salutavano».
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NUOVA SCHIAVITU' GLOBALE

8/8/2011

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Il piano per la nuova schiavitù globale 1/14
{YouTubeVideo ENDGAME Documentario di Alex Jones.
Il piano per la nuova schiavitù globale 1/14Part: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 Il Gruppo Bilderberg (o conferenza Bilderberg) è una conferenza internazionale annuale, non ufficiale, ad invito di circa 130 esponenti, spesso con ruoli di rilievo nel mondo economico, finanziario o politico.Dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all'esterno, questi incontri sono sia oggetto di forte critica sia la fonte di molte teorie del complotto.L'obiettivo iniziale del gruppo sarebbe stato, nel contesto della guerra fredda, di rafforzare la cooperazione tra gli Stati Uniti ed i loro partner Europei. Inoltre, a causa del carattere molto riservato delle conferenze, il gruppo è stato a lungo considerato, da alcuni, una società segreta. Gli rimproverano possibilità di decisioni antidemocratiche che potrebbero essere prese da un gruppo così potente e in particolare, dalla caduta dell'Impero Sovietico, l'orchestrazione della mondializzazione conomica.Storia del gruppo BilderbergIl gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma prende questo nome solo nel 1954, quando il 29 maggio una quantità di politici e uomini d'affari si riunì a Oosterbeek, in Olanda all'Hotel Bilderberg: da cui il nome di questa organizzazione. Da allora le riunioni sono state ripetute una o due volte all'anno. Un elenco parziale dei suoi membri è: Filippo del Belgio, Sofia di Spagna, Bernard Kouchner, David Rockefeller, Bernardo d'Olanda, Etienne Davignon (ex commissario europeo), Carlo d'Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, Beatrice d'Olanda, Henry Kissinger.Molti partecipanti al gruppo Bilderberg sono capi di Stato, ministri del tesoro e altri politici dell'Unione Europea (anche l'ex presidente del Consiglio italiano Romano Prodi avrebbe partecipato a qualche meeting), ma
prevalentemente i membri sono esponenti di spicco dell'alta finanza europea e anglo-americana. Oggigiorno si distinguono i partecipanti in diverse categorie, ma principalmente in due: coloro che sono membri permanenti dell'organizzazione e coloro che possono essere invitati in via eccezionale come spettatori o relatori. Tra i relatori ricorrenti ci sono alcuni giornalisti dell'Economist. Alcuni meeting hanno avuto anche una parziale apertura alla stampa.
Negli anni Cinquanta l'organizzazione conta un centinaio di membri, con l'obiettivo dichiarato di unire l'Occidente per contrastare l'espansione sovietica. A questo scopo riunisce alcuni dei personaggi più illustri e influenti nei vari campi della politica economica e della finanza internazionale.Promotori del gruppo Bilderberg Tra i promotori del gruppo, ci sono:Bernhard van Lippe-Biesterfeld, presidente del Bilderberg fino a quando nel 1976 diede le dimissioni per lo scandalo di una tangente da 1,1 milioni di dollari dalla Lockheed Corporation per la vendita di aerei caccia all'aviazione olandese. Appartenente ad una nota famiglia ducale tedesca, è stato principe consorte dei Paesi Bassi, presidente del Worldwide Fund for Nature (WWF) dalla fondazione nel 1961 fino al 1971, ex affiliato al NSDAP (tessera No. 2583009 del 1 maggio 1933) fino al suo matrimonio con la regina d'Olanda. Secondo le rivelazioni della rivista Newsweek del 5 aprile 1976, le attività di spionaggio di von Lippe a favore delle unità speciali delle SS (o Schutzstaffel) nella industria chimica IG Farbenindustrie (la stessa che fabbricò lo Zyklon-B, usato nelle camere a gas) sono documentate dalle
testimonianze del Processo di Norimberga. Alla fine della guerra, in Olanda, si dice abbia partecipato alla resistenza e alla liberazione di Amsterdam. Nel dopoguerra assunse importanti posizioni nell'industria petrolifera, in particolare con la Royal Dutch Petroleum (Shell Oil) e nella Société Générale de Belgique. Joseph Retinger, economista polacco di famiglia ebraica, cattolico, conosciuto come 'Sua Eminenza Grigia'. Fu tra i fondatori e segretario generale fino al 1952 dell'United European Movement presieduto da Winston Churchill e finanziato dall'ACUE (American Committee for United Europe).La visione di Retinger era costruire un'Europa Unita per arrivare ad un Mondo unito in pace, guidato da Organizzazioni Sovranazionali che avrebbero garantito più stabilità ai singoli governi nazionali. Nonostante la cortina di fumo che si è creata intorno a Bilderberg, sembra sia stato lui l'ideatore dei meeting segreti. Su suo suggerimento, von Lippe prese contatti con l'amministrazione Truman e, con maggiore successo, con quella Eisenhower, nelle persone del gen. Walter Bedell Smith (allora direttore della CIA) e C. D. Jackson. Il coinvolgimento nel progetto della famiglia
Rockefeller, proprietaria della Standard Oil, concorrente della Royal Dutch Petroleum di von Lippe influenzò molto il carattere del gruppo Bilderberg. Da allora, le sue riunioni riflettono in gran parte gli interessi dell'industria petrolifera.
Prima riunione nel maggio 1954Alla prima riunione che ebbe luogo dal 29 al 31 maggio 1954 presso l'Hotel Bilderberg di Oosterbeek (in Olanda), presero parte circa un centinaio tra banchieri, politici, universitari, funzionari internazionali. Pare che figurassero tra queste personalità : i Capi del governo belga e italiano Paul van Zeeland e Alcide De Gasperi, Panavotis Pipinelis di Grecia, Denis Healey e Hugh Gaitskell del Partito Laburista inglese, Robert Boothby del Partito Conservatore.Secondo i giornalisti che presenziarono alle riunioni del gruppo, dopo il 1976 alla presidenza subentrò David Rockefeller, membro fondatore della Commissione Trilaterale, membro della Commissione Bancaria Internazionale, presidente del Council on Foreign Relations, membro del Club di Roma e di numerose altre organizzazioni internazionali.Altri membri di spicco dell'organizzazione sono: Giovanni Agnelli; Donald Rumsfeld; Peter Sutherland, irlandese, ex commissario di Unione Europea e presidente di Goldman Sachs e di British-Petroleum; Paul Wolfowitz ex
presidente della Banca Mondiale; Roger Boothe. L'attuale presidente del gruppo è Etienne Davignon.Tra i personaggi presenti alla riunione del 1999 venivano citati dal Corriere della Sera: Umberto Agnelli, Henry Kissinger, Mario Monti.Due terzi dei membri dell'assemblea sarebbero americani. Al vertice di Stresa del 2004 si contarono 33 delegati americani e 16 italiani (seconda rappresentanza più numerosa). I partecipanti sono tenuti a non parlare né di quanto detto nelle riunioni né della loro presenza. Come per la Trilaterale, è nota la lista di una parte dei membri, riconosciuti da giornalisti che sono venuti a conoscenza ed hanno seguito i vari vertici del Bilderberg.Meeting del 2006 a Kanata in OntarioUno degli ultimi meeting è avvenuto dall'8 all'11 giugno 2006 a Kanata in Ontario (nei pressi di Ottawa) presso il Brookstreet Hotel, chiuso al pubblico per l'occasione. Un comunicato stampa ufficiale ha spiegato che i temi dell'incontro erano “le relazioni euro-americane, l'energia, la Russia, l'Iran, il Medio Oriente, l'Asia, il terrorismo e AGEROLA - Portale di Roma
http://lnx.collesalario.it/agerola Realizzata con Joomla! Generata: 20 February, 2010, 23:15 l'immigrazione”.Tra i partecipanti David Rockefeller, Henry Kissinger, la regina Beatrice d'Olanda, Richard Perle, i dirigenti della Federal Reserve Bank, di Credit Suisse e della Rothschild Europe (il vicepresidente Franco Bernabè), delle compagnie petrolifere Shell, BP e Eni (Paolo Scaroni), della Coca Cola, della Philips, della Unilever, di Time Warner, di AoL, della Tyssen-Krupp, di Fiat (il vicepresidente John Elkann) i direttori e corrispondenti del Times di Londra, del Wall Street Journal, del Financial Times, dell'International Herald Tribune, di Le Figarò, del Globe and Mail, del Die Zeit, rappresentanti della NATO, dell'ONU, della Banca Mondiale e della UE, economisti e molti ministri dei governi occidentali.Le misure di sicurezza sono state imponenti, e tutta la zona era presidiata. Alex Jones, impegnato a girare un documentario sul Gruppo Bilderberg, è stato identificato e arrestato dalla polizia appena sbarcato all'aeroporto di Ottawa,
rilasciato solo dopo interrogatorio. James Tucker sostiene che al meeting ci sia stata una forte frattura fra la compagine americana favorevole alla guerra in Iran e la fazione europea che invece era contraria alla soluzione militare. Tra le altre cose si sarebbe stabilito il prezzo del greggio sui 70 dollari al barile.Alla riunione del 2006 hanno partecipato, tra gli altri, gli italiani:
- Franco Bernabè, Amministratore delegato di Telecom Italia
- John Elkann, Vice presidente Fiat S.p.A.
- Mario Monti, Presidente Università Commerciale Luigi Bocconi
- Tommaso Padoa Schioppa, Ministro delle Finanze
- Paolo Scaroni, CEO, Eni S.p.A.
- Giulio Tremonti, Vice presidente della Camera dei Deputati
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PIRAMIDE DELLA SCHIAVITU'

8/8/2011

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Lavorando tanti anni in diversi settori si può riscontrare lo stesso meccanismo piramidale che costringe in schiavitù chi si trova negli ultimi gradini.
Se noi prendessimo una piccola azienda e analizzassimo il suo interno potremmo scoprire che al vertice abbiamo un titolare o un gruppo di titolari che investe un capitale in attrezzature, strutture e tutto cìò che occorre all’impresa fino al renumeramento di persone che ci lavorano all’interno. Questa azienda si immetterà nel mercato proponendosi e utilizzando le proprie risorse per accrescere il proprio profitto o per quello degli azionisti della stessa. Nel gradino più basso troviamo le persone che lavorano con una bassa retribuzione per conseguire la “politica commerciale” decisa dal vertice. Nel secondo gradino troviamo i responsabili che sono selezionati per attuare la politica commerciale aziendale, costoro vengono formati e convertiti alla deduzione totale del proprio ruolo in tal modo da venerare la stessa azienda che le dà il compito di formare le persone e guidarle alle proprie mansioni. Tutti sono vincolati al lavoro attraverso la paura che li fà procedere  nelle mansioni che sono definite da chi è in alto, loro possono usare premi per incentivare ed ottenere risultati ma anche con la demagogia. Ciascuno impone a chi è sotto il concetto e il volere di chi sopra decide.
Quindi ciascuno all’interno di questa struttura manipolerà chi gli è al di sotto per il compimento dei propri obiettivi e oneri, per questo meccanismo assurdo ottiene il massimo dei profitti e con il tacito consenso di tutti coloro che sono obbligati ad obbedire per non rimanere fuori dai privilegi.
Questo meccanismo può far trarre molto profitto facendo sperperare il meno possibile e ottenendo il massimo da chi lavora nel gruppo. Quindi possiamo trovare un gruppo piramidale anche in piccole attività, la funzione è sempre la stessa cambia solo quante sono le persone coinvolte all’interno della struttura.
Questà è solo una delle piramidi che troviamo nella nostra società e ciascuna è dentro un’altra e tutte ne sono dentro ad un’unica dove al vertice troviamo quelli che veramente ha la decisione e il potere su ogni cosa. Sembra pazzesco crederci ma se si anlizza e si và in profondità alla questione si può constatare come le grandi aziende o chiamiamole corporation hanno monopolizzato il commercio tagliando fuori dal mercato i piccoli imprenditori, produttori, ricercatori, e via di seguito.  Lo hanno potuto fare grazie ad un’accurata manipolazione del subconscio umano creandogli la neccessità di possedere un bene di consumo per sostituire un disagio creatogli per soddisfare l’accrescimento dell’insicurezza. Una competizione tra produttore e consumatore rende schiavi di questo inutile bisogno.  Le grandi corporation per produrre  hanno bisogno di molte materie e così dopo aver sfruttato le proprie comincia a farlo con quelle di altri andando a deforestare e prelevare risorse in habitat appartenenti a popolazioni e togliendogli le risorse della loro terra li obbliga indirettamente a produrre per loro i prodotti a paghe miserabili che invece andranno nel mercato globale della civiltà industrializzata. Le aziende piccole così non possono competere e sono costretti a chiudere ed a sottostare a questo volere.
L’aiuto dei max-media, dell’informazione, delle pubblicità, delle televisioni, dei films ed altri mezzi di potere come gli stati, i presidenti, le associazioni, le forze armate e tanti altri sono parte di questo sistema il quale viene controllato attraverso di essi. Nessuno si potrà opporre.
Alla fine quando ciascuno di noi vive nella propria quotidianità percepisce che qualcosa non và e si pone delle domande ma senza riuscire a dare una risposta come se le compulsioni avessero preso padronanza della mente con strazio e sofferenza, questo dolore poi genera automaticamente la neccessità di sostituirle con beni di consumo.  Così si è intrappolati nel sistema ed ogni momento della giornata la nostra mente cerca la menzonia che le sembra più adatta per sfuggire e non sentire più la sofferenza, ma si ha un vincolo che non se ne può liberare ed a rimanerne senza come se si avesse una sorta di prigione mentale dove è molto difficile uscirne. La quotidianità è fatta di persone che ne controllano e comandono altre ed a loro volta se stessi, le menzogne sono bilioni che scorrono nella nostra mente come se un upgrade venne fatto alla mente sin dalla sua prima luce e che il suo corpo ne sia stato adirittura nutrito. Questo grande spazio confusionale ha fatto si che noi tutti fossimo prigionieri e noi stessi ci fossimo rinchiusi dietro queste sbarre con le nostre stesse mani guidate da chi risiede in alto.
Dopo questa lettura saremo di nuovo immessi nella vita sopracitata e quando al lavoro vedremo che qualcuno sopra di voi stà esercitando un potere non è lui che direttamente lo pratica ma chi è sopra di lui lo stà eseguendo e a sua volta chi è sopra ed ancora fino ad arrivare hai delegati amministrativi e fino ad arrivare al gruppo d’elite. Questo è il sistema piramidale che è stato creato per comunicarvi attraverso altre persone che non sanno niente proprio come voi ma si sono solamente piegati maggiormente al vertice per soddisfare ancora di più le proprie esigenze latenti e sentirsi appagati da beni materiali più importanti e poter soddisfare la propria sete interminabile d’insoddisfazione.
Capendo come funziona potrete comprendere che quello che vedete non è realmente vero ed è irreale come la felicità di moltissima gente intorno a voi.
Liberate la vostra mente dalla prigione in cui vi siete e vi hanno rinchiusi.
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Il capitalismo

8/8/2011

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Il capitalismo è una forma di organizzazione economica e sociale caratterizzata dalla proprietà privata dei mezzi di produzione (in senso lato, capitale), dalla libertà d'iniziativa economica, e dalla prevalenza del lavoro dipendente organizzato dai proprietari dei mezzi di produzione. Il capitalismo è uno dei principali sistemi economici moderni. Il termine viene usato con significati varianti nelle diverse scienze sociali, in quanto comprende molteplici fenomeni della sfera economica, sociale e politica. Le caratteristiche essenziali del capitalismo sono difficili da identificare, in quanto esso si è evoluto nel tempo e si è realizzato in forme diverse in relazione al contesto storico, culturale e sociale. * La proprietà privata dei mezzi di produzione o in senso lato del "capitale", vale a dire che le principali risorse economiche materiali della società, in particolare alcune risorse ambientali (ad es. terreni, giacimenti di minerali) e il capitale fisico (fabbricati, impianti di produzione, macchinari, mezzi di trasporto, etc.) possono essere possedute da soggetti privati.
* La libera iniziativa economica, ossia il fatto che i soggetti privati che possiedono mezzi di produzione sono liberi di impiegarli secondo il proprio interesse. Questo aspetto del capitalismo si riflette nella dottrina politica ed economica del liberismo. I proprietari dei mezzi di produzione possono venderli oppure possono affittarli oppure possono impiegarli direttamente nella produzione, che a sua volta può essere venduta liberamente. La libertà di comprare e vendere i mezzi di produzione e i beni prodotti richiede la formazione di un sistema di rapporti economici detto mercato. Il libero mercato però non è sempre connaturato col capitalismo.
* Il lavoro dipendente organizzato dai proprietari dei mezzi di produzione. Oltre alle risorse economiche materiali, la società dispone anche di una risorsa immateriale, il capitale umano, la cui principale manifestazione è il lavoro. Il capitale umano è una risorsa personale e il capitalismo (a differenza ad es. dello schiavismo) riconosce la completa libertà di ogni individuo di disporre del proprio lavoro. Tuttavia, una caratteristica essenziale di questo sistema è che chi non possiede altre risorse economiche oltre al proprio lavoro deve prestare la propria opera sotto la direzione dei proprietari dei mezzi di produzione dietro pagamento di un compenso contrattuale. In altri termini, nel capitalismo i proprietari dei mezzi di produzione hanno anche il diritto di comperare il lavoro altrui e organizzarlo allo scopo di produrre beni dai quali ricavare un reddito. Il luogo dove avviene la produzione organizzata in questo modo è l'impresa capitalista, il reddito dei lavoratori si chiama salario, quello dei proprietari si chiama profitto, secondo la formula PROFITTO = VALORE DELLA PRODUZIONE - SALARI E ALTRI COSTI Le origini del capitalismo sono controverse. Certamente le sue caratteristiche essenziali cominciarono ad affermarsi con forza in Europa occidentale con la rivoluzione industriale che prese avvio verso la metà del XVIII secolo. Il termine stesso capitalismo entrò in uso nella prima metà del XIX secolo per indicare il sorgere di una società sempre più dominata dal "capitale" e caratterizzata da:
* crescente industrializzazione, ossia espansione delle attività industriali e progressiva riduzione delle attività agricole;
* rapida estensione della proprietà privata dei mezzi di produzione industriali e agricoli, a scapito dell'antica proprietà terriera aristocratica;
* diffusione del lavoro subordinato salariato nella fabbrica, a scapito del lavoro artigianale e agricolo;
* forte approfondimento delle differenze tra le classi sociali dei nuovi capitalisti industriali (proprietari dei mezzi di produzione industriali), dei nuovi capitalisti agrari (proprietari terrieri dei mezzi di produzione agricoli) e dei lavoratori salariati;
* rapida estensione nella società delle relazioni economiche attuate nella forma del mercato, e in particolare il mercato del lavoro;
* peso crescente, sociale e politico, della classe dei capitalisti industriali e agrari, detta anche borghesia, in opposizione sia all'antica aristocrazia, sia al proletariato, cioè la massa dei lavoratori salariati. Il capitalismo ha costituito un evento fondamentale della storia mondiale moderna. Esso ha modificato profondamente in tutti i loro aspetti le società da cui esso è nato, quelle dell'Europa occidentale e dell'America del Nord, e progressivamente quelle che ne hanno subito direttamente o indirettamente gli influssi nel resto del mondo. Infatti, come tutti i sistemi economici, il capitalismo ha una relazione molto stretta di causa ed effetto reciproco con la cultura, gli stili di vita, l'organizzazione della società e la politica. Oggi si può dire che solo alcune remote società prive di relazioni col resto del mondo sono esenti da un qualche influsso dello "spirito del capitalismo", la cui enorme capacità di diffusione e penetrazione sociale era già stata prevista dai primi studiosi del nuovo sistema, come Karl Marx (Germania, 1818-1883) e Max Weber (Germania, 1864-1920). Il giudizio sugli effetti economici e sociali del capitalismo è estremamente controverso in tutti i campi delle scienze sociali. Lo scontro si accese già prima della metà del XIX secolo in Gran Bretagna, in Francia e in Germania. I sostenitori del capitalismo sottolineavano sul piano economico, la capacità di rapida crescita economica, di progresso tecnico, di diffusione del benessere attraverso l'aumento dei beni di consumo; sul piano sociale e politico, l'affermazione di nuove classi sociali e di maggiori spazi di libertà individuali. Il padre della critica al capitalismo è stato Karl Marx (Germania, 1818-1883). Nelle caratteristiche essenziali del nuovo sistema egli vide: gli elevati costi umani prodotti dal sistema industriale, (b) le condizioni di vita disumane nelle fabbriche, nelle miniere e nelle nuove città industriali, il profitto dei capitalisti come risultato dello sfruttamento dei lavoratori, i rischi del dominio politico delle classi capitaliste ai danni dei lavoratori, la tendenza degli Stati capitalisti ad espandersi nel resto del mondo con nuove forme di colonialismo o imperialismo, comprendenti l'uso della forza militare, nonché la tendenza ad entrare in conflitto tra loro. Marx elaborò un sistema di pensiero che diede vita al movimento socialista, il cui scopo era sia la conquista di migliori condizioni di vita e di pieni diritti per i lavoratori, sia l'abbattimento del sistema capitalista e la realizzazione di un nuovo sistema di completa uguaglianza tra i membri della società, di proprietà collettiva dei mezzi di produzione e di condivisione dei frutti del lavoro. Il conflitto tra sostenitori e avversari del capitalismo è stato un elemento fondamentale della storia economica e politica del XX secolo. Dopo la realizzazione del primo Stato socialista con la rivoluzione russa del 1917, il conflitto, oltre che ideologico, è diventato sempre più politico, economico e militare, fino alla crisi interna del sistema socialista culminata nel 1989 con la fine dell'Unione Sovietica. L'alternativa tra capitalismo e socialismo ha rappresentato un fattore importantissimo anche nella storia contemporanea del Terzo Mondo, ossia della parte del mondo che, dopo la II guerra mondiale, non era più sotto il dominio coloniale dei paesi capitalisti (Primo Mondo) né faceva parte del sistema socialista (Secondo Mondo). Da un lato, l'adozione del sistema capitalista è stata indicata come la via per superare rapidamente l'arretratezza economica e la povertà. Dall'altro lato, l'esistenza e l'aggravarsi di questi stessi fenomeni è stata imputata proprio agli interessi dei paesi capitalisti e alla incapacità di questo sistema di risolverli. Il capitalismo si è modificato in maniera profonda nel corso di due secoli, ed è stato realizzato in forme assai diversificate tra Europa, America e Asia. I cambiamenti più importanti sono stati introdotti dopo le forti crisi economiche e sociali degli anni 1920-30 e la II guerra mondiale, che minarono la fiducia nelle virtù del sistema e rafforzarono le voci critiche e l'attrazione eserciata dall'alternativa socialista. Partendo dal vasto piano di riforme economiche e sociali degli Stati Uniti, il New Deal del presidente Franklin D. Roosvelt varato per risollevare il paese dal baratro della crisi del 1929, e accogliendo le nuove idee di politica economica elaborate da John M. Keynes (Inghilterra, 1883-1946), nel secondo dopoguerra si affermò sulla scena politica occidentale il pensiero socialdemocratico, il cui scopo era l'attuazione per via politico-parlamentare, non rivoluzionaria, degli ideali di giustizia sociale, affermazione dei diritti dei lavoratori e sicurezza economica. L'esito di questo movimento di riforma del capitalismo furono le cosiddette economie miste e lo Stato sociale. Economia mista Il termine economia mista sta ad indicare una presenza economica molto estesa del settore pubblico accanto a quello privato. In particolare, nell'economia mista, il settore pubblico, oltre alle funzioni classiche della politica economica, svolge:
* funzioni di programmazione economica con lo scopo di raggiungere la piena occupazione;
* funzioni di produzione diretta di beni e servizi di pubblica utilità o strategici (tipicamente: trasporti, energia, telecomunicazioni) in aziende di Stato. Tra il 1950 e il 1970, in tutti i maggiori paesi capitalisti il livello di attività economica direttamente o indirettamente controllato dallo Stato arrivò a circa il 50% del totale. Welfare State L'economia sociale (detta anche stato sociale), ha segnato nella seconda metà del XX secolo e fino ai giorni nostri la fusione, o il compromesso, tra i due sistemi economici contrapposti del XIX secolo, il capitalismo e il socialismo. Tale risultato fu raggiunto in particolare in Europa, da governi d'ispirazione socialdemocratica (in Gran Bretagna, Germania e Scandinavia), ma anche da partiti d'ispirazione cattolica sociale (in Germania e Italia). Le caratteristiche essenziali del welfare state sono:
* sviluppo di economie miste di tipo pubblico e privato, con estesa regolamentazione e programmazione governativa delle attività economiche private, e gestione diretta di attività produttive da parte dello Stato;
* estensione universalistica, ossia a tutti i cittadini, delle assicurazioni sociali (sussidi di disoccupazione, copertura sanitaria, infortunistica e pensionistica) Il modello dello Stato sociale, che segnò il successo e il carisma mondiale dell'Europa, fu inizialmente seguito da alcuni paesi del Terzo Mondo (in America Latina, Africa centrale e India) in alternativa al modello socialista. Esso diede spesso risultati negativi, principalmente a causa di condizioni diverse da quelle europee, in quanto:
* in campo economico, lo Stato sociale richiede un sistema di mercato già adeguatamente sviluppato;
* in campo sociale e istituzionale, è necessario disporre di un solido sistema di istituzioni pubbliche, tra cui in primo luogo amministrazione e magistratura, e di un elevato livello medio di competenze;
* in campo politico, occorrono robusti e sofisticati meccanismi costituzionali di salvaguardia dei principi democratici. Per molti paesi del Terzo Mondo il modello europeo parve il mezzo per creare queste condizioni, mentre il successo dello Stato sociale in buona parte dipendeva dalla loro pre-esistenza. In realtà, tali condizioni, dove erano presenti, provenivano dai trapianti coloniali della cultura occidentale e non resistettero, o furono spazzate via dai processi di decolonizzazione successivi alla II guerra mondiale. Le difficoltà nella gestione efficiente dello Stato sociale e delle politiche keynesiane si manifestarono nello stesso centro europeo a partire dalla metà degli anni '70, con alcuni tratti simili a quelli sperimentati nella periferia del mondo:
* perdita di controllo della qualità e quantità della spesa pubblica; crescita del debito pubblico;
* eccesso di tassazione e/o perdita di controllo dell'inflazione;
* crescente inefficienza delle produzioni e dei servizi erogati da enti pubblici;
* diffusioni di comportamenti devianti e corrotti nella pubblica amministrazione. La reazione a queste degenerazioni ha creato un forte movimento di ritorno alla visione liberista, che ha dominato la politica economica mondiale negli anni ottanta e novanta.

STORIA DELL'ECONOMIA IL CAPITALISMO .
di ARTURO LABRIOLA (1910)
http://cronologia.leonardo.it/capit01.htm
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ORIGINI DEL CONSUMISMO

8/8/2011

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Il consumismo è la manifestazione del bisogno cronico di acquistare continuamente nuovi beni e nuovi servizi, con scarso riguardo all’effettiva necessità che si ha di essi, alla loro durata, alla loro origine o alle conseguenze ambientali della loro produzione e smaltimento. Il consumismo è dovuto ad ingenti somme spese in pubblicità con lo scopo di creare sia il desiderio di seguire una moda, un trend, sia il conseguente sistema di auto-compiacimento che ne deriva. Il materialismo è uno dei risultati finali del consumismo. Fino a qui niente di nuovo. Siamo ormai abituati a non vedere il consumismo interferire nelle nostre scelte o nella nostra vita sociale, rimpiazzando i bisogni dettati dal buon senso, sostituendo la necessità di una famiglia stabile, di una vita in comunità e di sane relazioni umane con un artificiale ed insaziabile ricerca di denaro necessario a comprare sempre più cose, per lo più inutili, che siamo stati portati a desiderare. Cose progettate per non durare, o per passare di moda in tempi sempre più brevi. Ma che cosa ci ha portati a tutto questo? Come siamo arrivati a fare quasi tutti lavori che odiamo per comprare cose che non ci servono, a volte per impressionare persone di cui nella maggior parte dei casi non ci importa nulla? Dove ha avuto origine questo meccanismo perverso? Oltre allo sviluppo della industrializzazione e del capitalismo, una delle principali ragioni della diffusione del consu- mismo di massa è sicuramente attribuibile agli sforzi di Edward Bernays, un nipote ame- ricano di Sigmund Freud, il quale ha utilizzato alcune teorie sviluppate dallo zio sugli esseri umani per riuscire a controllare e manipolare le masse in tempo di pace e di democrazia (o presunta tale). Appurato il fatto che le masse possono essere manipolate, Bernays ha pensato bene di utilizzare queste “tecniche” per generare e poi incentivare nell’America degli anni venti il costante bisogno di “beni” di consumo. Di ritorno da una conferenza di pace tenutasi a Parigi nel 1926, infatti, Bernays si rese conto che se la propaganda era riuscita ad ottenere tali livelli di consenso in tempo di guerra in Europa, sicuramente poteva farlo anche in America in tempo di pace. Egli fu il primo a mostrare alle corporations americane come creare nella gente il bisogno di cose di cui non avevano bisogno, semplicemente facendo in modo di associare le merci di consumo di massa ai loro desideri inconsci, soddisfacendo o facendo credere di soddisfare i loro più reconditi ed egoistici desideri, così da renderli “felici” e, quindi, mansueti. Da ciò nacque ovviamente anche l’idea prettamente politica di controllare le masse americane. Per questo quando gli USA entrarono in guerra contro la Germania (e l’Austria di Freud, il quale anni dopo e poco prima di un’altra guerra mondiale, con l’avvento del nazismo e l’annessione dell’Austria al Terzo Reich, si rifiutò di trasferirsi per le sue origini ebree negli Stati Uniti, posto che il padre della psicoanalisi riteneva troppo volgare e dozzinale, riparando così a Londra), Bernays, a quel tempo agente di stampa, fu chiamato a promuovere sia in patria che all’estero l’idea (che ormai ci siamo più che abituati a sentire) che gli USA avrebbero esportato oltre oceano la democrazia (1). Insomma, l’inizio dell’era consumistica, oggi più dominante che mai, si può pensare sia iniziata così. Il consumismo può essere considerato come figlio del dispotismo, o, ancor più, come “nipote” della psicoanalisi. Il trarre profitto dalla manipolazione mediatica dell’opinione pubblica è stata studiata a tavolino. Del resto è strana l’idea che da un giorno all’altro si possa essere diventati tutti dei convinti consumisti. Ma, come si è passati dagli stili di vita frugali di un tempo alle smanie consumistiche che oggi schiavizzano così tante persone, è molto probabile che si possa anche percorrere il percorso inverso. Certo la disintossicazione da questa droga, come l’ha definita Serge Latouche, sarà dura da affrontare. La depressione culturale e la miseria prodotta da un sistema studiato per renderci infelici di ciò che abbiamo e farci desiderare ciò che non abbiamo sarà dura a morire (2). Il fatto è che oggi è più che mai necessario uscirne, visto le situazioni limite sia a livello sociale che ambientale in cui ormai ci troviamo.

(1): “The century of the self”, film documentario del britannico Adam Curtis per la BBC; difficile da trovare in dvd, ma, per chi volesse approfondire l’argomento, presente in un gran numero di video su YouTube. (2): “La scommessa della decrescita”, di Serge Latouche.
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